Tolto patrocinio a film su Obiettivi del Millennio Onu: “offensivo per islam”

I produttori di 8/Huit, film collettivo presentato fuori concorso e in anteprima al Festival internazionale del Film di Roma sugli otto obiettivi Onu del millennio (che vede anche episodi di Wim Wenders e Gus Van Sant) hanno denunciato durante la conferenza stampa: “Le Nazioni Unite hanno tolto il bollino che indica il patrocinio dell’Onu al nostro film sugli obiettivi del millennio contro la fame nel mondo, Aids e analfabetismo per paura dell’islam. […] Hanno ritenuto offensivo per l’islam l’episodio diretto da Mira Nair e ci hanno intimato di toglierlo e di trasformare 8 in 7. Ma l’intento dell’operazione è quello di realizzare un film collettivo su otto degli obiettivi del millennio lasciando i registi liberi di esprimersi come desiderano e non abbiamo accettato la richiesta. E così abbiamo eliminato il patrocinio pur affrontando argomenti così importanti e delicati segnalati proprio dall’Onu”.
Nell’episodio della regista indiana Mira Nair, oggetto del contendere, (intitolato How can it be?), si racconta la storia vera di Zainab, una donna islamica che decide di lasciare figli e marito per seguire l’amore e sposare un altro uomo. L’autrice spiega: “Volevo raccontare del dolore e delle difficoltà di una libertà che non arriva facilmente […]. Zainab non viola la legge musulmana, ma lascia il marito dopo che questi l’ha ‘liberata’. Inoltre, parlo del burqa e del velo come potenti simboli di identità, sotto i quali ci sono esseri umani con sentimenti ed emozioni”.
Secondo i produttori, le Nazoni Unite hanno “osteggiato in maniera feroce” il film “al punto di impedirgli di andare al Festival di Cannes e in altri festival”. Il direttore artistico dell’evento, Giorgio Gosetti, precisa: “Noi abbiamo voluto al festival il film e non abbiamo avuto alcuna pressione, nè in un senso nè nell’altro”.

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21 commenti

Stefano

Mi chiedo se sia così difficile capire che cedendo, in questo come in altri casi, non si fa altro che legittimare le richieste assurde dell’Islam. Siamo ormai vittime dei loro ricatti.

Manlio Padovan

Sono d’accordo con Stefano. La cultura è quella che non guarda in faccia a nessuno. Quella che dice ciò che è nella realtà. Essa è l’unico modo per incontrare il cosiddetto diverso. L’unica fonte di informazione degna di essere difesa. E noi, in Italia, ne sappiamo qualcosa. L’unica sollecitazione che può fare crescere l’uomo.

Andrea77

“Per non offendere l’islam”

Se il trend è questo, per non offendere l’islam dovremmo rinnegare quasi tutto il sapere umano, i diritti e le libertà.
Non è possibile cadere in ostaggio ancora una volta nella storia della violenza religiosa.

ignazio

Nessuno s’è accorto che stiamo scavando la fossa per la nostra cultura, per la nostra democrazia, per la nostra libertà? … e forse siamo pure a buon punto!

Ma è anche possibile che dietro l’apparente ed eccessivo timore nei confronti dell’islam ci sia uno sfruttare la situazione per tenere buono chi dissente.
Credo che ci siano parecchie persone che vedono di buon occhio un certo irrigidimento dei costumi e delle libertà individuali; non per essere monotono, ma tra i primi c’é sicuramente la chiesa cattolica.
Per un po’ di allegoria ci si può rifare al detto: Dire a suocera perché nuora intenda.

In ogni caso credo che sia arrivato il tempo di svegliarci e considerare seriamente il fenomeno.

bardhi

Questo è miopia totale, questo è voler male il prossimo, se continua cosi alla fine i islamici faranno la fine degli ebrei di una volta o degli zingari di adesso, cioè un gruppo di popolazione ai margini della società incapaci di socializzare e di integrarsi, valvola di sfogo, cattivi, intolleranti e sporchi.
Secondo me sono gia in un buon punto e se ci riusciranno faranno contenti tutti i profeti della Lega e altri xenofobi, riducendo il tessuto sociale in un conglomerato esplosivo.

