A trent’anni dall’approvazione della legge 194, il congresso della Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) che si tiene questi giorni a Torino tira le somme sull’incidenza dell’aborto e delle varie problematiche che ruotano attorno alla questione, con un rapporto che dovrebbe essere diffuso domani. Le interruzioni di gravidanza legali calano dall’introduzione della 194 (oggi se ne praticano il 45,9% in meno rispetto al 1982, anno del picco massimo) con un calo del 3% tra 2006 e 2007, mentre aumenta tra questi la percentuale sulle donne straniere (nel 2006 il 31,6% del totale, dal 10,1% del 1998).
Tra i medici però aumentano sempre di più gli obiettori, permane una certa quota di aborti clandestini (stimati sui 15.000 annui, solo tra le italiane), crescono gli aborti delle minorenni e i collegamenti tra ospedali e consultori sono da migliorare.
Sono in aumento i procedimenti penali per aborto clandestino, che interessano sempre meno i medici (37% dei procedimenti penali nel 1997, 17% nel 2007), grazie “forte presa di posizione di noi ginecologi” (commenta Giovanni Monni, presidente dell’Aogoi, che riunisce i ginecologi ospedalieri) e più figure come paramedici e mammane.
Emerge un fenomeno nuovo, il cosiddetto aborto “fai da te”, con l’acquisto di farmaci con effetto abortivo in maniera illegale o su internet, che però presentano un “elevato rischio di emorragie e infezioni”, continua Monni.
Nel mondo occidentale, l’Italia continua ad essere uno dei paesi dove si usano meno i metodi contraccettivi: una buona metà non li usa “per scelta”, circa il 38% per “scarsa conoscenza” e il restante 9% per “errato utilizzo”. La pillola risulta poco usata (per non parlare di quella del giorno dopo, verso la quale esiste una diffusa quanto illegittima “obiezione”) e la situazione è peggiore con il preservativo: ciò contribuisce pesantemente agli aborti tra le minorenni (ad esempio le ragazze sotto i quattordici anni che abortiscono sono salite dallo 0,5% del 1995 all’1,2% del 2005 sul totale).
Sui rapporti tra consultori e ospedali, viene fatto notare che nonostante esistano tra i due tipi di strutture dei protocolli di collaborazione (71% dei casi), questi vengono applicati in maniera non completa, creando lungaggini e problemi. Il numero elevatissimo di obiettori favorisce questi disagi: solo il 39,5% degli ospedali ad esempio assicura la presenza di personale non obiettore in maniera continuativa. Viene fatto notare come in alcune regioni “la carriera si giochi a favore di chi obietta” e ciò non è estraneo al peso dell’apparato ospedaliero e medico di matrice cattolica, ben presente e radicato. Le percentuali di obiettori crescono negli ultimi anni tra i ginecologi (dal 58,7% al 69,2%) e tra gli anestesisti (dal 45,7% al 50,4%). L’incidenza è preoccupante soprattutto nel Sud: in Campania ad esempio gli obiettori sono raddoppiati (arrivando all’83% tra i ginecologi e al 76,4% tra gli anestesisti). Anche nel Nord però crescono, specie in zone come il Veneto (79,1% dei ginecologi; 49,7% degli anestesisti; 56,8% del personale non medico).
Rileva il presidente del congresso, Mario Campogrande, che “anche trent’anni fa, comunque, erano prevalenti gli obiettori rispetto a chi applica la legge. […] l’importante è che non si creino discriminazioni a svantaggio delle donne”.
Ivg: meno aborti, ma crescono obiettori e pratiche clandestine
33 commenti
Commenti chiusi.
Una considerazione in margine a questi dati.
Quello che mi ha impressionato di più è il dato relativo all’aumento degli obiettori tra i ginecologi e gli anestesisti. Mettiamo pure nel conto – anche se per altri aspetti è ancora più ignobile – la questione della ‘carriera’… ma non dovrebbero essere costoro uomini con un’istruzione medio-alta e di indirizzo scientifico, e quindi – sempre mediamente – più liberi da pregiudizi religiosi?
