Il senatore Umberto Veronesi ha collaborando assieme ad altri esponenti del Pd per definire una proposta di legge comune sul testamento biologico: ne è uscito il disegno di legge 972, composto da 9 articoli, che verrà vagliato insieme ad una decina di altre proposte. Veronesi, inizialmente propenso ad una soluzione notarile e non legislativa, ha deciso poi – esplosi casi come quello Englaro – di puntare su una legge specifica. “Oggi la decisione di come e quando prolungare l’assistenza è completamente nelle mani dei medici” spiega Veronesi intervistato dal “Corriere”, “mentre invece è diritto inalienabile di ogni cittadino decidere se iniziare o quando lasciare il trattamento di sostegno”. Visto che la questione ha suscitato un ampio e aspro dibattito, Veronesi assicura che comunque anche in questo caso per i medici è prevista una forma di obiezione di coscienza: “E’ data la possibilità al medico che ha in carico il paziente di non seguire le indicazioni di volontà anticipate, se questo contrasta con le sue convinzioni etiche, affidando il paziente ad altri medici”. Veronesi conclude, rispondendo indirettamente al Vaticano: “Chi ha fede sceglierà di affidarsi a Dio. O, ancora per fede, rifiuterà trattamenti che potrebbero salvarlo (le trasfusioni di sangue per i Testimoni di Geova). Chi non ha fede, potrà affidarsi ai poteri della scienza medica o scegliere di stabilire dei limiti”.
Veronesi: progetto di legge su testamento biologico con obiezione di coscienza
41 commenti
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Parole sante (ooops scusate l’imprecazione del “sante”).
Obiezione di coscienza a parte. Il medico così come è costretto a curare l’omicida e lo stupratore, così deve sospendere le cure e l’alimentazione a chi lo chiede perchè anche in questo consiste la sua professione di medico.
Per quanto riguarda il buon Umberto Veronesi, ma cosa ci sta a fare ancora con il Pd e con la Binetti? Ha l’ottima alternativa dell’Idv, partito che oltre ad occuparsi di sicurezza; lotta agli sprechi e meritocrazia, pone come obiettivi primari la difesa dell’ambiente; la laicità dello stato; l’integrazione razziale, sessuale ecc. ecc.
Sono d’accordo con il Prof.Veronesi anche per quanto riguarda l’obiezione da parte del medico.
Benissimo Veronesi!!
E ora vediamo se a madama la marchesa questa proposta va bene, o se tira fuori altre storie per affossare tutto un’altra volta!
Ma è mai possibile che in questo Paese si debba sempre chiedere il permesso al Vaticano per fare qualsiasi cosa?
@ Fede
Non pensi sia il caso di lasciare fuori la politica da questo blog? Da statuto la UAAR è apartitica. Tieniti pure caro il tuo semianalfabeta Di Pietro ma non fargli la campagna elettorale qui. Che c’azzecca?!?! (direbbe lui…) ;.)
Sinceramente sono contro l’obiezione di coscienza dei medici.
Pensa un po’ che succederebbe se ad un poliziotto accedesse che è contro le armi e la violenza.
È lo stesso che succede con la legge 194, che mette in difficoltà le donne difronte al diniego di un medico pro-life.
Se scelgo un mestiere mi accollo tutti gli annessi e connessi. Solo il paziente decide. E se il medico non vuole farlo si dimette e perde il posto.
A Rothko 61,
scusami, hai ragione.
Sono d’accordo con il Prof. Veronesi in tutto. Infatti, cosi’ come e’ giusto garantire a ciascuno il diritto di rifiutare le cure, e’anche giusto tutelare il medico la cui coscienza gli impedisce di staccare la spina (quindi, in sostanza, uccidere).
Che c’entra il paragone con le cure all’assassino o allo stupratore? Si tratta comunque di esseri umani che hanno diritto a essere curati!
DOMANDA: non è che si ripeterà la stessa sequela di obiezioni che si è presentata nelle strutture pubbliche per la 194 e che qualcuno tra i vari emendamenti vorrà inserire anche la presenza di volontari del MOVIMENTO PER LA VITA nelle strutture cliniche ed ospedaliere ?
@ Iging:
Il caso del poliziotto e’ un po’ diverso. Uno che va in polizia o nell’esercito sa che il suo mestiere puo’ comportare la necessita’ di usare le armi e uccidere. Il medico invece in genere sceglie questa professione per curare, non lo si puo’ obbligare a uccidere.
