Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è disponibile sul sito UAAR. Premesso che “recentemente si è accesa la discussione sull’autonomia decisionale “di fine vita” (caso Englaro) e su come delegare un fiduciario che faccia rispettare la volontà di interrompere gli interventi terapeutici quando l’individuo non sia più cosciente”, si chiede al navigatore quale posizione assumerebbe “in caso di eventi del tipo coma irreversibile, che condizionino la mia sopravvivenza e portino ad uno stato vegetativo di incoscienza permanente”.

Cinque le possibili risposte:
– Sono disponibile a delegare anticipatamente una persona di mia fiducia perché prenda in mia vece la decisione di interrompere qualsiasi trattamento, portando così a termine la mia vita.
– Non sono disponibile perché sono credente
– Non sono disponibile perché sono ancora troppo giovane per pensarci
– La cosa non mi interessa
– Altro / non so

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. La domanda era: “Cosa pensi dello sbattezzo?” Questi i risultati:
66% Esistono tante motivazioni valide per ‘sbattezzarsi’, ed è quindi giusto farlo
24% Per chi non crede non ha alcun senso
3% Ho avuto genitori assennati: non avendo ricevuto il battesimo, non ne ho alcun bisogno
3% Non serve a nulla, perché il battesimo è un sacramento indelebile
2% E’ un atto sacrilego
2% Non so, ci devo riflettere

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19 commenti

GIGETTA

Ovviamente la prima ma senza neanche pensarci, ma devo dire spero di non arrivarci mai a certi punti come englaro insomma spero che la morte mi porti via subito senza soffrire per esempio dovesse capitarmi un incidente spero di morire sul colpo: in genere avviene questo per fortuna, una malattia improbabile? sparisco e non mi trova neanche chi l’ha visto prima che mi mettano addosso tubi e tubetti
un altro tipo di malattia tipo chantal sebire? appena ho la diagnosi in mano mi rivolgo a dignitas
certe forme di pseudo vita sono peggio della morte. a me la morte non fa paura l’accanimento terapeutico si moltissima

vico

ho votato la uno, ovviamente, anche se personalmente, essendo ateo, e piacendomi la vita, anche in condizioni limite, in assenza di dolore, sarei per essere mantenuto “in quasi vita”, si sa mai nuove tecnologie o colpi di fortuna… i cattolici, che credono nella vita post mortem,dovrebbero andare al creatore più volentieri…

J.C. Denton

Ho preparato uno scritto autografo a luglio anche a tal proposito, affidando qualsiasi decisione alla mia ragazza in caso di mia incapacità di intendere e di volere.

paolino

La uno sicuramente. Ma, come Denton, vorrei lasciare anche uno scritto autografo o autenticato, in modo da “coprirmi le spalle”.

Flaviana

La 1 ed ho giá scritto il mio testamento biologico delegando mio marito

nicola

si pero’ le risposte non mi sembrano molto bilanciate, dovevate mettere piu’ scelte e piu’ dettagliate, cosi’ sembra un po’ pilotato verso la uno.

cesare

Non ho ancora votato perchè il punto 1 (l’unico votabile) è formulato in maniera da non lasciare alternativa. Infatti l’unica decisione da prendere sarebbe quella di interrompere qualsiasi trattamento (decisione peraltro che sarebbe presa dal sottoscritto, mentre il delegato sarebbe solo un esecutore). Io penso che la questione sia più complessa.
Se mi venissi a trovare nella situazione di Eluana, sinceramente, che mi lascino attaccato a una macchina o mi stacchino non credo che, per quanto mi riguarda, farebbe molta differenza, essendo già di fatto un cadavere. Il problema dunque non riguarda tanto la persona in coma vegetativo quanto le persone care che a lui sopravvivono, le quali potrebbero avere un punto di vista diverso.
Mia sorella, fervente cattolica, vivrebbe in maniera drammatica una decisione come quella di dovermi staccare la spina. Perchè dovrei metterla in tale condizione, visto che per me non cambia nulla? La sua sofferenza sarebbe molto più pesante della mancata affermazione di un astratto pricipio di dignità. Beppino Englaro conduce la sua battaglia perchè Eluana aveva espicitamente espresso la sua volontà di essere lasciata morire in una situazione del genere, ma in caso contrario, penso, avrebbe lascaito le cose come stanno.
Bisogna riflettere sul fatto che certe decisioni non riguardano solo noi. E’ ovvio che io, senz’altro favorevole a staccare la spina, potrei delegare un mio amico che si faccia meno scrupoli, ma mia sorella soffrirebbe comunque.

