Il linguista che partì missionario e diventò ateo

Un articolo pubblicato sabato scorso su La Stampa ha finalmente permesso anche agli italiani di conoscere la storia del linguista Daniel Everett. Nato nel 1951 in California, in gioventù dedito al consumo di droghe, a 18 anni si sposò con la figlia di una coppia di missionari evangelici. In seguito si laureò al Moody Bible Institute e, a ragione delle sua spiccata capacità di padroneggiare le lingue, fu inviato a evangelizzare il popolo amazzonico dei Pirahã. Il contatto con gli indigeni, che non credono nel paradiso e nell’inferno, gli fece gradualmente perdere fiducia nel cristianesimo, fino a diventare completamente ateo nel 1985. Everett ha tuttavia atteso ben 19 anni per renderlo noto: quando si è deciso, la moglie ha chiesto il divorzio (non tralasciando di accusarlo di non aver saputo convertire i Pirahã) e due dei tre figli hanno reciso ogni contatto con lui.

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24 commenti

Stefano Bottoni

Ho letto l’articolo pubblicato sabato scorso, e su una pagina intera, mica un trafiletto. Everett è l’unico al di fuori della tribù Piraha che abbia imparato la loro lingua, composta di tre vocali e otto consonanti, ma piuttosto complessa. Ma soprattutto vivendo a lungo in mezzo a loro ne ha imparato usi, costumi e pensiero. Sì, pensiero, perchè ha scoperto che, pur vivendo a uno stato evolutivo paragonabile a quello del neolitico, si tratta di un popolo tutt’altro che “barbaro”. Non posseggono parole per indicare “guerra” o “depressione”, per il semplice motivo che non conoscono queste cose.
Tentò di predicare loro il vangelo, ma scoprì che per i Piraha si trattava di un messaggio assolutamente insignificante. Pace e amore? Sono indispensabili per loro, per la loro sopravvivenza, senza che arrivi qualcuno con un libro in mano a dirlo. Vita dopo la morte? Per esperienza sanno che un cadavere viene riciclato dalla natura, quindi in un certo senso la sua vita prosegue, ma l’anima cosa sarebbe? Nessuno ne ha mai vista una, dunque che importanza le si può dare?
Tutto ciò fece fare profonde riflessioni al rev. Everett, che dopo parecchi anni alla fine perse la fede.
Poi la famiglia iper-praticante e iper-bigotta lo ha escluso. Ma non c’è, nell’intervista, nessun rimpianto. Anzi, c’è la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza unica, che gli ha fatto aprire gli occhi e la mente.

Entomos (Zena)

Belin,alla prima occhiata avevo letto “…convertire i Piranha…”! O_o

Cesare B

Quello che mi sorprende in questa notizia e’ l’attribuzione di “cattolici” ai familiari del moglie del “convertito” all’ateismo.
Prima di tutto mi pare che le coppie di laici sposati dediti all’attivita’ missionaria siano, nel cattolicesimo, alquanto rare. Inoltre e’ sorprendente che una cattolica “chieda il divorzio” proprio per … attaccamento alla sua religione. Infine il comportamento di quella signora e dei suoi figli e’ quanto di piu’ contrario si potrebbe immaginare rispetto alla prassi consigliata dalla Chiesa in questi casi.
Non saranno stati, per caso, protestanti fondamentalisti i genitori della Signora, e la stessa coppia Everett, prima che il marito cambiasse idea?
Saluti.

ateismo

Brutta storia…

allora non sono il solo che viene abbandonato dalle donne integraliste cattoliche che ti scoprono ateo? 🙂

fab

Sono contento per Everett; si è tolto dal groppone persone indegne di essere la sua famiglia.

cartman666

certo che ce ne sono di str… al mondo, l’ha lasciato solo perche’ aveva perso la fede.
Una storia parecchio interessante, perche’ ci fa capire l’inutilità sostanziale dell’evangelizzazione.
Cristo? No grazie 😈

Tiziano

@ ateismo

io ti dico per esperienza che con le donne bisogna mettere in chiaro subito di essere atei e di non nasconderlo (magari spiegando se hanno l’intelletto di comprenderne le ragioni): allora se sono realmente capaci di amare una persona non si faranno mettere i piedi in testa da nessuno (nel caso di fragilità psicologica è l’uomo che deve andar loro incontro), se invece il loro amore è condizionato dal credere e dal pregiudizio (magari instillato proprio dai loro parenti più stretti) meglio perderle che trovarle!
Purtroppo l’attuale realtà tenta in tutti i modi di accostare l’ateismo al male, ma confido che il pregiudizio cadrà come lo è stato per tutte le dittature; bisogna solo avere pazienza…

Come dico io: per trovare un diamante in mezzo ad una miniera di carbone bisogna saper sporcarsi le mani!

