Paolo Berizzi ha descritto ieri per Repubblica la cella di Bernardo Provenzano. Uno scrittoio con l’immagine di padre Pio e due santini della Madonna: il superboss mafioso passa le sue giornate a pregare e a leggere la Bibbia, oltre che a scrivere alla famiglia lettere che si aprono e si chiudono col nome di Dio. Il deputato del PD Antonio Misiani, che l’ha visitato, sostiene che Provenzano sia “una specie di monaco”: la fede, per lui, “è tutto”.
Il ministro Alfano ha protestato con il quotidiano, manifestando “disagio e sconcerto” per il “quadretto agiografico” dipinto dal giornalista, che “non aiuta certo a capire né la verità delle cose né la realtà nella quale si muove e si dibatte la Sicilia”. Berizzi ha ribattuto che “un boss mafioso condannato a 12 ergastoli che trasforma la sua cella in una specie di cappella votiva è un paradosso” che emergerebbe in tutta evidenza nell’articolo, contrariamente a quanto sostiene Alfano.
Nessuno dei due parrebbe anche solo dubitare del fatto che potrebbe anche non trattarsi di un paradosso.
La cella di Bernardo Provenzano
44 commenti
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Infatti non è un paradosso.
cos’è, questo testimonial non va bene?
Non vedo grandi contraddizioni. Temo però che la lettura della Bibbia possa renderlo un po’ più violento. Per leggere la Bibbia occorrono solide basi di capacità di analisi e senso critico, altrimenti può essere molto pericoloso. Dare una Bibbia ad un pluriomicida è un invito a nozze. Negli USA c’è una Bibbia in ogni camera d’albergo. E infatti…
Il ministro Alfano ha protestato con il quotidiano, manifestando “disagio e sconcerto” per il “quadretto agiografico” dipinto dal giornalista, che “non aiuta certo a capire né la verità delle cose né la realtà nella quale si muove e si dibatte la Sicilia”.
Invece aiuta a capire, altrochè. E’ Alfano che finge di non capire, o forse non capisce proprio.
La cosa più bella è quando ai processi ti fanno giurare sulla Bibbia. Un’autorizzazione a mentire spudoratamente in sostanza ^_^
Nessun paradosso.
Provenzano, come molti altri boss mafiosi (camorristi, ‘ndranghestisti, ecc. ecc.), è personaggio di spessore culturale assai modesto, per usare un eufemismo.
Da sempre i capimafia e i loro killer pregano santi e madonne. Anche i rituali iniziatici prevedono spesso il bacio di un crocifisso, un santino o una reliquia.
La fede è vissuta come garanzia per l’aldilà, un qualcosa che è meglio avere e che si può anche comprare. Le donazioni dei mafiosi alla chiesa sono sempre state cospicue. Nella serie televisiva “I Soprano” vi è una scena in cui un capomandamento confida al suo prete che 23 anni di donazioni di certo gli spalancheranno le porte del Paradiso.
Camilleri, nei suoi romanzi storici, ci dice che il mafioso non è religioso in senso stretto ma è terribilmente superstizioso e “ad essere devoti si fa sempre bella figura”…
D’altro canto, se la chiesa ha avuto qualche prete che si è eroicamente battuto contro le mafie, molti altri prelati hanno avuto comportamenti molto più ambigui (superfluo ricordare i rapporti Marcinkus-Sindona).
E bisogna ricordare che in Sicilia un tempo esisteva anchela “Bolla di Componenda”: un documento che il parroco vendeva in chiesa e che consentiva all’acquirente di commettere delitti tanto più gravi quante più ne acquistava.
Il tema dei rapporti tra chiesa e mafia è già stato ampiamente dibattuto e vi è una discreta bibliografia al riguardo. Io ho letto “La mafia devota. Chiesa, religione, Cosa Nostra” di Dino Alessandra, ed. Laterza, ma vi è anche un bel testo scritto da Vincenzo Ceruso, dal titolo “Le sagrestie di Cosa Nostra”.
Chi si sorprende dei rosari snocciolati da Provenzano non conosce la mafia.
#Rothko61
Grazie mille delle indicazioni bibliografiche. Se sono ancora in commercio so cosa regalarmi e regalare per “Natale”! Oltre al must Carcano-Orioli, ça va sans dire! ; )
Io direi… chi si sorprende dei rosari snocciolati da tutti, non solo dai mafiosi, non conosce i credenti! ^_^
Santo Subito Santo Subito
c’è bisogno di ricordare come pinochet, sanguinario fascista responabile di migliaia di efferate esecuzioni durante la sua ventennale dittatura in Cile, sia stato considerato un baluardo contro il comunismo in sud america? che godeva dell’amicizia di molti pezzi da 90 vaticani nonchè di GP II°? quindi non vedo motivi di meravigliarsi se totò tienn la maronn e p.p. sul comodino accanto al letto…
Se hanno fatto santo Carlo Magno e Pio IX possono fare santo anche Provenzano ^_^ Chissà, potrebbe avere meriti teologici che non conosciamo e che sono molto diversi da quelli “umani” ^_^. Scherzi a parte Seneca, a fronte di una così alta dottrina morale, nella vita era un usuraio. La mente umana riserva molte sorprese.
