L’assessore regionale alle politiche sociali, il veronese cattoudc Stefano Valdegamberi, ha fatto sapere alla stampa che la Giunta regionale, su sua proposta, “ha assegnato un finanziamento complessivo per il 2008 di 1.793.150 euro di contributi in conto capitale allo scopo di riadattare o riqualificarne le strutture, in particolare le situazioni di maggiori urgenza presenti nelle piccole parrocchie.” (Arena 8/10) La preoccupazione dell’assessore non è di avvantaggiare i preti e la chiesa cattolica, a lui premono i ragazzi, più precisamente: “Ci preme la sicurezza e la funzionalità dei patronati perché sono le parrocchie i luoghi dove i nostri ragazzi giocano, passano il tempo libero”. Quando vedete ragazzi soli o in gruppo in qualche altro posto, sappiate che non stanno trascorrendo il loro tempo libero dallo studio o dal lavoro, ma sono lì per lavorare o per studiare. L’assessore regionale riconosce “l’importante e imprescindibile ruolo educativo e sociale svolto dai patronati parrocchiali a favore dei giovani veneti”. I preti sanno che la maggioranza dei giovani non vuole farsi educare e socializzare da loro e fugge dai patronati. Tuttavia la Giunta regionale continua a versare risorse in questo pozzo senza fondo: dal 2003 al 2007 la Giunta veneta ha stanziato 9,2 milioni di euro per complessivi 876 interventi di adeguamento strutturale dei patronati.
Circolo UAAR di Verona (verona@uaar.it)
Dalla Regione Veneto un mucchio di soldi agli oratori
27 commenti
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Ma non bastava l’8×1000?
@Sailor-sun
Con l’8×1000 acquistano e mantengono quel 20% di patrimonio immobiliare italiano che possegono. Quello da cui sfrattano la povera gente per farci alberghi di lusso…. come farebbero a rimanergli i soldi per le parrocchie? Vorrai mica che rinuncino alle tonache in cachemire, i gioielli e le scarpine di prada?
Seppure ora agnostico,semi-ateo e anticlericale, gli oratori sono una delle cose che ricordo con affetto del periodo in cui ero cattolico osservante. Ci sono delle buone strutture che riescono ad essere un punto di riferimento per i ragazzi (almeno nella mia esperienza).
“I preti sanno che la maggioranza dei giovani non vuole farsi educare e socializzare da loro e fugge dai patronati.”
e chiamali scemi!!
Lorenzo C. scrive:
14 Ottobre 2008 alle 16:50
Seppure ora agnostico,semi-ateo e anticlericale, gli oratori sono una delle cose che ricordo con affetto del periodo in cui ero cattolico osservante. Ci sono delle buone strutture che riescono ad essere un punto di riferimento per i ragazzi (almeno nella mia esperienza).
Meno male che ogni tanto si incontra uno che ragiona senza pregiudizi e odio.
@Lorenzo
1) Cosa intendi per semi-ateo? Credi a mezzo dio?
2) Credo che nessun ateo metta in dubbio che ci siano anche “delle buone strutture”, così come ci sono quelle dove qualche prete cattolico pedofilo adesca e brutalizza le sue vittime. Il vero problema è che la Regione Veneto continui a versare fondi agli oratori, nonostante l’opulenza delle curie venete. Ma davvero la sanità veneta non avrebbe potuto usare quei soldi per garantire qualche servizio in più? La scuola non aveva bisogno di quelle risorse? L’edilizia pubblica in genere? Qualche altra iniziativa culturale?
Siamo alle solite…
@ Lorenzo C.
Gli oratori hanno un solo scopo: evangelizzare, indottrinare. Se lo Stato, con personale educativo-ricreativo aconfessionale , prevedesse strutture simili non sarebbe meglio? Ma no, preferisce delegare, usare i soldi di tutti per favorire solo alcuni. Le mie figlie non hanno mai usufruito di tali punti di riferimento, ovviamente e meno male, e come loro tantissimi ragazzi. Mi chiedo cosa si fa per loro!
Si danno SOLDI PUBBLICI per queste cose e intanto le Scuole Statali cascano a pezzi…
ASSURDO.
@Giuseppe e Lorenzo C.
Io NON VOGLIO che siano dati soldi pubblici, quindi anche MIEI a strutture gestite da religiosi. Deve bastare l’8×1000 e SOLO quello che deriva dalle quote firmate, che sono già TANTI soldi.
Lo Stato DEVE essere laico perchè così dice la Costituzione.
Per Giuseppe
“Meno male che ogni tanto si incontra uno che ragiona senza pregiudizi e odio.”
Ma da che pulpito:
# giuseppe scrive:
14 Ottobre 2008 alle 16:55
La signora De Monticelli ha fatto una scelta perché non é in linea con il credo della chiesa cattolica. Ora che si é autodeterminata, faccia buon viaggio. Per la chiesa é meglio perderla che averla ancora tra i piedi.
C.V.D. (il solito triangolo).
1) L’amministrazione pubblica da soldi pubblici per delegare alle parrocchie i servizi pubblici dovuti alla colletività.
2) Le parrocchie trasformano i diritti dell’infanzia in “loro regalie” (elargite coi soldi pubblici), ricevendone in cambio proseliti per “il loro dio” (cioè sudditanza a loro medesimi, i quali non l’useranno mai contro un potere pubblico similmente “irraggiungibile” del loro dio).
3) Dunque, a tale potere pubblico, liberato dei suoi obblighi sociali, non resta altro che occuparsi di “politiche sicuritarie”.
Questa è la strategia “del bastone e della carota” (dove però l'”asino” viene ad essere il popolo da ciò reso sempre un po’ più suddito).
