Spagna: sentenza sul crocefisso, prime reazioni italiane

Cominciano ad emergere le prime reazioni del mondo politico italiano alla sentenza spagnola che ha rimosso il crocefisso da una scuola pubblica in nome della laicità dello stato. In particolare, dal centrodestra si levano voci di protesta. Secondo Pier Ferdinando Casini “la laicità dello Stato è un principio troppo serio per essere ridicolizzato” come sarebbe avvenuto in Spagna con questa sentenza. Casini afferma che paesi come Italia e Spagna hanno un’identità cristiana e che “i sani principi della laicità” non si possono confondere “con un laicismo di stato” che non lascerebbe spazio “al bisogno innato di religiosità” e che potrebbe sradicare “dalla nostra vita Dio e la religione”.Il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli afferma perentorio che “il crocifisso non un solo un simbolo religioso, ma è il simbolo di quei valori su cui abbiamo costruito la nostra storia e la nostra civiltà”. Rinunciare ad essi saebbe segno di una crisi “molto più grave” di quella economica in corso, tanto da far sentenziare: “Le crisi economiche si superano solo partendo dai valori, diversamente ci sarà l’Apocalisse”.
Margherita Boniver (Pdl) “da laica” ritiene “pericoloso intepretare il multiculturalismo a suon di dinieghi, scuse e rimozioni di simboli che appartengono intimamente alla nostra visione del mondo”.
Secondo Piergiorgio Odifreddi “anche la Spagna, dopo tanti anni di franchismo” sta diventando “un paese civile”: sentenze come questa “sembrano anormali a noi che abbiamo una tradizione diversa”, seppure “mettere i crocifissi nei luoghi pubblici è un modo un po’ surrettizio di fare propaganda religiosa, come lo è d’altronde l’ora di religione”. Ricordando la sentenza di qualche anno fa che ammetteva la rimozione dei crocefissi dai luoghi pubblici in Italia (contestata proprio dalla “laica” Boniver), Odifreddi afferma: “Mi colpì la reazione del mondo politico: lo stesso presidente Ciampi disse che questa era una sentenza assurda, e che non andava seguita. Mi sembrò un comportamento abbastanza singolare per un Presidente della Repubblica, e che la dice lunga su quanto da noi il concetto di laicità sia piuttosto avveniristico”. Il matematico chiarisce che il problema non è la Chiesa, che “ritiene di avere un messaggio da dare, ed è giusto che usi tutti i mezzi possibili per diffonderlo”, ma della “classe politica”. “Neanche i partiti sedicenti laici portano avanti una politica laica”, continua Odifreddi rievocando la breve esperienza nel Pd, senza risparmiare critiche alla classe intellettuale, che non “fa ostruzione di fronte all’invadere della Chiesa”, anzi rivelandosi “più papista del papa” pur dichiarandosi “laica”. Altra questione toccata da Odifreddi è quella dei media, che amplificano “in maniera veramente esagerata” le affermazioni della Chiesa, mostrando una certa sudditanza e facendo propaganda gratuita.

E’ ormai un po’ ripetitivo dirlo, ma c’è sempre il sondaggio sul “Corriere della Sera”.

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86 commenti

Toptone

Come al solito, Odifreddi ha centrato il problema al cuore.

L’Italia si merita i pessimi politici che ha, in quanto ha pessimi cittadini, bigotti e proni al potere, qualsiasi esso sia.

kefos93

Be’ definire Boniver ” laica”, mi sembra un po’ azzardato!
Sembra che abbia partecipato, unitamente a Craxi, ma anche , Andreotti, Letta, Berlusconi ( non ancora così noto ) ed altri, ad un convegno riservato tenutosi nell’ Abbazia di Montecassino !!

Nero

Non si può non quotare Odifreddi che acutamente coglie il vero problema che non è l’atteggiamento della chiesa (abbastanza scontato) né quello di un Casini (cosa doveva o poteva dire il poveretto) ma piuttosto quello di tutto quel ciarpame intellettuale di aria laica, normalmente arrogante ma pronto, per calcolo, a tacere e a sdraiarsi bocconi di fronte agli uomini con la gonna.
Ricordo che anch’io rimasi sorpreso della reazione di Ciampi – il Presidente della Repubblica! – sulla sentenza italiana.
Parole inadeguate ed ingiustificabili da parte della più alta carica dello Stato (laico).

Paradossalmente, di fronte al silenzio dell’intellighenzia laica, riesce a far miglior figura addirittura Calderoli….ed è tutto dire.

