Elezioni Usa: sondaggi su legame tra voto e appartenenza religiosa

Una recente ricerca del Pew Forum, istituto di sondaggi e rilevazioni Usa specializzato in analisi su questioni politico-religiose, mette in luce le possibili tendenze dell’elettorato (suddiviso per appartenenza religiosa) in vista delle prossime elezioni. In particolare, emerge come gli evangelici bianchi siano per il 67% schierati con McCain, mentre i restanti con Obama (anche se si assiste, rispetto a questa estate, ad un discreto recupero del candidato democratico, seppure sia difficile parlare ormai di un rimonta che possa impensierire McCain). Sul dato globale dei protestanti statunitensi “medi” si notava in precedenza un maggiore sostegno a McCain, ribaltatosi di recente a favore di Obama (48% contro il 43%). Tra i protestanti neri il sostegno ad Obama è prevedibilmente schiacciante fin dall’inizio della campagna (94% contro il 2% a McCain per quanto riguarda l’ultimo dato). Tra i cattolici non ispanici, si assiste al sorpasso di Obama su McCain – seppure di recente ridimensionatosi (49% contro 41%). Tra i non appartenenti a nessuna religione, Obama ha un vantaggio consolidato su McCain: si parla di 2/3 di sostenitori per il candidato democratico.

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11 commenti

rothko61

@ Popinga

Non necessariamente.
C’è ateismo anche a destra e… perfino al centro!
Non in Italia, ovviamente… 🙂

E/S

“Tra i non appartenenti a nessuna religione, Obama ha un vantaggio consolidato su McCain: si parla di 2/3 di sostenitori per il candidato democratico”

Meno male! 🙂

“I religiosi votano a destra. Dov’è la novità?”

Nessuna novita’. Solo un sondaggio e i dati che ne derivano. E’ automatico che ci debbano essere novita’?

Lucia

@ Popinga

Non ti sembra una generalizzazione ESTREMAMENTE banale per chi si definisce razionalista?

Suvvia!! Sono luoghi comuni!!

Popinga

E/S, cerca di non prendermi e di non prenderti troppo sul serio.

Popinga

Anche tu, Lucia. Il motto di spirito vive di generalizzazioni arbitrarie.

Rudy

Ha ragione Popinga, esistono generalizzazioni arbitrarie che dipingono un paesaggio d’insieme. Poi naturalmente si può (deve) entrare a passeggiare in questo ambiente per osservare i particolari.

Alessia

Credo che la destra italiana si identifichi con la conservazione/restaurazione degli equilibri di potere già esistenti, da qui l’appoggio quasi incondizionato al Vaticano. Per es. l’ateismo di Brunetta è un “particolare” che non modifica “il paesaggio d’insieme” – sia perché il ministro in questione si occupa d’altro (mettere paura agli statali?) sia perché il governo ha deciso di utilizzare lo slogan tanto di moda delle “radici cattoliche della nostra cultura” (e, avviso ai naviganti: guai a dimenticare le radici!)
Viceversa, la sinistra italiana, benché debole e decadente, gioca la carta della laicità, o meglio del dialogo positivo tra diversità – con tutti i rischi paradossali che ne conseguono, uno tra tutti: la presenza del virus Binetti…
Riguardo agli Stati Uniti, finché non vedo non credo: gli americani liberali conservano comunque un nocciolo duro di conservatorismo, aldilà dell’appartenenza religiosa. Prevedere che i fondamentalisti cristiani voteranno McCain è plausibile, concludere che i non-fondamentalisti cristiani voteranno Obama è ottimismo statistico…
Tra i non appartenenti a nessuna religione, Obama ha un vantaggio consolidato su McCain: si parla di 2/3 di sostenitori per il candidato democratico.
Si parla dei 2/3 di coloro che hanno anticipato la loro preferenza!

Massi

… ma, appunto “un essere unico”, un'”unica verità” ha il “pregio” di annullare i particolari.

Massi

Riflessione indirizzata a chi è intervenuto prima di me.
I pensieri uniscono naturalmente, ciascuno per se medesimo (in quanto corpo vivente unitario), ciò che di per sé è appare separato ai sensi.
Per questo ciascuno è disposto ad accettare nessi sbagliati pur di garantirsi una visione unitaria della di “tutte le cose”.
Dunque, unire ciò che è separato “nella realtà” accade già al livello spontaneo delle percezioni sensibili di ciascuno per se medesimo.
Ma, tolto questo, non vi è alcuna dimostrazione dell’esistenza di “un’unica realtà”.
Perciò distinguere è qualcosa di reale ma non di spontaneo, che procede in modo inverso alle percezioni di ciascuno per se stesso, quindi resta più difficoltoso a ciascuno di unire “tutte le cose” per se medesimo.
Ma è proprio e solo la capacità di distinguere che porta con sé quelle qualità razionali delle quali fate esempio qui sopra.

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