Il quotidiano Repubblica ha pubblicato oggi un sondaggio sulla scuola italiana. A sorpresa, vista l’aria che tira, la scuola pubblica ha riscosso un gradimento molto più alto di quella privata: il 69,3% del campione si ritiene soddisfatto delle scuole elementari pubbliche (contro il 47% delle private), il 61,4% di quelle medie (39,4% private), il 62,4% di quelle superiori (39,7% private). La fiducia negli insegnanti della scuola pubblica è al 64,4% (private 35,6%).
Sondaggio: per gli italiani la scuola pubblica è molto meglio della privata
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Aggiungerei anche qui “Ricordiamo che, in Italia, la scuola privata è al 90% a gestione cattolica”, come già fatto qui:
http://www.uaar.it/news/2006/10/18/scuole-quelle-private-piu-scadenti-quella-pubblica/
dove si mostrava che sono i risultati delle private ad affossare le valutazioni della scuola italiana a livello internazionale
@ Roberto Grandene
mi guardo bene dal difendere l operato dei cattolici ma le loro scuole sono ottime. non è vero che le scuole pubbliche sono migliori di quelle private anzi mi sa che è proprio il contrario con la piccola differenza che nelle scuole private ci va solo chi se lo può permettere nelle scuole pubbliche ormai ci va chiunque
@GIGETTA
non basiamoci su casi singoli. Anche qui a Bologna ci sono scuole “bene” cattoliche che non sono diplomifici. Ma le valutazioni OCSE parlano chiaro: gli studenti della scuola privata italiana sono meno preparati di quelli della scuola pubblica.
E se dobbiamo rimandere sull’anedottica, la mia esperienza in asili nido comunali, materne statali, elementari statali e’ eccellente.
@ roberto grandene
ho sempre studiato in scuole pubbliche ma dalle medie in poi non ricordo di non aver avuto bisogno di continue ripetizioni e ti assicuro non perchè fossi io la tonta…le cose sono andate meglio dalla quinta ginnasio in poi dove finalmente posso dire di aver iniziato ad arricchire (da sola) il mio bagaglio culturale.
mio suocero invece è coltissimo e ha studiato dagli scolopi. un cognato di mio suocero che oggi è abbastanza conosciuto qui in zona per i libri che scrive ha tre lauree compresa una in teologia
vorrei un quarto della cultura che hanno loro questo alle scuole cattoliche lo riconosco e non penso siano casi isolati
@Gigetta
Invece lo sono. Mio padre e mio zio sono insegnanti nella scuola pubblica (elementari e superiori), hanno esaminato per 30 anni alunni della scuola privata e ti possono assicurare che non c’è paragone. La scuola pubblica con tutti i suoi difetti è, mediamente, anni luce più avanti della scuola privata. Io vengo dalla scuola pubblica e posso vantarmi di avere una formazione eccellente per la mia giovane età, e così anche la gran parte dei miei ex compagni di classe. Ci ha spianato veramente la strada all’università. Poi chiaramente ci sono casi e casi (varia da scuola a scuola e da sezione a sezione), ma la tendenza generale è quella.
@Gigetta
Tutti gli alunni che dalla privata (elementari) sono venuti nella pubblica avevano un’infima preparazione. E’ stata una mia diretta esperienza 😉 Ne ho avuti un bel po’ e ti dico che non erano affatto preparati, non avevano acquisito l’autonomia di base e il metodo di studio.
Quali scuole private: quelle per i pastori o quelle per il gregge?
Sono d’accordo con Denton. Le scule private, cattoliche o meno, non sono dello stesso livello delle altre. Per carità, i casi positivi ci saranno di sicuro. Per mia sfortuna ho lavorato in una privata (non cattolica ma amministrata da noti ‘destrorsi’, sarà un caso ma non credo) in cui il livello era spaventoso. Allievi bocciati alla scuola edile per non sapere usare il filo a piombo, che prendevano il diploma di ragioniere in due anni e non sapevano l’italiano, né tutto il resto (al livello di non conoscere la differenza tra l’apostrofo e l’accento). Non parliamo dei risultati che potevano raggiungere nelle mie materie scientifiche, meno di zero, considerato l’atteggiamento del tutto scandaloso. Discorso del “preside” a fine anno, in sede di scrutini: mi raccomando, questa è una scuola commerciale, gli allievi pagano, se li bocciamo troppo facilmente non avremo più allievi, perciò a chi proprio fa fatica date 6.
