Le autorità islamiche della Malaysia hanno emesso una fatwa con la quale si sconsiglia la pratica dello yoga per gli islamici, perché potrebbero essere distolti dalla fede e da pratiche convenzionali, a causa delle influenze hindu. Lo yoga viene praticato in misura minore anche da musulmani in Malaysia, soprattutto le donne delle grandi città: ciò è visto con preoccupazione dalle autorità islamiche, anche se non dovrebbe esserci il rischio dell’imposizione di un vero e proprio divieto a livello legislativo.
Malaysia: fatwa contro lo yoga
17 commenti
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Ridicolo, as usual.
Mi ricordo che, qualche anno fa, anche da noi un funzionario ecclesiastico dal nome ormai dimenticato aveva sconsigliato ai cattolici varie pratiche orientali.
Ma il sudoku si potrà continuare a fare? ^_^
tempo addietro anche il fitness veniva sconsigliato dai cattolici, in quanto troppa cura del corpo
tralasciava la cura dell’anima.
Non mi pare sia il caso di farsi delle risatine di superiorità.
Al contrario, la Malaysia e le aree limitrofe ad alta crescita islamica (“i ventri delle nostre donne vi sconfiggeranno”, ricordate?) sono un laboratorio vivente di islamizzazione forzata a tappe progressive.
Prima una cosetta, poi un’altra, fino alla conquista totale del potere e l’insaurazione di un regime teocratico islamico.
Dobbiamo solo imparare da quanto succede e capire che se funziona lì, funziona anche qui.
@lacrime e sangue: la situazione in Malaysia è molto diversa da quanto accade qui in Occidente.
Qui in Occidente la stragrande maggioranza dei musulmani è di origine straniera, vi sono molti convertiti occidentali, ma comunque piccola percentuale all’interno dell’intera comunità islamica europea.
In Malaysia i musulmani non sono affatto gli immigrati.
In Malaysia il 60% della popolazione è musulmano, il 20% buddista, il 9% cristiano, l’8% indù e il 3% taoista. Le religioni sono però rappresentate da altrettante etnie differenti: il 60% islamico sono quasi tutti malay, l’etnia dominante culturalmente e politicamente. Le altre religioni sono rappresentate: il 20% buddista e il 3% taoista da cinesi, il 9% cristiano da minoranze etniche tribali, l’8% indù da indiani.
@fab
Ho avuto un’esperienza molto simile: in un gruppo cattolico frequentato da adolescente mi venne sconsigliato di fare pratica yoga ed insegnare esercizi di respirazione (sia pure finalizzati alle frequenti attività musicali) ad un gruppo di ragazzine per timore che “diventassero buddiste” ( notare l’ignoranza ),
però questi divieti mi sorprendono sempre un po’; le religioni tradizionali sono ricche di pratiche meditative, preghiere, esercizi, proprio perché il corpo, nella loro visione, é il tempio dello spirito e dunque la sua cura é fondamentale per la salute dell’individuo (maschio) in tutta la sua complessità.
Forse le autorità sono preoccupate dal fatto che la donna acceda alla cura di sé e smetta di considerarsi un ricettacolo di vergogna e peccato.
Ma si dopo Topolino, era ovvio che toccasse anche allo yoga.
Per quanto riguarda il sudoku, il poker e Babbo Natale ho inoltrato una proposta di fatwizzazione. Spero venga accolta al più presto: non ce la faccio più di vedere omaccioni rosso vestiti (SATANA) importunare col freddo i nostri bambini!
Eppure lo yoga, essendo forma di meditazione e cura spirituale, dovrebbe essere praticato e consigliato da tutte le religioni.
Ma forse si saranno resi conto che una persona in grado di autocontrollarsi è anche in grado di capire come le religioni di appartenenza siano capaci e desiderose di fregarlo.
lo yoga non riesco a digerirlo, specie quello alla pesca sono sicuro che una fatwa mi colpirà, empio che non sono altro
@fede
Credo che il motto sia “meditazioni e buoi dei paesi tuoi”. Iniiare a praticare forme meditative e spirituali da altre religoni è un passo che avvicina al pluralismo. Sai uno facendo yoga e imparando un po’ della filosofia che ci sta dietro potrebbe capire che gli induisti non sono demoni e se poi gli venisse il dubbio che anche taoisti e buddisti sono umani? Che si può vivere bene senza allah?
Meglio dare craniate per terra cinque volte al giorno ? 8)
Se si comincia da piccoli si diventa islamici per forza
Brutta bestia la paura.
Brutta per tutti
@Anonymous
D’accordo sulla base etnica e sulla maggioranza. Ma si tratta di una democrazia, ufficialmente, dove il dialogo e il compromesso tra le diversità dovrebbe essere regola aurea del parlamento. Come la minoranza non deve opprimere la maggioranza, così la maggioranza non dovrebbe opprimere la minoranza. RISPETTO PER TUTTI. Io ribadisco questo:
L’ISLAM USA GLI STRUMENTI OFFERTI DAI SISTEMI PARLAMENTARI DEMOCRATICI PER RODERE, DIVORARE LA DEMOCRAZIA STESSA. UCCIDENDOLA E SOSTITUENDOLA CON LA TEOCRAZIA ISLAMICA. OBBLIGATORIA.
P.S.: 60% islam significa 40% altro, cioè quasi la metà della popolazione che verrà schiacciata nella sgradevole situazione social-economica dei dhimmi (tasse più alte, obbligo di alzarsi quando passa un islamico, obbligo di andare a piedi e non a cavallo [ehi, Maometto era del VII sec.], obbligo di accettare le percosse dell’islamico, obbligo di non guardare negli occhi l’islamico ma tenere il capo chino verso terra, divieto di sposare una donna islamica, femmina dhimmi solo come concubina dell’islamico, divieto di sposare una femmina islamica, etc….)
Anche la religione cristiana usa gli strumenti della democrazia per disintegrarla e sostituirla con la teocrazia. Occorre vigilare affinché la laicità dello Stato sia sempre rispettata attraverso il rispetto delle nostre leggi e della nostra Costituzione. Integrazione significa appunto che chi viene in Italia deve accettare le leggi del nostro Stato prima di qualsiasi legge religiosa.
Lo Yoga no e il Pilates si?
Roba da non credere.
Lacrime e sangue, condivido appieno quello che dici e aggiungo anche che per i malesi (musulmani) è vietato cambiare religione, pena l’arresto. L’occidente dovrebbe ossevare bene quello che avviene in quei paesi ….