Sassuolo (MO): comunità islamica protesta per chiusura moschea

Stamattina la comunità islamica di Sassuolo protestato per la chiusura da parte del Comune dei locali che utilizzavano come moschea da più di dieci anni, facendo la classica preghiera comunitaria del venerdì in strada. Lo aveva già annunciato ieri Hisham Abu Marwan, portavoce dell’associazione Huda di Sassuolo.
I fedeli legati a questa associazione (alcune centinaia, soprattutto marocchini che lavorano nelle fabbriche di ceramiche della zona) hanno deciso di continuare a oltranza la protesta, guidati dall’imam egiziano Sheikh Tareq. Marwan continua: “Pregheremo in strada davanti alla moschea che ci hanno chiuso e saremo diverse centinaia perché chiediamo al comune di non discriminarci. Noi vogliamo rispettare le regole e per questo abbiamo affittato anche un nuovo locale che però l’amministrazione ritiene inidoneo perché dal momento che si trova in un’area industriale ha una destinazione d’uso diversa da quella religiosa. Secondo noi è solo una scusa e chiediamo solo di poter usare i locali da noi presi in affitto”.
Il Comune aveva proposto un terreno in via provvisoria che però “si trova cinque chilometri lontano da Sassuolo e per noi è troppo lontano”, afferma Marwan “Inoltre non vogliamo soluzioni provvisorie che possono cambiare con l’elezione di una nuova maggioranza in comune”.

Archiviato in: Generale

32 commenti

giuseppe

Bisogna vedere perché hanno chiuso la moschea. E poi sappiamo tutti che gli immam predicano in arabo, cosi nessuno li capisce.

Magar

Ma per avere un cambiamento nella destinazione d’uso cosa serve? La grazia di Padre Pio? Che impatto urbanistico può mai avere un luogo di culto (OK, non parlo di minareti enormi in mezzo a una valle incontaminata…) su una cittadina industriale della Val Padana?

senzaluce

mi viene in mente quella canzone del compianto Jhon Lennon che in un passaggio diceva ” and no religion too imagine all the people living life in peace.”

béal feirste

Veramente non capisco l’atteggiamento dell’amministrazione comunale: gli islamici affittano – pagandolo! – un immobile, e per lo più in zona industriale dove non dà fastidio a nessuno (nel mio comune la moschea è in una zona residenziale vicina al centro).
Il caso dovrebbe essere chiuso: il comune gli cambia la destinazione d’uso e stop.
Se avessero preteso una moschea con i soldi pubblici non l’avrei trovato giusto, anzi, l’avrei trovato un po’ cattolico…

Andrea

Chissà quando verrà il giorno che lo stato italiano si interfaccerà allo stesso modo con tutte le religioni.

Ciao a tutti

gigetta

ma finchè non rompono perchè non li lasciano fare? stiamo rasentando davvero la violazione dei diritti umani libertà di culto vale solo per la chiesa cattolica? libertà di pensiero? vorrei sapere solo questo questi quì non rubano niente a nessuno e non rompono le balle. facessero qualcosa di criminale capirei ma quì stanno processando intenzioni che neanche ci sono! siamo in uno stato laico oppure no? vogliamo trattare tutti allo stesso modo oppure facciamo finta?

Roberto Grendene

ohibo’, nel centro socio culturale di cui sono presidente a Casalecchio di Reno, la mattina della domenica diamo spazio ad alcuni evangelici (con pastori statunitensi, pure creazionisti).
Ce lo hanno chiesto, lo spazio era disponibile, hanno condiviso le regole della struttura che gestiamo, la convenzione con il comune impone pluralismo, e dunque glielo abbiamo dato (nonostante alcuni membri del comitato di gestione fossero contrari perche’ “ci rubano la nostra religione”, che argomentone)

Il luogo e’ un centro civico, non un edificio di culto: me devo aspettare una irruzione della forza pubblica?

Paolo Garbet

@ Andrea

veramente sarebbe meglio che lo stato NON si interfacciasse per nulla, con alcuna religione.

Dado

Bisognerebbe sentire anche l’altra campana, il comune con che motivazioni ha giustificato la chiusura della moschea?

Chinsky

“E poi sappiamo tutti che gli immam predicano in arabo, cosi nessuno li capisce.”

ma guarda te, parlano arabo non perchè è la loro lingua, ma lo fanno appositamente perchè tutti quelli che non lo conoscono non capiscano. Pensa, stanno anche studiando un codice derivato da un antico dialetto apposta per non farsi capire. Oppure di parlare in modo velocissimo e all’incontrario.

Credo che il dialogo inizia nel momento in cui si vuole davvero cercare un punto d’incontro: le lingue non rappresentano un problema, e nemmeno gli spazi. Il vero problema sono i muri nella testa delle persone. Per questo non si riesce a trovare una soluzione: non la si vuole trovare.

GIANNI

@ Ivo Mezzena

e questa sarebbe persecuzione?…allora quella in India cos’è?….

