Nuovo numero de “L’Ateo”

Il nuovo numero della rivista dell’UAAR, L’Ateo, è ora nelle librerie e in corso di distribuzione a tutti i soci e abbonati. Il numero 5/2008 dedica la parte monografica al biblico “Crescete e moltiplicatevi”, e contiene articoli e interventi di Turchetto, Nobile, Pardi (Il problema (non affrontato) del rientro dolce dallo stato di sovrappopolazione), Turriziani Colonna, Ruggeri, D’Alpa, Da Dalt, Mainetto e Dessolis, Haziel, Ferri (Religione e storia: la lezione di Angelo Brelich), Viviani, Orioli, Tuveri, Conti, Accorti.

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7 commenti

Antonio

A me è gia arrivato.
Interessante la lettera di un cattolico il quale avrebbe portato la rivista L’ATEO all’interno del gruppo parrocchiale da lui frequentato e alquanto ironica la risposta da parte dell’editorialista Maria Turchetto.

Sara

Interessantissimo l’argomento della sovrappopolazione mondiale e dei necessari correttivi.
Quando mi è arrivata la rivista, peraltro la prima che ricevo in quanto socia di recente, mi sono detta: oh, finalmente, qualcuno che parla di queste cose! Concetti che ho sempre sostenuto, ma mi pareva quasi di essere, che so, una nazista? Il senso comune è talmente intriso del paradigma del “crescete e moltiplicatevi”, del timore della crescita zero, dell’invecchiamento della popolazione, ecc., che quasi mi sentivo un’aliena a pensare certe cose. Siamo una specie animale tra le altre, e siamo soggetti alle stesse dinamiche biologiche a cui sono soggetti gli altri animali. Se non ci pensiamo razionalmente, a diminuire la nostra densità di popolazione ormai patologica, ci penserà il pianeta a tenerci sotto controllo, e potrebbe essere veramente poco allegro. Perché non intervenire razionalmente? altro che metodi della temperatura basale!
Per quanto mi riguarda, considero l’aborto una ultima ratio dolorosa ma spesso necessaria.
Certo questo non può essere il metodo di controllo: ci vuole informazione e uso massiccio degli antifecondativi in tutti i paesi. Anche e soprattutto in quei paesi in cui il controllo deve essere più efficace, perché già sovrappopolati, perché con scarse o mal distribuite risorse, perché soggetti a carestie ricorrenti o a epidemie di malattie infettive, ecc. Altro che vietare il profilattico agli africani perché “è peccato”! E’ peccato far nascere un sacco di bambini condannati a morte per diarrea, altro che…

RedGod

l’articolo sullo sviluppo di noi umani e dei nostri fratelli minori animali è molto bello….. complimenti all’ autore

Aldo-Red God-

fernando

Ho parlato di questo argomento con conoscenti ed amici.Ebbene,la stragrande maggioranza di loro temeva che un calo della natalità (ad esempio in Italia) causi per contro un aumento della popolazione extracomunitaria,in special modo di fede musulmana,che notoriamente figliano di più degli stanziali.A nulla sono servite le mie obiezioni,tutti (o quasi) preoccupati per le sorti del cattolicesimo e per l’identità razziale! Temo,con fondatissimi motivi,che abbiamo ormai intrapreso a livello mondiale una rincorsa ad essere di più,ognuno per la sua parte, che potrebbe portarci a carestie e guerre. Li leggete i giornali, si? Cari saluti.

Focaral

Interessantissimo! Anche io mi definisco neomalthusiano 🙂 Da notare che gli unici a guadagnarci dal sovraffollamento sono i ricchi e i potenti:
+popolazione => meno ricchezza procapite => +persone disperate a scannarsi per un posto di lavoro, e quindi stipendi piu’ bassi, tanto c’e’ una folla pronta a rimpiazzarti…
L’unica guerra che possono combattere i poveri e’ quella di fare pochi figli.

PS Qual’e’ l’istituzione che ci guadagna un sacco dalla poverta’ e che, non a caso, preme perche’ si facciano piu’ figli?

Stefano Bottoni

L’ho ricevuto due giorni fa, e ho avuto solo il tempo di leggere le prime dieci pagine (ho ancora un paio di numeri arretrati di quando non ero iscritto… sto leggendo il numero “Musica senza dio”).
Mi ha fatto molta impressione l’articolo in cui si parla della popolazione come “carne da cannone”. Essendo un appassionato di storia, soprattutto di storia militare, purtroppo non posso che essere d’accordo. E purtroppo non posso che fare il raffronto con ciò che sta accadendo proprio in questi giorni.
Mi spiego. Una volta (fino a non molti anni fa) la richezza delle nazioni era il territorio. Dunque si scatenavano guerre per conquistare territori, che erano la ricchezza. Ricchezza che costava migliaia (o milioni) di vite, a favore di pochi privilegiati.
Spade, lance, frecce, cannoni, fucili, bombe… cambiavano le armi, non lo scopo. Il popolino al massacro, i ricchi proprietari a goderne i frutti.
Oggi il paradigma è cambiato. Non lo scopo, solo i mezzi (e neanche in tutto il mondo… in parecchi stati si continua come prima).
Non più territorio, ma movimenti finanziari.
Cosa cambia?
Nulla.
Ve lo posso dire, essendoci stato in mezzo pure io.
Pochi grandi speculatori, che succhiano il sangue dei piccoli azionisti.
Forse non sapete che quando le borse crollano, chi può entrare “short” guadagna il doppio rispetto a quando le borse salgono. Ma sono pochi coloro che possono fare queste operazioni.
Questi guadagnano in maniera schifosa. Sulle spalle degli altri.
La “carne da cannone” moderna.
Non cambia nulla. Anzi, più ce n’è, meglio è.

Massi

L’ho già ricevuto e letto.
Mi sono segnato anche alcune cose, per me molto interessanti, delle quali mi scuso e ringrazio gli autori di essermi preso anche la libertà di ripeterle.

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