Parwez Kambakhsh, giovane studente afghano di giornalismo, era stato condannato tempo fa a morte per il reato di blasfemia. Durante le lezioni poneva domande sui diritti delle donne ed è stato ritenuto colpevole per aver distribuito illegalmente un articolo tratto da internet in cui si auspicava una modernizzazione della dottrina islamica sui diritti delle donne. Inizialmente era stato condannato a morte da un tribunale, ma pochi giorni fa una corte d’appello ha ridotto la pena a 20 anni di reclusione: il giovane può ricorrere alla Corte Suprema.
Afghanistan: studente condannato a 20 anni per blasfemia
24 commenti
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abbiamo esportato la democrazia in afghanistan e ora vi avviamo un progetto pilota sull’informazione, la giustizia, la laicità. se l’esperimento darà i frutti attesi il modello verrà applicato anche da noi.
@per Andrea
capisco il tuo sarcasmo e sarei anche d’accordo se non fosse che prima stavano un po’ peggio.
per civilizzare questo paese ce ne vuole…
è forse l’inizio di un periodo illuminista nel mondo islamico? si incomincia sempre così, ma poi le idee delle vittime illuminate si diffondono…
@sil: e da noi quando arriverà l’illuminismo?
…allora siamo andati in Afghanistan per dare una mano al mullah Omar
Nel cristianesimo ci son voluti roghi, torture, molti morti per poter arrivare ad una situazione di maggior democrazia e giustizia. Nell’Islam temo che il processo sarà simile. Il progresso umano comporta molta sofferenza, ma passo dopo passo si va avanti.
@ denis
Di progressi in occidente ne abbiamo già fatti parecchi… ed altri li faremo.
Sto leggendo un libro sull’epopea del divorzio in Italia dalle origini fino al 1974, che ovviamente non può prescindere dai fatti del periodo storico pre-unitario.
In conclusione, e rifacendomi a questa brutta notizia: gli italiani popolo di fessi devono ai carbonari, ai patrioti e a Garibaldi molto molto di più della “semplice” unità d’Italia.
Meno male che all’epoca ci fu chi – a prezzo del sangue – tagliò le unghiacce al Papato assassino e torturatore, sennò simili porcherie in nome della religione CRISTIANA qui sarebbero di casa, OGGI.
Finquando nei Paesi musulmani non faranno altrettanto verso il loro clero, continueremo a vedere queste porcate fasciste.
Temo che di Garibaldi ce ne vorrà però ben più di uno…………..
ci vanno leggeri..
Ricordo che l’Italia si era ampiamente mobilitata per offrire asilo ad un afghano che rischiava la pena di morte per essersi convertito al cristianesimo.
Questo studente e’ nelle stesse condizioni, ma per lui non viene neanche data la notizia (io lo vengo a sapere adesso).
Evidentemente un giovane che lotta per l’emancipazione delle donne, per la nostra classe dirigente, puo’ pure morire, non essendo cristiano.
Parwez è in galera per rappresaglia, il fratello giornalista ha fatto infuriare un bel pò di capataz dell’alleanza del nord per i suoi articoli sul coinvolgimento dei miliziani nostri alleati nel traffico e nello sfruttamento sessuale dei minori.
# Monicavita scrive:
27 Ottobre 2008 alle 16:41
Fonti? Perché ho letto diverse interviste di afghani, sia in Afghanistan che emigrati o rifugiati (quasi inesistenti fino a qualche anno fa), dire che stavano molto meglio sotto il regime dei talebani. Tant’è che nell’ultimo anno si sono registrate alleanze storiche con questa fazione religiosa di etnie che per un decennio almeno hanno combattuto contro i talebani. Quando si tratta di scegliere tra un regime duro e repressivo, ma che permette di vivere in tranquillità secondo le sue regole, e il vivere in una guerra civile dove scorazzano le milizie dei signori della guerra e dei trafficanti di droga e di armi, la gente non ha dubbi. Anche molte donne rimpiangono il regime talebano, visto il numero pazzesco e mai raggiunto prima di violenze d’ogni genere cui sono oggetto le donne in Afghanistan oggi.
aldovaldo scrive:
27 Ottobre 2008 alle 16:41
Nel cristianesimo ci son voluti roghi, torture, molti morti per poter arrivare ad una situazione di maggior democrazia e giustizia. Nell’Islam temo che il processo sarà simile. Il progresso umano comporta molta sofferenza, ma passo dopo passo si va avanti.
Sono d’accordo. Questo processo in Europa è durato da Carlo Magno all’Illuminismo, circa dieci secoli. Dovremmo avere un Islam democratico intorno all’inizio del prossimo millennio. Ma forse, visto che viviamo in un epoca in cui l’informazione viaggia molto velocemente, potrebbero arrivarci in metà tempo, intorno al 2500. Temo però che per l’epoca l’umanità sia già estinta, il che non è poi così male.
