Comunione e santità solo ai pro-life?

La chiesa è infallibile, ma i papi non sono impeccabili: questo è quanto sostiene la dottrina cattolica. Neanche i politici sono impeccabili. Ad esempio, Barak Obama ha il grave torto di essersi pronunciato in favore dell’aborto! Per tale motivo Jay Scott Newman, sacerdote cattolico della St. Mary’s Catholic Church di Greenville (South Carolina), ha diffuso una lettera tra i fedeli della sua parrocchia in cui afferma esplicitamente che negherà la comunione agli elettori di Obama.
Non è certo il primo sacerdote a fare dichiarazioni di questo genere. Nel 2004, in tempo di elezioni presidenziali, il cardinale J. Ratzinger, preparò un Memorandum “riservato” per la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, nel quale precisava che i cattolici americani non avrebbero dovuto ricevere la comunione se avessero votato per quei politici che fanno campagna sistematica per l’aborto, proprio con lo scopo di sostenere questa loro scelta.
Le motivazioni di Newmann e di Ratzinger appaiono sostanzialmente le medesime: quando c’é un’alternativa pro-life votare contro significa collaborare con il male; quei cattolici che lo fanno si mettono al di fuori della comunione con la Chiesa di Cristo e saranno giudicati secondo la legge divina.
Se il principio è buono, la sua applicazione è incoerente. Lo stesso Ratzinger, nello stesso documento, precisava infatti che i cattolici possono votare tranquillamente, senza mettere a rischio la ricezione della comunione, per i politici favorevoli alla pena di morte, considerato che (con assoluto “relativismo”!) «ci può essere una legittima diversità di opinione anche tra i cattolici sul fare la guerra e sull’applicare la pena di morte, non però in alcun modo riguardo all’aborto e all’eutanasia».
A quanto pare, questa legittima “diversità di opinione” (su temi così rilevanti nel dibattito etico) non riguarda solo i comuni fedeli; ma è consentita perfino ai papi, che possono bene redigere encicliche e catechismi che si contraddicono fra di loro; ed essere nonostante ciò proclamati tutti comunque, prima o poi, santi.
Prendiamo il caso di Pio XII, che ha sempre riconosciuto il diritto dello stato all’esecuzione capitale dei delinquenti. Vorremmo negargli solo per questo un seggio fra i santi? Certo, in questo caso i documenti sono inequivocabili: Pio XII non ha infatti mai taciuto sulla sua approvazione della pena di morte come invece ha purtroppo gravemente taciuto sullo sterminio degli ebrei; ma poteva mai prevedere che un suo successore avrebbe cercato decenni dopo di stendere il bianchetto su questa defaillance per attaccare l’aborto?
L’avevo premesso, i papi non sono impeccabili, e neanche i papi santi; figuriamoci i loro ministri: se dunque si sbagliassero tutti anche nel loro giudizio sulle idee di Obama?

Francesco D’Alpa, responsabile osservatorio UAAR sui fenomeni religiosi (osservatorio@uaar.it)

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31 commenti

Mario

Purtroppo la chiesa è una grande incoerente; e c’è ancora chi la ascolta nei suoi attacchi agli Stati, specie quello
italiano. –

piersky

E’ incredibile come la chiesa continui ad avere posizioni cosi’ contraddittorie, che non sono “relativismo” ma mera ipocrisia. Non avere una posizione contro i politici favorevoli alle guerre (che uccidono essere viventi innocenti) ed essere cosi’ accanati contro l’aborto e (molto piu’ incomprensibilmente) contro le staminali embrionali e’ la dimostrazione che stiamo parlando di una istituzione che ha come unico scopo l’accumulazione di potere e ricchezza tramite ciniche strategie politiche.
Un mondo migliore e pacifico e’ possibile solo se istituzioni come queste perdono potere ed, eventualmente, scompaiono. Ma le persone arriveranno a capire questo?

MetaLocX

Ribadisco: la chiesa nega la democrazia. Per la chiesa il potere non viene dal popolo, ma da Dio e il popolo deve esse soggiogato ad esso.
Per ottenere tale risultato devono usare i mezzi attualmente in loro possesso: la paura dell’ignoto, la superstizione: Il terrorismo psicologico.