Che ne diresti di un medico obbligato a praticare l’iniezione letale a un condannato a morte?
Perfino Ippocrate, che certo non era ne’ cristiano ne’ cattolico, nel suo giuramento si impegna a non praticare aborti e a non causare volontariamente la morte.
Se non si riconoscesse l’obiezione di coscienza si rischierebbe che molti medici (e magari i migliori!) si ritirerebbero dall’esercizio della medicina, lasciando il campo a chi fa questa professione solo per soldi.
Abbiamo ben visto a cosa porta l’obiezione di coscienza sulla 194: se sei obiettore fai carriera, se non obietti l’ospedale ti condanna a fare solo aborti dalla mattina alla sera.
Obiezione? no grazie, in Italia non si può fare, c’è troppo poco controllo sulle situazioni anomale che si vengono a creare quando si dà a qualcuno il potere di non fare il suo lavoro.
@ Daisy
mi sembri tanto ingenua, non offenderti!!
Dove mai s’è visto un medico che rinuncia alla professione pur di non fare una cosa che non vuole fare?
La prassi piuttosto è inversa, il medico obiettore, appoggiato politicamente e dalla gerarchia ecclesiasitica di riferimento (vedere ospedale galliera a genova per capire meglio, prego) “convince” tutti gli altri a obiettare, scoraggia i pazienti dal richiedere i trattamenti che egli non vuole applicare e spesso li mortifica.
@ Francesco Paoletti
Oh, se capitasse sotto le mie manine, uno dei volontari del movimento per la vita, diventerebbe all’istante un sostenitore dell’eutanasia, specie se mia…
Il caso del poliziotto è proprio diverso perchè chi fa obiezione di coscienza alle armi, prima di tutto non va a lavorare in polizia, secondo per legge non puo ottenere il porto d’armi!
Rothko61, l’Uaar per statuto è apartitica, e questo è un bene. Ma ciò non autorizza a dare dell’analfabeta a qualcuno.
Non sono d’accordo con la parte che prevede la possibilità di obbiezione del medico: Chi sceglie una professione deve esercitarla e senza pesare sul prossimo, sia esso paziente o collega.
Qualsiasi altra alternativa è assurda.
Non capisco perché si facciano sconti e favoritismi in base alla religione. È sbagliato sotto tutti i punti di vista.
Non si può continuare a dire che la religione sbaglia e contemporaneamente alimentare questa aura di sacralità che tutto tollera e perdona.
Come non condividere l’ultima frase?!
Per quanto riguarda l’obiezione di coscienza, almeno deve essere prevista una percentuale di non obiettori in ogni struttura pubblica italiana.
Non capisco tutta questa solidarietà ai medici obiettori, a questo punto hanno ragione loro a non prescrivere la pillola del giorno dopo?
Se uno vuole obiettare, vada a lavorare nelle strutture private cattoliche.
Daisy > e’anche giusto tutelare il medico la cui coscienza gli impedisce di staccare la spina
Non proprio… come con la 194 IN TEORIA l’obiezione di coscienza garantiva i medici gia’ in servizio che vedevano cambiare la legge, cosi’ bisognerebbe fare con il testamento bio.
Ma se uno inizia a studiare medicina con le leggi gia’ avviate, puo’ scegliere di fare qualcos’altro o un’altra specializzazione! Non ha alcun senso il permanere dell’obiezione di coscienza per i nuovi medici.
@Macklaus71
Hai ragione, però avevo scritto “semianalfabeta” perché qualche congiuntivo ogni tanto lo azzecca 🙂
Penso che si debba smettere la volgarità gratuita di identificare il medico che sospende le cure rifiutate dal paziente con un assassino. Di grand guignol ne abbiamo abbastanza. Penso anche che ci dovrebbe essere un albo di medici obiettori, (non tiriamo in ballo la privacy: se sono convinti, ne devono essere fieri) in modo che uno si sappia regolare: perché non diventi come la pillola del giorno dopo, che uno diventa obiettore a seconda degli orientamenti del momento.
io credo che i cattolici di stretta osservanza, oggi come oggi, dovrebbero riflettere seriamente se sia per loro opportuno dedicarsi alla medicina, mi sembra che la medicina moderna sia in troppo profondo contrasto con il magistero etico della Chiesa
io credo che i cattolici di stretta osservanza, oggi come oggi, dovrebbero riflettere seriamente se sia per loro opportuno dedicarsi alla medicina, mi sembra che la medicina moderna sia in troppo profondo contrasto con il magistero etico della Chiesa
Sono contenta che Veronesi si sia fatto avanti, mi sembra una proposta sensata. Però mi spaventa l’obiezione di coscienza, secondo me si rischia una situazione simile alla 194, anche se spero di no!!!