In effetti credo proprio ci vorrà molto tempo. Ma ” noi ” europei facemmo tutto da soli, penso sia doveroso aiutare, data la ” nostra ” esperienza, aiutare gli altri popoli nell’accelerare i moti di ammodernamento. Certo che se usiamo metodi americani…
E pensare che (sarò probabilmente noioso a ribadirlo per l’ennesima volta) ci sono italiani che intrattengono affari miliardari con l’Iran! Un po’ di vergogna, costoro, non la provano mai? E noi “popolino”, un po’ di schifo per i nostri pregiatissimi imprenditori filo-ditevoicosa, non lo proviamo mai? Perché non provare a dichiararlo apertamente? Comincio io: a me quegli imprenditori italiani che fanno affari con chi ha il bieco coraggio di mettere ufficialmente nero su bianco carognate come la condanna descritta nel posta fanno schifo. E me ne frego di come si chiamano, così come me ne frego se me li si descrive come benemeriti che operano anche per il nostro vantaggio: continuano a farmi schifo e mi dissocio da loro.
Non possiamo paragonare l’Islam al cristianesimo. Sono nati e si sono sviluppati in tempi diversi. Oggi ci sono paesi islamici integralisti, ma sono relativamente pochi rispetto ad un “occidente” ormai totalmente secolarizzato e abituato a “vivere bene”. Quindi, anche se i musulmani sulla carta sono numericamente più dei cattolici, probabilmente ci metteranno molto meno a “secolarizzarsi”. L’occidente ricco, libero, dissoluto, “infedele”… fa gola a tutti e lo vediamo anche con le cifre dell’immigrazione. Penso che sul piano dei diritti umani ci sia molta più gente desiderosa di acquisirli che gente che li vorrebbe perdere. Quindi a conti fatti il fondamentalismo religioso si estinguerà prima del genere umano. Lo spero vivamente.
@#Aldo#
Immagino preferiresti un bell’embargo stile “oil for food”? Ma si tagliamo l’Iran fuori dalle rotte commerciali così la poolazione civile morirà di fame, mentre i “sciur” se la godranno grazie al mercato nero. Iraq docet.
Senza offesa io cilavoro tutti i giorni con l’Iran e non augurerei mai a quei poveracci che come cercano di guadagnarsi la pagnotta di dover morire di fame e malattie solo perchè qualche occidentale esportatore di democrazia ha deciso che l’embrago è la migliore soluzione per favorire il loro progresso. L’embargo serve solo a fare finta di agire senza dover spendere soldi, perchè a finanziare i movimenti progressisti ci volgiono soldi e tempo.
E il discorso vale anche per i privati cittadini troppo pidocchiosi per scucire 30€ al mese per sovvenzionare un ospedale in Iraq, Cambogia, ecc…
Asatan, mi dispiace per te. Non cambio idea.
@Monicavita
Credo che la percezione di parecchi afghani, anche di quelli che nel 2001 erano contenti della cacciata dei talebani, si stia avvicinando sempre più al classico “si stava meglio quando si stava peggio”: la dilagante corruzione nel governo e nelle istituzioni statali (peraltro piene di mujaheddin, mica tanto diversi dal Mullah Omar…), l’aumento di abusi e violenze, le stragi di civili involontarie ma costanti della NATO (che si ostina a condurre l’azione militare dall’alto, con pericolosi raid aerei, piuttosto che con truppe sul terreno), la maggior efficienza mostrata dal sistema giudiziario (autoritario) imbastito dai talebani nelle province del Sud, etc. concorrono a determinare un giudizio negativo sulla presenza straniera nell’opinione pubblica afghana. La NATO ha praticamente perso la battaglia per il consenso del popolo afghano.
Magari gli afghani sottovalutano gli effetti di un ritorno dei talebani (la sola ipotesi mi fa venire un attacco di bile), ma senza il sostegno della popolazione locale l’insorgenza non può essere vinta. Ci sono perfino associazioni di donne contro la presenza NATO!
in afghanistan esisteva una dittatura islamica prima dell’arrivo della NATO ed ora dopo 7 anni la dittatura degli imam è più radicata che mai.
ben altre purtroppo erano le ragioni dell’intervento occidentale in questo posto
desolato irto di montagne e altopiani desertici che nulla offrono all’uomo se non la coltivazione dell’oppio, non certo l’esportazione di diritti umani e democrazia…
@Monicavita
negli anni 70 kabul e kandar erano città in cui le donne vestivano all’europea. Poi dopo qualche colpo di stato e l’intervento dei russi, qualcuno a caso ha pensato che integralisti locali e importati avrebbero creato problemi ai russi e li ha armati, pagati e appoggiati. Per cui prima si esporta l’integralismo, poi si invade per portare la democrazia. Come a Panama, iraq, granada… e i morti sono solo danni collaterali.
Qualcuno a caso… gli USA ^_^ Loro creano, loro distruggono. Per non parlare del mercato delle armi… lì sono tutti fratelli. Le stesse armi girano, le trovi in mano ai russi, poi ai talebani. Se un fucile è ancora buono perché buttarlo? Si ricicla tutto. Alla fine quel che fa girare il mondo, per così dire, sono armi e petrolio.
“Il forte si mesce col vinto nemico. Col nuovo signore rimane l’antico”
dall’Adelchi di A. Manzoni