Il Consiglio regionale pugliese stamattina ha approvato all’unanimità una “legge in materia funebre, di cremazione e dispersione delle ceneri”. Nella commissione Sanità della regione infatti il centrodestra si era astenuto, assieme al consigliere Marmo del Pd. Un disegno di legge al riguardo era stato proposto alla Camera già nel lontano 1867 da Salvatore Morelli, parlamentare pugliese dall’impronta fortemente laica e progressista.
La normativa pugliese odierna permette alle famiglie di tenere con sè le urne cinerarie e di disperderne il contenuto, fuori dai centri abitati. Viene inoltre stabilito l’obbligo per i comuni di istituire la “sala del commiato” in “zone di rispetto cimiteriale”, esclude le strutture sanitarie (art. 17).
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Notizia trasmessa da Giacomo Grippa, coordinatore del circolo Uaar di Lecce.
Un socio di Bergamo ha quasi contestualmente posto alcuni quesiti al riguardo.
I problemi posti sarebbero due: uno: come formalizzare o acquisire l’ opzione della cremazione, il secondo: chi decide per la conservazione o la dispersione delle ceneri.
Le norme in proposito sono dettate da ogni, singolo ente locale e devono essere contenute nel Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria, salvo che per alcuni adempimenti procedurali valga il riferimento ad istituti o formalità di fonte superiore o generale, o a ius specialis (prevalente su una regola generale) o superveniens ( una nuova norma modifica o abroga la precedente).
E’ il caso dell’atto notarile, sostituibile, se non previsto espressamente in esclusiva, con la dichiarazione dell’atto di notorietà, l’atto di notorietà ( dichiarazione da rendere alla presenza di 4 testimoni), sostituito dall’atto notorio ( dichiarazione resa direttamente davanti a impiegato pubblico ).
Per la scelta della cremazione dovrebbe bastare la forrnalizzazione della volontà davanti all’Ufficiale dello Stato Civile, oppure la presentazione di un atto notorio da parte di familiare vivente che ne dichiari la scelta espressa in precedenza da parte del deceduto; a questa procedura si è attenuta la moglie di un mio amico perchè venisse cremarlo.
Si tenga presente comunque che ogni dichiarazione mendace è preseguita penalmente.
Ritorniamo al secondo quesito: chi decide per la dispersione o la conservazione delle ceneri?
La nuova normativa regionale considera il familiare superstite affidataria dell’urna, quindi, se non c’è stato espresso gradimento per il tipo di dispersione (per es. in campagna, in mare, fiume, o altro sito) non sovrapponibile alla volontà del familiare vivente (vedasi preferenza ad essere conservato in casa, non condivisa), la decisione è corretto riservarla alla prima persona indicata.
Servirebbe a questo punto risalire alla legge nazionale sulla Polizia Mortuaria e conoscere come i singoli regolamenti comunali disciplinano la materia o come andrebbero aggiornati, in conseguenza di istituti o principi successivamente adottati, richiamati o riinterpretabili.
Giacomo Grippa
Oggetto: [uaar] I: La legge sulla cremazione anche in Puglia
Data: Martedì 25 novembre 2008, 16:19
Il Consiglio regionale pugliese ha stamane finalmente
approvato, finalmente all’unanimità , la ” legge
in materia funebre, di cremazione e dispersione delle ceneri”.
Infatti nell’esame, in sede referente, da parte
della Commissione Sanità, si era registrata
l’astensione del Polo e della consigliere PD Marmo.
Un doveroso adempimento da parte di una Regione che
aveva dato i natali al parlamentare salentino, Salvatore
Morelli, che per primo nel 1867 aveva presentato alla
Camera un disegno di legge al riguardo.
La normativa pugliese riconosce alle famiglie la
facoltà di diventare affidatarie dell’urna cineraria,
di disperderne il contenuto, ovunque, ma fuori dai centri
abitati.
E’ poi previsto, all’art. 17, l’obbligo
per i Comuni di istituire la “sala del commiato”, in
“zone di rispetto cimiteriale” , con esclusione
delle strutture socio-sanitarie.