Otto Permille

Non tutti i matti sono uguali ed è anche comprensibile che si debba adottare, a seconda delle diverse patologie, comportamenti differenti. Anche per le religioni il ragionameno è lo stesso.

TylerDurden

Siamo alle solite: censura preventiva per non urtare i mussulmani… quello che terribilmente mi urta è il fatto che mai nessuno di loro, per quanto “moderato” possa definirsi si sia mai scusato o abbia preso le distanze da atti terroristici infami. Certo: è decisamente mooooolto più peccaminoso, vergognoso et moralmente inaccettabile sporcare della carta con dell’inchiostro intriso di satira che massacrare un regista (Theo Van Gogh docet) reo di aver impressionato qualche metro di pellicola, per non parlare di chi si fa esplodere in mezzo a dei bambini… Se questi sono i metri di misura del loro dio son davvero felice di essere ateo…

Giovanni Bosticco

Vi comunico una mia lettera
pubblicata su “LaStampa”,
del 27/02/2006.
Tutto subito avevo condiviso
le polemiche su Calderoli e
la sua azione volta ad attizzare
contro di noi l’integralismo islamico,
perché convinto che la cosa
sarebbe proprio finita lì.
Ma, pochissimi giorni dopo, è
epurata ‘Caravan petrol’, la
canzone napoletana dove
Allah è nominato senza alcun
intento derisorio.
E pensate che questo basti?
Nasconderemo la Divina Commedia,
il poema meraviglioso da cui naque
la nostra lingua, perchè Maometto
viene descritto come un dannato
dell’Inferno dantesco; oscureremo
le trasmittenti, perché fanno loro
vedere donne a capo scoperto.
Questa politica di concessioni
nell’illusione di salvare la pace
sembra quella di Francia e Gran Bretagna
di fronte all’espansionismo nazista.
Gli fu lasciata prima l’Austria,
poi la Cecoslovacchia, sperando che
“rimanesse tranquillo”.
E così fu talmente tranquillo
che assalì l’Unione Sovietica
causando venti milioni di morti.
Di fronte ad un grave pericolo
è meglio resistere subito,
pagando anche il prezzo che occorre,
che non dover resistere dopo,
ad un prezzo molto più alto.

Andrea77

@ Giuseppe, il tuo E’ un discorso di parte.
Nè islam nè cattolicesimo, nessuna religione privilegiata sul suo pubblico di questo paese!

Druso

Con questa storia del non offendere l’islam hanno rotto le scatole!
Siamo in una società libera, in cui vige il diritto di parola. Se i mussulmani si offendono per ogni cosa, peggio per loro!

ignazio

Concordo al 1000×1000 Giovanni Bosticco!
Bisogna essere subito chiari. Nessuna concessione sulla nostra libertà, in cambio di una pace che, in ultima analisi, si potrebbe avere solo con la sopraffazione.
Questa volta Roosvelt, Churchill, De Gaullle e (che piaccia o no) Stalin potrebbero non esserci.
L’autore di tale censura si rende conto che tra qualche tempo la propria figlia potrebbe essere fustigata nella pubblica piazza solo per aver mostrato un ciocca di capelli?

Sandra

Da http://mobile.reuters.com/mobile/m/FullArticle/CENT/nentertainmentNews_uUSTRE49M8N020081023

Il cortometraggio di Nair descrive una donna musulmana che vive a New York la quale decide di lasciare il marito e il figlio perche’ innamorata di un uomo sposato.

“In Aprile 2008, the UNDP e’ venuta da noi chiedendo che togliessimo il film di Mira Nair o avrebbero ritirato il loro logo dal progetto. Dissero che rischiava di offendere l’islam” dice il produttore francese Marc Oberon a Roma.

“Abbiamo deciso che non potevamo toglierlo, cosi’ si sono ritirati.”

Il portavoce UNDP Adam Rogers ha dichiarato a Reuters che l’agenzia temeva che l’opera di Nair “avrebbe potuto generare una controversia.”

