Bolzano: licenziata direttrice del Museion, aveva esposto “rana crocefissa”

Corinne Diserens, direttrice del Museion di Bolzano, è stata licenziata con effetto immediato dal consiglio della fondazione del museo: aveva infatti difeso l’esposizione della contestata “rana crocefissa” dell’artista tedesco Martin Kippenberger, contro cui si erano scagliati i politici locali e persino il papa durante il suo soggiorno a Bressanone l’estate scorsa. Il consiglio della fondazione precisa che “alla base della decisione ci sarebbe la difficile e pesante situazione finanziaria”, tanto che si parla di un buco di 500.000 euro: difficile però attribuirne la responsabilità esclusiva all’ormai ex direttrice, in carica solo dal gennaio 2007.

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38 commenti

Ydnac

Il servizio appena mandato in onda dalle iene fa pensare tanto sul potere vaticanosantasede in italia.

watchdogs

diciamo che se si fosse opposta all’esposizione della rana crocefissa sarebbero passati sopra quei 500.000 euro di passivo anche se li avesse provocati lei da sola, rubando.

Maciste

Propongo una rana crocefissa in miniatura su tutte le sedi dei circoli UAAR!!!

E anche nei tribunali!!!!

E in tutti gli edifici pubblici!!!!

🙂

gigetta

che storia nauseabonda ma troverò mai un lavoro in svizzera? non ne voglio più sentire storie disgustose e vomitevoli come questa se sto in Italia sono la regola

Flaviana

ci aspettavamo qualchecosa di diverso? La signora aveva i giorni contati

Massi

Se l’arte è ciò che suscita sentimenti eccola li… ma appena si sono spente le luci e attenuati i rumori: zach!
Loro poi però (si) perdonano tutto.

rothko61

Esprimo la mia solidarietà alla direttrice di Museion.
Premesso questo, però, lasciatemi dire che la rana crocifissa era davvero brutta 🙂

Aldovaldo

La croce, che 2000 anni fa rappresentava una condanna a morte particolarmente degradante e umiliante, è diventata simbolo inviolabile della religione più diffusa nel mondo. Esistono delle varianti, come la croce di S.Andrea, la croce a 4 braccia e persino la croce di Scientology vagamente simile a quella cristiana. E’ comprensibile che la gente sia molto gelosa dei propri simboli, ma certe volte sembra proprio che si esageri. Da notare che le religioni danno molto più peso all’esteriorità (icone, simboli, idoli) che alle questioni etiche. Forse pensano che la debolezza di certe dottrine debba essere supportata e rafforzata da simboli, icone e riti vari. Indubbiamente le icone hanno da un punto di vista antropologico enorme importanza.

Antonio

Tra poco faranno licenziare tutti i professori di matematica perchè quando fanno le addizioni usano una croce + !!!

agnese

che bello,qua in italia esiste la libertà di pensiero…
@vash
ma dai,come sei poco cristiano!meglio un sano,cattolicissimo rogo!

Rudy

Ma come? L’esposizione aveva solo omaggiato una reliquia: santa Rana da Coscia, santa Coscia di Rana…oh mmhhh non mi viene il nome!

Lucio

Come nota giustamente Dawkins, si può fare satira su qualsiasi cosa tranne che sulla religione. E i religiosi di tutto il mondo sono bravissima a darsi solidarietà reciproca. Ma in base a cosa la religione dovrebbe essere esclusa dal diritto di parola, pensiero satira? Questo rimane un mistero. Ovviamente ci viene risposto che si tratta di un tema rispetto al quale le persone sono particolarmente sensibili, ma se questo fosse sufficiente ne conseguirebbe che chiunque potrebbe limitare il diritto di parola o espressione di qualcun’altro semplicemente secondo il suo capriccio.
Credo che DOVREMMO SERIAMENTE VALUTARE UNA QUALCHE FORMA DI SOLIDARIETà VERSO LA DIRETTRICE.

matteo

Grazie a tutti…
Fra un po’ il Museion da ottimo contenitore di VERA arte contemporanea tornerà ad essere l’ennesima pinacoteca di provincia piena di bei quadretti che renderanno tutti più felici, Benny XVI° e Silvietto in primis…
L’Italia non è sottoposta a un regime fascista!!
NOOOOOOOOOOOO….e chi l’ha mai pensatoooooooooooo!?!?!?! 😉

Sara

Di opere brutte è pieno il mondo, ma questa storia fa vomitare. Ora cerco un riferimento e vedo se riesco a mandare un messaggio di solidarietà alla licenziata. E/ o di critica al museo.

lacrime e sangue

Un pò di storia…
Austria e Alto Adige erano territori agricoli, chiusi e refrattari alle modernità culturali perchè fortemente condizionati dall’isolamento montano. Ed erano c a t t o l i c i. Un cattolicesimo fatto di rosari, messe, processioni, fedeltà al vescovo-conte, con il quale potere temporale e spirituale coincidevano.
Gli interessi della Chiesa erano semplici: mantenere la popolazione devota per comandarla – e spremerla – meglio.

