Rimini: avvocato cattolico segue anziana che vuole sospendere alimentazione artificiale e scrive a “Jesus”

Astorre Mancini, un avvocato cattolico, ha accettato di seguire il caso di una donna anziana degente in una clinica che vuole, nel pieno possesso delle sue facoltà, interrompere l’alimentazione liquida tramite sondino per essere alimentata normalmente, anche se ciò ne accorcerebbe le prospettive di vita. La clinica per questo si è opposta e il caso è finito al tribunale di Rimini.
Lo stesso avvocato ha scritto al mensile dei paolini Jesus, spiegando la questione e i propri dubbi interiori, poiché ritiene che “l’essere cattolico e la pretesa di appartenere alla Chiesa renda questi conflitti di coscienza ancora più laceranti” e che “sul versante dei temi eticamente sensibili, la Chiesa appare in difesa, più preoccupata di ribadire, sul versante pubblico, i propri ‘principi non negoziabili’, vita, famiglia e libertà religiosa, che non di fornire ai propri fedeli nuovi strumenti culturali per ‘rendere ragione della speranza'”.
Il caso Englaro ha fatto riflettere l’avvocato: “qui non si tratta di una consumazione di una vita, ma di fare in modo che la natura riprenda il suo corso che è stato interrotto. […] Fin dove possiamo spingerci nell’accettare i risultati della scienza e le applicazioni della tecnica, e dunque lo sviluppo umano?”.

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26 commenti

Roberto Grendene

Ma soprattutto: fin dove altri, siamo essi gerarchi religiosi o totalitaristi in genere, pretendono di decidere cosa il cittadino debba fare del proprio corpo, della propria vita?

parrocodicampagna

Francamente mi sembra un ‘non caso’.
A meno che il ricorso ai giornali invece che al proprio confessore … (ma questa sarebbe dietrologia, che non va bene).
d. alberto

Rothko61

Quando sento che molti parlamentari ammettono l’urgenza di una legge in materia, da un lato mi deprimo sapendo che le Camere non riusciranno mai a votare un testo condiviso, dall’altro mi terrorizza l’idea che una nuova normativa possa davvero venire approvata perché sappiamo già chi sarà il… redattore di bozze.
In Italia una simile materia sarà inevitabilmente condizionata dalla ccar, secondo cui la nostra vita non è nostra.
Con questa premessa indiscutibile dove possiamo sperare di approdare?
Paradossalmente preferisco l’attuale vuoto normativo, nei cui meandri qualche magistrato illuminato possa pronunciarsi saggiamente (magari senza aspettare 17 anni).

parrocodicampagna

nonperfarelapredicaaRotko61
Anche secondo il Codice civile del 1942, art 5, la nostra vita non è la nostra.
Anche per gli innamorati la propria vita non è la propria, ma sono l’uno la vita dell’altro.
Forse che un genitore è solo di se stesso, e non anche (almeno un po’) dei figli?
E che la società non abbia anche diritti su ciascuno dei suoi membri?
E’ davvero tanto lontano il tempo in cui folle di giovani (non propriamente chierichetti) gridavano che “il privato è pubblico”?
(comunque da domani riprendo a lavorare. E non ridere!)

Alessandro Bruzzone

“qui non si tratta di una consumazione di una vita, ma di fare in modo che la natura riprenda il suo corso che è stato interrotto. ”
E il punto è proprio questo.

@ parroccodicampagna

Quando si parla di vita, occorre specificare QUALE concetto di vita si intende. Le parole spesso sono un comodo nascondiglio.

luciano

@ parroco di campagna: certo, la nostra vita non è la nostra. La vita vera,però, non quella allo stato vegetale. Buon lavoro per domani.

stefano

se la donna è in possesso di tutte le facoltà mentali per esprimere questa volontà allora non vedo dove stia il “caso”; staccare subito il sondino senza tante storie.
la vita appartiene all’individuo, possessore unico della stessa, e ognuno ne fa ciò che vuole.