Cesare B

Se fossi un elettore americano – poiche’ certamente avrei votato per Obama – risponderei a quel prete: “Ho scelto il male minore”.
Infatti Obama non potra’ ne’ promuovere l’aborto, ne’ tanto meno comandarlo, al massimo potra’ consentirlo un po’ di piu’ di quanto gia’ lo sia, mentre i morti nella guerra dell’ Irak sono morti per esplicito ordine di Bush, uccisi, si puo’ dire, dalla sua stessa mano. Inoltre una politica economicamente disatrosa e socialmente iniqua promuovono l’aborto molto piu’ di quanto possa contrastarlo qualche pannicello caldo repressivo.
Saluti.

Cesare B

una politica economicamente disatrosa e socialmente iniqua PROMUOVE (ovviamente!) l’aborto molto piu’ di quanto possa contrastarlo … Scusate.

Nero

Ciò che non capisco è la natura di queste osservazioni ad ogni istruzione, messaggio o butade papale.

Le uniche osservazioni che ritengo sensate, da parte di atei e agnostici, sono quelle sulla portata politica di tali esternazioni.

Non certo quelle che investono la dottrina o la morale. La prima dovrebbe eserci totalmente aliena, se non ci si vuole travestire da teologi; la seconda dovrebbe ormai essere morta e sepolta, come conseguenza della morte di dio.

La nostra deve essere una morale affatto differente da quella cristiana.
Sarebbe una grave contraddizione, dopo aver eliminato dio, conservare una morale di stampo religioso. Bisogna andare oltre, nonostante tutti i condizionamenti e per evitare di apparire come degli atei orfani.

Saluti

stefano

l’aborto deve essere prevenuto con i metodi contraccettivi ma non abolito per legge.
la possibilità di abortire deve ESSERE garantita, deve essere gratuito il servizio ospedaliero che lo stato offre allo scopo, di prim’ordine la tecnologia medica usata durante l’operazione e fuorilegge l’obiezione di coscienza;”chi obbietta di fare il medico smetta” e chi opera aborti in ambulatori clandestini mettendo in pericolo la vita delle donne, come ai beati tempi delle “mammane” cattoliche prima della 194, deve essere arrestato processato e messo in carcere.

Sara Di Natale

Vergognoso quanto ancora la Chiesa tenti di monopolizzare, controllare, dirigere il pensiero della gente sapendo che nel 70% dei casi troverà terreno fertile per farlo.
Un voto per Obama è un voto per il male? Beh in effetti il “bene” che ha fatto Bush all’America (e non solo purtroppo) è veramente da ammirare, non c’è che dire………………….. Meglio fare guerra a tutti che essere pro-aborto.. Il discorso non fa una grinza!

Bruno Gualerzi

@ Nero
Ho apprezzato molto il tuo intervento per certi aspetti (l’ateo non può, se non contraddicendosi, surrogare i teologi, o, per dirlo più alla buona, insegnare al papa come si fa il papa); meno per altri.
Per esempio a proposito della ‘morte di dio’. Da tanti segni temo purtroppo che dio non sia per niente morto… e non mi riferisco ovviamente ai credenti, ma proprio per gli atei. Spesso (l’ho argomentato in vari modi in un mio sito, e riprendo il discorso quando questo blog me ne offre l’occasine) più che ‘ucciso’ da parte di tanti che ritengono di averlo fatto, dio è stato solo ‘sostituito’ con qualcosa d’altro: che non sarà il dio delle religioni storiche, ma qualcosa o qualcuno che finisce per operare sulla psiche di tanti atei (me compreso, sia ben chiaro) con lo stesso impatto, svolgendovi la stessa funzione. Di esempi ne posso fare (ne ho fatti) quanti se ne vogliono.
Non essere ben consapevoli di ciò è molto pericoloso: si rischia – per usare una frase fatta – di gettare l’acqua sporca (le dottrine religiose) col bambino (un’esigenza propria della condizione umana cui le varie religioni hanno risposto nel modo peggiore provocando le conseguenze più disastrose)
Detto questo, il tuo discorso andava fatto. Era, ed è, molto opportuno farlo.

Alessandro Bruzzone

Nell’altra news, quella su Newman, avevo scritto che manco Ratzinger negherebbe la comunione ai filoabortisti… come non detto! ^_^

Nero

@ Bruno Gualerzi

Torno ora da una rapida scorribanda sul tuo sito (complimenti!) dove ho scaricato i testi in formato pdf che mi riprometto di leggere in questi giorni.

Nel mio precedente commento, accennavo alla morte di dio in riferimento al venir meno del mondo ultraterreno e alla raggiunta consapevolezza che noi siamo di questa terra, quella che altri preferiscono indicare come “valle di lacrime”.
Scomparso dio, l’uomo si è (ri)appropriato del bene e del male, seppur con alterne vicende ma tutte umanissime e terrene.