E”’ QUANDO SI PARLA DEL MALLOPPO DEI PIRATI ???
SARA’ QUESTO ??? SI STANNO FREGANDO SOLDI DEI CONTRIBUENTI E INTANTO IL PAPA PARLA DEL VILE DENARO ,,,,,,,COERENZA FINO AL PARADISO.
Per la redazione UAAR. Propongo che si instauri una apposita pagina o rubrica dal titolo “Il caro-prete”. Il “caro-prete” dovrebbe avere lo stesso significato del termine “caro-vita” o “caro-traporti” o “caro-casa” ecc. La pagina sul “caro-prete” dovrebbe formalizzare, in termini di grafici ed indici quanto ci viene anno dopo anno costare il mantenimento della chiesa cattolica, al fine anche di potere avere a disposizione valori su archi temporale più lunghi e di poter calcolare quanto incide il caro-prete sul sempre crescente costo della vita.
@rosalba sgroia
Giusto!!!!!
Sottoscrivo la proposta di Ottopermille: convertiamo tutto in banale contabilita’, vediamo cosa ci costa mantenere una parrocchia, per esempio, a fronte di un certo numero di cittadini che ne usufruiscono a vario titolo, e poi vediamo se con gli stessi soldi possiamo fare quello che fanno i paesi civili, dove lo stato crea strutture (quindi posti di lavoro e quindi fa girare il denaro invece di farlo ammonticchiare nelle grasse casse di un altro stato) per i propri cittadini gestite da se’. Non piu’ spirito santo, ma sano spirito di iniziativa!
Quoto e condivido in toto Rosalba.
e le scule e gli ospedali cadono a pezzi…..
scuole… errore di battitura
E vai va’ !!
poi uno dice “eh ma gli oratori sono le uniche strutture per i giovani nei paesi”.
beh grazie eh, se i soldi vengono sprecati solo per loro, mi sembra abbastanza ovvio che per roba come i Centri di Aggregazione Giovanile dei comuni non ci siano neanche le briciole e che quindi non esistano alternative.
è come dire “eh ma le scuole private sono migliori”.
se alla scuola pubblica tagliano i fondi per darli a quella privata, mi sembra la logica conseguenza.
difficile da capire, a quanto pare.
@ Kaworu
Non è difficile capire quello che accade, ma è ben più complicato spiegarsi perché una Repubblica, uno Stato sovrano scelga di agevolare una confesione religiosa che è anche uno Stato straniero con i soldi dei cittadini, piuttosto che accrescere la qualità della sua scuola e delle sue istanze culturali e ricreative.
Quoto e condivido otto permille!!!
Dovremmo aggiungere, però, le sovvenzioni del Comune, della Provincia, della Regione che gli uomini con le gonne riescono ad avere, per ogni evento religioso ( processioni, commemorazioni di santi; 3/4 al giorno, inaugurazioni ecc. ) ma anche organizzando fantomatici corsi di formazione e sagre parrocchiane, tutto esentasse!!
In particolare in Piemonte e Lombardia!! ( Per quel che ne so io )
Cifre astronomiche!!!
Da noi è stata buttata al vento la cifra di quasi 2.000.000 di euro per ricoprire d’oro e di complimenti il Nazinger vestito di broccato ed ermellini.
Oggi sul giornale paginata sulle scuole che cadono a pezzi, senza banchi e sedie, e i campi senz’acqua (con i bacini pieni) perchè i Consorzi Agrari sono senza dineros e le opere di irrigazione pubblica non le fanno.
All’arcivescovo, però, i soldi li hanno dati sull’unghia. Tutti e subito.
Se continua così casca la Bastiglia un’altra volta.
Nel comune dove sono cresciuto c’era un’oratorio e non posso mettere in dubbio che abbia avuto un effetto anche positivo per la collettività. Tuttavia da una decina d’anni a questa parte il comune ha iniziato a intervenire sulle politiche giovanili con strutture e personale comunale e, da quanto mi dicono, il punto focale si è spostato dall’oratorio alla nuova struttura comunale. Giusto chi ha fatto il paragone tra scuola pubblica e scuola privata. Se lo Stato finanzia, sostiene e amministra in modo adeguato le sue strutture quelle private diventano superflue. Ma fintanto che si finanziano i privati, che peraltro non ne avrebbero alcun diritto, si tolgono al pubblico risorse fondamentali.
La scuola pubblica e’ volutamente lasciata in decadenza per far restare la gente nell’ignoranza. Dietro la maschera “liberista” del lasciare fare ai ragazzi quello che gli pare (occupazioni, assemblee, tutti promossi col voto politico…) e di affossare la meritocrazia, c’e’ in realta’ la volonta’ di livellare la societa’ verso il basso.
E la gente ci casca, a cominciare dai genitori che incoraggiano il lassismo e la nullafacenza.
la Scuola (PUBBLICA!!!) deve tornare a insegnare e a pretendere impegno dagli studenti, altrimenti ha buon gioco chi offre una scuola privata dove si studia e si impone una certa disciplina, ma si fa anche il lavaggio del cervello ai ragazzi.
GENTE, SVEGLIATEVI!
…e se vietassimo la religione fino ai 18 anni, come la pornografia?
… be allora facciamo la religione fino a 21.
Condivido totalmente quanto afferma Rosalba Sgroia (14 Ottobre 2008 alle 17:15).
Una recente news con alcune citazioni dei lucidissimi Gaetano Salvemini e Piero Calamandrei.
http://www.uaar.it/news/2008/10/12/istruzione-vista-nuovi-ingenti-finanziamenti-alle-scuole-private/