@ candyfruit e altri:
Prima ancora che con il magistero della Chiesa, alcune delle azioni che vengono richieste ai medici oggi come oggi sono in contrasto con la coscienza dell’individuo.
Ippocrate, noto come “padre della medicina” il quale non era certo cattolico ne’ cristiano aveva ben chiara la missione del medico e infatti il suo giuramento nel testo originale impegna il medico a non causare l’aborto ne’ la morte.
Se poi l’obiezione non fosse piu’ permessa, molti si vedrebbero costretti ad abbandonare la professione medica o emigrare in Paesi (esempio la Gran Bretagna) dove e’ consentita.
@ Fede, Rothko61
Ricordiamoci che l’UAAR, per statuto, è apartitica.
Naturalmente ciascuno di noi (oltre la non fede) ha le proprie convinzioni politiche, e non si esclude che possa essere anche iscritto ad un partito, ma qui sarebbe bene rispettare l’apartiticità, e anche … l’analfabetismo dei politici.
Dovremmo essere proprio noi i primi a separare gli affari di religione (e non religione) da quelli dei partiti.
Per quanto mi riguarda l’apartiticità e stato uno degli argomenti che mi hanno convinto ad aderire all’UAAR, pur essendo iscritto da tempo ad un partito politico.
E di poco fà la notizia che il Tribunale di Milano, respingendo il …..famso risorso, ha dato via libera, in pratica, alla sospensione dell’ accanimento terapeutico su Eluana Englaro.
Adesso assisteremo alle “fiaccolate” dei mascalzoni, che, malgrado la sentenza, reclameranno a gran voce il prolungamento “sine die” della tragedia.
Effettivamente l’obiezione di coscienza pone dei problemi… Innanzitutto non credo che sia necessaria visto che si tratta di evitare l’accanimento terapeutico e non di praticare eutanasia… E poi, insomma, allora un medico cattolico obiettore dovrebbe obbligare i Testimoni di Geova a fare le trasfusioni?
Riguardo l’obiezione di coscienza, io ritengo sia sbagliata. Se una persona decide di fare il medico è per assistere il paziente, non per imporgli la propria etica. Assistere il paziente significa curarlo, guarirlo quando possibile, e aiutarlo a morire nella maniera più dignitosa e indolore possibile nel caso il paziente lo chieda. Questo è ciò che un medico deve fare, ed è questo che le strutture pubbliche devono garantire. Se uno non accetta questo, può andare a fare un altro lavoro, oppure aprire una clinica privata.
Chi faceva obiezione di coscienza per il servizio militare, finiva in galera. Se sei un medico e vuoi fare obiezione di coscienza, devi prenderti le tue responsabilità e pagarne le conseguenze penali per interruzione di pubblico servizio. Non sono d’accordo che venga garantita per legge la possibilità di non fare il proprio lavoro.
Mi piacerebbe sapere quali cervellotiche scuse il Vaticano potrà trovare alle affermazioni finali di Veronesi riportate nel post che sono di una lucidità e razionalità assolute.
@ignazio
Concordo in pieno.
Mi son lasciato prendere …
@Daisy
Qui non stiamo parlando di eutanasia., che consiste nell’aiutare attivamente un paziente a morire (sooministrando farmaci appositi).
Qui si tratta, finalmente, di garantire al paziente il sacrosanto diritto di rifiutare le terapie. Direi che sono casi totalmente diversi.
Ad oggi il medico può infilare nel mio corpo qualsiasi congegno nel mio corpo fregandosene della mia volonta.
Il testamento biologico m ionsente di dire no a cosa cui sono contraria.
Il medico non deve staccare nessuna spina, semplicemente non deve impiantarmi congegni invasimi da me non richiesti.
Cosa c’entra l’obiezione di coscienza?
O si abolisce l’obiezione di cosccena intoto, oppure si costituisca un pubblico albo degli obiettori (con nome, cognome e struttura dove lavorano) di modo che i paienti possano sceglie consapevolmente in che mani vanno a mettersi…. senza rischiare di trovarsi prigionieri di voi cattolici e delle vostre scelte morali.