Non credo sia un caso isolato.
@ rosalba sgroia e Sara
Quoto in pieno!!
@ Massi
Ottima domanda!!!
E’ piuttosto evidente che l’atroce contro-riforma Gelmini nasce anche dalla volontà di ridare lustro alle kattosquole!!!
Hanno scoperto l’acqua calda.
E non è solo il parere della gente, ma un dato di fatto.
Ad oggi la preparazione della scuola pubblica (con tutte le pecche che comunque ci sono e che nessuno credo voglia nascondere) è certamente superiore alla scuola privata.
Ai tempi miei, spesso succedeva che proprio i più tonti venissero spediti alla scuola privata dopo essere inciampati nella scuola pubblica, proprio perchè era più facile passare.
Ciao a tutti
@ Andrea
Anche ai tempi miei… ma ti assicuro che avviene tutto ancora!!!
Sono disperato……tra 5-6 anni avrò dei figli da mandare a scuola……dove andranno?
Michell
Dove vivo (Bergamo, città molto ricca e molto cattolica) ci sono molte scuole private di vario ordine e grado, religiose e non. Il panorama delle private NON religiose è assolutamente sconfortante: sono un centro di recupero per figli di papà asini che, pluribocciati nelle pubbliche, superano 2 o 3 anni in uno e con ottimi voti. Discorso leggermente differente nelle private a gestione religiosa: molta disciplina (che però può portare anche a risultati paradossali: le ragazze più zoccole che ho mai incontrato avevano tutte un passato di studi dalle suore.. 😉 ) ma dal punto i vista didattico si pongono ad un gradino comunque inferiore rispetto alle pubbliche, soprattutto in scuole superiori di matrice scientifica. Va da sè poi che essendo anche queste a pagamento si tende a bocciare molto poco per evitare che gli studenti scappino…
Mia moglie ha due sorelle. Loro hanno studiato presso due distinti istituti privati, mia moglie su scuole pubbliche.
Eppure mia moglie è l’unica che ha conseguito una laurea (informatica).
Le altre due hanno provato, ma hanno superato solo un esame…
La scuola privata è una istituzione che serve a far soldi per chi la gestisce (altrimenti nessuno avrebbe interesse a metter su una scuola). Per questo le scuole private possono solo offrire o una istruzione di grado elementare, o una cultura prevalentemente teorico-retorico-umanistico-parolaia. Infatti le scuole private non possono permettersi di organizzare dei corsi in cui sia richiesto l’uso di strumenti costosi (come laboratori di fisica, di chimica o di tecnologia)
C’è qualcosa che non va nell’ora di pubblicazione delle news. Le ultime risultano tutte alle 16.41.
Secondo me il problema(o meglio il divario)nasce per lo pi\ dalla mancata omogeneita degli ambienti scolastici e dalla preparazione degli insegnanti, la quale anche oscilla notevolmente da individuo a individuo. Per non parlare poi dei diversi ambienti familiari piu o meno stimolanti per i figli.
Parlo sopratutto per la mia esperienza personale, poiche sono cresciuto in un piccolo paese dove sopratutto i figli degli agricoltori diretti erano meno stimolati. Chi paga per mandare i propri figli a una scuola privata normalmente lo fa per ambizione e perche quindi spera in una migliore preparazione, quindi ritengo che di base le classi stesse sono formate da individui in media piu produttivi.
Ovviamente e solo una mia teoria.
Fabio Rossi(ho cambiato nick…scusate se mancano gli accenti, tastiera impostata in modo strano)
@ Giovanna
Ti ringrazio. Sai, sono 18 che lavoro nella scuola statale ( prima alla materna e poi alle elementari) e ne ho avuti di alunni! Pensa che una volta una mamma iscrisse suo figlio a maggio ( secondo anno scuola materna, aveva 4/5 anni). Ebbene, era uscito dalla sua precedente scuola in maniera tranquilla, scuola materna gestita dalle suore ( erano 35 bimbi tutti in un’aula), e nessuno se n’era accorto! Pensa un po’. La cosa assurda è che la mamma non denunciò neanche l’accaduto! Se fosse successo in una scuola statale ( molto difficile, per altro, ma non impossibile perché tutto può accadere) sarebbe scoppiato, e giustamente, il finimondo. Lì nulla di nulla!
La mamma si sfogò e me ne raccontò di cotte e di crude. Didattica ZERO, solo canzoncine, preghierine…e gioco da pascolo.