Un argomento molto interessante è quello che hai ripreso degli atei orfani o di atei che, più o meno consapevolmente, seguono altre divinità, altre utopie al di fuori di questo mondo, altri nulla.

Saluti

Alessandro Bruzzone

Non per fare il San Tommaso (yep!) della situazione, ma il documento di Ratzy è consultabile da qualche parte?

@ Nero

Apprezzo la citazione niciana ma temo che dio sia bello pimpante per molti…

Nero

@ Alessandro Bruzzone

Se fosse così per molti, in Italia non dovrebbe esserci né la legge sull’aborto, né quella sul divorzio, per fare due esempi.

La maggior parte di coloro che si definiscono credenti ha una vita dove (per fortuna di tutti) la presenza di dio è assai ridotta e dove queste persone fanno ciò che ritengono più giusto o opportuno (sempre ad esempio: abortiscono e divorziano) attribuendo, di fatto, un’importanza molto relativa all’ “al di la” (per i cattolici: il paradiso e l’inferno, con l’aggiunta postuma del purgatorio)

Che dio non sia poi così pimpante, mi sembra che sia stato notato anche dall’acuto Ratzinger.

Saluti

Sandra C.

Pensa che bello:- tutti gli elettori di Obama non possono più fare la comunione e di conseguenza tutti gli elettori di Obama non vanno più a farla e nemmeno vanno a messa…Lasciamo che dettino la loro legge e le chiese si svuoteranno!

ilaria

la chiesa è arrogante ma soprattutto incoerente!
sulla guerra in afganistan, in iraq fa scendere un deprecabile silenzio;sui politici che l’appoggiano ma che niente rispettano della predicazione di cristo(ladri,corrotti, assatanati di sesso,pluridivorziati,sostenitori della violenza ,razzisti…)non si esprime! certosul la valanga di soldi statali…non si sputa!!

francesco d'alpa

Per Nero

>Ciò che non capisco è la natura di queste osservazioni ad ogni istruzione, messaggio o butade papale.
>Le uniche osservazioni che ritengo sensate, da parte di atei e agnostici, sono quelle sulla portata politica di tali esternazioni.
>Non certo quelle che investono la dottrina o la morale.

Il motivo è proprio questo; ogni affermazione ‘morale’ della chiesa è ipso facto, specie in Italia, un atto politico.

franco

francesco d'alpa

dal sito http://www.ratzinger.it

Memorandum riservato scritto dal card. Ratzinger (lingua originale l’inglese) per la conferenza episcopale degli Stati Uniti, occasionato dalla candidatura alle elezioni di politici cattolici che fanno campagna sistematica per l’aborto.

Dignità a ricevere la santa comunione. Principi generali

di Joseph Ratzinger

1. Presentarsi a ricevere la santa comunione dovrebbe essere una decisione consapevole, fondata su un giudizio ragionato riguardante la propria dignità a farlo, secondo i criteri oggettivi della Chiesa, ponendo domande del tipo: “Sono in piena comunione con la Chiesa cattolica? Sono colpevole di peccato grave? Sono incorso in pene (ad esempio scomunica, interdetto) che mi proibiscono di ricevere la santa comunione? Mi sono preparato digiunando almeno da un ora?”. La pratica di presentarsi indiscriminatamente a ricevere la santa comunione, semplicemente come conseguenza dell’essere presente alla messa, è un abuso che deve essere corretto (cf. l’istruzione “Redemptionis Sacramentum”, nn. 81, 83).

2. La Chiesa insegna che l’aborto o l’eutanasia è un peccato grave. La lettera enciclica “Evangelium Vitae”, con riferimento a decisioni giudiziarie o a leggi civili che autorizzano o promuovono l’aborto o l’eutanasia, stabilisce che c’è un “grave e preciso obbligo di opporsi ad esse mediante obiezione di coscienza. […] Nel caso di una legge intrinsecamente ingiusta, come è quella che ammette l’aborto o l’eutanasia, non è mai lecito conformarsi ad essa, ‘né partecipare ad una campagna di opinione in favore di una legge siffatta, né dare ad essa il suffragio del proprio voto’” (n. 73). I cristiani “sono chiamati, per un grave dovere di coscienza, a non prestare la loro collaborazione formale a quelle pratiche che, pur ammesse dalla legislazione civile, sono in contrasto con la legge di Dio. Infatti, dal punto di vista morale, non è mai lecito cooperare formalmente al male. […] Questa cooperazione non può mai essere giustificata né invocando il rispetto della libertà altrui, né facendo leva sul fatto che la legge civile la prevede e la richiede” (n. 74).

