Nella regione meridionale del Juba, in Sudan, sono state fermate e poi rilasciate 35 donne, colpevoli di indossare pantaloni troppo stretti. La polizia, attiva anche nel controllo della moralità pubblica, ha spiegato: “Il loro abbigliamento ostacola la sicurezza e disturba la quiete pubblica”. Un testimone denuncia la durezza della polizia: “abbiamo visto una trentina di ragazze caricate su due camioncini come si fa con il bestiame”. Mary Keidin, ministro degli Affari sociali del Juba, ha protestato contro la retata, aggiungendo che “altre 8 ragazze sono riuscite a sottrarsi all’arresto” nascondendosi nel suo ufficio.
Sudan: pantaloni aderenti sono immorali
28 commenti
Commenti chiusi.
Vorrei commentare questa notizia e spero mi si perdonerà se riaccendo una piccola “polemica” già affrontata…
A rigor di logica, questa notizia non dovrebbe stare qui.
Anche gli stati laici impongono regole morali (pensiamo al buon costume o al pubblico decoro). E gli stati totalitari non sono certo famosi per i loro metodi civili di applicazione della legge.
Non è dunque la “fonte” religiosa del giudizio morale in questione che rende questa notizia pertinente in questo specifico blog, ancor prima che la violenza della polizia?
@ Nemo,
la notizia sta bene qui, perche’ il Sudan e` uno stato integralista islamico.
Sta bene insieme alle notizie del papa che tuona contro gli anticoncezionali, contro le ricerche sulle staminali, contro il denaro (ok, e` comico, ma e` successo anche questo).
Il messaggio e` “lasciate mano libera a queste persone e finirete cosi`”.
Ed e` un messaggio che ha una certa fondatezza, visti i precedenti.
Credo che debba starci poiché la religione è la fonte della norma.
Certo, in uno stato fondamentalista, ogni norma ha fondamento nella religione.
Quello che succede in Italia? Giusto ieri…se vesti per strada come una letterina ti fermano e ti multano per oscenità.
Ma come? In televisione si e per strada no?
LOL…mi fà troppo ridere l’Italia, ma ho paura per i miei figli!!!
Penso che le migliaia di ammiratrici di Roberto Bolle, diventato un’icona sexy dopo le sue esibizioni alla Scala e in TV, possano confermare che i pantaloni stretti, anche quando sono indossati da un uomo, un pochettino eccitino. Che poi ciò sia un male è assai discutibile.
Una volta tanto sono d’accordo con voi. Anche se si fosse trattato di cattolici. Ma non illudetevi troppo !!!
@ giuseppe
Bene… una volta tanto sai essere anche simpatico ed autoironico!
Spero che in Italia non arriveremo a quel punto, considerate la legge che hanno approvando contro la prostituzione e le varie ordinanze dei sindaci (di destra e di sinistra). Per il momento da noi hanno solo vietato alle donne di andare in giro con la minigonna…..
Scusate, avevo commesso un erroe di digitazione. Volevo dire “approvato” anzicheè “approvando.
… e allora togliamoli questi pantaloni! 🙂
Atei NUDI!!!
beh…..io sono un naturista 🙂
@Stefano Bottoni
….secondo me, è una soluzione che piacerebbe anche al più convinto degli integralisti…..
…..siete tutti uguali voi uomini…
🙂
@ giuseppe
io invece penso che le donne cattoliche in chiesa debbano entrarci col burqua. prima andavano per trovare uomini lo sanno tutti erano separate dagli uomini ma civettavano parecchio (solita coerenza) almeno se si coprono la faccia e fanno le casalinghe senza uscire di casa se non per andare in chiesa finalmente ne vedremo qualcuna arrivare vergine al matrimonio ma sia chiaro dovrebbe valere solo per le cattoliche civette ipocrite come il divieto di comprare i contraccettivi
Dio ha creato l’ uomo nudo.
Secondo : verrà ristabilito il Regno di Dio, nel millennio uomini e donne saranno nude, ma che c’è da scandalizzarsi? Nulla, se è volonta di Dio va bene così.
Purtroppo le religioni combattono la nudità non capendo che Dio e anche Gesù amavano l’ uomo nudo, sia insenso metafisico che in senso personal- azionistico.
Il compagno Lenin che era uno studioso delle profezie millenaristiche diceva che non è il vestito a fare l’ uomo ma è la bonta del cuore a fare l’ uomo.
Il pretame non si è mai distinto per la bontà
gigetta scrive:
8 Ottobre 2008 alle 21:06
@ giuseppe
io invece penso che le donne cattoliche in chiesa debbano entrarci col burqua. prima andavano per trovare uomini lo sanno tutti erano separate dagli uomini ma civettavano parecchio (solita coerenza) almeno se si coprono la faccia e fanno le casalinghe senza uscire di casa se non per andare in chiesa finalmente ne vedremo qualcuna arrivare vergine al matrimonio ma sia chiaro dovrebbe valere solo per le cattoliche civette ipocrite come il divieto di comprare i contraccettivi.
Niente altro da aggiungere ? Non hai nella manica altri giudizi acidi con questa aria di sufficienza? Poi dite che sono io l’intollerante che non vuole dialogare. Ma sei sempre cosi nevrotica e strillona ? Mi conforta il sapere che ci sono molte persone intelligenti in questo sito. Ma non mi sembra il tuo caso.
@giuseppe
Quando mai hai voluto dialogare?
In varie occasioni ti ho posto domande precise che non hai mai risposto, puoi verificare in parecchi post passati.
