Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è da oggi disponibile sul sito UAAR. Questo l’argomento: “Nei giorni scorsi Benedetto XVI è tornato sul tema dei rapporti tra fede e scienza, affermando che “tra scienza e fede non c’è opposizione”. Cosa ne pensi?”
Quattro le opzioni tra cui scegliere:
– Sono d’accordo con Benedetto XVI.
– Sono d’accordo con Stephen Jay Gould, quando afferma che “scienza e religione sono magisteri non sovrapponibili”: la prima attiene all’ambito empirico, la seconda a quello morale.
– Sono d’accordo con Richard Dawkins, quando afferma che le religioni, rivendicando la realtà di presenze e avvenimenti sovrannaturali, vanno oltre la sfera morale, invadono la sfera scientifica e si rendono pertanto questionabili.
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio, sulla possibilità di “delegare un fiduciario che faccia rispettare la volontà di interrompere gli interventi terapeutici quando l’individuo non sia più cosciente”.
Questi i risultati:
90% Sono disponibile a delegare anticipatamente una persona di mia fiducia perché prenda in mia vece la decisione di interrompere qualsiasi trattamento, portando così a termine la mia vita
4% Non sono disponibile perché sono credente
3% Non sono disponibile perché sono ancora troppo giovane per pensarci
1% La cosa non mi interessa
2% Altro / non so

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22 commenti

gigetta

non saprei infatti non ho ancora votato…secondo me fede e scienza si trovano in due poli opposti io penso che la scienza per sua natura studia fenomeni dimostrabili cosa c’ è di dimostrabile nelle apparizioni della madonna? niente quindi la fede si basa su “realtà” che si trovano o che dovrebbero trovarsi al di sopra della natura invece le scienze studiano realtà evidenti presenti nella natura..se si potesse dimostrare l’esistenza di dio allora potrei essere d’accordo fede e scienza non sarebbero due cose completamente separate a quel punto anche dio farebbe parte della natura e dei fenomeni naturali che possono essere spiegati dalla scienza. ma di scientifico nella fede non c’ è niente non so se mi sono spiegata

Leo55

Difatti, tra scienza e fede non c’è opposizione: c’è antiteticità.
Come giustamente diceva Schopenauer, “o si pensa o si crede”.
Comunque ho votato per la n. 3: come non essere daccordo con Richard Dawkins……..

Flavio

Se le religioni finalmente ammettessero che tutto il loro universo e’ letteratura, mito, romanzo… nessuna obiezione da parte di chi vive nel mondo reale, investigato dalla scienza!

Manlio Padovan

Segnerò il terzo; ma io avrei semplificato affermando solo che scienza e fede sono assolutamente in contraddizione essendo separate profondamente dalla ragione che la fede non ammette altrimenti crolla, mentre la scienza ammette il dubbio che è ciò che la fa progredire.

Massi

Scienza e fede sono agl’antipodi: la scienza pur quando ciò che asserisce è dimostrato non pretende certo di asserirlo in via definitiva; la religione, invece, pur senza dimostrazioni, pretende atti di fede per ciò che asserisce essere “indiscutibilmente vero”.

Aldovaldo

La fede si basa sulla verità rivelata, ririvelata, interpretata, reinterpretata, rimaneggiata, rimodellata, adattata, smussata, scartavetrata, reinventata. Cosa c’è di più rigoroso?

Mosè dice di non mangiare il maiale, poi arriva Pietro e dice di mangiarlo. Speriamo che nessuno ci ripensi!

stefano

ho votato la 3 ma forse bastava dire che fede e scienza sono antitetiche perchè l’una ammete una realtà sovrasensibile (il soprannaturale) mentre la seconda studia i fatti oggettivi, i fenomeni naturali, la realtà della materia sensibile, ed è quindi impossibile ammettere omogeneità tra 2 cose totalmente diverse.

alberto

ho votato la 3 ma anche la 2 (quella di sjg)ha la sua validità

SilviaBO

Direi una via di mezzo tra la 2 e la 3.
Religione e scienza sono su due piani completamente diversi, non ha neppure senso paragonarle (e in questo senso si può dire che ha ragione anche B16, anche se dubito che intendesse dire questo). La religione si può paragonare solo con un’altra filosofia di vita. Si può paragonare con l’ateismo, ma non con la scienza.

S.Tommaso

La FEDE (come l’AMORE) non passano per la RAGIONE e sono tra di loro sempre in reciproca armonia, anche se sono autonome, in quanto si sviluppano su due piani diversi: l’una si fonda esclusivamente su argomenti e conoscenze naturali (METAFISICA), l’altra si fonda sulla rivelazione (ESSENZA).

