Il giudice di Valladolid, in Spagna, ha ordinato di togliere i crocefissi dalle aule e gli spazi comuni di una scuola pubblica della città. E’ la prima volta che accade in Spagna: la sentenza afferma che la presenza di simboli religiosi come il crocefisso viola i diritti fondamentali della costituzione. “Lo stato” scrive il giudice “non può aderire nè dare appoggio a nessun credo religioso, perché non deve esistere alcuna confusione tra fini religiosi e fini statali”; inoltre, proprio perché nelle scuole pubbliche vi sono minori “nella piena fase di formazione della personalità”, la presenza del simbolo religioso “può provocare in questi minori il sentimento che lo stato è più vicino alla confessione con cui vedono la relazione”.
Il processo giudiziario che ha portato alla sentenza è stato promosso dall’associazione Escuela Laica, il cui portavoce afferma: “è la prima volta che un giudice dà ragione alla libertà di coscienza e all’igiene democratica”.
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Segnaliamo il sondaggio sul “Corriere della Sera” proprio su questo caso.
da noi questa è pura fantascienza.
Di più: da noi li mettono.
Evidentemente in Spagna la laicità dello Stato non è una vuota formula. Non deve esistere alcuna confusione fra fini religiosi e fini statali: mi sembra la base di ogni stato democratico di diritto.
Se penso che sono usciti da appena trent’anni da una dittatura fascisto-clericale… e guardate quanti passi in avanti hanno fatto.
Mentre qui da noi, purtroppo…
“…da noi questa è pura fantascienza…”
Direi proprio di SI: infatti, per mantenere il crocefisso negli uffici pubblici hanno eretto veri e prori “scudi spaziali”…
Si pensi a come ha affrontato la questione il Consiglio di Stato…
comunque queste belle notizie danno speranza anche a noi, anche perchè hanno una logica limpida ed incontestabile. Speriamo che ciò influenzi anche la pronuncia della corte europera suil caso Italia.
Non oso immaginare lo scandalizzato editoriale che pubblicherà il quotidiano dei vescovi…
Anzi, me lo immagino!
“Se penso che sono usciti da appena trent’anni da una dittatura fascisto-clericale… e guardate quanti passi in avanti hanno fatto.”
Noi, invece, facciamo continui passi indietro, verso una dittatura clerico-fascista. Io mi chiedo: ma che cos’hanno, gli spagnoli, in più di noi? Perché lì votano Zapatero, e da noi lo psiconano? Mah…
Comunque, voglio espatriare!
Che dire?
A me e alla mia famiglia viene da piangere…
Dopo oltre due anni (quasi tre) la nostra causa è ancora ferma a Strasburgo.
Avevamo già programmato per fine anno delle ferie in Spagna.
Che adesso ci godremo ancora di più.
Ma la tristezza per la nostra condizione di periferia dimenticata del mondo civile si accentua. 🙁
Cosa possiamo fare per esportare e far funzionare anche qui in Italia il giudice di Valladolid?
x DF1989
votano zapatero perchè rappresenta un ideale di socialdemocrazia laica, da noi abbiamo veltronsky…
La Spagna è il Paradiso!(dei laici!). L’Italia è ridicolissima, vorrei che Zapatero ci invadesse e che l’Italia diventasse una colonia della Spagna.
Cosa fare contro i nemici dell’igiene… democratica? Esiste uno spray democraticizzante?
se venti anni fa mi avessero detto che la Spagna ci avrebbe superato in laicità non ci avrei creduto.
Patrizia, si può fare di più. Zapatero potrebbe impugnare una motosega e falciare tutti quelli che non la pensano come me ^_^
Forse la storia può aiutarci a capire. Il matrimonio tra franchismo e chiesa cattolica spagnola è stato un vero e lungo matrimonio d’amore, quello tra fascismo italiano e chiesa cattolica italiana è stato un matrimonio d’interesse nemmeno troppo lungo. Logico che gli spagnoli (almeno gli spiriti liberi) sentano la laicità molto più degli italiani.
