Il dialogo della Chiesa cattolica con l’islam – motivato dalla lotta a nemici comuni come “secolarismo” e “liberalismo”, come ha detto alcuni giorni fa il cardinal Ouellet – potrebbe farsi più difficile.
Il clero dei paesi di lingua spagnola (che rappresenta una grossa fetta di cattolici) esorta alla “prudenza” nell’alleanza con l’islam, poiché in questa religione “la concezione sul matrimonio e la famiglia” è tale che “i diritti delle donne non hanno la considerazione prevista dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite” – come ha affermato padre Julian Carron, presidente di Comunione e Liberazione. Carron ha inoltre fatto notare che nell’islam il diritto si identifica con la sharia.
Tutto questo a meno di un mese dalla conferenza interreligiosa tra esperti islamici e cristiani che hanno aderito alla “Lettera dei 138“, pensata anche come riparazione dopo il discorso papale di Ratisbona.
E’ stata bocciata inoltre la proposta di aprire un Forum comune con ebrei e musulmani sulla Parola di Dio: d’altronde “come potrebbe una riflessione del genere se noi non riconosciamo il Corano come parola di Dio?”, ammette uno dei più importanti cardinali presenti.
I rappresentanti islamici in Italia criticano questo raffreddamento. Yaha Pallavicini del Coreis parla di “motivazioni pretestuose”, affermando: “Sono pronto a confrontarmi con questi vescovi più chiusi perché così si confonde una differenza tra civiltà e culture con una differenza tra buoni credenti e cattivi credenti”. Mario Scialoja (esponente della Lega Musulmana Mondiale e della moschea di Roma) ritiene che “non si deve generalizzare”, perché “nell’islam esistono moltissime correnti e posizioni” sui diritti delle donne.
Sinodo frena su aperture a islam ed ebraismo
34 commenti
Commenti chiusi.
perchè il Vaticano l’ha firmata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo?
Io avrei una domanda per padre Julian Carron: che considerazione aveva dei diritti delle donne il dottore della Chiesa san Tommaso d’Aquino?
Cencio dice male di straccio.
Credo che entrambe le confessioni religiose, in materia di diritti delle donne, siano concordi nel dire che le donne non hanno diritti o li hanno molto limitati.
Se il dialogo rallenta, forse può riprendere vigore l’ennesima guerra di religione.
D’altra parte non posso non rallegrarmi che in tal modo possa affievolirsi la “lotta al nemico comune”: NOI.
Carron e’ un comico…i diritti delle donne da un ciellino…buffone.
L’ho sempre detto che il diaologo interreligioso è impossibile.
Quoto massi: XD
Da liberale sia la chiesa cattolica che l’islam rimangono i miei nemici, da combattere senza se e senza ma, entrambi a parimerito, io non sono come certi di sinistra che fanno fuoco e fiamme contro il Vaticano e poi assecondano l’apertura di nuove moschee in Italia ed Europa. X me quando apre un luogo di culto è un giorno nefasto sia esso una chiesa sia esso una moschea, e sono contro all’immigrazione islamica in Occidente; ci sono già, x i miei gusti, troppi cristiani ci mancano anche milioni di maomettani.
@ Tony: dal mio punto di vista il rimescolamento tra credenti di diverse religioni (multiculturalismo) potrebbe far cominciare a riflettere entrambe le parti sulle proprie posizioni. Insomma, spero che si eliminino a vicenda, o che comunque le nuove idee creino vari ibridi di minore impatto sociale che non potrebbero controllare l’opinione pubblica come fa la chiesa.
Divide per non farti imperare.
Sono d’accordo con Sailor-Sun: inutile, dannoso e controproducente avversare le religioni e i loro adepti. Il multiculturalismo, il confronto tra mentalita’ diverse e’ il metodo migliore per abbattere il monopolio di una religione sull’altra, e ridurne la capacita’ di persuasione.
@TonyMontana
@Sailor-sun
@RothKo61
Come disse il grande filosofo Bertrand Russell, le religioni sono sempre in guerra tra di loro ma in un caso si alleano: quando debbono attaccare il loro nemico comune, “il libero pensiero”. Per noi la vedo nera.
Il dialogo interreligioso è un ossimoro perché la religione è di per sé opposta al dialogo. Come si può dialogare quando non si è disposti a mettere in discussione le verità di fede?
religione = monologo
laicità = dialogo
i fedenti possono diventare ex, ma non possono dialogare essendo sempre fedenti
LORO parlano di diritti delle donne?ma che cos’è,una barzelletta?
@massi
hai troppo ragioneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
@rothko61
Concordo con te!!(anch’io61)
@Barbara
Magari fosse ma io non ci spererei troppo. Fanno prima a trovare un accordo e trovare un capro espiatorio, NOI.