@Aldovaldo
Sì, va bene, però credo che Senerca, nonostante i prestiti usurai di cui, secondo alcune fonti, fu responsabile, resti anche eticamente – non solo intellettualmente, com’è ovvio – distante le mille miglia da gente tipo Provenzano (per non parlare di Pinochet e simili menzionati in altri commenti). Non a caso fu vittima diretta del peggior potere. Son cose morte e stra-sepolte, è chiaro, ma non mi pare giusto esagerare con lo spalar m. su uno che resta un “grande” davvero, e a cui i soggetti di cui stiamo parlando non son degni nemmeno di ciucciare i calzini (tanto per variare una immagine evangelica).
Il covo di Provenzano è stato perquisito subito, quindi non conteneva nulla di rilevante.
Il covo di Totò Riina, a suo tempo, fu “dimenticato” per qualche giorno dopo la cattura del boss. La mafia venne con i furgoni da trasloco e ritinteggiarono addirittura le pareti prima che la procura si “accorgesse” -guarda un po’- dell’errore…
Convertire gli atei a volte ci si riesce.
Convertire i credenti è molto più difficile.
@ fabrizio
Quoto al 100%. La mia era una specie di iperbole, insomma un paragone volutamente azzardato.
@ Ernesto
Ammesso e non concesso che quella misera casetta di campagna ove il boss dei boss attendeva ricotta di capra e cambi di biancheria fosse realmente il suo covo… cosa di cui dubito alquanto!
E del cardinale Ernesto Ruffini vogliamo parlare?
Essere ateo o molto credente per se non è una garanzia di nessuna predefinita condotta.
Sarebbe stato molto facile per l’intera umanità se l’equazione; credente = buono => ateo = cattivo o vice versa fosse vero.
Quindi caro ministro si rassegni, Provenzano ne suo modo è un credente e comunque non è un ateo.
pure michele greco era “mooolto” credente, anche riina credo che lo sia quindi la novità qual’è?
Le cosche calabresi fanno i loro giuramenti in nome di san michele (correggetemi se sbaglio) ma diciamo così…i mafiosi in particolare ed i criminali in generale, di solito, hanno un rapporto privilegiato con le religioni…magari è per questo che ratzinga va in campania e non dice una parola contro la camorra…ma sarà stato un caso…un’amnesia…Guarda certe volte certi ateacci a che vanno pensando all’inferno dovrebbero bruciare…
La religiosità dell’Italia meridionale possiede un che di ossessivo (non nella totalità dei casi, per fortuna), che richiama moltissimo il carattere tradizionalista e conservatore dei moltissimi bigotti che la popolano. E’ chiaro che .. “piace” l’atteggiamento della chiesa, istituzione cui bisogna genuflettersi anche solo per sentito dire, che sa, decide e comanda la vita delle persone, e guai a chi protesta o osa dissentire: figuriamoci quanto piace alla mafia questo atteggiamento. Da ciò deriva (parlo da meridionale, non da sociologo pretenzioso), a mio modesto avviso, una connivenza a volte involontaria, a volte mal celata, tra l’una e l’altra.
“Nessuno dei due parrebbe anche solo dubitare del fatto che potrebbe anche non trattarsi di un paradosso.”
In fondo basta dire così…
perche’ meravigliarsi? tutti icamorrist,i mafiosi…. sono credenti!!?
che schifo!
dài iononcistopiù!
Vai in casa di uno e non gli fai notare qualcosa di spiacevole, peraltro stranoto.
Non era quello il momento e l’occasione (come ad Agrigento), avrebbe solo offeso i presenti.
d. alberto
E’ notorio che i mafiosi siano legatissimi alla religione cattolica e vorrei che qualcuno mi spiegasse come funziona questo meccanismo.
Basta pensare ad Andreotti.
@ parrocodicampagna
Un po’ come fece un altro papa ai tempi delle deportazioni nazifasciste. Strano che la “casa” sia “altrui” solo quando c’è di mezzo un potere forte che potrebbe farti il mazzo.
@ Vash
Più sopra mi pare ci sia una apprezzabile bibliografia.
Per favore non confondete magia, religione e fede. sono cose un po’ diverse.