Magar

@parrocodicampagna
L’art. 5 del codice civile è un’emerita porcata.
E infatti, chi governava l’Italia nel 1942? Esatto, loro, i porci.
Quella robaccia, nella forma in cui è scritta, andrebbe cancellata immediatamente.

Il mio corpo è mio, ho diritto di disporne quando e come mi pare, e no, la società non ha un cazzo di diritto (excuse my French) sull’intimità dei suoi membri.
Io sono signore e padrone di me stesso, non uno schiavo della società.

Lola

Come possono convivere il libero arbitrio, che all’occorrenza fa comodo per spiegare le aberrazioni umane, e la volontà divina cui appartiene la nostra vita?
In altre parole: perché in qualche caso se faccio quello che mi pare ( e sbaglio) è libero arbitrio e in altri casi sono obbligato a seguire la volontà di dio?
Inoltre: se penso che dio non esista perché devo seguire la “sua volontà”?

g.b.

Massimo rispetto per l’avvocato cattolico che ha assunto una posizione critica nei confronti della sua chiesa. Tuttavia vorrei aggiungere: se dopo la morte per i giusti c’è il paradiso, perchè accanirsi tanto a difendere la vita? o forse la sofferenza è l’unico mezzo per meritare la salvezza? Io da ateo, pur accettando entro certi limiti la realtà del dolore, non lo esalto come veicolo di redenzione, è soltanto una triste realtà con la quale purtroppo mi tocca frare conti.

Lola

@ g.b.
anche io ho sempre fatto la battuta che proprio i cattolici dovrebbero essere i primi a gioire contro l’eutanasia, vedendo cio’ come un modo per abbreviare i tempi e ricongiungersi a dio…..
In realtà la loro contrarietà riguarda soprattutto la volontà di interrompere la vita che, in quanto dono ricevuto da dio, va vissuta per intero come tale ( cioè anche se il dono non ti piace, quindi niente diritto di recesso)

Maurizio D'Ulivo

Se un giorno dovesse capitarmi di trovarmi nelle condizioni dell’anziana signora di cui parla l’articolo, mi guarderei bene dallo scegliere un avvocato cattolico con tutte queste crisi di coscienza: ne sceglierei semmai uno che sia in linea con le mie aspettative, deciso e senza tutti questi conflitti di coscienza.

Se l’avvocato in questione ha tutti questi dubbi, che rinunci all’assistenza della signora: certo, questo comporterebbe anche la rinuncia all’onorario, il che rende la scelta ancor più lacerante, immagino…

Intanto, dando la vicenda in pasto alla stampa, perdipiù cattolica, questo avvocato il danno alla cliente lo ha già provocato: come nei recenti casi Welby ed Englaro, figuriamoci se adesso la CCAR, azzannato il caso, se lo lascerà sfuggire senza fare tutto il chiasso di cui è capace (con le amplificazioni mediatiche di cui gode, poi…)!

Roberto Grendene

@parrocodicampagna
la vita e’ nostra, poi scegliamo responsabilmente di condividere affetti esperienze decisioni momenti facili e difficili con altri.
La risposta che da’ chi osa affermare che la mia vita non mi appartiene e’ inquietante: perche’ se la mia vita non appartiene a me, a chi appartiene allora? ad un sacerdote? ad un politico? ad una “comunita'”? tutte queste risposte sono insoddisfacenti e terribili. La risposta e’ che sono io responsabile delle scelte della mia vita e del mio corpo.
Naturalmente piena liberta’ ad altri di nominare proprio tutore il vescovo, il politico, la “comunita'”

cartman666

Art. 5 Atti di disposizione del proprio corpo
Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrita` fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all`ordine pubblico o al buon costume.