Evidentemente la questione della “carriera” supera ogni altra considerazione: d’altronde cattolici si definiscono!
Per la mia piccola esperienza, vorrei rispondere a Bruno.
Frequentando le facoltà universitarie ed avendo parecchi amici e conoscenti che studiano o hanno studiato medicina, posso affermare che non c’è purtroppo correlazione tra tipo e livello d’istruzione e mentalità aperta dai pregiudizi. Lo studio è assolutamente macchinoso e meccanico, spaventosamente mnemonico e ripetitivo, disperatamente avulso dal pensiero critico. In genere non si ha nemmeno il tempo e la voglia di riflettere su ciò che si studia, basta inghiottire nozioni. Figuriamoci poi il riflettere sul lato etico o morale della propria professione… molto più facile e comodo che seguire una strada tracciata e in discesa.
Provo disgusto per tutto ciò, non riesco a trovare un termine più adatto.
Qualcosa come l’obiezione di coscienza non dovrebbe proprio esistere in campo medico, non in questi termini. Non è concepibile che un medico applichi sul paziente i propri convincimenti personali… è qualcosa i immorale.
Ho come l’impressione che l’aumento degli obiettori sia dovuto ad un meccanismo del genere “o fai anche tu l’obiettore o qui in ospedale non lavori”.
Quanto ai farmaci che presentano un “elevato rischio di emorragie e infezioni”: non sono un medico, ma come caspita fa un farmaco, o un qualunque oggetto commestibile sterile, ad aumentare il rischio di infezioni? Lo arricchiscono con batteri e virus? Non è che qui c’è un po’ di puro e semplice terrorismo?
E’ scritta una cosa che mi lascia totalmente frastornato, avvilito, inerme….”aborti tra le 14enni”. Anche un solo caso al mondo dovrebbe far scattare immediatamente l’allerta su cosa sta succedendo.
Parliamoci chiaro, io non sono affatto un soggetto “puritano” in fatto di sesso e ne ho fatte davvero tante di esperienze, ma ritengo che a 14 anni (in cinta quindi ha cominciato anche prima) ci siano ben altre esperienze da vivere con tutta l’innocenza e la purezza che si dovrebbe avere.
Per quanto mi riguarda tutto il resto dell’articolo è un contorno nebbioso. A 14 anni una cosa del genere NON DEVE succedere.
Un triste saluto
Michell
E’ vergognoso! e da racconti che ho sentito da ragazze, i medici dei prontosoccorsi ginecologici spesso si rifiutano di prescrivere la pillola senza però dichiararsi obiettori, ma accampando falsi pretesti di natura pseudosanitaria. Questo comportamento è passibile di denuncia! per la nuova normativa il medico è obbligato a dare piena informazione al paziente.
Ad ogni modo, fatta la legge…trovato l’inganno. Se la donna vuole la pillola “del giorno dopo” la può avere…dopo aver girato una settimana!
Ma se un medico è obiettore perchè si fa mettere in ginecologia? solo per rompere i c….?
E’ come se io che sono agnostico chiedessi di fare il chierichetto(potrei farlo e bestemmiare a messa ad alta voce).
gli obbiettori fanno carriera a diffrenza degli altri…questo a volte è vero!
ed è vero anke che alcuni obbiettori fanno gli aborti clandestini nello studio privato!
sulla questione dei consultori: l’aborto deve essere l’ultima spiaggia x le donne…se la situazione si puo risolvere con aiuti psicologici, sociali, economici (in teoria)ecc altrimenti si ricorre all’aborto (che non è una bella cosa sicuramente..ma in alcuni casi necessaria)
dovrebbero funzionare meglio questi benedetti consultori con persone IMPARZIALI e non cattolici che ti fanno stare male con la coscienza sporca!
Fabio…..hai mai visto un ginecologo camminare con una uno scassata? Io non ne conosco!