Saluti

Francesco Paoletti

TRADUZIONE DEGLI INTERVENTI (dalla rubrica “parla come mangi”)

Pierferdinando Casini : “l’egemonia totale del Vaticano è un principio troppo serio per essere ridicolizzato” come sarebbe avvenuto in Spagna con questa sentenza. Casini afferma che paesi come Italia e Spagna hanno un’identità confessionalista e che “i sani principi della sudditanza alla chiesa” non si possono disturbare “con la laicità” che non lascerebbe spazio “al bisogno innato di imporre la propria religione agli altri” e che potrebbe sradicare “dai nostri partiti politici la necessità di prendere ordini da uno stato estero che non riconosce neppure la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”.

Il ministro per la Semplificazione normativa Calderoli afferma perentorio che “il crocifisso non un solo è un simbolo religioso, ma è il simbolo di quei valori su cui abbiamo costruito il confessionalismo”. Rinunciare ad essi saebbe segno di una crisi “molto più grave” di quella economica in corso perchè non sapremmo più come fare a giocare il ruolo di baciapile del Vaticano “Le crisi politiche in Italia sappiamo superarle solo attraverso il confessionalismo, diversamente ci sarà l’Apocalisse di questa classe politica”.

Margherita Boniver (Pdl) “da confessionalista che si autodefinisce (per convenienza) laica” ritiene “pericoloso intepretare il multiculturalismo a suon di dinieghi, scuse e rimozioni di simboli che appartengono intimamente alla nostra volontà di imporre la nostra religione agli altri soprattutto nei luoghi pubblici”.

CURIOSITA’ : Marcello Pera non ha ancora detto nulla ? … che ne so : qualche storiella sulle nostre radici cristiane o sul laicismo che (secondo i confessionalisti come lui) sarebbe una derivazione del marxismo diversa dalla laicità

Angelo Ventura

Da laico dico che il crocifisso nelle scuole e uffici pubblici fa parte del paesaggio, e neppure ci bado. Volerlo togliere sembra una provocazione inutile, un provvedimento poco laico, se laico vuol dire tollerante delle opinioni altrui, non “anticlericale”.

Beldin

il discorso: “sono le nostre tradizioni” “i nostri valori” eccetera sono tutte false motivazioni. In uno stato che vuol dirsi laico, nella costituzione si afferma esplicitamente che lo stato nel suo ambito è libero, sovrano e perfetto. A differenza di quanto può dire Papa Ratzinger, lo Stato in sè è perfetto, ed è scritto nero su bianco, e non ha bisogno di legittimazioni da qualsivoglia potere, di natura religiosa o altro (ad esempio un altro stato). Le istituzioni e i luoghi pubblici sono l’emanazione diretta dello stato, sono i luoghi dove si esercitano il potere esecutivo, legislativo, giudiziario, e in cui si amministra la vita pubblica, compresa l’istruzione. In questi luoghi, esporre un simbolo che non siano quelli dello stato, significa implicitamente riconoscere l’autorità di un altro potere, superiore a quella dello stato, o che legittima quella dello stato. Il che non è solo incostituzionale, ma inutile. Dire che vanno esposti i simboli perchp la maggioranza degli italiani è cristiana è un altra flasa motivazione: così lo stato non è più laico, ma uno stato confessionale a maggioranza. Uno stato che espone simboli religiosi professa di fatto una fede, e non può dirsi laico. C’è inoltre un altro pericolo: accettando di esporre i simbli della fede della maggioranza dei cittadini, rendendo lo stato uno stato confessionale, si legittima il fatto che in futuro, se la fede della maggioranza dei cittadini cambierà (e l’ipotesi è meno fantascientifica di quanto possa sembrare), allora costoro saranno legittimati a imporre i loro simbli alle istituzioni

I giochi delle 3 carte dialttici lasciano il tempo che trovano: lo stato laico è uno stato aconfessionale, equidistante da tutte le credenze/non-credenze, che non espone simboli religiosi, e che lascia ai cittadini libertà di culto, essendo indipendente da qualsiasi potere religioso

Per questo l’Italia non è uno stato laico

Mun Rafun

@ Angelo Ventura
Non si tratta di non essere tolleranti delle altrui opinioni, ma, più semplicemente, di non tollerare le altrue imposizioni. Forse ti ”sfugge” questa ”piccola” differenza.