Il ‘900 ha portato l’Alto Adige in Italia – con indifferenza all’etnia germanofona e alla cultura di questa popolazione – causando nei sud tirolesi una forte necessità di coesione culturale intorno al rifiuto dell’italia.
Cosa unisce megliom della religione? Un cattolicesimo più ottocentesco, più celebrativo e trionfale, più barocco, di quello italico, sgangherato e di facciata.

L’arte del ‘900, invece, è quanto di più dissacrante e feroce sia apparso nella storia occidentale: dall’orinatoio di Duchamp, alle scatolette fetide di Manzoni (non lo scrittore)… La rana è perfino più debole, nel suo contenuto sacrilego, di alcune opere d’inizio ‘900.
Ma i cattolici d’Alto Adige non sono mentamente preparati in quanto fermi all”800. Va da sè che questa gente non merita nemmeno il nostro disprezzo.
Solo pietà.

rothko61

@ Michell (finalmente sbattezzato)

Solo per maggior precisione e per tua notizia, la rana esposta al Museion è simile a quella riprodotta nel sito che tu hai segnalato ma non è esattamente la stessa.
Quella bolzanina è (sigh) colorata di verde…
… ancor più brutta di quella visibile al link che hai postato 🙂
Ciao

TalebAteo

da notare il tipico comportamento della mafia: uccidere (in questo caso economicamente e professionalmente, cioe’ licenziare) e screditare: attribuirle il buco di 500mila euro pur se in carica solo dal 2007 significa chiamarla ladra o incompetente.
Brava gente, come al solito, che si sciacquera’ la coscienza la domenica in confessionale.

iononcistopiù

politica e chiesa=mafia… e purtroppo non ci sono i giudici morti nel 92 a combatterli.

piero

guarda un po’: quando ho letto il titolo sul giornale pensavo l’avessero tirata via per maltrattamenti agli animali, e invece era per blasfemia… che penoso!

vico

info@museion.it

alla c.a. Presidente consiglio fondazione del museo.
con la presente sono a protestare per il licenziamento della direttrice del vostro museo, Corrine Diserens.
Temo che il buco di bilancio sia solo una scusa per allontanare una persona che aveva dimostrato un’autonomia di scelta artistica che, evidentemente, non si inchinava di fronte ai potenti di turno, cosa che di questi giorni non piace più.
Spero possiate riconsiderare l’ipotesi di riassumere la dottoressa Diserens, anche perchè è chiaro che la pubblicità attorno al vostro museo vi ha sicuramente giovato e vi permetterà di ridurre il vostro deficit .
Distinti saluti
Lodovico Zanetti

mail inviata oggi

Stefano Bottoni

Se si guardasse a un buco di 500.000 euro nessun manager nè pubblico nè privato sarebbe ancora al suo posto.
E’ successo il prevedibile. Hanno lasciato che le acque si calmassero un po’, poi… fuori dalle balle!

corrado

Visto che questo licenziamento offende profondamente la mia sensibilità, dovrei quindi pretendere che chi ha licenziato Corinne Diserens sia licenziato a sua volta ed esposto al pubblico ludibrio. Ma chi sono io? Mica il papa! S’io fossi papa…..
La massima solidarietà alla ex direttrice, naturalmente.

francesco

Ormai è noto che il crocefisso non è mai esistito, che Gesù non ha portato alcuna croce sulle spalle, ma il patibulum, e che non è morto sulla croce ma sulla tau (patibulum issato sullo stipes, con i chiodi infilzati nei polsi e non sulle mani), quindi, che senso ha tanto clamore su una rana crocefissa, atteso che non esiste alcun nesso tra Gesù e la croce ?

f. valentini

piero

ho inoltrato anch’io al museo la lettera scritta da Vico.
Propongo anzi che UAAR si faccia carico di una campagna di soliderietà con Corinne Diserens e che la lettera (da inoltrare al museo di Bolzano) venga messa nella homepage di UAAR affinche’ chi vuole possa inoltrare e dimostrare la propria contrarieta’ allo scandaloso provvedimento.