Clonate quell’uomo !
Beh fantascienza come diceva qualcuno…ricordo le lotte al liceo “contro” studenti e professori che VOLEVANO metterlo, ricordo le mattine arivare in classe per primo e toglierlo da sopra la lavagna e ricordo tutte le mattine arrivare in classe per primo e ritrovarlo sempre appeso allo stesso modo sopra la lavagna…niente, qua si è troppo sottomessi per provare a decrocifiggere…
Stretta di mano calorosa al giudice, e popolo che grida “siii-puooooo’-faaaaaaare!”
… ma non dovrebbe essere la norma in un paese civile, democratico e pluralista?
Al liceo facevamo per alzata di mano, se la maggioranza lo voleva lo si metteva (per default era in un cassetto della cattedra). Però la scuola non è un luogo di culto, ma di cultura, quindi andrebbe tolto subito e senza indugi.
All’ITIS che ho frequentato io, già non c’erano più 30 anni fa (neanche nel cassetto della cattedra). Adesso, boh….Già, però 30 anni fa non esistevano neanche i papa boys. Giusto per restare al passo coi tempi (vedasi alla voce relativismo), hanno mutuato questa strana sigla dalle curve del tifo calcistico, (e perchè non brigate papaline o fossa delle pecorelle? Mah, misteri della fede).
se il vaticano fosse a madrid gli spagnoli avrebbero poco da stare allegri.
BENE E VISTO LA CRISI, LI REGALI AI POVERI CHE ALMENO AVRANNO QUALCOSA DA METTERE NEL CAMINO.
@daigoro
invece penso che se il vaticano fosse a madrid, gli spagnoli se ne sbatterebbero alla stessa identica maniera…
è la mentalità che è diversa.
e la mentalità degli italiani ahimè non cambierà più.
Vive l’Espagne!
cavolo se esiste il paradiso deve essere in spagna!
“inoltre, proprio perché nelle scuole pubbliche vi sono minori “nella piena fase di formazione della personalità…….”
Quando ero ragazzino a scuola frequentavo l’ora di religione e la domenica mattina mi recavo in chiesa. Risultato: non sono religioso e la Chiesa mi fa anche Schifo.
Per me la fede non si crea in seguito alla vicinanza con un simbolo religioso.
@Cosimo
è vero che i più grandi anticlericali crescono in ambienti di educazione confessionale, però tutti quei crocifissi in una scuola laica non sono un bel vedere.
@ Il Filosofo Bottiglione
Concordo con te. Lo Stato è laico e i crocefissi vanno tolti.
Cosimo scrive:
23 Novembre 2008 alle 12:29
Quando ero ragazzino a scuola frequentavo l’ora di religione e la domenica mattina mi recavo in chiesa. Risultato: non sono religioso e la Chiesa mi fa anche Schifo.
Per me la fede non si crea in seguito alla vicinanza con un simbolo religioso.
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Ma questo vale per la maggioranza di noi atei, cresciuti a catechismo e crocifissi.
Il problema, o almeno uno degli aspetti del problema, consiste però nell’occupazione abusiva degli spazi pubblici, nella marcatura del teritorio da cui derivano a cascata una apparente “normalità” dell’essere cristiani e una FALSA impressione di diffusione e accettazione della cultura cristiana.
E allora vai con le radici cristiane nella costituzione, e giù con i finanziamenti a enti religiosi e così via.
Per questo il “simbolo di laicità”, come l’ha chiamato il (PFUI!) Consiglio di Stato, non è innocuo come potrebbe sembrare a qualcuno di noi.
Hanno messo la notizia come la principale nel sito del Coriere e hanno aperto un sondaggio in cui per ora siamo in lieve vantaggio.
http://www.corriere.it/appsSondaggi/pages/corriere/d_3772.jsp
E vai!
Mi viene da pensare che se invece che crocifisso, fosse stato impiccato, il simbolo del cappio avrebbe avuto meno successo.