3. Non tutte le questioni morali hanno lo stesso peso morale dell’aborto e dell’eutanasia. Per esempio, se un cattolico fosse in disaccordo col Santo Padre sull’applicazione della pena capitale o sulla decisione di fare una guerra, egli non sarebbe da considerarsi per questa ragione indegno di presentarsi a ricevere la santa comunione. Mentre la Chiesa esorta le autorità civili a perseguire la pace, non la guerra, e ad esercitare discrezione e misericordia nell’applicare una pena a criminali, può tuttavia essere consentito prendere le armi per respingere un aggressore, o fare ricorso alla pena capitale. Ci può essere una legittima diversità di opinione anche tra i cattolici sul fare la guerra e sull’applicare la pena di morte, non però in alcun modo riguardo all’aborto e all’eutanasia.

4. A parte il giudizio di ciascuno sulla propria dignità a presentarsi a ricevere la santa eucaristia, il ministro della santa comunione può trovarsi nella situazione in cui deve rifiutare di distribuire la santa comunione a qualcuno, come nei casi di scomunica dichiarata, di interdetto dichiarato, o di persistenza ostinata in un peccato grave manifesto (cf. can. 915).

5. Riguardo al peccato grave dell’aborto o dell’eutanasia, quando la formale cooperazione di una persona diventa manifesta (da intendersi, nel caso di un politico cattolico, il suo far sistematica campagna e il votare per leggi permissive sull’aborto e l’eutanasia), il suo pastore dovrebbe incontrarlo, istruirlo sull’insegnamento della Chiesa, informarlo che non si deve presentare per la santa comunione fino a che non avrà posto termine all’oggettiva situazione di peccato, e avvertirlo che altrimenti gli sarà negata l’eucaristia.

6. Qualora “queste misure preventive non avessero avuto il loro effetto o non fossero state possibili”, e la persona in questione, con persistenza ostinata, si presentasse comunque a ricevere la santa eucaristia, “il ministro della santa comunione deve rifiutare di distribuirla” (cf. la dichiarazione del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, “Santa comunione e cattolici divorziati e risposati civilmente”, 2000, nn. 3-4). Questa decisione, propriamente parlando, non è una sanzione o una pena. Né il ministro della santa comunione formula un giudizio sulla colpa soggettiva della persona; piuttosto egli reagisce alla pubblica indegnità di quella persona a ricevere la santa comunione, dovuta a un’oggettiva situazione di peccato.

[N.B. Un cattolico sarebbe colpevole di formale cooperazione al male, e quindi indegno di presentarsi per la santa comunione, se egli deliberatamente votasse per un candidato precisamente a motivo delle posizioni permissive del candidato sull’aborto e/o sull’eutanasia. Quando un cattolico non condivide la posizione di un candidato a favore dell’aborto e/o dell’eutanasia, ma vota per quel candidato per altre ragioni, questa è considerata una cooperazione materiale remota, che può essere permessa in presenza di ragioni proporzionate.]

(Fonte e copyright: Sandro Magister, L’Espresso, http://213.92.16.98/ESW_articolo/0,2393,42195,00.html )

sti.ca1970

non esistono ideologie buone o cattive, ma dipende da chi e come le mette in pratica. Bisogna sempre agire con coscienza e con intelligenza, avendo sempre presente che possiamo sbagliare,e cercare sempre di correggere il tiro delle ns. azioni.
Non avere mai presunzione di infallibilità ne pretendere di imporre agli agli altri le ns. idee solo perchè le riteniamo giuste.
Avere sempre e comunque rispetto per tutti, e non ritenersi superiori ad alcuni poichè cagh…mo tutti dallo stesso buco ( scusatemi per la volgarità, era per capirci ).

Valentino Salvatore

I commenti troppo lunghi vengono messi automaticamente in moderazione, solo ora l’ho sbloccato.

Nero

@ Franco

Dato per scontato che la chiesa persegue con ogni mezzo, morale e materiale, il fine di conservare e espandere il proprio potere sull’uomo, ne apprezzo “la coerenza” con cui riesce a battere numerose piste che a volte appaiono contraddittorie, se si dimentica la ricordata finalità.
Sotto regimi dittatoriali, la chiesa è riuscita, solo con apparente contraddizione, a schierarsi sia con gli oppressi, sia con gli oppressori (non solo in regimi di destra; emblematica la Polonia comunista e il collaborazionismo di alcune gerarchie clericali). In regimi democratici, la chiesa ha miglior gioco per tenere i piedi in tutte le scarpe possibili.

