L’anno scorso ci siamo occupati molto del Concerto di Natale (un’operazione commerciale della società romana Prime Time Promotions), cacciato dalla Sala Nervi vaticana dopo parecchi anni di ospitalità ed approdata a Verona grazie a 300 mila euro dati dal Comune e la gratuità del teatro Filarmonico, dell’accompagnamento dell’orchestra dell’Arena e della Gran Guardia. La società commerciale produrrà anche quest’anno il Concerto di Natale a Verona. Lo abbiamo appreso da tempo dal sito internet della società, poi l’1/11 da una pubblicità apparsa sulla Stampa di Torino ed il 5/11 da un avviso pubblicitario sul Corriere di Verona, al quale ne sono seguiti altri, palesi ed occulti. Finora non risulta alcuna delibera della Giunta di Verona. Denunciammo la palese illegittimità di quella dell’anno scorso. Da quanto risulta dalle inserzioni pubblicitarie, l’imprenditrice romana (che con questo solo evento campa tutto l’anno), con il sostegno della Fondazione Don Bosco nel Mondo, ha trovato quest’anno altri canali economici a Verona, sempre negli stessi ambienti politici che dominano gli enti pubblici: c’è il contributo della Camera di Commercio e la collaborazione della Fondazione Arena. Hanno concesso il patrocinio: Regione Veneto, Provincia di Verona e Comune di Verona, malgrado il flop dello scorso anno e la nessuna rilevanza sui media nazionali e internazionali, che erano stati indicati come molto sensibili all’evento.
Il circolo UAAR di Verona
furbetta la signora…io lo dico sempre chi ha la meglio in natura non è il più forte…ma il più sveglio e chi sa cogliere l’attimo come la signora non può che avere tutta la mia stima lei pensa alla propria sopravvivenza e a quella della sua famiglia (se poi assicura a tutti la sopravvivenza senza il minimo sforzo…suvvia diciamo la verità chi di noi non ne approffitterebbe?) chi le permette di fare ciò invece è palesemente stupido…ma servono anche le persone stupide perchè quelle furbe possano avere la meglio sempre e comunque e soprattutto senza grande fatica così è la vita e non solo per noi esseri umani 🙂
e poi tosi il sindaco a Milano posteggia in divieto ma non paga la multa!
occhei,per non fare battutine razziste sui veneti e sui veronesi in paricolari,suggerirei di invitare gli assalti frontali.magari a cantare no religione.la qualità sarebbe assolutamente superiuore,e il carnet di molto inferiore
Servirà accertare, secondo il regolamento comunale sui contributi e patrocini, che il patrocinio sia solo gratuito, se è gratuito non sarebbe erogabile il contributo, se è contributo questo dovrebbe essere erogato nella misura o percentuale prefissata in relazione al piano finanziario che un’associazione deve presentare.
I regolamenti infatti prefissano la percentuale del contributo da destinare: su una spesa, per es., di 100, il contributo erogando non può essere superiore al 30, 40, 50, 60%.
Se si chiede ed ottiene il contributo lo si può percepire solo dopo aver prodotto il rendiconto, rendiconto che deve comprendere tutti gli introiti, vedasi sponsorizzazioni, tutti i cointributi chiesti e concessi, compreso quelli promessi.
Sempre secondo il regolamento di riferimento verificare se il concerto sarà “somministrato” gratuitamente, e allora non si ha più la situazione di una iniziativa, promossa da una associazione, con un consto ed un parziale sostegno dell’ente locale.
Se è gratuito significa che l’ente locale lo copromuove, deve averlo copromosso, partecipando a monte alla scelta o al programma della serata.
Se poi la manifestazione, non rientrando nella casistica o nella procedura dei contributi, è stata commissionata, il commissionarla deve coinvolgere operatori del settore, regolarmente registrati negli appositi albi professionali ed iscritti nei relativi enti di previdenza.
Una volta verificata la conformità al dettato o alla procedura prefissata dal regolamento comunale ed è già molto per inficiare un dono così oneroso per il concerto di Natale, resta da proseguire, contestando l’entità del contributo, esigendo costi ridimensionati, come per es. l’ingresso non gratuito, lo svolgimento in una chiesa et altera.
E’ contraddittorio che se un refettore non paga la retta, non mangia, uno scolaro se non ottiene il sostegno per l’acquisto dei libri, studierà con con difficoltà, un anziano se non ha tutti i mezzi per vivere, raramente sarà sereno e disposto a fruire del concerto.
Minacciare o inoltrare infine un esposto ai Revisori dei Conti, alla sezione regionale della Corte dei Conti, sarà infine la nostra giusta iniziativa finale, esperienza su cui far tesoro per mettere a punto la nostra azione in difesa della laicità e della “sana” economia di una comunità.
Buon lavoro e buona vigilanza democratica ai soci di Verona.