“Temevamo che avrebbe attirato un’attenzione sbagliata alla causa di promuovere l’uguaglianza sessuale”, ha detto Rogers da Ginevra. Ha detto che anche l’EU si e’ ritirata dal progetto.

Nair, a Roma per promuovere “8”, difende la sua scelta, dicendo che riguarda il diritto della donna di esprimere se stessa.

“Il mio film e’ ispirato a una storia vera ed e’ stato scritto dalla persona che ha vissuto la storia. La liberta’ non si riceve in un bel pacchettino. E’ dolorosa.”, ha detto.

“Volevo anche fare un film a causa della reazione occidentale alle donne che vivono sotto un hijab o un burqa. Vengono solitamente identificate come donne che non hanno diritti e sono sottomesse …. che e’ assolutamente non vero.”

strangerinworld

E adsesso tocca a noi , dopo la Gran Bretagna….paura….paura…paura.
E’ vietato parlare dell’islam, ché s’offendono.
Aspetto i difensori della ‘libertà di culto’ cos’hanno da dire da questa pesante intromissione della religione peggiore del mondo sulla cultura laica.

Dado

Non c’è nulla da fare, l’ONU è sempre più islamically correct e la paura di risultare offensivi verso i molto suscettibili islamici limiterà sempre più la libertà artistica e d’espressione…

TonyMontana

Ormai è emergenza islam; le libertà democratiche e liberali dell’Occidente sono in pericolo; e la sinistra è la vera responsabile di questo pericoloso trend che stà svendendo la Civiltà Occidentale; se vincera’ Obama le cose non potranno che peggiorare; fortunatamente in Italia non c’è più il governo Prodi; ormai è ora di dare delle risposte dure ai maomettani; fermare immediatamente l’immigrazione islamica in Italia ed in Occidente; fermare la costruzione di nuove moschee, mettere un ferreo controllo sull’attività delle moschee presenti; e poi che si bombardi l’Iran, si formi una forte coalizione militare occidentale e poi si vada ad affrontare l’Iran militarmente distruggendo il suo apparato militare. 10 100 1000 LEPANTO.

Magar

Bella figuraccia per l’ONU, sempre più impotente nel promuovere i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

@TonyMontana

Dimmi che fai del feroce sarcasmo, ti prego…

ignazio

… forse in fondo in fondo ha ragione TonyMontana; e se per combattere l’islam con una nuova battaglia di Lepanto ci mandassimo in PRIMA FILA, Calderoli, Bossi, Maroni, Fini, La Russa, Gasparri, Cicchitto e tutta la ciurmaglia che sta al governo, naturalmente capeggiata dal prode Silvio Berlusconi?
Forse forse, per un’occasione del genere, tiferei islam; quanto meno noi ci libereremo di certa gente, che sarà pure cara a TonyMontana, ma sta finendo di rovinare l’Italia.
Dimenticavo la Gelmini: la vedrei con la bandiera di guerra gettarsi a fronteggiare i mori, colpevoli di non volere le classi (a scuola) loro riservate!

(una cretinata gusto per iniziare il week-end non troppo seriamente)

Sandra

E’ il momento per l’onu di iniziare a preoccuparsi del tipo di societa’ che certi atti – come quello di non appoggiare un film in cui tra l’altro il discorso religioso e’ marginale rispetto al tema affrontato – possono contribuire a formare. L’aver sostenuto che qualsiasi riferimento all’islam sia da censurare e’ molto pericoloso e va a ledere uno dei principi fondamentali della democrazia, la liberta’ di pensiero e di espressione.
Dal sostenere che l’slam e’ tabu’ all’estendere un atteggiamento censorio a tutte le religioni il passo, temo, potrebbe essere breve.

Magar

@strangerinworld

I difensori della libertà di culto difendono, appunto, la libertà degli individui di praticare il culto che vogliono, non la frigida ipocrisia di zelanti funzionari ONU, che, per “quieto vivere”, cedono preventivamente alle pressioni censorie di alcuni governi.

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