Con un messaggio redatto in occasione della trentunesima Giornata nazionale per la vita, e reso noto oggi, la Conferenza Episcopale Italiana ha preso nuovamente posizione contro l’eutanasia. Scrivono i vescovi: “C’è chi vorrebbe rispondere a stati permanenti di sofferenza, reali o asseriti, reclamando forme più o meno esplicite di eutanasia. Vogliamo ribadire con serenità, ma anche con chiarezza, che si tratta di risposte false: la vita umana è un bene inviolabile e indisponibile”. Il documento ribadisce anche il fermissimo no a ogni forma di aborto: “Al dolore non si risponde con altro dolore”.
Nuovo intervento CEI contro l’eutanasia
22 commenti
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E’ eccezionale questa cosa. I vescovi si preoccupano NON di come farci stare bene, ma di come DOBBIAMO SOFFRIRE in maniera indicibile se dovessimo ammalarci ad esempio di tumore. AVETE CAPITO BENE. I VESCOVI VOGLIONO CHE NOI SOFFRIAMO COME DEI CANI. AD OGNI MODO VISTO CHE LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI, PROPONGO UNA COMMISSIONE CHE SE UN VESCOVO SI DOVESSE TROVASSE MALATO TERMINALE, SI ACCERTI CHE SOFFRA FINO ALLA FINE COME UN CANE E PEGGIO. UGUAGLIANZA PER TUTTI. E VISTO CHE PER LORO LA SOFFERENZA E BENE, CHE NON VENGA SOMMINISTRATO NEANCHE LA MORFINA… E CHE CAVOLO.. E’ UNA DROGA. MICA SI PUO USARE.. SOFFERENZA PER TUTTI. A PIOGGIA..
P.S. che vuol dire “stati permanenti di sofferenza, reali o asseriti”? c’e qualcuno che per particolare perversione si diverte a simulare la sofferenza di una malattia terminale? La loro follia la esternano ogni giorno, ma qua ci vuole un ricovero coatto in un centro di igiene mentale..
CHE SE UN VESCOVO SI DOVESSE TROVASSE MALATO TERMINALE, = SE UN VESCOVO SI DOVESSE TROVARE IN STATO DI MALATTIA TERMINALE…. SORRY..
semplicemente spaventoso
Gli SVP “valgono” più di 150 milioni di euro per le strutture che li ospitano. Queste ultime sono per la maggior parte gestite dalla Chiesa S.p.A.Sante.
Ma non ci arrivano? Perchè devono imporre a tutti la loro pseudo-morale?
Volgiono soffrire come cani fino all’ultimo? Restare 50 anni in stato vegetativo? Che lo facciano, ma che non impongano a tutti i non cattolici queste aberrazioni.
Non vedo per io, che nei loro miti non credo, dovrei avere la vita e la morte condizionata dai loro convincimenti spiritualoidi.
Immagino che i concetti di libertà di coscienza, libertà di scelta, democrazio e rispetto della diversità siano totalmente alieni ai loro dizionari.
LA CEI pretende di decidere sulla vita degli altri…
ed ancora mi ripeto, con la solita, trita e ritrita domanda retorica: ma tutto cio’ non puo’ valere solo per i cattolici?
Anche noi dobbiamo sottostare alle loro balzane e spaventose imposizioni su come dobbiamo vivere e su come dobbiamo morire?
ecche…(mi autocensuro)
che misericordiosi!!!!
@Denis_1
ti sbagli, caro, i cani e gli animali in genere sono molto più fortunati di noi perchè quando soffrono è possibile porre fine a tale condizione tramite eutanasia. In questo sono privilegiati rispetto agli umani in quanto non rientrano nella considerazione etica della chiesa.
“la vita umana è un bene inviolabile e indisponibile”
indisponibile per la persona direttamente interessata e DISPONIBILISSIMA per le mani voraci e sadiche di medici preti e in alcuni casi, quando corrispondono alle prime, di familiari, che possono, appunto, disporne secondo i loro criteri, non certo del povero diavolo di turno che non può opporsi; non se ne può più!