Francesco Paoletti

@ Angelo Ventura

Laico vuol dire rispetto delle opinioni altrui non tolleranza (la tolleranza non fa parte della laicità), ma anche ristetto dalle opinioni altrui (la cosa deve essere reciproca).
Se la religione è un fatto personale, nei luoghi pubblici non ci può essere un simbolo religioso perchè altrimenti significa imporre quella religione a tutti anche se tu personalmente al crocifisso non ci badi (così come non badi agli evasori fiscali, alla mancanza di sicurezza nei cantieri e ai farmaci che vengono venduti senza prescrizione: tutte attività che a te personalmente non danno fastidio e a cui no badi ma che costituiscono una violazione di legge ed anche dei diritti fondamentali degli altri).

Il fatto che qualcuno ad una cosa non ci bada perchè non gli da fastidio non vuol dire che quel qualcuno è laico, ma è molto più probabile che possa trattarsi di un italiano medio con scarsa coscienza sociale

Giorgio Villella

@ Angelo Ventura:
> laico vuol dire tollerante delle opinioni altrui

Giusto, quindi poco laico è lo stato italiano che mette negli edifici pubblici SOLO i simboli di UNA religione che si trova ad essere, di fatto, la religione di stato.
E infatti nel secolo scorso avevo chiesto al presidente della corte costituzionale di togliere il crocifisso dall’aula delle udienze; non mi ha risposto. Allora gli ho mandato il simbolo dell’Uaar fatto da un artista in rame smaltato, chiedendogli di metterlo accanto al crocifisso; nessuna risposta; chi e’ l’intollerante? (Successivamente un presidente cattolico ha tolto quel crocifisso).

E infatti è di qualche giorno fa la notizia che una pastora valdese a Bologna è stata cacciata in malo modo perché voleva confortare un paziente valdese di un ospedale pubblico in orario non di visite, ospedale che ha un cappellano cattolico che gira per i reparti quanto vuole e in barba alla intesa tra valdesi e stato italiano che contempla questa possibilità.

E infatti negli asili e nelle scuole elementari statali i bambini di famiglie atee o di religioni diverse (da quella “normale” che gode di privilegi) subiscono molti sopprusi ed umiliazioni.

E difatti la chiesa cattolica spolpa lo stato italiano a spese mie, tue e di tutti i cittadini, mentre dovrebbe essere mantenuta solo dai suoi fedeli, che sono molto pochi.

N2RT

“il crocifisso non un solo un simbolo religioso, ma è il simbolo di quei valori su cui abbiamo costruito la nostra storia e la nostra civiltà”.

Non è la nostra, ci è stata imposta.
Il cristianesimo non è europeo.
Cristo non era europeo.

Se poi c’è chi vuole fare proprio il suo insegnamento, è affar suo, come lo è chi vuole essere buddista o shintoista (ci mancherebbe che non avesse la possibilità di farlo).

La nostra civiltà è EUROPEA, e non c’entra affatto con le religioni, soprattutto quelle di importazione. La storia cristiana è stata costruita sul divieto di avere altre religioni, e non mi sembra affatto un motivo di vanto. …

Bruno Gualerzi

A proposito di reazioni italiana.
Questa, se ho capito bene, mi sembra incredibile, e perciò chiedo conferma… ma nella rassegna stampa di questa mattina in TV veniva segnalato un editoriale di ‘Avvenire’ in cui si collegava, in qualche modo che mi è sfuggito (sconcertando però lo stesso giornalista che conduceva la rassegna e che parlava di “quanto meno cattivo gusto”) il crollo del soffitto del liceo di Rivoli che ha provocato un morto e vari feriti tra gli studenti a – ripeto, non ho capito bene in che modo e mi piacerebbe conoscerlo – alla sentenza spagnola relativa al crocifisso nelle scuole pubbliche.

Aldovaldo

Togliere il crocifisso dalle aule scolastiche non mi sembra una “provocazione”. Il rispetto delle regole non è provocazione, altrimenti sarebbe provocazione non rubare, non insultare la gente, ecc. Togliere il crocifisso dalle aule scolastiche significa correggere un vecchio errore così come quando si fanno dei banchi nuovi più comodi e funzionali in sostituzione di quelli vecchi costruiti 30 anni fa. Oltretutto in molte aule scolastiche il crocifisso già non c’è, quindi non vedo questa catastrofe che porterebbe l’Italia alla perdita dei valori cristiani. Il crocifisso nelle scuole è una goccia nel mare, resta una TV totalmente sottomessa al Vaticano, restano chiese in sovrabbondanza, madonne e madonnine sparse in ogni angolo della città, ecc. Insomma i simboli cristiani proprio non scarseggiano, mi sembra che le polemiche siano veramente stupide e inutili. La scuola non è un luogo di culto, non ci si va per pregare, quindi non vedo proprio cosa ci sta a fare un crocifisso alla parete. Condivido quel che dice Odifreddi: la Chiesa fa il suo mestiere. Sarebbe il caso che anche i politici facessero il proprio, rispettando e facendo rispettare la laicità dello Stato.