Il bambino era un insicuro, impaurito…
Un caso? no, ne ho avuti altri simili, anche alle elementari.
Era uscito, significa, uscito da solo e durante l’ora di lezione! 😀
C’entra poco (o molto?) col sondaggio.
Credo che la scuola debba servire per aumentare il livello di cultura di un popolo, non per selezionare pseudomeritocraticamente (ammazzalo che avverbio!) dei ragazzi. (Per esempio Piersilvio ha raggiunto per merito la posizione dirigenziale che occupa?). La scuola deve fare in modo che i meno dotati arrivino a un livello che consenta loro di vivere dignitosamente e di contribuire all’avanzamento della società, non per misericordia cristiana ma perché aiutati a raggiungere un livello medio ragionevole. Gli individui geneticamente (o per fortuna di casta) più dotati si arrangeranno da soli. Questa è la funzione della scuola pubblica, mentre quella privata cerca, quasi sempre senza successo vero, solo la via meritocratica. Forse la sinistra non se ne è accorta.
Sono d’accordo con faidate, meritocrazia ponderata, dare la possibilità allo studente meno abbiente (che quindi non può pagarsi ripetizioni private e cose simili) di avere le stesse chances del ricco che è indiscutibilmente avvantaggiato. Insomma per una volta voglio lodare un prete come Don Milani.
Il mio non so se piu’ dotato geneticamante o per qualita’ intinseca propria,
non certo per casta, si e’ arrangiato da solo e, infatti, fa il ricercatore di matematica in Francia,
dopo che l’assegno per il dottorato lo ha pagato stato italiano.
Noi si paga ma a riscuotere sono gli altri.
Esperienza personalissima: La scuola privata è in generale più facile da affrontare. Ma se uno studente ne ha voglia dà molte più opportunità e una cultura maggiore.
@ Aldovaldo
che scrive: “insomma per una volta voglio lodare un prete come Don Milani”.
Prova ad aprire il suo libro “Lettera a una professoressa” a pagina 61 e leggi come ha riscritto l’Art. 3 della Costituzione (lo faccio io): “Tutti i cittadini (1° omossis) sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di (2° omissis) razza, lingua, (3° omissis), condizioni personali e sociali”.
E guarda un po’ cosa manca:
1°) hanno pari dignità,
2°) sesso,
3°) religione,
Dopodichè, anziché il Vangelo, prendi “Quaderni del carcere” di Antoni Gramsci e vedi da chi prende gran parte delle sue idee Don Milani.
E’ così che ci fregano sempre i preti: prendendo le “nostre idee” (le idee che nascono in mezzo al popolo) per poi spacciarle per “loro” (della loro religione), ri-calandocele dall'”alto”.
Io sono per la scuola pubblica, sono contro il 6 politico e contro la meritocrazia esagerata. Penso che compito del docente non sia fare una fredda selezione, ma riuscire a tirar fuori da ogni studente il meglio, aiutandolo se occorre a valorizzare un talento naturale o a recuperare terreno rispetto ad altri in modo che tutti possano avere ottime chances. E la mia esperienza nella scuola pubblica è stata appunto così. C’erano insegnanti molto preparati anche sul piano umano. Fino al liceo, poi all’università i professori bravi e preparati anche sul piano umano erano veramente pochi. Erano quasi tutti un po’ matti ^_^
Scusa Massi, io non sono così pignolo. Dico solo con molta semplicità che tra tanti preti qualcuno buono c’era e c’è. Se ci mettessimo a fare dietrologia non la finiremmo più.
…la scuola pubblica? tempo qualche ora e i veltrusconi se la saranno “mangiata” completamente…
“Penso che compito del docente non sia fare una fredda selezione, ma riuscire a tirar fuori da ogni studente il meglio, aiutandolo se occorre a valorizzare un talento naturale o a recuperare terreno rispetto ad altri in modo che tutti possano avere ottime chances. ”
Temo che questi professori siano costretti a gettare la spugna di fronte al fatto (politicamente bipartisan) chela scuola riceve sempre meno risorse. Almeno la scuola pubblica. Quella privata…lo sappiamo che si prostrano tutti davanti ai diktat dei vescovi.
Mi sa tanto che dovranno tornare sui loro passi perché gli studenti non scherzano e non si faranno mettere nel sacco.