“Al dolore non si risponde con altro dolore”: il bue che dice cornuto all’asino 🙁
loro a dolore rispondono con la crudeltà, l’oppressione e l’idiozia, quella di voler imporre a me ciò che è legittimo per la LORO vita; ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, la libertà di coscienza e l’autodeterminazione per pochi è un valore, purtroppo
Quello della Chiesa è, sempre più, il linguaggio del potere, di un potere assoluto sui nostri corpi.
Trovo poi singolare parlare della vita umana come di un bene inviolabile e indisponibile da parte di un’istituzione che ancora non ha rifiutato la pena di morte, riceve a corte George Bush – il massimo detentore di armi di distruzione di massa – che ha licenza di uccidere chi vuole (conosciamo il numero esatto dei soldati americani caduti in Iraq e Afghanistan, delle decine o forse centinaia di migliaia di morti degli altri manca il conto) e con quel passato alle spalle (Karlheinz Deschner, “Storia dei crimini del cristianesimo”, si pubblica dal 1986, sono previsti 10 volumi, in luglio è uscito il nono – Deschner non inventa nulla, si serve delle fonti disponibili, ignote ai più – soprattutto agli ignorantoni cattolici che non conoscono né la Bibbia né le più elementari verità della loro fede – chiedete a qualcuno cos’è questa benedetta Immacolata Concezione (vi diranno che la Madonna non scopava) o che significa che Gesù è consustanziale a suo papà (probabilmente faranno: ehhhhh!?).
CEI, la vostra vita sarà indisponibile, la mia è disponibilissima. Ed è totalmente mia.
la CEi può dire ciò che vuole l’importante è che i nostri politici non facciano le leggi basandosi sulle loro affermazioni.Invece avviene l’esatto contrario o perlomeno temporeggiano senza una presa di posizione ferma e rispettosa di tutti gli italiani e molte leggi sono “dormienti”:vedi testamento biologico,pacs etc.
Visto che non è stato gradito il mio commento sui vescovi, che devo dire?
Vescovi brava gente!
“C’è chi vorrebbe rispondere a stati permanenti di sofferenza, reali o asseriti, reclamando forme più o meno esplicite di eutanasia. Vogliamo ribadire con serenità, ma anche con chiarezza, che si tratta di risposte false”
Ma è falsa anche se sono io stesso a volerlo? XD Insomma su, stiamo LEGGERMENTE sorpassando il limite.
ma guardate per me possono fare un pò come gli pare ma non scassino le balle a chi non la pensa come loro…le donne cattoliche non aggiungano “dolore al dolore” i malati terminali cattolici aspettino se gli è concesso la morte naturale ma lascino in pace chi non è invaso dal loro declino morale travestito da amore per la vita
@ Ivano
caro Ivano gli animali sono “fortunati” fino ad un certo punto il papa si è fatto un bel pranzetto a base di vitella (per la serie non aggiungiamo dolore al dolore ah mah! dimenticavo la Vita è sacra solo se è umana) per il resto hai quasi ragione perchè loro più che altro hanno un altra fortuna quella di morire quando non sono mucche o agnelli di morte naturale senza che nessuno gli piazzi sondini dappertutto.
Per fortuna ci sono anche associazioni non a delinquere ma a rispettare la volonta’ del prossimo, per esempio Exit. Le info che seguono sono da http://www.exit-italia.it.
Da dieci anni a questa parte, la EXIT-Italia si batte per vedere riconosciuto il DIRITTO, per una persona, di poter scegliere liberamente e senza alcun vincolo, la fine della propria esistenza: una fine che possa essere dignitosa, umanamente sopportabile e soprattutto senza inutili ed atroci sofferenze.
La via che indichiamo attualmente, più breve e sicuramente pratica, è quella del SUICIDIO ASSISTITO come viene regolamentato in Svizzera, in attesa che la Politica faccia il suo dovere, e per questo abbiamo fatto un accordo molto importante con l’Associazione DIGNITAS di Forch (Zurigo).