Se Valentino Salvatore che ha lanciato il post potesse attivarsi per questo (per mettere la lettera di solidarietà sulla homepage), credo che potrebbe essere una buona campagna contro l’invadenza della chiesa

bruno dei

Sembrerebbe davvero una barzelletta. Uno si chiede, ‘ma è possibile? forse ci sbagliamo, senz’altro sono gli estremismi dei criticoni che cercano dietrologie in ogni stupidaggine…’. E invece è proprio così!
L’attacco alla libertà di espressione è radicale, deciso. Rivolto ad ogni risvolto dell’umano pensare ed agire. E’ perfettamente inutile andare a vedere se l’opera in questione sia ‘grande arte’ o meno. E’ comunque il frutto di una ricerca, su cui poi andremo anche ad applicare criteri di valutazione.
Ma solo poi! Io voglio avere la libertà di indagare quale fosse il pensiero profondo dell’artista, che con la sua opera ci lancia un messaggio che sta a noi interpretare.
La censura vuole privarci della nostra intelligenza, del nostro diritto di uomini adulti, responsabili e consapevoli, di elaborare un nostro libero pensiero, ed eventualmente di apprezzare o rigettare idee o fatti.
La croce, simbolo orribile di una orribile religione, è divenuto agli occhi di essa feticcio intoccabile, legato ad un sistema di valori ed emozioni da cui non può più essere separato, pena la censura. E’ chiaro che il lavoro dell’artista andrà a scavare proprio lì, nel terreno dell”intoccabile’, e lì andrà a svelare l’indicibile, a provocare un risveglio del pensiero sottraendolo ai suoi circoli viziosi obbligati.
Già semplicemente questo mi rende l’opera interessante, e la rende agli occhi della chiesa oggetto estraneo e pericoloso: ma non è una novità, mi pare. Non avevano già ‘imbraghettato’ l’orribile lavoro di quel miserevole artistucolo di Michelangelo?
Aria, aria, fatemi respirare… Provocare. L’arte serve a questo. E a darci aria nuova da respirare, contro chi ce la vuol rendere mefitica.

lorenzo a.

@lacrime e sangue
a bolzano i matrimoni in chiesa sono i più bassi d’italia, questo sembra non confermare la tua tesi del cattolicesimo come fattore di aggregazione della comunità tedesca. a mio avviso la decisione del licenziamento è stata dettata da volontà politiche indipendenti dai sentimenti religiosi della maggioranza dalla società altoatesina

Eleonora24

Questa storia mi ha nauseata sin da subito!Non si può censurare l’arte!Non si può prescindere dal significato di quell’opera, dal messaggio che l’artista ha voluto trasmettere al mondo!L’arte è libertà di pensiero, aborre la censura!La censura uccide l’arte!E’ già successo troppe volte in passato per colpa della Chiesa:per fare un esempio semplice,tantissime opere scritte non ci sono arrivate(o ci sono arrivate per via indiretta o frammentaria), solo perchè la Chiesa le ha ritenute indegne o poco idonee…Credo che debbano smetterla:andava bene nel Medioevo, quando la massa si fidava ciecamente di tutto il marciume che la Chiesa sputava!Insomma…LASCINO IN PACE L’ARTE!!!E lascino in pace chi difende le proprie idee…Perdere oggi il posto per questo, equivale ad una condanna a morte per eresia ai tempi dell’Inquisizione!

Norberto

La signora in questione ha esposto anche una svastica, non solo una rana crocefissa.
Credo che l’arte sia sempre da non censurare ma quando si vuole creare scalpore con simboli che richiamano dolore e sangue (la svastica certo ma anche la croce e non per chi vi è stato crocifisso se mai c’è stata questa crocifissione) forse è meglio dedicarsi ad altro, anche se bisogna ammettere che se si è particolarmete sensibili a certe “opere” non è obbligatorio visitare il museo.

iononcistopiù

@ vico
ho scroccato la tua mail copiandola …e l’ho inviata!

#Aldo#

Aldovaldo: “La croce […] Esistono delle varianti, come la croce di S.Andrea, la croce a 4 braccia e persino la croce di Scientology […]”

Puntino sulla “i”: non dimenticare che anche la svastica è una “croce mutante”. Non per niente viene definita pure “croce uncinata”.

vico

continuiamo ad inviare mail di protesta… magari ci ripensano.

@norberto
se la svastica serve a far capire l’orrore del nazismo ben venga. Quanto al dolore e al sangue ti garantisco che una delle emozioni più forti l’ho provata vedendo Guernica e lì il dolore abbonda.

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