Andrea

Personalmente ritengo il crocefisso IL simbolo di uno dei più grandi imbrogli che l’umanità abbia dovuto subire negl’ultimi 2000 anni del suo travagliato percorso.
Non abbiamo nessuna prova strorica attendibile di questo fantomatico “unto”, i racconti mitologici dei suoi proseliti (i vangeli) sono pieni di contraddizioni, errori, aporie da renderli privi di ogni attendibilità non solo storica ma anche etica.
Quindi ostentare questo simbolo nei luoghi acessibili o fruibili da ogni cittadino di uno stato moderno, prima ancora di lacio, mi sembra assurdo, sarebbe come mettere una foto i Hittler in un museo della Shoah!!
Ciao

Angelo Ventura

Per Francesco Paoletti:
Tu scrivi, insultandomi arbitrariamente:
“così come non badi agli evasori fiscali, alla mancanza di sicurezza nei cantieri e ai farmaci che vengono venduti senza prescrizione: tutte attività che a te personalmente non danno fastidio e a cui no badi ma che costituiscono una violazione di legge ed anche dei diritti fondamentali degli altri).

Il fatto che qualcuno ad una cosa non ci bada perchè non gli da fastidio non vuol dire che quel qualcuno è laico, ma è molto più probabile che possa trattarsi di un italiano medio con scarsa coscienza sociale”
Sei proprio fuori strada. A parte che stai equiparando l’esposizione di un crocefisso a dei reati gravi come l’omissione di misure di suicurezza sul lavoro (cosa che mi indigna non poco, e sul mio blog ne ho scritto diverse volte), io non sento un crocifisso in un luogo pubblico come un’imposizione, perchè volere o no, siamo un paese cristiano e io stesso sono cristiano, anche se non cattolico. Non che vada matto per il crocifisso in sè: ma avrei ritenuto più sensato lasciar decidere a ogni scuola se metterlo o no.

rodolfo argentati

A me onestamente questi giocattolini che siano appesi o no, non dà alcun fastidio, nel vederli mi ricordano la barbaria con cui veniva punito chi commetteva dei crimini di varia natura, come quelli religiosi di gesù.
Il problema vero ed impellente è quello di espellere lo stato vaticano dall’ italia; siamo l’ unico popolo che paga le tasse a due stati, siamo dei pecoroni nelle mani di quattro criminali
che con la scusa di agire in nome di un ipotetico dio, c’ è la mettono costantemente in quel posto.

Saluti

Angelo Ventura

Per me sarebbe più importante che gli insegnanti insegnino la laicità, che, ripeto, è rispetto per il prossimo e per i diritti altrui. Poi, se vogliono, possono mettere quel che vogliono, l’impoirtante è che insegnino il rispetto per le diversità e i diritti umani.

marco

potrebbe sradicare “dalla nostra vita Dio e la religione”…… questo mi rallegra le giornatai!!!!

nessie

Beldin: concordo con quello che hai scritto. In particolar modo sul pericolo che paventi: nel futuro – segnatamente – solo la laicità dello Stato potrà salvarci da integralismi vari. E, come puoi immaginare, da donna, ho un motivo in più per essere preoccupata.
saluti

Sergio

Complimenti a Paoletti e Beldin per i loro interventi (la divertente “traduzione” degli interventi di Casini & Co la archivio).

Che il crocifisso faccia parte dell’«arredo» dello Stato italiano in scuole, ospedali, tribunali, luoghi pubblici eccetera e non dia poi così fastidio, tanto che sarebbe intollerante contestare questa usanza (come suggerisce Angelo Ventura), è un argomento capzioso.
Intanto a me (personalmente) i crocifissi danno parecchio fastidio (girando in macchina qui da me ogni tanto m’imbatto per le strade in grossi crocifissi col condannato appeso, una visione tutt’altro che estetica). Non parliamo poi dei sensi di colpa che quel crocifisso deve ingenerare nel volgo: è morto per te, per i tuoi peccati ecc. Un’ossessione permanente.