Stefano Bottoni

@ gigetta

“ma finchè non rompono perchè non li lasciano fare?”

Spero vorrai perdonarmi, ma questa volta non sono d’accordo. Chi per un motivo o per l’altro senza alcuna autorizzazione occupa delle strade pubbliche non si trova dalla parte della legge.
Il 2 aprile 1992 ho subìto le mie belle cariche della polizia per aver bloccato c.so Vittorio Emanuele II a Torino insieme a circa altri 6000 tifosi del Toro per la vendita di Lentini al Milan… riuscimmo comunque a bloccare tutta la circolazione in centro città, autobus compresi. A fare un bel po’ di danni. Non sono finito in ospedale solo grazie ai miei ottimi riflessi (una ragazza spaventata perse il controllo della propria auto e ci finì addosso).
Certo si trattava di “fede”… e allora ero molto più giovane, oggi sono molto più “moderato”…
Comunque, ora che mi mancano pochi mesi al compimento dei 40 anni, ammetto che allora “abbiamo rotto” (in tutti i sensi).
Ammetto (adesso ho anche otto anni di matrimonio alle spalle) che eravamo dei fanatici.
Ammetto che ci siamo comportati come terroristi religiosi.
Anche se la fede non aveva a che fare con nessun dio.
Quindi ripeto: un gruppo di persone che blocca una strada senza autorizzazione, “rompe”.

Anticipo eventuali commenti: non sono un voltagabbana.
E’ solo che si matura col tempo. A 40 anni si ragiona in maniera diversa che a 23.
Non rinnego ciò che ho fatto, perchè ci credevo.
Semplicemente, non lo rifarei.

Vash

I cattolici sono abilissimi a trasformare situazioni tranquille in polveriere! Sopratutto è diventata inascoltabile quella scusa in base alla quale nei loro paesi la libertà religiosa non è concessa. Noi non siamo i loro paesi e dobbiamo dimostrare il grado di civiltà frutto di secoli di sviluppo ossia libertà religiosa da una parte e rispetto di regole uguali per tutti dall’altra, nonchè denunce per discriminazione per i furbetti che usano cavilli burocratici per imporre la loro personale cultura a tutti!

agnese

@beal feirste
a torino c’è una moschea in un interno cortile vicino a porta palazzo…me ne sono accorta quando me l’hanno indicata
il fatto che la moschea se la pagassero mi commuove…i cattolici non fanno così…sniff sniff… chissà se con cassetta delle offerte(me la immagino sempre vuota fine mese,ah ah ah)o con cene benefit?
@giuseppe
ma hai seguito un corso per diventare così intelligente?l’arabo letterario non è capito benissimo da tutti…i vari dialetti sono differenti l’uno dall’altro…marocco e algeria hanno minoranze berbere e cabile,che NON sono di madre lingua araba…più i vari senegalesi che l’arabo non lo conoscono affatto…

Dario

quoto in pieno Vash con l’aggiunta che a Damasco ad es, dove sono andato tre mesi or sono, nella moschea ci vanno a pregare tranquillamente anche i cristiani, quindi basta con questi luoghi comuni ed al fare di tutt’erba un fascio, il mondo islamico é un po’troppo vasto per poter generalizzare…

Andrea

@Paolo Garbet
Infatti, era proprio quello che volevo dire.

Ciao a tutti

Casomai

@ giuseppe
veramente predicano in arabo perché è la lingua in cui è scritto il corano e quindi è la loro lingua sacra

Andrea

@GIANNI
E quindi? Qual’è il tuo ragionamento? Vorresti dire che siccome ci sono paesi dove la cultura è parecchio addietro noi dovremmo usarli come metro? Non ti sembra più coerente prendere ad esempio paesi più civili dei nostri semmai? La tua religione è superiore alla loro? Il tuo dio è più onnipotente del loro? Il tuo diritto alla preghiera è superiore al loro?

Ciao a tutti?

Satana

Ma a Sassuolo chi governa ? I buoni della sinistra, o i cattivi della Lega Nord ? Nell’Emilia rossa mi risulta che non ci siano amministrazioni leghiste, perciò il cerchio si restringe…

Mikele

Siamo alle solite. Notizie vecchie, ormai non ho la forza di disgustarmi

Gabriele

Premetto, sono ateo pero’ credo sia giusto nn aprirne di nuove e quindi sono d’accordo con la chiusura delle moschee visto che a noi in casa loro nn e’ permesso niente anzi, ci uccidono sia che siamo cristiani sia che siamo atei o agnostici; ci uccidono per il semplice fatto che siamo occidentali, quindi nn vedo perche’ noi dovremmo permettere loro di fare cio che vogliono.

vico

@giuseppe
invece il latino che benny sixteen vuole usare per le messe lo capiscono tutti?