Se mi permettete una piccola risposta a Bruno: gli autori dell’ attentato alla metropolitana di Tokyo con il Sarin, quello di dieci anni fa, della “setta” Aum Suprema Verità erano tutti laureati in materie scientifiche; in particolare uno, l’ unico non condannato a morte perché reo confesso e “collaboratore di giustizia”, era un cardiologo di fama internazionale. Torniamo al problema dell’ educazione sessuale, che mi sembra la base di ogni possibile dialogo tra credenti e non credenti. Io sono per una educazione sessuale diffusa e puramente “tecnica”, ovvero senza riferimenti non solo religiosi, ma nemmeno etici, pur di non avere il “quasi nessuna educazione”, come è oggi nelle nostre scuole. Nelle mie utopie sogno una società dove. invece, l’ educazione venga data coinvolgendo i genitori, basata sulla conoscenza dei costumi sessuali di tutte le etnie e le religioni conviventi nel nostro territorio, in maniera che i giovani sappiano anche che, se non rispettano i costumi di alcune etnie, rischiano e fanno rischiare la donna. Ma è una utopia. Ricordiamoci che non esistono nemmeno linee guida in materia approvate dall’ ordine dei medici.
Bruno Gualerzi scrive:
6 Ottobre 2008 alle 17:05
Una considerazione in margine a questi dati.
Quello che mi ha impressionato di più è il dato relativo all’aumento degli obiettori tra i ginecologi e gli anestesisti. Mettiamo pure nel conto – anche se per altri aspetti è ancora più ignobile – la questione della ‘carriera’… ma non dovrebbero essere costoro uomini con un’istruzione medio-alta e di indirizzo scientifico, e quindi – sempre mediamente – più liberi da pregiudizi religiosi?
Evidentemente non concepisci che professionisti seri possano pensarla in maniera diversa, basandosi anche su argomentazioni scientifiche per rispettare la vita umana. E’ sempre la stessa storia : o si é d’accordo con voi o si é ignoranti. Se non si é ignoranti lo si fa per la carriera.E se non si fa per la carriera lo si fa per obbedire come pecore alla chiesa.Con voi é davvero impossibile tentare un dialogo pacato che entri nel merito del vero problema. Sono questi gli atteggiamenti tipici di un certo laicismo che é pericolosissimo per l’umanità. Il papa ha ragione da vendere. E per fortuna la gente lo capisce. Poco importa se é definita da voi “pochi eletti” una massa di pecoroni.
Una curiosità che solo voi potete togliermi…Che mi dite del vostro compagno Benigni che ha letto la Bibbia in diretta non stop?
Posso già immaginare le risposte, mi divertirò comunque un mondo!
Ciao…
@ Mary
io personalmente da ateo e anticlericale l’ho vista come una cosa positiva..la Bibbia è un grande libro (pieno di odio/violenza/stupidagini/fantasia ecc) ma rimane uno dei libri piu importanti della storia! da quel libro nascono le tre principali religioni monoteiste (ebraismo cristianesimo e islamismo)
leggere la bibbia poi nn vuol dire essere credente…
ANZI SAREBBE BUONO FARLA LEGGERE AI CREDENTI..MAGARI IMPAREREBBERO UN PO SU COSA SI FONDA LA PROPRIA RELIGIONE!
@emiddio
non vorrà dire essere credente, ma un pò opportunista si…….
“Nostro compagno Benigni”?
Cosa vuol dire “nostro compagno”? Benigni e’ socio UAAR? Benigni e’ ateo dichiarato?
Posso dire una cosa: sono stufo di queste semplicistiche associazioni: “di sinistra” = “comunista” = “ateo” = “UAAR”.
@Bruno Gualerzi
La questione “carriera” c’entra anche in un altro senso, diciamo che si instaura un circolo vizioso: piu’ aumentano gli obiettori, piu’ aumenta il carico di lavoro per i non obiettori che, magari loro malgrado, si vedono costretti a “specializzarsi” nel praticare aborti, nel fare solo quello. Cosa che, comprensibilmente, e’ poco allettante.
Si rischia di diventare come dei “paria”, delle persone costrette a svolgere quelle mansioni che a tutti gli altri paiono deprecabili.
Per Mery.
A me ha divertito moltissimo sentirlo declamare a voce alta e timbro “eloquente” che Matusalemme visse ESATTAMENTE (calcando sulla parola) 969 anni.
