Gran Bretagna: prima donna in Europa a guidare preghiera islamica del venerdì

Per la prima volta in Europa, una donna guida la preghiera islamica del venerdì: accade ad Oxford, con un sermone tenuto da Amina Wadud nell’ambito di una conferenza su islam e femminismo organizzata dal Muslim Educational Centre Oxford, di fronte ad un pubblico di donne e uomini.
La donna ci aveva provato tre anni fa, a New York, ricevendo però pesanti minacce dai tradizionalisti. In questi ultimi anni viene permesso ad una donna di guidare la preghiera di gruppi di donne, ma non di uomini o misti. Amina Wadud è un’afroamericana convertitasi all’islam negli anni Settanta (come fecero molti afroamericani di tendenza radicale che volevano recuperare una sorta di idealizzata “tradizione originaria”, anche in contrapposizione al cristianesimo imposto dai bianchi). Il “femminismo islamico” vede in questi ultimi anni una certa ascesa, con esponenti quali la Wadud o l’indiana naturalizzata statunitense Asra Nomani.

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16 commenti

Paolo Garbet

“femminismo islamico”…
mi viene in mente “vegetarianismo carnivoro”, oppure “pacifismo guerriero”… mah, contente loro!

g.b.

Non potevano trovare un modo un po’ più intelligente per affermare i diritti della donna?

Giovanna

Sul fatto che “femminismo islamico” sia un ossimoro non ci piove. Trovo comunque significativo che i gonnelloni della ccar in fatto di “modernità” si facciano bagnare il naso addirittura dagli islamici.

fab

Se il femminismo è riuscito ad attecchire nel cristianesimo, può benissimo farlo anche nell’islamismo.
Le due religioni nascono nella stessa “cultura” (il mondo agricolo e pastorale del Medio oriente) e sostengono sciocchezze del tutto confrontabili, ma è la mentalità generale di una società, non la sua religione, che permette il progresso civile. La religione è soltanto un’inerzia in più, ma prima o poi abbozza di conseguenza; in questo senso, mi sembra che tutta la storia che conosciamo sia univoca.
Prova ne sia l’infibulazione, accettata nel Corno d’Africa sia dai musulmani sia dai cristiani copti, rifiutata in quasi tutto il resto del mondo da tutte le religioni, comprese le due appena citate.

Massi

Le religioni sono quadri dove è dipinta “l’immutabilità del disegno divino”, ma se si confrontano e si osserva il mutare del loro contenuto nel tempo, l’unica cosa di “valore” che resta è sempre e solo la cornice, il chiodo e la parete che li regge: cioè “il popolo” (maschile e femminile che sia).

goied83

A me l’islamismo ricorda il cristianesimo di non troppo tempo fa…il quale è stato costretto a diventare LEGGERMENTE meno idiota dovendosi confrontare continuamente con movimenti come l’illuminismo…cosa che non è capitata nell’islam…chissà magari tra qualche decennio il cristianesimo scomparirà(magari) e vedremo anche il lento coma dell’islam…vabbè meglio non sognare troppo!

gigetta

@ Paolo Garbet

direi che hai fatto un esempio perfetto femminismo islamico e vegetarianismo carnivoro
è proprio quello che ho pensato io il femminismo non può esistere in una cultura come quella islamica esattamente come non esitono al mondo veg che mangiano carne, fosse così non sarebbero vegetariani molti credono che chi mangia pesce sia vegetariano ma non è così non ci sono incoerenze di nessun tipo nel vegetarismo solo nella chiesa cattolica ce ne sono quante ne vuoi (di sicuro non c’è l’incoerenza del femminismo è misogina come nessuno)
infatti se ci pensi bene tutte le donne che si professano cattoliche in realtà non lo sono: divorziano, abortiscono, prendono ogni sorta di contraccettivo e di intercettivo
donna cattolica che prende contraccettivi=vegetariano che mangia salmone
sul fatto che il femminismo abbia trionfato nel cristianesimo ho dei serissimi dubbi. in nessuna chiesa cristiana si riconoscono certi diritti come diritti al massimo alcune cose sono tollerate ma è un altro discorso. nelle religioni non esiste spazio per il femminismo.

Leo55

@Massi

Daccordo sul concetto che l’unica cosa che resta nel tempo sia la cornice. Sul fatto che le religioni siano un “disegno divino immutabile”, questo è solo l’affermazione di chi si è autoinvestito della capacità di farsi tramite con il divino, ossia le caste sacerdotali.
Se andiamo a controllare le religioni, quelle monoteistiche e quella cristiana , in particolare, esse sono solo il frutto di manipolazioni e menzogne dettate, a volte, dall’interesse e dalla brama di potere, a volte dalla necessità di adeguarsi ai mutati tempi e costumi al fine di sopravvivere a se stesse.

lacrime e sangue

Questa donna NON è islamica. Nel Corano la femmina è dichiarata esplicitamente da allah come di valore inferiore all’uomo, silenziosa e sottomessa. In pubblico, per bilanciare la parola di un uomo servono DUE femmine…

Si tratta, dunque, della finta-liberazione di uno schiavo: omologato nell’intimo alla “cultura” del (maschio)padrone, accetta una posizione apparentemente di prestigio, al solo fine di ripetere quanto sia ottima questa “cultura” che gli permette di parlare…

La vera liberazione femminile è una solamente: la definizione di sè come PERSONA, non definita dai connotati sessuali che andrebbero semplicemente a sommarsi a colore dei capelli, degli occhi, forma del naso e così via.
Una PERSONA che non è ancorata ai suoi ruoli riproduttivi, come fanno Bibbia, Vangelo e Corano.

Marduk

Qualcuno come al solito sconvolto quando i quattro pregiudizi razzisti che ha in testa vengono PUNTUALMENTE SMENTITI dalla realtà…

🙂

bruno dei

Fantastico! Che culo! Una donna che guida la preghiera islamica. Ma la patente ce l’ha? Conosce il codice della strada di allah?
Una rivoluzione femminista straordinaria! Siamo proprio entrati nel nuovo millennio.
Ma il burka ce l’ha o ha la dispensa speciale del profeta e guida la preghiera in abito civile?
Una notizia così ci apre il cuore…
A quando una donna che guida il pellegrinaggio annuale?
E soprattutto, a quando una donna che li seppellisce tutti con una gran risata?

ignazio

Femminismo islamico? (!!!)
… il burka è mio e lo gestisco io!
Ci aspetta proprio una bella rivoluzione. In occidente non si è mai arrivati a tanto; sarebbe come dire: suore favorevoli all’aborto. (sarà.)

gigetta

@ ignazio

magari non favorevoli all’aborto ma alla pillola si lo sapevi che tempo fa le care missionarie la prendevano? mi è pervenuta questa notiziona…ma come il figlio di una violenza sessuale non è figlio di dio? perchè non accettavano il volere del padreterno? avrebbero dovuto seguire l esempio di maria sia fatta la sua volontà…invece le furbone…dai che in fondo in fondo sono contrarie all’aborto per le altre ma se capita a loro… 🙂

gigetta

“fino al 1970 infatti il Vaticano possedette il pacchetto di maggioranza della società Serono, produttrice di una pillola anticoncenzionale di nome Luteolas”

ma quanto mi piace questa storia!! è delirante!!! la coerenza è di casa!

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