@gianni
per i genocidi vedi preti cattolici e burundi come assassini voi cattolici vincete almeno 1000 a 12 con gli indù

Leo55

Sono sorpreso del modo, alquanto battagliero, in un sito dedicato all’ateismo, con cui si difende il diritto, da parte di alcuni, di avere un luogo di culto dove pregare.
Ora, senza entrare nel merito culturale di cosa si predichi nell’ambito della religione islamica, vorrei , molto sommessamente, far notare che, forse, sarebbe molto più utile auspicare la creazione di luoghi di cultura, di auditorium, di biblioteche, di circoli dove socializzare e dare vita a progetti di pubblica utilità……ma per queste iniziative non vedo lo stesso ardore propositivo, anche da parte di chi si definisce ateo e razionalista.

N2RT

@ Leo 55

Qual’è il problema nel difendere anche i diritti per gli altri?
Io non sono atea, ma gli atei che conosco non mi sembrano esclusivisti. Sono casomai per gli stessi diritti per tutti, religiosi e non. Quindi anche per i musulmani, i cristiani, i pagani, ecc.

Avere dei Diritti non significa toglierli agli altri, anzi (casomai sarebbe da eliminare dei privilegi…). Altrimenti ricadiamo nell’esclusivismo religioso di stampo monoteista che ben conosciamo, con la fine dei diritti stessi.

Magar

@Leo55

Difendere la libertà di culto (o di non-culto) di tutti è un dovere morale per ogni cittadino, credente o ateo che sia.

Quanto ai luoghi di cultura, non sono alternativi a quelli di culto (soprattutto quando questi vengano pagati dai fedeli…); né politici fanatici tentano di impedire, per ragioni ideologiche, la costruzione di auditorium e biblioteche, anche ai privati.
Questo solo per spiegare il diverso tono “battagliero”, naturalmente. Ben vengano luoghi che aiutino a fare un po’ di Aufklärung mentale…

@Satana
A Sassuolo il sindaco è del PD: ormai i virus leghisti stanno infettando tutto il panorama politico italiano. I voti della demagogia anti-immigrati fanno gola a tutti.

Leo55

@N2RT

Da quando in qua , sempre secondo un ateo beninteso, il credere nelle favole e nelle superstizioni è assimilabile alla stregua di altri diritti??

Leo55

@Magar

Che il difendere la libertà di culto, quindi la libertà di farsi abindolare da fandonie, sia un dovere del cittadino , è una tua affermazione personale in cui io, mi spiace, ma non mi riconosco affatto.

Tra il difendere la libertà di culto a quel famoso “Rispetto” per le altrui fedi, il passo è breve e sappiamo bene a cosa conduce : all’imbavagliamento di sempre nei riguardi degli stessi soggetti, gli atei, che non possono permettersi di mettere in dubbio pubblicamente l’esistenza dei bau-bau, senza correre il rischio di venire accusati e, o, condannati , per blasfemia, vilipendio e quan’altro.

Con questo non intendo di sicuro vietare a chicchessia di credere a qualsivoglia divinità o paranormalità, purchè lo faccia nel proprio privato e non si sogni di impormi le sue verità rivelate……semplicemente, ritengo, in uno Stato laico, che la venerazione di idoli e feticci vari , rappresenti un’argomento di secondaria importanza.

Cesare

Faccio un’osservazione terra terra, forse un po’ borbonica.
Posto che il ceto degli immigrati islamici richiede, purtroppo, una particolare attenzione da parte della polizia, non e’ forse un bene se si radunano in luoghi ben noti? Non sarebbe meglio, invece che chiudere le moschee, infiltrarle con agenti reclutati tra i cristiani arabi, che – fingendosi musulmani – riferiscano che cosa si predica e identifichino le teste calde? E non sarebbe utile minacciare segretamente gravi pericoli agli imam se predicano in un certo modo, offrendo, invece, loro consistenti vantaggi personali se insegnano il rispetto delle nostre leggi?
Saluti.

giuseppe

agnese scrive:

@giuseppe
ma hai seguito un corso per diventare così intelligente?l’arabo letterario non è capito benissimo da tutti…i vari dialetti sono differenti l’uno dall’altro…marocco e algeria hanno minoranze berbere e cabile,che NON sono di madre lingua araba…più i vari senegalesi che l’arabo non lo conoscono affatto…

E allora ? Cosa c’entra con quello che ho detto ? Qualunque sia la ragione o il dialetto che parlano il dato é lo stesso : non non li capiamo e sfuggono facilmente al nostro controllo. Ogni volta che si arresta un immam ci dicono che da anni predicava l’odio contro l’occidente. Tutto qui. Ma vista la difficoltà estrema a capire, credo che tu hai frequentato un altro corso diverso dal mio.

Magar

@Leo55

Libertà di culto = libertà di opinione.
Mica sono libere solo le opinioni intelligenti e condivisibili, no?
In un paese civile chiunque deve essere in grado di esprimere le proprie idee, anche quelle più fesse. Ed è dovere morale di ogni cittadino garantire persino ai fessi che nessuno impedisca loro di dire fesserie.

(Con rare eccezioni: e.g. incitazioni esplicite alla violenza.)

Commenti chiusi.