Si spera che la preoccupazione del legislatore
regionale non sia stata quella igienico-sanitaria, ma
quella sulla opportunità di separare i luoghi di cura e di
speranza da quelli del doloroso estremo saluto, perchè
altrimenti si dovrebbero per lo stesso motivo escludere
tutti i siti, interni degli abitati che accolgono le
salme.
Nei paesi nordici sono attivi da tempo i tanatori (
dal termine greco: tanatos che significa morte), dove si
raccolgono familiari e conoscenti per le esequie laiche.
La legge regionale agevola tale opzione, gia’
riconosciuta da legge nazionale, per cittadini e famiglie,
e diventerà ancora più fruibile e meno onerosa, quando
almeno i capoluoghi, o il resto dei Comuni, anche in forma
consortile, realizzeranno gli impianti di incenerimento.
Si alleggeriranno così sia i costi della gestione dei
“camposanti” , sia la domanda di spazi per cappelle
o loculi, diventati insufficienti e che hanno di recente
determinato incresciosi conflitti, a Gallipoli, Casarano,
Squinzano fra Amministratori e concessionari.
Possiamo ritenere che ora la cremazione rivoluzionerà
la nostra vita.
Giacomo Grippa, UAAR -Puglia
questi sono atti di civiltà!
Chissà quanti comuni recepiranno la normativa. Già me li immagino i sindaci dei paesi di cinquemila “anime” a istituire la Sala del Commiato… Comunque, meglio avere un appiglio su cui far leva che niente.
purtroppo Vendola è stato sconfitto al congresso. Avese vinto Vendola ci sarebbe stata una ventata d civilità
Che dire: sono orgogliosa, in questo caso, di essere pugliese….
si, lo so, lo so, sono il solito guastafeste… ma non e’ che con la ventata di destra, il famoso vento del cambiamento ed il nuovo che avanza, o molto piu’ pragmaticamente con la smania da salto sul carro del vincitore, il prossimo governo regionale sara’ di destra ed affossera’ de facto l’applicazione della norma?
A quando le elezioni regionali? Spero tardi…
Ma quanti forni ci sono in puglia?
Ma come, al tempo del nazifascismo la destra era così contenta di cremare la gente da non aspettare neppure che morisse di morte naturale! ^_^ (che battutaccia, chiedo venia).
@Ydnac
Se non ricordo male uno solo, a Bari, ma è il più grande ed il più tecnologicamente avanzato d’Italia.
Maggiori informazioni potrai trovarle
qui
I precedenti intervenuti Ydnac e Mun Rafun si sono posti il problema di sapere quanti impianti di incenerimento fossero presenti in Puglia e come detto, confermo che è attivo solo quello di Bari.
Secondo quanto precisato nell’art.1 del DM 16.5.2006 la tariffa massima è di € 424,95.
A Roma, se ricordo bene, il servizio è gratuito.
Comunque la cremazione rientra tra i servizi a domanda individuale per i quali il Comune deve coprire almeno il 36% della spesa o meglio del gettito complessivo, cioè se introita meno del 36% con la contribuzione del cittadino, deve incassare di più per un altro servizio. (vedasi DM 31.12.1883).
I Comuni che non sono qualificati come enti strutturalmente deficitari possono anche non coprire il 35% della stessa spesa; quelli invece che sono qualificati come enti strutturalmente deficitari incorrono in una serie di sanzioni, tra le quali il decurtamento dei trasferimenti erariali.
Chiuderei con un altro aspetto della materia e cioè quello di sollecitare i senatori a completare l’approvazione della legge sulla Polizia Mortuaria, già approvata alla Camera e accantonata sin dai tempi di Pera.
ogni tanto pure nella mia martoriata terra si respira un po di aria fresca…
Comunque a chi chiedeva a quando le elezioni regionali in Puglia >primavera 2010.
Vendola vinse sul filo del rasoio contro fitto…ora per come sta messa la sx credo che lo psiconano se la riprenderà… pure la Puglia…
@ iononcistopiù
“Aria fresca …”
MI auguro che i forni crematori abbiano dei buoni filtri.
(Per rovinarti l’ideologia ti dirò che anch’io ho fatto cremare mia madre)
Ciao