Altra cosa, però, è giudicare come atto politico ad es. l’intenzione di negare l’eucaristia ai propri fedeli (indipendentemente dal motivo).
Ciò non significa che non sia utile esser messi a conoscenza di tali prese di posizioni della chiesa cattolica, ma ritengo che questa impostazione possa rientrare tra le prerogative di ogni setta religiosa.
Molto più gravi ed inaccettabili sono le invasioni clericali contro le decisioni dello stato, come quelle dei vescovi sul “caso Eluana” , nonostante le pronunce della cassazione. Non si tratta solo di critiche etiche e morali, ma piuttosto di un intento eversivo, nei confronti della decisione di un organo dello stato.

Se ogni cosa può avere un significato, latu sensu, politico, accettando il concetto di equivalenza o stretta connessione tra le esternazioni papali, anche morali e dottrinali, e atti politici si dovrebbe, per conseguenza, delineare il quadro politico in cui si collocano tali atti. Quadro che, a parte la ricordata secolare finalità, mi sfugge.

Saluti

Bruno Gualerzi

Breve nota polemica.
Consiglio a tutti gli amici – atei e non – che ritenevano il mio intevento in merito alla ‘coerenza’ del prete americano che rifiutava la comunione agli abortisti fuori luogo perché da considerarsi solo l’eccesso di zelo di un ministro turbato, e che comunque non doveva toccare le coscienze dei cattolici in quanto tali, di leggersi quanto reso noto più sopra da Franceso D’Alpa.
Insisto: si può, da parte di cattolici, non essere d’accordo col papa sul tema dell’aborto… ma, nel caso, a che titolo si considerano ancora cattolici?

gigetta

@ Sara Di Natale
c’ è coerenza: la guerra porta distruzione sofferenza e morte…la chiesa ci mangia sopra.
vietare l’aborto porta sofferenza e morte…la chiesa ci mangia sopra
pensa se non ci fosse la fame e la sofferenza in Africa come farebbe gli spot per l’Otto per mille, come preleverebbe nuovi adepti come otterrebbe nuove vocazioni?
con gli aborti legali le loro cliniche si riempiono di meno (di donne terminali per aborti clandestini) e le loro case famiglia ottengono meno sovvenzioni perchè ci sono meno ragazze madri per lo più tossicodipendenti senza famiglia che ci vanno.
la chiesa parla tanto di “famiglia” ma perchè non insiste perchè ci siano sostegni concreti alle famiglie con disabili e anziani a carico? ovviamente perchè spera che quei disabili e quegli anziani siano parcheggiati nei loro ricoveri.
la chiesa è dalla parte della sofferenza, del male e della devastazione sempre e comunque

Lapalisse

Ma nei paesi dove l’aborto è legale (come in Italia) dove cioè tutti i politicanti sono de facto “pro aborto” tutti i cattolici sono dunque scomunicati, tranne quelli che NON vanno a votare?

Alessandro Bruzzone

@ Bruno Gualerzi

Sarò nominalista, ma se un domani un gruppo d’opinione interno alla Chiesa imponesse un cambio di rotta radicale in materia di “dignità della vita”, ad esempio accettando l’aborto, Ratzinger non sarebbe più considerabile un cattolico?

Bruno Gualerzi

@ Alessandro Bruzzone
Formalmente penso tu abbia ragione, e comunque sono io che forse ho sbagliato arrogandomi il diritto di interpretare ciò che dovrebbe passare nella testa di un cattolico che non segue – per una qualsiasi ragione che solo lui può valutare – le indicazioni (che comunque non mi sembrano lasciare molto spazio a interpretazioni ‘dialettiche’ del suo pensiero) del papa.
Visto tra l’altro che (richiamato in questo dall’intervento di Nero) non ho nessuna intenzione di insegnare ad un cattolico come si fa ad ad essere cattolici.
Avrei fatto meglio a dire semplicemente: ‘non capisco’. Scusandomi, lo dico ora, riconoscendo nel contempo che non sarò mai un buon ‘dialogante’.

Alessandro Bruzzone

@ Bruno Gualerzi

Ce ne fossero di pessimi dialoganti come te! 😉

Quello su cui mi premeva riflettere, come avrai capito, è che tante volte contribuiamo noi “dell’altra parte” a costruire l’illusione dell’unità cattolica. Che se è tale (illusione intendo)dovremmo piuttosto contribuire a svelarla.

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