Novecentosessantanove, ohè!!
Ma ci dobbiamo credere davvero? E tu ci credi? E credi anche agli elefanti volanti, magari rosa? E credi anche che la Terra sia al centro dell’universo?
Ciao.
Un medico ginecologo o anestesista che obbietta per vera convinzione lo posso pure comprendere, ognuno ha le sue idee e piacciano o non piacciano si devono rispettare, ma se per elevarsi nella carriera un medico ginecologo o anestesista si rifiuta di prestare la propria opera, oppure lo stesso soggetto si rifiuta di praticare aborti per paura del discredito sociale e professionale che potrebbe derivarne, allora ci troviamo di fronte ad un qualcosa di sordido e inaccettabile che si gioca sulle spalle di una marea di donne che spesso e volentieri non hanno altra scelta che abortire per potersi sottrare a situazioni di particolare disagio economico, esistenziale e di varia natura.
Personalmente condivido quello che scrive Jean Meslier a proposito dei medici abortisti, che si specializzano effettivamente nell’interruzione di gravidanze e divengono altrettanto effettivamente dei paria non solo per la chiesa cattolica che li scomunica, ma anche per i loro colleghi che non hanno il coraggio di fare pubblicamente quello che fanno loro, anche se poi alcuni di questi obiettori del sabato sera, nei loro studi privati e dietro lauto compenso…….
“L’ipocrisia umana talvolta mi sorprende, talvolta mi stupisce.
Il più delle volte m’inorridisce.”
(anonimo)
@ Mery
qual è il tuo criterio per controllare se una cosa è stupida?
Vorrei sapere e s a t t a m e n t e come fai a controllare se una cosa è stupida…
Quando hai spiegato il criterio, se ne hai uno, spiega anche qual è il suo campo di applicazione e come decidi quando va usato (o perché non lo usi).
Grazie
La 194 è una buona legge e senza che fosse ostacolata avrebbe effetti ancora più efficaci nel limitare un’esigenza che si determina soprattutto per l’ignoranza sui metodi di prevenzione alla quale sono condannati molti giovani dalla doppiezza e ipocrisia cattolica.
Venendo da una famiglia di medici, ho vissuto da vicino alcuni casi come questi.
E’ una demenza stratosferica la questione dellobiezione di coscienza!
Uno può avere tutte le convinzioni di questo mondo, ma non può rifiutare qualcosa al paziente; è come se io, che sono ateo, imponessi ai miei amici (che sono credenti) di non andare a messa
@ mery
io non l’ho guardato. non sono una che cerca di vomitare volontariamente
Se crescono gli aborti ‘clandestini’, come si fa a essere certi che in generale stiano diminuendo?
E’ vergognoso e avvilente che in un paese considerato civile si ricorra all’aborto invece di utilizzare metodi contraccettivi. Non c’è alcun dubbio che in questo la colpa della chiesa con la sua sconsiderata morale sia grande.
@ Flavio
colgo l’occasione per informarti che quì certi contraccettivi neanche li abbiamo…e tutto anche grazie alla chiesa. sono d’accordo sul fatto che bisogna insistere sulla contraccezione mezzo utile per non trovarsi ad avere incontri ravvicinati con gli obiettori cattolici.
comunque se crescono gli aborti clandestini per la chiesa è un bene le donne che peccano devono crepare…
@ Fabio Rossi
il paragone tra ginecologo obiettore e chierichetto bestemmiatore è proprio bello, lo userò per far ridere i miei amici irreligiosi e per vincere le dispute con quelli cattolici.
@ giuseppe
“Con voi é davvero impossibile tentare un dialogo pacato che entri nel merito del vero problema. Sono questi gli atteggiamenti tipici di un certo laicismo che é pericolosissimo per l’umanità. Il papa ha ragione da vendere.”
mi stupisce il tuo masochismo mi fai proprio pena, se proprio vuoi sentire quello che ti piace a sentire vai qua http://www.totustuus.biz/index.php?s=67660ab5d27c7ac2babb1539a01f6bab
@Mery
se stai leggendo, prego di fare un piccolo sforzo e non identificare il non credere con l’ideologia comunista.