Ciao a tutti
@ giuseppe
no niente da aggiungere se non che la coerenza se non viene da se va quantomeno imposta.
per esempio perchè anzichè perdonare e perdonare la chiesa non scomunica e vieta il funerale a chi si macchia del grave delitto omicidio-aborto?
perchè non si rifiuta di battezzare i bambini nati dalla provetta? perchè non impone alle donne di entrare in chiesa coperte dalla testa ai piedi per non indurre gli innocenti uomini in tentazione?
insomma un pò di severità non guasterebbe a me sembra che tenga i piedini santi su due staffe. con tutto il rispetto e senza acidità
p.s. quì se c’ è uno che non è intelligente mi sa che sei tu perchè non capisci un tubo di quello che scrivo e non l’hai fatto solo con le cose scritte da me hai capito come più ti faceva comodo anche cose scritte da altri se questa è intelligenza meglio essere tonti
gigetta scrive:
9 Ottobre 2008 alle 08:55
@ giuseppe
no niente da aggiungere se non che la coerenza se non viene da se va quantomeno imposta.
per esempio perchè anzichè perdonare e perdonare la chiesa non scomunica e vieta il funerale a chi si macchia del grave delitto omicidio-aborto?
perchè non si rifiuta di battezzare i bambini nati dalla provetta? perchè non impone alle donne di entrare in chiesa coperte dalla testa ai piedi per non indurre gli innocenti uomini in tentazione?
insomma un pò di severità non guasterebbe a me sembra che tenga i piedini santi su due staffe. con tutto il rispetto e senza acidità
gigetta scrive:
9 Ottobre 2008 alle 08:56
p.s. quì se c’ è uno che non è intelligente mi sa che sei tu perchè non capisci un tubo di quello che scrivo e non l’hai fatto solo con le cose scritte da me hai capito come più ti faceva comodo anche cose scritte da altri se questa è intelligenza meglio essere tonti
Bla! Bla! Bla!
Allora, per favore, ma non avete capito che giuseppe è un troll: lasciatelo perdere, sta qui solo per provocare e voi gli andate anche dietro. Potete discutere della questione del post, per favore?
Baciarsi in auto a Eboli può costare 500 € di multa. Multe anche per chi passeggia a torso nudo per la piazzetta di Capri; per chi calza zoccoli a Positano; per chi nutre piccioni a Lucca; per chi si fa massaggiare sulla spiaggia; per l’accattonaggio; ecc. ecc. ecc.
Morale:
Per emanare ordinanze idiote basta uno zoccolo duro di stupidità.
La religione aggiunge però un tocco di creatività.
Scusate, capisco che a noi sembra una cosa un po’ strana, ma ogni popolo ha i suoi usi e costumi che sono certamente anche legati alla religione, al comune senso del pudore, ecc. Consideriamo un Paese immaginario nel quale vi siano costumi molto liberi e molte donne, giovani, meno giovani, belle e brutte, vadano in giro con vertiginose minigonne. Nel momento in cui vi arrivasse una turista italiana abituata a indossare gonne al ginocchio (come per la maggior parte delle donne italiane) immediatamente verrebbe vista come una retrograda, conservatrice, bigotta, ecc. Una considerazione simile vale per il velo islamico che è in alcuni casi imposizione, ma anche costume, ecc. Quando tanti fattori sono così indissolubilmente legati non è facile dare un giudizio.
@ aldo
Il problema è che la scelta di mettersi la gonna corta o lunga, all’interno di una società più o meno libera ed emancipata, è quasi sempre regolata dal gusto personale, dalla moda o dai capricci del momento. Purtroppo invece il fatto di indossare il velo islamico, imposto dall’uomo alla propria donna o liberamente scelto dalla donna stessa, incarna regole religiose (vere o preseunte) e molto spesso rappresenta una provocazione.
Se non sbaglio poi l’Uaar si fonda sulla dichiarazione dei diritti umani. è un bene che si riportino notizie cosìche accadono dove la parola libertà è sconosciuta
@ Giovanna: se ci rifletti non è proprio come dici. La minigonna anche in una società molto emancipata non è mai solo una scelta personale. Ci sono padri che fanno il diavolo a quattro per una figlia che la sera indossa abiti troppo succinti, la minigonna attira gli sguardi e i commenti di molti uomini, è vista male dalle persone più anziane. Insomma per certi versi è simile al velo in quei Paesi dove il velo non è obbligatorio, ma dove molte donne preferiscono indossarlo per abitudine, per sentirsi più libere non avendo problemi né coi familiari, né per strada, ecc. E’ una questione complessa, per questo è difficile esprimersi su divieti e permessi.
Nei primi del Novecento in Sicilia, come si vede nel film La lupa, le donne indossavano sempre il velo quando erano fuori casa. Non si trattava di una vera e propria imposizione né religiosa, né altro, ma la donna che non lo avesse indossato sarebbe stata giudicata “poco seria” e quindi si preferiva indossarlo. Se oggi qualcuno ti dicesse “E’ estate, come mai non vai in giro nuda?” probabilmente avresti le stesse perplessità (ammesso che non vi fosse una legge sul comune senso del pudore). Una donna abituata al velo può sentirsi mezza nuda se le si impone di non indossarlo. O potrebbe aver timore di essere giudicata una donna “poco seria”. Per la minigonna le cose vanno in maniera molto simile.
davide scrive:
9 Ottobre 2008 alle 11:34
Se non sbaglio poi l’Uaar si fonda sulla dichiarazione dei diritti umani. è un bene che si riportino notizie cosìche accadono dove la parola libertà è sconosciuta
Tra i diritti umani c’é quello della libertà religiosa e della non discriminazione per le proprie idee. In questo l’uaar é indietro di anni luce.