Come il Vaticano faceva pressing sulla Dc

Grazie a documenti da poco consultabili presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma è possibile ridefinire i rapporti tra Democrazia Cristiana e Vaticano, in modo da rimettere in discussione “luoghi comuni quasi assurti a certezze”, come l’assunto che la Dc fosse sostanzialmente autonoma rispetto al Vaticano. Le pressioni del Vaticano sul partito cattolico erano infatti costanti e riguardavano le più svariate questioni (urbanistica, finanziamento alla cinematografia), non solo quelle scottanti dal punto di vista etico (come il divorzio). In particolare, esponenti cattolici come Moro si trovavano in una posizione imbarazzante, cercando di barcamenarsi tra le rassicurazioni al Vaticano e le richieste che venivano da altri partiti e dalla società civile. Ad esempio nel 1967, il presidente Saragat si arrivò quasi allo strappo diplomatico con papa Paolo VI, che aveva criticato aspramente i politici che “sostengono non essere contraria alla Costituzione una proposta di legge per l’introduzione del divorzio nella legge italiana”. Saragat si era quindi rivolto a Moro, affinché intervenisse, in quanto le tesi del papa “riferendosi a atti del Parlamento nazionale, rappresentano una non consentita ingerenza nella vita dello Stato”.

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14 commenti

pling

Saragat si era quindi rivolto a Moro, affinché intervenisse, in quanto le tesi del papa “riferendosi a atti del Parlamento nazionale, rappresentano una non consentita ingerenza nella vita dello Stato”.

Mi piacerebbe sentire qualche volta Napolitano che si rivolge a Berlusconi affinché intervenga, in quanto le tesi del papa “riferendosi a atti del Parlamento nazionale, rappresentano una non consentita ingerenza nella vita dello Stato”.

Andrea B.

Altri tempi, pling, altri tempi.
Qui ci si affretta a firmare decreti anticostituzionali, figurati se ci si preoccupa delle ingerenze indebite.

dv64

…papa Paolo VI, che aveva criticato aspramente i politici che “sostengono non essere contraria alla Costituzione una proposta di legge per l’introduzione del divorzio nella legge italiana”.

E pensare che Paolo VI è ancor oggi comunemente considerato un papa tutto sommato ragionevole e dialogante per i tempi del suo regno, per quanto possa essere considerato equilibrato chi si considera e si lascia definire intermediario fra dio e il resto dell’umanità…
Figuriamoci gli altri!

Luca del Monte

Concordo Pling! Pur da non comunista nutrivo grosse aspettative nei confronti di napolitano. Speranze deluse da un atteggiamento di ignavia da meritarsi il limbo dantesco.
Un presidente così moscio sulle questioni laiche davvero me lo sarei aspettato se fosse stato un ex democristiano ma è paradossale come persino Scalfaro fosse un maggior garante della laicità di lui.
Pensare che 40 anni fa Saragat era più avanti fa male.

TalebAteo

@Luca del Monte
fu la stessa mosciaggine di capo dello stato e capo dell’opposizione, come oggi in itaGlia a portare al potere hitler in germania, con corollario di baffetti e stivali in altre nazioni.
Anche in questo noi ci distinguemmo, ed anche in questo la storia si ripete: il nostro non aveva i baffetti, ma la pelata.

Padre Joseph

Laicità ti stato est minaccia per pacem in terram. Kiesa est paluarto di ekvuità und fratellanzen unifersalen, gutt!

Flavio

“riferendosi a atti del Parlamento nazionale, rappresentano una non consentita ingerenza nella vita dello Stato”

Avercene così…

non possumus

una colta il vaticano faceva il pressing sulla DC, adesso lo fa a tutto campo, persino la lega che adorava il dio Po adesso è per molti versi più papista del papa, della sinistra non parlo perchè me ne vergogno.

felice

Oggi la politica è molto più “baciapile” rispetto a quando c’era DC e PCI, allora a leccare i piedi al papa ci pensavano solo i democristiani, in cambio, ovviamente, di laute ricompense, in termini di propaganda dal pulpito, ecc. ecc.
Il PCI era un partito di ideali, a volte anche utopistici, ma pur sempre ideali, non aveva bisogno del benestare papale.
Oggi la sinistra dov’è?
Quando una ideologia non è rappresentata a livello istituzionale, E’ MORTA!
Servono nuove energie e soprattutto nuovi spunti.
Il PD poteva essere l’occasione giusta, ma invischiato com’è di teodem, altro non è che una brutta copia del PDL, l’elettore cattolico praticante si identifica più nel nano, nei suoi imbrogli per raggiungere il potere e nella sua prevaricazione, caratteristica di tutte le strutture gerarchiche, la chiesa in testa a tutte.
Il voler a tutti i costi attirare l’elettorato cattolico, ha fatto allontanare l’elettorato non praticante, oltre a non riuscire nel suo intento.
Oggi servirebbe un’idea nuova di sinistra, che sia convincente, che si distacchi dall’eredità comunista e che proponga una concezione di Stato LAICA E SENZA COMPROMESSI, solo allora sarebbe davvero alternativa e NON SAREBBE OGGETTO DI INGERENZE VATICANE.

Aldovaldo

Quel che dice l’articolo è vero. Tuttavia ai tempi della DC potremmo dire che il Vaticano era al potere e quindi aveva minore necessità rispetto ad oggi di fare pressioni sulla politica. L’apparenza quindi era certamente di minor ingerenza. L’apparenza!

Andrea

La DC era sicuramente condizionata dalla politica del Vaticano, tuttavia ritengo che, data la platea di voti su cui poteva contare e, l’alternativa politca (il PC) non certo filovaticana, poteva anche permettersi quell’autonomia dal romano pontefice che oggi PDL e PD (con i vari teocon, teodem, teocaz ec..) non hanno.
In breve la DC poteva anche permettersi di dire “NO” al Vaticano, De Gasperi lo fece pubblicamente nel 1952 ad esempio, oggi invece, proprio perchè la “balena bianca” non c’è più e tutti devono rosicchiare voti a destra e a sinistra, i partiti sono meno laici e più baciapile.
A.

Aldovaldo

In un certo senso è vero. La censura televisiva certamente c’era, persino nelle canzoni, ma complessivamente si respirava un’aria di maggiore libertà proprio perché tutto era in qualche modo regolamentato. C’erano parole proibite, argomenti tabù. Non c’era per ovvi motivi l’autocensura e non c’erano continui interventi di alti prelati. Qualche aspetto positivo nella TV “buonista” di quei tempi tuttavia lo vedo. La TV di oggi è molto più libera e c’è realmente moltissima violenza (nei notiziari, come nei documentari e negli spettacoli, film, ecc.). Se potessi riformare la TV, per il bene della società in cui viviamo e quindi per il bene nostro e dei nostri figli, la renderei nuovamente buonista, ma senza limitare la libertà, una giusta via di mezzo insomma. La RAI del passato aveva soprattutto scopi educativi e culturali. Capisco che molta gente storcerebbe il naso, ma… stiamo andando sempre di più verso una società stile Rollerball… prevedo un disastro apocalittico. La censura non serve, basta sostituire la spazzatura con buoni programmi che abbiano buoni contenuti.

anteo

“pensare che 40 anni fa Saragat era più avanti…”

in quell’epoca in Parlamento siedevano personalità notevoli, non solo Saragat e Moro ma anche Terracini,Berlinguer,Pertini,Ingrao ecc, anche nella maggioranza c’erano grandi personalità e poi c’era il sistema proporzionale, a quanto pare il maggioritario non è in grado di selezionare deputati dello stesso livello.
In parlamento siedono deputati votati , e qualcuno li avrà pur votati, se ora se ne è pentito farebbe bene a manifestare apoertamente disagio e riprovazione, non è facile ma i parlamenti si possono anche mandare a casa e rivotare….

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