Reggio Emilia: miss egiziana criticata da islamici

A Reggio Emilia, la trentenne Heba Baypumi Ahmed Mohamed (nata in Egitto, ma in Italia dall’età di 1 anno) ha ricevuto un premio al concorso nazionale di Miss Mamma Italiana. Sposata con un italiano e con due figli, si dichiara di religione musulmana “anche se non praticante”: non ha avuto problemi a sfilare in costume e abiti succinti.
Gli esponenti islamici della zona lanciano velate critiche alla donna. L’imam Abu Abdel Rahman afferma: “Ringrazio Dio per il dono di bellezza dato alla donna. Ma certo è strano qualificarsi come musulmani ‘non praticanti'”. Il responsabile delle donne del centro islamico di Reggio, Iman Koudsi, afferma: “In passerella, ma con il foulard, ci andrei anche io. Ma il Corano è chiaro quando dice ‘O profeta, dì alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro veli'”.
La Miss spiega: “Da sempre vivo in Italia che è un Paese dove si insegnano i valori della libertà. Dopotutto non ho fatto nulla di male”. Nemmeno i suoi genitori hanno fatto problemi, seppure legati alle tradizioni religiose: “Anzi. Mi hanno appoggiato quando ho deciso di iscrivermi a questo concorso, che si è svolto domenica a Cesena, al centro Montefiore. Mio marito Marco, che è italiano e di fede cattolica, non ha posto alcun ostacolo alla mia partecipazione alla passerella di bellezza. Addirittura mi ha accompagnato”. Non ritiene inoltre che la religione islamica sia contraria a esibizioni del genere: “Anzi, penso che partecipare a queste iniziative, per una donna musulmana, possa far comprendere a chi non conosce bene questa religione che è sbagliato pensarla solo per certi episodi di violenza che avvengono in giro per il mondo. Si può pensare ad una donna musulmana che sceglie di sfilare in passerella, mostrando il suo corpo, la sua grazia, il suo sorriso. Non vedo nulla di male dietro a questi gesti. Dunque, perché proibirlo? […] Credo che sia peggio guardare con estremo sospetto una ragazza che da sempre vive in Italia, solo perché ha un nome ed un cognome che vengono da un Paese straniero”.

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19 commenti

Magar

Non che i concorsi di bellezza femminili siano manifestazioni particolarmente esaltanti, ma l’idea che servano a far venire un attacco di bile a qualche religioso dai paraocchi, al sentire che esistono “credenti non praticanti”, è particolarmente divertente…
Prendi, incarta e porta a casa! 🙂

Stefano Bottoni

Almeno per questa volta ad essere velate erano le critiche e non le donne. 8)

rolling stone

“… penso che partecipare a queste iniziative, per una donna musulmana, possa far comprendere a chi non conosce bene questa religione”.

Purtroppo è proprio la gentile signora Heba che non conosce bene questa religione.
La religione islamica, infatti, consente al credente maschio di prendersi una sposa non musulmana, ma fa ASSOLUTO DIVIETO alla donna islamiche di andare in sposa ad un infedele.
Il suo quindi è proprio l’ultimo esempio che si puo’ prendere per l’idillico connubio di fede islamica ed emancipazione femminile

Andrea

Aggiungo che non mi risultia esistano religioni dove la donna possa in alcun modo emanciparsi.
Anche perchè gli dei e le religioni sono state tutti inventati da uomini di migliaia di anni fa, che condividevano una cultura dove la donna talvolta era meno importante di taluni animali.

Ciao a tutti

béal feirste

Le donne islamiche devono necessariamente spogliarsi per i concorsi di bellezza: se avessero tutte il burqa, come sarebbe possibile stabilirne il controvalore in cammelli? 🙂