Esperimento:
Prendente un ateo ed un credente, chiudeteli da soli dentro all’IKEA completamente al buio.

Il credente e’ colui che vi sapra’ raccontare dei fantastici mobili, coloratissime tappezzerie, dei morbidi giacigli che, avendo letto il catalogo, sente tutto intorno a se. Ve ne tessera’ le lodi e aspettera’ fiducioso il giorno nel quale si riaccendera la luce.

L’ ateo sara quello che lamentandosi di non poter vedere, procedendo quindi a tentoni, avendo stracciato il catalogo, spendera’ il suo tempo, tirando una serie infinita di craniate sugli spigoli, tentando di riaccendere la luce cercando un’interruttore che non sa nemmeno se esiste.

Kingborned

Al sabato pomeriggio l’IKEA potrebbe essere l’inferno!!!!! 😉

panascì orazio

NEL 3 MILLENNIO PARAGONIAMO ANCORA LA RELIGIONE CON LA SCIENZA…VOLEVO SAPERE QUESTI ILLUSTRI PRELATI COSA ANNO STUDIATO PER INTROMETTERSI IN PARERI SCENTIFICI..A ME NON RISULTA CHE SIANO TANTO DOTTI…SE VIVESSIMO COME VORREBERO QUESTORO, LE PROSTETTIVE DI VITA SAREBBERO ANCORA SUI 40 ANNI…..BISOGNEREBBE FARE SANTI TANTI STUDIOSI CHE CI PERMETTONO DI VIVERE PIU’ SANI …FINISCO CON UN MIO PENSIERO L’UOMO HA CREATO DIO NON DIO L’UOMO…..RIFLETTETE CREDENTI….

Aldovaldo

Alla fine l’ateo avrà un’idea molto più reale e concreta dei mobili IKEA e non butterà soldi inutilmente ^_^

Hai dato un’ottima definizione del metodo scientifico. Funziona esattamente così. Ed è il miglior modo per conoscere la realtà. Leggere il catalogo invece è il miglior modo per farsi imbrogliare e portare a casa mobili ben diversi da come li avevi immaginati.

@S.Tommaso che scrive:
L’ ateo sara quello che lamentandosi di non poter vedere, procedendo quindi a tentoni, avendo stracciato il catalogo, spendera’ il suo tempo, tirando una serie infinita di craniate sugli spigoli, tentando di riaccendere la luce cercando un’interruttore che non sa nemmeno se esiste.

vico

@s.tommaso
Solo un credente si farebbe chiudere al buio all’ikea. L’ateo, illuminato dalla ragione, vedrebbe la stupidità di una simile situazione e eviterebbe di infognarsi senza una torcia elettrica.

Aldovaldo

In sintesi, l’ateo si basa sull’empirismo (lo scienziato è esattamente come una persona che brancoli nel buio e valuti le cose solo toccandole, per esperienza diretta quindi, anche a costo di qualche “bernoccolo”), il credente si basa su ciò che gli è stato riferito in un lungo “gioco dei telegrammi” dove la fonte originale dell’informazione si è ormai totalmente persa o non è comunque rintracciabile.

Mi viene in mente il famoso “Mito della caverna” di Platone:
http://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna

Il credente è come l’uomo vissuto sempre nella caverna e che conosce la realtà attraverso le ombre. Nell’uscire dalla caverna vede finalmente la realtà, ma è convinto che la realtà vera sia quella della caverna, mentre l’altra, quella esterna, sia la falsa.

Kingborned

Il filosofo Tommaso D’Aquino sosteneva la prima parte del post di S.Tommaso (che si proprio lui?) ed e’ quella che andrebbe commentata.
Probabilmente a quella si riferiva anche il Papa quando diceva che “non c’e’ opposizione”, ma Fede e Ragione convivono su piani diversi alla ricerca di un equilibrio.

@ vico
Eraclito diceva:
“Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi”

ENTJ

La risposta n. 1 (B16) è indifendibile e non merita commenti.

Ai sostenitori della n. 2 (Gould), i quali credono che la sfera empirica sia disgiunta da quella morale e che la religione abbia il primato su quest’ultima, consiglierei di ripensare alla storia della condizione femminile, dello schiavismo o della pena di morte, e di verificare se le loro personali convinzioni morali su questi temi derivino dalla Bibbia o piuttosto dal progresso politico e sociale (dunque: empirico) del mondo.

Ovviamente ho votato la n. 3 (Dawkins, Harris, Dennet, Hitchens, Paulos e tanti altri).

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