Caro parroco di campagna dei miei zebedei, smettila di dire fregnacce, l’art.5 serve a vietare le vendite di organi, che c’entra con il rifiuto delle cure mediche? Ma dico nella tua chiesa cosa fumi al posto dell’incenso? Il diritto di rifiutare cure mediche e’ sancito dalla costituzione, che sono disposizioni che hanno preminenza rispetto alle disposizioni del codice civile!
O sei un ignorante, o cosa ancor piu’ grave, sei in malafede.
Meglio che ti metti a parlare delle fregnacce bibliche o dei vangeli, così eviti queste figuracce.

kefos93

Quello che mi fa incavolare è che Jesus ( un opuscolo pressoché sconosciuto ) viene sovvenzionato con i soldi dei contribuenti !!!

http://www.governo.it/Presidenza/DIE/dossier/contributi_editoria_2006/allegati/8_

Oggi solo € 72.000 circa, l’anno scorso oltre € 94.000 !!
L’unico conforto è che i finanziamenti stiano diminuendo !!!

I contributi all’editoria cattolica, esclusi alcuni periodici laici, nel 2005, aggiornati al 2007 ha superato i 6.000.000 ( seimilioni ) di Euro !
Non bastavano gli oltre 4.000.000 ( quattromilioni ) di Euro a L’Avvenire !!!!!!

P.S.: Se cercate bene i contributi per le pubblicazioni dei ” cristicoli ” superano i 5.000.000 ( cinquemilioni ) di Euro !!!

fabio l'anticristo

io sono dalla parte della vecchiettina, poveretta, vuole mangiare normalmente, è suo diritto farlo in quanto cittadina, anche se comporterà l’accorciamento dell aspettativa di vita!

Toptone

Il parrocodicampagna farebbe bene ad andarsene a lavorare.

Lui, almeno, finquando dirà sempre sì sì sì al suo vescovo e al suo papa, non rischierà il posto.

Mica è come noi, miserandi co.co.co.coccodè, che dobbiamo pure mantenere la sua chiesa miliardaria con le nostre miserevoli buste paga.

Riguardo alle sue citazioni ‘vintage’, ne ho io una, adattata alla bisogna:

“la vita è mia e me la gestisco io!”

Copyright 2008 Toptone

Paolina

La paziente avrebbe dovuto scegliere un’altra clinica. Qui abbiamo il massacreo dei diritti individuali. Il ricorso alla giustizia è un abuso vero e proprio perché diventa impedimento all’esercizio dei diritti.

Aldovaldo

@ Lola
Aggiungerei che questa “teocrazia” che vorrebbe trasformare ogni peccato in reato non fa che svilire il senso stesso della fede. Insomma la Chiesa preferisce che lo Stato si sostituisca a Dio? Anche per questo l’Islam mi lascia molto perplesso.

don alberto in pausa pranzo

per Alessandro e Luciano
“parole/nascondiglio” – “la vita vera”
E chi lo definisce cosa è “vero”, “degno” ecc?
Certe situazioni ‘al limite’ sono strazianti (non so che lavoro fai, ma, come puoi immaginare io con il mio ne vedo tante, e non sai quante volte mi stupisco di non venire cacciato via a suon di bestemmie), ma mi pare si sottovaluti il rischio insito nel permettersi di stabilire -proprio giocando con le parole- chi “ha una vita degna di essere vissuta/essere chiamata vita” e chi no.

per Roberto Grendene
“La vita e’ nostra, poi scegliamo responsabilmente di condividere affetti esperienze decisioni momenti facili e difficili con altri.”
Ok, ma la “nostra” vita … dipende dagli “altri” fin dal suo sorgere, e poi mi pare anche dopo; qualsiasi scelta che possa definirsi davvero “responsabile”, dovrà tenere conto che come io sono parte/ho bisogno degli altri, così anche gli altri sono parte/hanno bisogno di me?

Grazie per gli auguri e per il dialogo garbato

Simone De Lorenzis

@Parrocodicampagna

Nel lontano 1948 venne redatta la dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo.