faidate

@Nicola
Se ho capito bene, i sondaggi Uaar non prevedono, perché informaticamente troppo complesse, le risposte multiple del tipo: a che fascia di età appartieni, sei credente, ateo, agnostico etc. I sondaggi vogliono sapere solo si o no. Le ragioni per il no possono essere tante, ma chi dice si dà già un orientamento di massima. Poi il capello si può spaccare in 4 e suoi multipli, cosa che la chiesa sta facendo da anni.

SilviaBO

Il discorso di Cesare ha senso. In effetti se non si è coscienti poco importa essere vegetanti o morti. Il problema è se si sta male e si ha bisogno di un aiuto per suicidarsi.
Non so se mi fiderei di una persona sola. Preferirei scrivere io indicazioni dettagliate, magari con l’aiuto di un medico, da depositare presso un notaio o in un archivio apposito.

cesare

@ SilviaBO

Anch’io mi sono chiesto più volte che cosa farò se colpito da un male incurabile, che mi causi sofferenza e non mi dia alcuna speranza, e ho sempre pensato che l’eutanasia sia la soluzione migliore. Ma non voglio decidere adesso, perchè può darsi che a mente fredda pensi una cosa, ma nella situazione reale cambi il mio atteggiamento. La voluntas o, se vuoi, la natura è molto più forte di noi.

Aldovaldo

Diciamo la verità, è una di quelle questioni “toste” che nessuno vorrebbe mai affrontare. La questione del testamento biologico, che poi è quella del punto 1, è assai controversa. Mi sembra molto difficile buttar lì una risposta senza tutta una serie di considerazioni.

SilviaBO

@ Cesare

E’ vero, quando ci si trova in una situazione può succedere di cambiare idea rispetto a quando la si immaginava ipoteticamente. Ma sarà meglio la decisione presa a mente fredda (ammesso che si possa ragionare obiettivamente su una questione del genere) o quella che la natura ci impone? Non lo so neanch’io.

cesare

@ Silvia BO

C’e un bellissimo romanzo (breve) di Schnitzler incentrato su questa faccenda del “cambiare idea”. Si intitola “Morire”

faidate

@Cesare e aldovaldo e silvia
Non vorrei mettere i puntini sulle i, ma un testamento si può sempre cambiare revocando il mandato al tutore perchè non ci si fida più di lui. E’ comunque comprensibile che la risposta di un ventenne sia diversa da quella di un ottantenne. Anche l’argomento del non far soffrire l’amata sorellina è valido, ma implica una dose di (involontario) egoismo. Comunque, il tutore ideale dovrebbe tener conto anche dei sentimenti della sorella.

stefano

la prima senza problemi.
non vorrei mai in futuro trovarmi nella stessa condizione di Welby o di Eluana…

Kingborned

Ieri sera, mia moglie ed io eravamo seduti a tavola parlando delle cose della vita.
Quando siamo arrivati a parlare di vita e di morte, le ho detto: “Non mi lasciare mai a vivere in stato vegetativo, in dipendenza completa da una macchina e alimentandomi per via liquida. Se mi dovessi vedere in questo stato, spegni gli apparati che mi tengono in vita.”

Lei si è alzata, ha spento la televisione e il computer, e mi ha tolto di mano la lattina di birra.

LA VITA E’ BELLA.

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