@Manlio Padovan
Da quei corvacci neri aspettati di tutto. Sono riusciti a soffocare la razionalità e la lucidità di Galileo…………
un aplauso a veronesi! lui si che ci sta dentro!
come al solito veronesi é grandissimo .
però io non accetterei l’obiezione di coscienza,obbligherei i medici ad intervenire.
vedete cosa già succede con la pillola del giorno dopo?
@Daisy
il giuramento di Ippocrate appartiene ad una cultura non più attuale ed è anche difficile comprenderne l’esatta portata, infatti, è ovvio che un medico si impegnasse a non somministrare veleni, dal momento che il suo compiuto è curare e non uccidere (magari su commissione), ma da ciò non si può evincere che il codice etico della scuola Ippocratica vietasse l’eutanasia che non è un assassinio fatto per violenza o malvagità, ma un omicidio socialmente accettabile perché fatto su richiesta della persona interessata e con una finalità terapeutica…in ogni caso è inutile richiamare oggi il giuramento di Ippocrate, è evidente che i medici che fanno obiezione di coscienza la fanno perché cattolici o comunque per non mettersi in rotta di collisione con i poteri cattolici con cui devono fare i conti nella loro professione. Inoltre io non capisco come un medico in nome della sua coscienza pretenda di imporre un intervento terapeutico(rianimazione, intubazione, inizio dell’alimentazione artificiale) ad una persona che ha espresso una volontà contraria, in questo caso il medico non deve fare niente contro la sua coscienza, deve semplicemente evitare di imporre la sua coscienza ad altri
Sono contrario all’obiezione di coscienza pure io, non vorrei che finisse come per gli aborti, dove non si trova un medico non obiettore neppure a pagarlo.
Io non vedo motivi per cui la chiesa debba metter su tutto sto circo su questioni Italiane.
L’altro giorno leggevo di sfuggita un quotidiano, un titolo che diceva (forse non erano le parole esatte, ma il senso era quello) “Lo stato non interferisca con la Chiesa”…
Ad ogni modo penso che i medici non lavorino per imporre ai propri pazienti le proprie credenze e/o le proprie convinzioni, così come quando si tratta di non fare trasfusioni, operazioni a persone che non vogliono, anche quando si tratta di interrompere terapie che tengono “in vita” un corpo ormai vegetale, se il proprietario di quel corpo lo ha richiesto espressamente.
Credo che, in qualsiasi situazione o contesto (facile o complicato, come questo, ovviamente), ci si faccia TROPPI problemi, al primo naso storto da parte di qualche Papa a caso. Lo stato deve agire come Stato, e se alla Chiesa la cosa non va bene si mettano il cuore in pace se per una volta non riescono a imporre le loro ragioni come sono abituati a fare da secoli…
La mia speranza (e credo quella di molti), è che, presto o tardi (speriamo presto), la gente si accorga che la cosa sta degenerando, e che così NON SI PUO’ PIU’ ANDARE AVANTI…
Andremo avanti ( verso una più compiuta civiltà ), a scatti, come con la sentenza sul caso della povera Eluana. Purtroppo sappiamo tutti che le difficoltà saranno tantissime e, talune, apparentemente insormontabili, ma il tempo è galant’uomo (mi sembra così si dica).
La proposta dell’albo dei medici obiettori mi sembra sensata. Sono anche d’accordo con il garantire una quota minima di non obiettori nelle strutture sanitarie pubbliche. So benissimo che ci sono medici che si spacciano per obiettori per pura convenienza – forse le quote e l’albo servirebbero a farli venire allo scoperto e lasciare l’obiezione a chi lo fa veramente per coscienza.
Il Codice deontologico dei medici è chiaro:
[ ]Su tale presupposto al medico è riconosciuta autonomia nella programmazione, nella scelta e nella applicazione di ogni presidio diagnostico e terapeutico, anche in regime di ricovero, fatta salva la libertà del paziente di rifiutarle e di assumersi la responsabilità del rifiuto stesso. [ ]
Quindi di che parla Veronesi? Trovo grave da parte sua una “maancata” in perfetto stile PD.
Domanda: Può un veterinario vegetariano fare obiezione di coscienza e quindi rifiutarsi di controllare le carni prima che le stesse vengano messe in commercio? Come reagirebbero i consumatori? E la magistratura?