I suoi riassumono una tradizione giuridica secolare, che ha le sue radici non solo nell’illuminismoi nglese del ‘700 (quello non hobbesiano, per intenderci), ma addirittura nelle filosofie antecedenti al cristianesimo, e che ponevano il singolo essere umano a fondamento dell’idea, sempre mal vista da imperatori-deificati (come l’augusto cesare, o il papa-re), che il diritto non sia promanazione divina (ovvero del comandante in capo che pretende di avere inverificabili prerogative divine) ma oggetto di contrattazione tra gli uomini, e che anzi, si debbano trovare i modi – perchè l’ignoranza e il sopruso, vengano a cessare – di ALLARGARE il più possibile i diritti individuali, creando così le condizioni migliori PER TUTTI di perseguire la – parola grossa – FELICITA’ terrena, o se non altro, evitare le persecuzioni dell’inquisizione spagnola, di Innocenzo III, Pio IX, di Enrico VIII, e in epoca più recente: Mussolini, Stalin, Hitler, ecc. ecc.

Cosa leggiamo in questo, che è testo tanto sacro da meritare pubblica lettura anche nelle chiese, al posto della truculenta volgarità del dio biblico?

* Articolo 4 Nessuna schiavitù
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
* Articolo 5 Nessuna tortura
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti.
* Articolo 6 Hai i tuoi diritti ovunque tu vada
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

L’art. 4 e l’art. 5 sono palesemente violati quando CONTRO LA VOLONTA’ DEL PAZIENZE gli vengano somministrate cure non richieste.

P.S. Il codice civ. art. 5 1942 (redatto sotto il FASCISMO – come anche il CONCORDATO – e che recava articoli recanti anche disposizioni liberticide sulle RAZZE) è una fonte normativa INFERIORE SIA alla Costituzione repubblicana, SIA alla Costituzione europea del 2004, che assume il redatto della Dichiarazione Universale e la fa propria, alla faccia del Vaticano e delle sue masturbazioni mentali sulle presunti radici cristiane dell’Europa. PERALTRO, si limita a trattare delle pene autoinferte, quindi non c’entra nulla su ciò di cui si sta parlando, e che rientra invece nella fattispecie del “consenso libero e informato” alla cura, e che non vi siano trattamenti degradanti e inumani. In buona sostanza, occorre ribadire che il MEDICO NON SI PUO’ SOSTITUIRE alla libera scelta del paziente di disporre come crede del proprio corpo: la riduzione in schiavitù e le sevizie sono reati nel codice penale di qualsiasi paese civile, nostro compreso (ehm, civile…).

Ecco allora cosa recita la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione:
ART.I
Diritto all’integrità della persona
1. Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.
2. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati:
a) il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla
legge(…)
ARTICOLO II
Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti.

Peraltro, te ne do atto, è comprensibilissimo che il “vaticanesimo” contemporaneo possa appellarsi alle leggi fasciste (compreso evidentemente l’art. 5 del 1942), non potendo affacciarsi ancora da qualche balcone dell’Habana a salutare i due-volte-sudditi cattolici e comunisti.

kefos93

Simone De Lorenzis scrive:
25 Novembre 2008 alle 17:39

Nel lontano 1948 venne redatta la dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo.

Peccato che il Vaticano non abbia mai ratificato tale dichiarazione !!

Come non ha ratificato la norma internazionale dell’antiriciclaccio !!

Chissà perché ?

EhEhEhEh
Ciao

don alberto mentra ascolta Brahms

Ecco allora cosa recita la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione:
ART.I
Diritto all’integrità della persona
1. Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.

don alberto

@ a Kefos & C
-Trovo affascinante che la data della Dichiarazione sia il 10 dicembre, giorno in cui la mia ditta ricorda la Madonna di Loreto, dove c’è la pretesa casa in cui, come ha scritto su un muro un writer dell’epoca: “Qui il Verbo si è fatto carne”.
La carne umana di un Dio è la più alta affermazione della dignità dell’uomo.
-Letta in chiesa magari no (ma il 4 novembre l’art 11 della Costituzione “l’Italia ripudia la guerra … ” si stendeva lungo tutto l’altare), ma già nel 50° l’ho ciclostilata e diffusa per quel che potevo.

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