Alessia

I pochi islamici e i molti cattolici “non praticanti” dovrebbero chiarire COSA esattamente non praticano: i riti (messe preghiere ecc) o i principi (contenuti nei rispettivi Libri)? Che forse la preghiera sia altro rispetto ai principi? Questa scissione, comunque non netta, compare ad es. nel buddismo (tibetano vs zen, il primo più votato alla pratica, il secondo alla meditazione) ma cosa dicono Bibbia e Corano a proposito? La risposta dell’imam Abu Abdel Rahman “è strano qualificarsi come musulmani ‘non praticanti” mi sembra tutto fuorché ambigua.
Aggiunge la Miss: “Mio marito Marco, che è italiano e di fede cattolica, non ha posto alcun ostacolo alla mia partecipazione alla passerella di bellezza. Addirittura mi ha accompagnato”. Forse se suo marito avesse avuto un po’ più di sale in zucca le avrebbe spiegato che questi concorsi sono accessori -innocui e simpatici finchè si vuole- al maschilismo, non alla causa femminile. Ma per cattolici l’emancipazione della donna non è mai stata materia di vero dibattito!

agnese

i preti devo NECESSARIAMENTE ficcare il becco.sai che novità

e poi perchè il marito avrebbe dovuto obiettare?sua moglie è un’individuo autonomo,mica una sua proprietà!

Aldissimo

I musulmani hanno perfettamente ragione a contestare il termine “musulmana non praticante”: se non pratichi i 5 pilastri della fede, semplicemente non sei musulmana de facto.

sunrise

@ Aldissimo:
… e la stessa cosa dovrebbe valere anche per i cristiani: se non pratichi i pilastri della tua religione non puoi essere considerato cristiano! Peccato che, in quanto a maschilismo e chiusura mentale, i precetti cristiani non sono certo secondi a quelli dei fratelli islamici…

Manlio Padovan

a Magar: la espressione è più sottile come significato, forse inconsciamente; dal momento che se è ridicolo, o lascia perplessi, definire una persona “credente non praticante” come tu affermi, è certamente vero che in virtù dell’educazione ricevuta si possa essere, come ha detto, “musulmani non praticanti” come “cristiani non praticanti”, ecc. ecc. ed è effettivamente faticoso tirarsene fuori se non a suon di cultura, letture, ragionamenti, razionalità, ribellione, ecc. ecc..

MetaLocX

“ è strano qualificarsi come musulmani ‘non praticanti’ ”
è vero, e vale lo stesso per chi si dichiara “cattolico non praticante”. Secondo me dirsi religiosi non praticanti è un po’ un controsenso.
Comunque è segno dei tempi, anche questo fa parte del declino delle religioni. Tanto meglio per noi!

Ivano

Una donna che si dice musulmana non praticante, ma che è cresciuta in un paese democratico, ha sposato un italiano, ha potuto scegliere quale tipo di vita volesse e anche di partecipare ad un concorso di bellezza, fa presto a dire che l’islam non è contario a certe manifestazioni di bellezza. Perchè non prova a farlo in Arabia Saudita o in Iran? Poi vediamo se ne esce viva….

Kaworu

sinceramente?

i non praticanti sono semplicemente atei superstiziosi.

non puoi seguire una religione e non praticarla, cribbio, un minimo di coerenza!

Fede

I membri dell’autorità islamica sparano a zero per “questioni morali” su questi concorsi.
I membri dell’autorità cattolica seguono eccitatissimi e gasatissimi questi concorsi.
Che bravi ragazzuoli!!!!!!!!!!!!!!!

Magar

@Kaworu

E che ci frega della loro coerenza? Affari loro, per noi la loro incoerenza è solo manna dal cielo. Se nel 1974 e nel 1980 tutti i cattolici d’Italia fossero stati coerenti, ancora non avremmo legalizzato divorzio e aborto…

Evidentemente, per molte persone il buon senso prevale sull’ideologismo.

Il guaio è quando i credenti sono incoerenti per ciò che riguarda la propria vita, ma ultraortodossi quando si tratta delle vite altrui (vedi com’è andata a finire per il referendum sulla Legge 40). 🙁

claudio r.

Certo Magar; le leggi vanno sempre applicate severamente, ma nei confronti degli altri.

Kaworu

@magar
a me frega della loro coerenza perchè se la piantassero di dichiararsi qualcosa che in realtà non sono, sarebbe meglio per tutti, soprattutto per noi 😉

RedGod

L’uomo sarà felice quando il mondo sarà senza religioni(Mao Zedong 1959)

Strappiamo le erbe malvagie del dogmatismo.

Uaar coraggio!

tomaraya

“i non praticanti sono semplicemente atei superstiziosi”
geniale!

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