I giudici italiani possono fare un corso di aggiornamento in Spagna? Hanno sentenziato che il crocifisso simboleggia la laicità dello stato…
Ritengo che per evitare che i crocifissi siano tolti dai locali pubblici ci si debba attaccare non a un consenso diffuso, ma ad un regio decreto del ventennio sugli arredi e suppellettili degli uffici, sia, per la mia ditta, abbastanza umiliante.
Non sarebbe male fare un passo indietro.
Ma vi conviene?
Se un prete fa un passo indietro è per prendere meglio la rincorsa 🙂
Se avessero voluto mantenere il crocefisso appeso sui muri, avrebbero potuto inventarsi qualche cretinata del tipo “Il crocifisso è simbolo di laicità”.
Lo so che la cosa è un ossimoro, ma da noi ha funzionato…
Scherzi a parte, è bello vedere che da qualche parte nel mondo c’è rispetto per il prossimo, e la religione non è una scusa per essere prepotenti.
Eravamo in lieve vantaggio !!! 🙁
@parroco
Guarda che a rigor di logica (democratica) non dovrebbe essere il consenso diffuso (cioè LA MAGGIORANZA) a decidere su questi argomenti. Ma il rispetto per la diversità.
Il tuo capo quando va in giro per il mondo non fa che sbandierare il principio democratico del rispetto delle minoranze (perchè altrove siete pochini e bistrattati) e chiede che venga applicato.
Allora non si può pretendere di applicare qui la dittatura della maggioranza.
Altrimenti si cade nel relativismo… 🙂
a maxalber
veramente per ‘consenso diffuso’ volevo intendere semplicemente un accordo amichevole tra tutti.
E se questo accordo -fra tutti- non c’è, mi pare meschino ricorrere ai regi decreti del ventennio.
Mi pare di pensarla come te.
Siamo di nuovo in lieve vantaggio!
🙂
@parroco
Perdona l’equivoco; tu avevi parlato chiaramente, ma ho fatto (purtroppo) l’abitudine a personaggi “diversi” che ci hanno frequentato in passato, ed ho commesso l’errore di attribuire anche a te le loro cattive abitudini. Vedrò che non ricapiti.
Finalmente!! Il simbolo fortemente voluto dagli ambienti ecclesiastici negli istituti che DEVONO ESSERE LAICI e privi di simboli religiosi, NON HANNO ALTRA VALENZA CHE RICORDARCI CHE IN ITALIA COMANDA IL PAPA. ALTRO CHE STORIE!
W Zapatero!!
Non per rimangiarmi quel che ho scritto.
Ma perché le medaglie non hanno solo due facce (e datemi pure del gesuita)
E se rimuovere i crocifissi fosse segno di antisemitismo (anche il baffetto lo fece)?
E, allora, se invece dei crocifissi ci mettessimo la foto di un ebreo vittima dell’Olocausto?
E allora che differenza sostanziale ci sarebbe poi tra un ebreo giustiziato in località Golgota e uno in località Dachau?
E non trovate di una ironia formidabile quelle enormi immagini della più famosa vittima della (in)giustiza nelle aule dei tribunali?
don Alberto
@parroco
e se non ci mettessimo niente?
non sarebbe meglio una bella cartina geografica o una tavola degli elementi?
Forse sarebbe il momento giusto per chiedere che nelle aule scolastiche e giudiziarie, ed in tutte le altre sedi pubbliche, i crocifissi siano sostituiti dell’emblema della Repubblica.
Si potrebbe lavorare per una legge di iniziativa popolare che preveda:
1) l’obbligo di esposizione dell’emblema della Repubblica nelle aule giudiziarie e della scuola pubblica;
2) il divieto di esposizione, nelle sedi pubbliche, di simboli diversi da quelli della Repubblica e delle istituzioni di appartenenza.
D’accordo.
e’ che il lunedì per i preti è come per i barbieri, ci si rilassa, ma qualcosa bisogna pur fare 🙂