Non penso sia molto difficile no?
Pace&Bene
@ bardhi
ma hai letto la parte sul cognome della mamma che è un attacco alla famiglia? questa mi mancava
Francamente non so come risolvere il problema ‘giuseppe’… per quanto relativo sia come problema.
Compare all’improvviso dietro ogni nostro commento come quel disturbatore professionista (credo si chiami Paolini) che fa capolino alle spalle di tanti inviati televisivi costringendo (a volte per la verità con profitto, ma questo è un altro discorso) a prestare attenzione a lui e non a quanto sta riferendo l’inviato. Come fare per affrontarlo?
Non prenderlo in considerazione, come invece si fa con i credenti che propongono dialogo serio (ci sono), sarebbe, è, la scelta più logica… ma proprio come capita ai poveri inviati televisivi, anche frenando l’impulso violento, come si fa ad ignorarlo?
D’altra parte, più che mandarlo al diavolo (al quale per altro lui crede fermamente, quindi si entra in territorio suo) non si sa cosa fare…
Chedere ai moderatori di censurarlo? Non sia mai…
Fargli capire che questo è un blog UAAR per cui certe cose non le si vedrà mai allo stesso modo (a me ha contestato che nego possano esistere medici obiettori in quanto credenti, quando naturalmente non si negava affatto questo, anzi, ma lo si criticava in prospettiva atea)? Temo, anzi sono certo avendoci già provato, che sia tempo sprecato…
Allora? Avanzo una proposta: qualche volontario degli abituali frequentatori del post si impegni a dargli ragione, senza ovviamente entrare nel merito, proprio con due parole (‘hai ragione!’), come si fa per tenere tranquilli… ci siamo capiti chi.
Fino a che non si introdurrà la sana norma che se un medico rifiuta una prestazione dovrà subire una qualche sanzione (trattenuta sullo stipendio, blocco della carriera o aumento dell’orario di lavoro) avremo questa situazione.
Non credo che nel resto d’europa i ginecologi degli ospedali pubblici possano obiettare così inpunemente.
@ fab
sui farmaci x aborti fai-da-te: non saranno certo i farmaci a provocare le infezioni ma lo svolgersi dell'”operazione” in un ambiente non sterile e senza la presenza di personale in grado di gestire eventuali problemi.
@ Jean Meslier
Hai ragione a proposito di Benigni e della sinistra ‘automaticamente’ atea.
Personalmente però, così come non riesco concepire un credente coerentemente credente e allo stesso tempo laico, allo stesso modo non riesco a concepire uno che si riconosca nella destra comportandosi come tale in modo coerente e contemporaneamente essere ateo.
Sempre che per ‘ateo’ non si intenda soltanto (anche e prima di tutto, ovviamente, ma non soltanto) chi non intende identificarsi con alcuna religione positiva, e magari anche esserne critico, perché ritengo ci siano tanti altri modi per essere ‘credenti’… ma mentre uno di sinistra può come tale esserlo o non esserlo, uno di destra per dritto o per traverso ‘credente’ lo è sempre.
Oggi come oggi, e soprattutto in Italia, credo sia necessaria questa distinzione.
@ Mery
Non sono comunista
x Fab: hai ragione, infatti, non è l’aborto farmacologico clandestino il responsabile delle infezioni, ma quello eseguito con mezzi meccanici…tuttavia, l’aborto farmacologico fai da te presenta un problema: se non viene espulso tutto il prodotto del concepimento, la parte del materiale ritenuto in utero va in necrosi e produce una infezione che se si diffonde attraverso i vasi sanguigni può causare setticemia, quindi dopo un aborto fai da te con farmaci bisognerebbe in ogni caso andare a farsi controllare la cavità uterina, lamentando un aborto spontaneo, in modo da poter procedere a raschiamento se necessario…
@ gigetta
no questa chicca no ancora, avevo cominciato a leggerlo quando è cominciata la polemica sulla “rana Crocefissa” adesso entro ogni tanto e dire il vero quel sito mi diverte molto….