La realtà più vera è che quando si professa un “unico dio” non è possibile accettarne un’altro, quindi questi tipi di “dialoghi” diventano impossibili.
Provate a immaginare un vescovo o un cardinale che dicano “…Ma dio ha detto che…” in presenza di un mussulmano e di un ebreo, la risposta sarebbe “…Chi? Quale?…Il mio il tuo o il suo??). 🙂
rothko61 scrive:
D’altra parte non posso non rallegrarmi che in tal modo possa affievolirsi la “lotta al nemico comune”: NOI.
Concordo, meglio che litighino tra loro piuttosto che facciano fronte comune contro di noi.
Nell’antica Roma le cose andavano meglio. Il paganesimo dell’impero romano era inclusivo. Man mano che si conquistavano nuovi popoli, si aggiungevano nuove divinità e nuove religioni. Viceversa le tre grandi religioni attuali sono totalmente esclusive. Basti pensare al primo comandamento del decalogo: non avrei altro Dio all’infuori di me.
Nell”antichità” (nell’età fanciulla dell’umanità: per cui la nostra corrisponde alla vecchiezza) alla pluralità dei viventi, simbolicamente, veniva fatto corrispondere la pluralità delle divinità.
Da ciò la democrazia ateniese. Di questi tempi, ancora simbolicamente parlando (cioè religiosamente per chi vi crede) all’arroccamento dell’io individuale viene fatto corrispondere “un sovrano assoluto” e, ovviamente (quanto necessariamente), sull’altro versante della (simbolica) pluralità delle divinità è venuto a corrispondere la pluralità degli individui e la rinunzia razionale di qualsiasi divinità.
Certamente noi atei siamo genuini relativisti.
Perche l’uomo riesce ad individuare favole con certezza assoluta quando quelle favole provengono da altre fede, …
ma non possono individuare le favole all’interno della loro fede?
E’ interessante come funziona la mente umana nel processo di razionalizzare.
Massi sei grande! Cencio che sparla di straccio è mondiale! La diceva pure mia nonna, matrona impossibile con un humour affilatissimo.
Grazie per la risata, ci voleva.
‘Dialogo interreligioso’: conoscete ossimoro più stridente?
@ bruno dei
infatti credo sia un utopia niente di più niente di meno. non vanno d’accordo quasi quasi, neanche quando devono coalizzarsi per fare la forca a chi non la pensa come loro…
Andate subito sul sito del Messaggero per vedere un’immagine di Nazinger che dice più di tante parole.
Uno sguardo e un sorriso da faina come manco negli horror di Dario Argento.
Scusate l’OT.
La dottrina cattolica è piena di ossimori stridenti. Spesso ci si chiede se chi ha escogitato tale dottrina ci è o ci fa? Nel senso: “Si rendevano conto di ciò che facevano o agivano in uno stato di confusione mentale?”. Uno dei problemi maggiori è che quando si promulga un nuovo dogma (una specie di assioma matematico), bisognerebbe essere in grado di vederne le conseguenze a lungo termine. Infatti certi dogmi impongono poi la creazione di altri dogmi. Si sa dove si inizia e non si sa dove si va a finire. O per meglio dire a volte lo si sa: si va a finire al paradosso, cioè ad una situazione insostenibile persino dai più esperti mirror climber. E questo castello di carte funziona finché “non lo scopre Gargiulo” ^_^ Cioè finché il popolo ne è all’oscuro come in effetti è sempre stato. Proprio per questo si tende a nascondere il più possibile la dottrina cattolica, si cerca di somministrarla a piccole dosi in modo che la gente non si accorga della follia che c’è dietro. Poi però un po’ alla volta le cose saltano fuori e una religione viene sostituita da un’altra nuova, meno conosciuta, forse anche peggiore. Ma è l’essere umano che lo vuole. Evidentemente ha bisogno di una certa dose d’irrazionalità quotidiana per fuggire da una realtà che non riesce a sostenere e gestire. Ecco perché gli ossimori stridenti non mi sorprendono più di tanto. Rappresentano il lato irrazionale di cui l’uomo ha inconsciamente bisogno. Penso che senza un pizzico (a volte un pizzicone) di follia l’esistenza umana sarebbe insopportabile. Aveva ragione Erasmo! ^_^
@ Aldo
Il discorso è complesso ma, ma si può fare (magari cominciando dall’ABC).