La Dignitas, come la Exit International, fa solo da intermediario per chi svizzero o meno, faccia richiesta di suicidio assistito, ma la procedura è rigidamente stabilita e disciplinata dalla legge.
La cartella clinica del malato deve provare una malattia talmente grave da giustificare la richiesta di assistenza al suicidio, che deve essere riconosciuta e approvata da una commissione di medici esterni, prevista dalla legge svizzera. Se c’è l’autorizzazione la person sceglie il giorno in cui ha deciso di morire e un medico fa una ricetta alla farmacia di pentobarbital nella dose necessaria alla morte. Nei giorni seguenti il medico chiede più volte al paziente se è sicuro di voler proseguire. “Alla Dignitas ad esempio su 480 richieste fatte, 265 sono state accolte e solo 125 sono state eseguite”, dice Coveri (pres. Exit-Italia).
Per dovere di cronaca bisogna però aggiungere che l’attività di Exit, ma specialmente di Dignitas, è controversa e non ben vista sia negli ambienti cattolici che anche tra gente comune. Dignitas ha per esempio ultimamente grandi difficoltà a trovare o affittare locali in cui l’aspirante suicida possa assumere il pentobarbital. Un paziente ha così dovuto farlo in un pulmino in un parcheggio scatenando reazioni di scandalo. Trattandosi di un paziente tedesco la Merkel ha colto l’occasione per scagliarsi contro Dignitas: “Da noi in Germania questo non avverrà mai”.
Exit gode di miglior fama di Dignitas.
Tengo comunque a precisare che io non critico le due associazioni ritenendo il suicidio assistito una possibilità di risparmiare sofferenze a chi non ha più speranza. La legge svizzera non punisce l’assistenza al suicidio, se essa non è offerta per motivi egoistici (di vario genere, per esempio per carpirgli il patrimonio). E il tribunale federale svizzero ha ribadito in forma esplicita il “diritto all’autodeterminazione dell’individuo”, incluso quello di porre fine ai propri giorni nei modi e nei tempi da lui scelti. Ed è proprio contro questo diritto che si è scagliata ora la Chiesa, negandolo decisamente.
Riporto da un’intervista a Ludwig A. Minelli, fondatore e direttore dell’associazione d’assistenza al suicidio Dignitas (da http://www.aduc.it/dyn/salute/arti.php?id=221808):
“Sulle polemiche seguite al suicidio assistito di due persone in un parcheggio nel dicembre 2007, Minelli chiarisce, tra l’altro: “Quando i due tedeschi sono venuti a Zurigo, noi non avevamo un appartamento dove accoglierli. Si sono rifiutati di andare in albergo e hanno proposto di utilizzare la loro auto. Siamo andati a un chilometro e mezzo da casa mia. Li’ c’e’ un grande prato e un ristorante chiuso da mesi, con un parcheggio davanti. A Berlino, il ministro della giustizia ha parlato di un parcheggio ai bordi dell’autostrada!”.”
E’ dell’inizio di ottobre la notizia, e oggetto di dibattito, che Exit ha lanciato un’iniziativa popolare nel canton Vaud, di lingua francese, per promuovere la libera scelta dei pazienti ricoverati nelle case per anziani: si dovranno raccogliere 12000 firme, dopodiche’ Exit potra’ aiutare i pazienti anche all’interno dei ricoveri (cosa che normalmente non e’ consentita, e che pone il problema di trasferirli altrove). Questo e’ quello che si fa in una democrazia: prima si dibatte, si espongono le proprie ragioni, e poi sono i cittadini che votano e decidono per la propria vita, non la cei.
+ SOFFERENZA = + RELIGIONE = + POTERE ALLA CHIESA = + SOLDI AL CLERO!
Alla CEI posso rispondere solo con una frase:
“La cessazione dell’agonia di GP2”.
Perchè nessun giornalista (che io sappia) ha rivolto quest’obiezione?
Siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri?