12 dicembre 2008, Roma, sala della pace di Palazzo Valentini (sede della Provincia di Roma)
l’UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti organizza un convegno nazionale di studio su
L’articolo 7 della Costituzione sessant’anni dopo: interpretazioni odierne e prospettive future a confronto
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
10:00 Saluto del Segretario UAAR Raffaele Carcano
10:15 Adele Orioli (resp. iniziative giuridiche UAAR) – Apertura dei lavori
10:30 Sergio Lariccia, Sapienza Università di Roma – Laicità dello Stato: le prospettive di un principio costituzionale
11:10 Intervallo
11:20 Fabio Corvaja, Università di Padova – Passato, presente e futuro della legislazione di derivazione concordataria
12:00 Piero Bellini, Sapienza Università di Roma – Stato e Chiesa in materie “eticamente sensibili”
15:00 Nicola Colaianni, Università di Bari – Libertà di coscienza: la situazione italiana e il diritto europeo
15:40 Nicola Fiorita, Università di Firenze – Cambiare tutto perchè niente cambi: il finanziamento statale in favore della Chiesa cattolica venti anni dopo la riforma concordataria
16:20 Intervallo
16:30 Valerio Pocar, Università di Milano Bicocca – Sistema concordatario e diritti emergenti
ILLUSTRAZIONE DELL’EVENTO
Sessant’anni sono trascorsi dall’approvazione della Carta fondamentale: sessant’anni in cui non solo la società italiana, ma il mondo intero sono andati incontro a significative trasformazioni. Un avvenimento senza dubbio epocale ebbe luogo già pochi mesi dopo l’approvazione della Costituzione italiana: il 10 dicembre 1948, a Parigi, fu sottoscritta la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Ad essa seguirono la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, l’Unione Europea e la Costituzione Europea, eventi tutti che, come espressione di una nuova coscienza giuridica in tema di diritti, hanno inciso e tuttora incidono profondamente sull’ambiente storico-culturale che respiriamo e, potremmo dire, sulla società in genere.
Il convegno su L’articolo 7 sessant’anni dopo: interpretazioni odierne e prospettive future a confronto intende cogliere gli elementi salienti del diritto ecclesiastico nel suo divenire storico, mettendo in luce gli effetti e le applicazioni pratiche del testo costituzionale a più di sessant’anni dalla sua emanazione, i cui riverberi potrebbero costituire oggi tanto limitazioni quanto semi fecondi per il pieno dispiegamento della laicità dello Stato.
Le applicazioni dei principi generali affermati nella Carta Costituzionale, in particolare quelle intervenute tra il 1984 e il 1989 con le modifiche degli accordi concordatari, la stipula delle prime intese e la definizione da parte della Consulta della laicità dello Stato come di un “supremo” principio costituzionale, sono oggi frequentemente sottoposte alle pressioni incrociate di istanze caratteristiche di una società in rapida evoluzione: immigrazione, multiculturalismo, pluralismo etico, affermazione di ‘nuovi’ diritti, secolarizzazione delle coscienze e post-secolarizzazione delle istituzioni, il rinnovato attivismo della Chiesa cattolica, l’incidenza della produzione normativa comunitaria (e degli stessi paesi partner nell’Unione Europea). Sono questi i numerosi problemi ai quali le moderne democrazie sono chiamate a dare risposte complesse e ben articolate ed ai quali la ricerca giuridica non può restare indifferente: comprendere i processi in corso costituisce di per sé una premessa ineludibile per individuare le prospettive future del sistema concordatario. Il simposio vuole costituire un contributo di rilievo da offrire a questa riflessione.
I lavori del convegno saranno pubblicati sul sito?
Spero di sì.
Buon lavoro
Ottima iniziativa e ottimo programma. Mi auguro però che “il rinnovato attivismo della Chiesa cattolica” venga analizzato a fondo. A mio avviso, il caso Englaro ha messo in luce come mai prima l’obbiettivo delle gerarchie vaticane di trasformare in reato ciò che per il loro dogma è peccato. Il risultato di questo come di molti degli interventi recenti è l’erosione dello stato di diritto oltre che l’esasperazione di divisioni fra gli italiani. E lo si capisce. Il Papa può stravolgere l’essenza stessa della laicità con la sua “sana laicità” ma lo stato di diritto non gli lascia margini di manovra. Infatti,quando ha appreso la giusta sentenza della Cassazione, Peppino Englaro ha detto:”Viviamo in uno stato di diritto” perché era quella la posta in gioco.
Vorrei che dal convegno emergesse con forza la proposta dell’abolizione del sovvenzionamento statale alla chiesa cattolica,questo metterebbe fine all’abominio tutto italiano e ci adeguerebbe alle norme comunitarie. Chi aderisce a:sette,partiti o chiese, se li deve finanziare senza pesare sulla collettività.Tale sovvenzionamento,sottrae fondi da destinare invece e con ben più profitto per i cittadini, a Ricerca ed Istruzione.
E’ora di dire basta!
l’8×1000 deve essere abolito.
i soldi destinati alle università, all’edilizia popolare e alla ricerca scientifica.
Grazie e buon lavoro
vorrei svegliarmi un giorno e sentire di non vivere più nella Colonia del Vaticano, ma in uno Stato Libero chiamato ITALIA, libero da inutili e anzi discriminatori balzelli, libero di emanare leggi a favore di TUTTI i cittadini. Grazie e Buon Lavoro
RITENGO che bisogna fare il punto tra Cultura cattolica e Cultura Civile:
– la Cultura cattolica è una cultura ideologica, in crisi come tutte le ideologie in quanto anacronistica.
– la Cultura Civile è una cultura pragmatica in continua mutazione per seguire l’evoluzione dell’etica nelle varie epoche storiche.
RITENGO Pertanto,che ostinarsi a mantenere in vita delle credenze in “verità rivelate”, che nei secoli hanno subito e subiscono clamorose smentite non è più accettabile.
Finanziarle poi con danaro pubblico è il colmo.
…a quando l’abrogazione del concordato?
Storicamente i concordati servono agli stati per difendersi dalle chiese e non alle chiese per avere privilegi.
Pericoloso abrogarli
Spero che poi siano pubblicati o comunque resi disponibili gli atti del convegno. Potrebbe essere una documentazione utile specie per studenti, ricercatori e simili.