@rosalba sgroia
Pensa che al mio paese, in Calabria, le suore superassistite (e poi parlano degli statali!) si permettono anche di entrare nella scuola elementare e giudicare, davanti alla classe, i bambini che hanno frequentato la materna statale. Roba da prenderle dal “santo abito” e accompagnarle fuori a forza di calci nel “santo culo”. Fossi stata io mamma lo avrei fatto senz’altro. Purtroppo c’è un pronismo di stile “paura della mafia” quando si tratta delle scuole privte.
@Aldovaldo
Purtroppo questi andranno fino in fondo. Perchè hanno un’arma potentissima: la maggioranza del gregge italiano li rivoterebbe.
Quello che è grave è, piuttosto, il fatto che i governi “progressisti” non hanno mai fatto niente per rilanciare il ruolo della scuola pubblica e laica.
A Berlusconi la scuola non interessa, gli interessa la situazione economica del Paese da far quadrare e quindi i tagli da fare di qua e di là. E soprattutto gli interessa restare al governo più che può. Penso quindi che troverà qualche escamotage pur di non essere travolto dall’onda studentesca.
A berlusconi interessa far quadrare i suoi affari, poi se il paese va in malora, tanto meglio,
si governano meglio i cafoni (nel significato attribuito loro dal Verga), che non le persone
dotate di spirito critico.
le scuole private, nella stragande maggioranza dei casi cattoliche, sono un mero diplomificio:
non sei in grado di essere promosso alla pubblica , vai in una scuola privata e…opla il diploma è tuo!
con la gelmini-tremonti ne vedremo delle belle!
Gente, ma ci rendiamo conto che lo sciopero è stato indetto per la giornata successiva all’approvazione del provvedimento che, a parole, si intende contestare? In effetti, se leggete bene tra le righe, la protesta organizzata (ché quella spontanea ha altra matrice, almeno nelle intenzioni) rivendica semplicemente il privilegio di sedersi al tavolo dei tagli per contribuire a pilotarli secondo il proprio tornaconto politico, non di ritirare il provvedimento che è alla base di quei tagli: il decreto Tremonti-Brunetta di quest’estate (se non lo conoscete o se ne sapete solo quel che è stato detto in tv, leggetelo con attenzione; è molto istruttivo). Gelmini non è che un segnaposizione, come l’ochetta o il fiasco del Monopoli. Una “vittima” sacrificale e sacrificabile.
@faidate
Non ho capito molto bene il tuo discorso.
Secondo me ci sono due tipi di scuole private: i diplomifici (la stragrande maggioranza) e (poche) scuole “bene” (spesso gestite da particolari ordini monastici come salesiani, gesuiti ecc.), dove però si tende a bocciare poco, per evtare “fughe” di studenti.
La meritocrazia credo sia ormai applicata sempre di meno. Se negli anni ’50 e ’60 abbiamo avuto molti casi di persone venute dal nulla e diventate giudici, docenti universitari ecc., oggi tutto ciò è impossibile, anche grazie al ’68 coi suoi 18 politici e con le sue idee di istruzione massificatrice… E’ molto facile passare dal “dare la possibilità a tutti di laurearsi” al “dare la laurea a tutti”. Così, la situazione di degrado della scuola pubblica è ANCHE frutto di certe preoteste dissennate, cui il paese non crede più, con gaudio magno dei demagoghi…
Se permettete direi la mia. Io mi sono diplomato nel 1988, Liceo Scientifico Statale “Albert Einstein” di Torino. 54/60, scusate se è poco.
Beh, pochi erano i soldi che erano in casa. Allora mio padre (semplice operaio), pur con parecchi sacrifici, fu comunque in grado di farmi studiare. E studiai.
Viceversa un mio amico, col padre pieno di soldi, frequentò la scuola privata. Fu trascinato fino alla quinta, poi venne il momento dell’esame di maturità.
Bocciato.
L’anno seguente fu promosso con 37/60.
Oggi lui fa l’operaio.
Io oggi sono un quadro direttivo.
Provai ad iscrivermi all’università, terminato il servizio militare, ma il mio lavoro era troppo impegnativo per permettermi di studiare seriamente. Così rinunciai. Ma non me ne sono pentito. In ogni caso, il mio lavoro mi impone una formazione continua.
E continuo a ricordare con affetto tutti i miei docenti. Ogni tanto ci si incontra ancora, sapete? Dopo 20 anni!
W la scuola pubblica!!!
Chi la vuole affossare punta sull’ignoranza. Più le masse sono ignoranti, meglio possono essere manipolate.
E questa è la base di ogni dittatura.