Associazioni per delinquere e CCAR sono sempre andati a braccetto!
http://www.uaar.it/news/2008/10/08/vaticano-mette-sicuro-suoi-investimenti/
Pardon,
il link è questo:
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/1753/48/
@ kefos93
Ehm …
Ma sono provati anche “la piena avvertenza e il deliberato consenso”, come si diceva una volta per riuscire a fare un peccato?
don Treppì, Ciotti e Libera e quant’altro, ci varranno almeno per le attenuanti generiche?
don Alberto
Sara un caso che il titolo di “don” viene usato sia per i preti che per i bosses?
@ Macklaus71
Anche “la famiglia” è un termine comune e poi, ci si faccia caso, dove più forte è la mafia più lunghe sono le processioni.
Ma io vedo che una spigazione c’è e si trova nella presunzione comune di “onnipotenza”, di “essere dalla parte dell’onnipotenza”: che, altresì, accomuna il comando “senza limiti” all’obbedienza “senza limiti”.
Ricordo che il boss Michele Greco veniva chiamato
”papa”.
Cose di cosa nostra, cupole & cupoloni.
Caro don Daniele, glielo dico amichevolmente: perchè, invece di trollare su un blog in cui le opinioni sono notoriamente diverse dalle sue, dove la speranza di fare proseliti è pressoché nulla, perchè, ripeto, non va a fornire sostegno spirituale alle sue pecorelle? Le dò atto di argomentare in modo cortese e pacato, ma è proprio per questo che i suoi interventi hanno l’effetto di sviare la discussione dall’argomento proposto dai moderatori verso OT di vario tipo. Infatti per dirglielo lei mi costringe a un OT. A non risentirci.
Gli integralisti religiosi solitamente fanno brutte cose. Quelli cristiani non costituiscono un’eccezione.
scusate, ma…. sono il solo a trovare un po’ strano che il deputato de PD Antonio Misiani vada a visitare in carcere un boss mafioso condannato a 12 ergastoli !?!?
certo razzinga da quando e’ stato eletto avrà parlato trecento volte del relativismo e mai una volta dell’incompatibilità tra mafia e chiesa.
… e De Pretis (il defunto capo della Banda della Magliana) dov’è sotterrato?
@Romor
No, non sei solo.
Ho letto da qualche parte – non ricordo dove – un parallelo tra Mussolini che si servì inizialmente della mafia e poi la mise in ginocchio quando non gli servì più (due dittature non possono convivere) e la situazione attuale: a decenni di ignavia, di latitanti che si sposavano e figliavano di fronte alle questure, segue un anno di arresti clamorosi, di boss spazzati via… Ovvero, un potere paramafioso che spazza via il concorrente mafioso.
A mio avviso, però, piuttosto che questa lettura, ritengo sia più corretto pensare che i “picciotti” servano ai politici: caro boss, passami il testimone (=i numeri di telefono dei picciotti), che tanto a te non serve più. In cambio, qualche favore in prigione non si nega a nessuno…
Entrambi, mafia e chiesa, sono sistemi di potere coercitivo, caratterizzati da
obbedienza assoluta, presenza die gerarchie, soppressione del libero pensiero e della libertà di coscienza.
La massa della gente per queste gerarchie è formata o da pecore o da quaquaraquà (L. Sciascia, il giorno della civetta).
@ Parrocodicampagna ( don Alberto )
Saprai sicuramente che reato e peccato sono cose molto diverse!!
Mi dispiace per te, ma le attenuanti da te invocate sono ampiamente sovrastate dalle aggravanti, generiche e specifiche!
Ogni tanto spunta un prete , un cardinale ecc. anti qualcosa… ( perché i non cristiani sono a favore ? ) ; è solo una strategia per mungere i contribuenti… e dai retta a me, che di mungitori tonacati ne ho conosciuti e ne conosco abbastanza!!!
Spero tu sia in buonafede.
Ciao
Permettetemi, qui non si tratta di religiosità.
I personaggi citati sono soltanto superstiziosi.
Sperano, attraverso la preghiera, di allontanare gli eventi negativi (non essere catturati, che nessuno metta ‘ il veleno nel loro caffè’ , che l’eliminazione programmata dei rivali non incontri ostacoli) o di guadagnarsi una impunità – diciamo – più alta.
Sanno questo soltanto siciliani e meridionali in genere; ad altri è quasi impossibile conoscere questo strano amalgama di ‘fede’ e superstizione , presente soprattutto in soggetti che delinquono, non propriamente persone colte.
E’ solo l’ultimo di una sterminata fila di delinquenti formatisi alla scuola del bigottismo.
Il paradosso è solo nello sguardo viziato di chi non vuol rendersi conto che l’etica, o più banalmente il rispetto del prossimo e delle regole di civile convivenza non hanno nulla, ma proprio nulla, a che vedere con l’adorazione di santi e di madonne…
L’ultima frase dell’articolo (vagamente british style) mi sembra farina del sacco carcanesco 😉
50 anni di gemellaggio fra Democrazia CRISTIANA e Mafia SpA non hanno insegnato nulla?