Noi viventi viviamo fra altre cose e viventi che ci aiutano a vivere o ci possono danneggiare e poichè niente tranne che un desiderio può muovere i nostri pensieri e le nostre azioni, succede che ciascuno sia costantemente alla ricerca di ciò che per se stesso è bene e, altresì, rifugga da ciò che è male. Questo a livello sensibile significa soffermarsi su alcune cose per sé piacevoli e rimuoverne altre per sé dolorose: ciò sovraespone anche psicologicamente alcune cose e ne sottoespone altre, che però per se stesse e in rapporto fra loro nel “mondo” delle cose reali rimangono intatte per quel che sono (da ciò la necessità della ricerca scientifica: che modifica la percezione delle cose a partire dai nostri rapporti empirici con esse per calcolare invece quale sia la loro “vera” natura per loro stesse. Questo ci porta a quella famosa distinzione kantiana fra “la cosa per me” e “la cosa in sé”. Diciamo pure allora che “la cosa per me” (come mi appare ai sensi) è meno vera (in senso razionale) ma più adatta alle mie esigenze. Da ciò la necessità di modificare la percezione della realtà ciascuno per se stesso risulta divenire da l’esigenza vitale di modificare la realtà anche oggettivamente, con le proprie azioni, sempre ciascuno per se stesso. Ma questa in rapporto ai sensi, in qualche modo (anche se solo in rapporto quantitativo) è già un principio di falsificazione delle cose per loro stesse, chè poi si protrae nei pensieri in due modi: alterandone anche il numero e la successione e rimuovendone totalmente alcune, così che: pur rimanendo esse vere nella realtà, non appariscono più esistere nei pensieri. Da li in poi tutti i tipi di falsificazione (purché graditi) divengono possibili. Ma poiché tali falsificazioni non rimuovono affatto la consistenza delle cose reali per loro stesso, con la realtà occorre sempre tornare a farci i conti (da ciò l’etica vera della scienza, piuttosto che quella falsa delle religioni). Ma poichè la fantasia e desideri sono necessari ciascuno per la propria vita, allora dovremmo anche far valere la regola “parimenti le illusioni: né più né meno, né di quà né di la dal segno”.
Un saluto per ciascuno, Massi.
Certamente in alcuni contesti valgono criteri oggettivi o il più possibile oggettivi. Per la scienza vale ciò che la comunità scientifica in un certo momento considera vero, salvo poi tornare sui propri passi. In altri contesti la percezione di una realtà oggettiva sembra più importante anche quando la realtà oggettiva (che può avvalersi di strumenti di misura) sembra in contrasto netto con tale percezione. A mio parere bisognerebbe tener conto della realtà oggettiva ma anche della percezione falsata da problemi personali. Ad esempio, in un luogo ove sia alto il numero di daltonici non puoi continuare ad usare gli stessi simboli colorati basandoti sulle frequenze elettromagnetiche da essi riflesse e misurate da appositi strumenti. Anche le leggi dei codici civile e penale hanno le loro linee guida e vanno interpretate caso per caso. Quindi io non vedrei questa netta dicotomia.
Concludendo con una frase di W. Allen: “Odiava la realtà, ma si rendeva conto che era l’unico posto dove potersi procurare una buona bistecca”.
Un’alleanza mondiale Ebraismo-Cristianesimo-Islam. Cos’è? Una nuova interpretazione dell’Apocalisse di San Giovanni?
Preferisco vederli scannare fra di loro, questi stregoni, che allearsi. L’unione fa la forza, e il numero è potenza. Continuino pure con le loro crociate e le loro jihad, perchè tanto da quel pantano fascista non ne usciranno mai migliorati, mondati. Anzi: se il pantano dovesse confluire nello stagno, e lo stagno nella palude, e tutti e tre partorire una gora di acqua sporca e vecchia , il fiume pulito del Libero Pensiero ne uscirebbe inquinato, insozzato.E non potendo sfociare nel Mare, nè scorrere e rinnovarsi cioè progredire, finirebbe pure lui nella gora.
Non si capisce, però, cosa freni l’apertura dei rapporti con l’ebraismo, visto che entrambe le eccezioni mosse dal cardinale riguardano l’islam.
Il dialogo interreligioso va proprio in questo senso, no? Scannarsi a vicenda. Non vedo altre possibilità ^_^ Se fatto bene porterà un’ondata di ateismo e di secolarizzazione che farà a pezzi la bestia dell’Apocalisse ^_^
a Aldo,
bellissima continuazione della mia metafora! 🙂
Hai centrato il punto.
“nell’islam esistono moltissime correnti e posizioni” sui diritti delle donne. Wow!!! Alla faccia della coerenza!! Vuol dire che va bene tutto??
Significa semplicemente che tutto il mondo è paese, così come esistono molte Chiese cristiane e non solo la cattolica, così come esistono molte interpretazioni del cattolicesimo, così come gli stessi credenti cattolici possono essere più o meno integralisti. Sì, in effetti va bene un po’ tutto.