Ema

…..mi sorge un dubbio: visto che secondo la dottrina cattolica è ilMr Dio che da la fede….magari la moglie ed i figli potevano fare domanda per una fede nuova da donare al marito….Nn so se sul sito del vaticano ci sono moduli appositi 😀 😀 😀

fabio l'anticristo

che brava personcina! li adoro quelli che usano il cervello!

vico

mi sa che Daniel Everett ha scoperto che i piragna li aveva in famiglia 🙂

Raffaele Carcano

@ Cesare B.
Hai ragione, e mi complimento per la tua capacità di analisi. Ho controllato su siti USA ed è alquanto improbabile che la moglie di Everett fosse cattolica, come invece sostiene la Stampa. Gli istituti frequentati dal linguista prima di partire per il Brasile sono entrambi a matrice evangelica, per cui ho provveduto a rettificare la notizia.

Red Passion

Secondo me Everett ha scoperto una bella indigena e ne è nata una storia di amore libero. Poichè il cristianesimo tutto può tollerare, tranne l’amore libero, allora è stato allontanato dai suoi famigliari. Everett hai fatto bingo due volte!

Nathan

Non capisco come sia nato l’equivoco sul “cattolicesimo” della coppia missionaria, nel post riportato su questo sito si dice chiaramente “missionari evangelici ” e se sono americani si capisce benissimo di che si tratta. Poi in questo sito purtroppo c’è molta gente che si scaglia di istinto, irrazionalmente, contro la CCAR pure per fatti riguardanti altre confessioni cristiane, e pure altre religioni non cristiane. Anche gli atei e gli agnostici dovrebbero essere sempre razionali, oltre che razionalisti…
Comunque questa storia mi ha fatto ricordare un bel film, molto critico e problematico, che racconta di missionari evangelici e cattolici , e avventurieri vari, in Amazzonia: “Arando nei campi del Signore”. Lo hanno anche trasmesso in TV, anni fa. Non è la solita storiella apologetica da giornata missionaria, ve lo assicuro.

MaTTiA

Lasciato dalla moglie e i figli perché ha perso la fede……
Quello che si dice la carità cristiana

ferdinando

Salve a proposito di ateismo ora su RAI 3 ore 8,40 c’è un interessante programma di Minoli su di un santone di alcune sette americane.Veramente interessante,scaricatevelo dal sito rai se non lo vedete.ciao e grazie per lo spazio!

Q

Se c’è qualcuno più scemo di un cattolico questo è l’evangelico.

Fede

Finalmente una bella storia nella quale la conversione è sicuramente ragionevole.
Peccato per lo sconsiderato gesto di moglie e figli. Io al posto loro avrei festeggiato con caviale e champagne la dipartita (religiosa, ovviamente) non solo di mio padre, ma di un qualunque parente, amico, collega o conoscente.

Sandra C.

Everett è andato ad imparare la civiltà dagli indigeni Piranha che gli hanno insegnato che si può vivere senza dei nel rispetto reciproco,cosa che le religioni non sono in grado di capire.

Arturo

“Ma non vuol dire che non abbiano una religione. Solo che anch’essa è calibrata sul loro mondo, che gira tutto intorno alle personali e immediate esperienze personali. In altre parole, la loro filosofia di vita, che determina la loro religione e anche il loro approccio molto pratico ed empirico alla realtà si potrebbe riassumere, spiega Everett, nel motto ‘Qui e ora’. Tutto il resto per i Piraha non conta.
Un esempio di questa loro visione del mondo si riflette nella religione. Secondo i Piraha, la vita è attraversata e condizionata da una serie di spiriti maligni che vivono in dimensioni parallele (sembra quasi la teoria delle stringhe) e di volta in volta interferiscono con le azioni quotidiane. “

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