Anche quando il simbolo è discreto l’importante è che ci sia: difatti si noti come strepitano se a qualcuno viene l’uzzolo di rimuoverlo. Il simbolo non sta lì per niente. Il simbolo è come la bandiera: questa è terra nostra.

Un insegnante in Ticino chiese la rimozione del crocifisso. Si presentò in classe un politico (liberale!) col centimetro (sic), e osservò che – viste le dimensioni – quel crocifisso non dava poi tanto fastidio. Argomento classico e scontato: ma perché insisti tanto, sei proprio illiberale, intollerante ad esigere la rimozione.
(L’insegnante l’ebbe vinta grazie a una storica sentenza: il Tribunale federale gli dette ragione – scatenando scomposte reazioni dei politici cattolici in parlamento – tutto il mondo è paese).

Fernando

Anche io condivido totalmente il pensiero di Odifreddi,sono altresì in sintonia con Aldovaldo “a scuola si va per studiare e chi vuole pregare vada nella sua chiesa.Mi permetto però di fare osservare che,certo le polemiche sono stupide,ma non inutili e non lo sono perchè,come altri ebbero a dire “calunniate,sparlate pure,anche se le parole dette non sono vere, qualcosa resterà”.

Alessandro Bruzzone

Riconosco che esistono varie soluzioni possibili, ma io ritengo che la laicità non si possa realizzare pienamente se non si distinguono i luoghi di culto (che potete tranquillamente tenervi) dai luoghi pubblici, che devono essere ideologicamente neutrali.
E’ abbastanza ridicolo pensare che gli insegnanti possano insegnare la laicità con un crocefisso alle spalle, nel “rispetto della diversità” (come scrive qualcuno qui…), perché l’alunno finirebbe col credere che laicità e cristianità (o peggio, proprio la cattolicità) coincidono, e che quanto è fuori dalla cristianità laico non può essere. I simboli, per quanto mi rattristi, hanno il loro peso specie quando si è piccoli e si assumono gli input esterni con scarsa profondità critica.

Che poi andrebbe a vantaggio anche degli ecclesiastici cattolici, perché la confusione di simboli non li agevola affatto: quando vedi la foto di un personaggio come Tosi con maxicrocefisso e fotazza di Ratzinger alle spalle, non so che bene faccia alla causa della CCAR…

Kaworu

il male dell’italia sono gli italiani, cari signori.

non il vaticano, non i politici.

gli italiani.

io un popolo (sempre che si possa definire così, perchè mi sa che mancano i requisiti minimi) così pietoso non l’ho mai visto.

Beldin

Angelo Ventura – “Per me sarebbe più importante che gli insegnanti insegnino la laicità, che, ripeto, è rispetto per il prossimo e per i diritti altrui”

no, tu confondi la causa con la conseguenza. quello che tu descrivi non è la laicità, è una delle CONSEGUENZE della laicità

laicità è autonomia dello stato, in tutti i suoi ambiti, da qualsiavoglia potere religioso, ed è una condizione preliminare per poter insegnare rispetto del prossimo e diritti

Aldovaldo

E’ vero, “la calunnia è un venticello” e a volte non si riesce a capire da dove proviene, col risultato di mettere il paravento dalla parte sbagliata. Comunque girando per la città si vede una quantità incredibile di simboli religiosi e a volte sembra proprio che abbiano voluto marcare il territorio come fanno certi animali. A me sinceramente non danno grande fastidio, però mi dà fastidio la sensazione di poca onestà intellettuale di chi li ha voluti mettere, non vedo insomma vera devozione. Quindi in un certo senso siamo un paese cristiano, ma non ho mai visto nessuno disposto a offrire l’altra guancia, semmai ti offrono un altro schiaffo. Sentire poi certe parole da certi politici suona addirittura comico. Insomma tutto questo cristianesimo è nelle parole, ma non nei fatti.

Ivo Mezzena

Invece di seguire un esempio di civiltà, hanno pure il coraggio di commentare, tutti sudditi di B16

Aldovaldo

Calderoli, “dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi”, “bussate e vi sarà dato”, “ama il prossimo tuo come te stesso”, mai sentire queste parole?

Aldovaldo

@ Mezzena
Forse il problema è che vedono tutti la pagliuzza nell’occhio dell’altro… Io non sono credente, ma le parole attribuite a Gesù mi piacciono molto e le condivido in massima parte. Penso che siano parole di buon senso, nulla di soprannaturale. Anzi, gli stessi concetti sono stati espressi in tutte le culture e civiltà da tanti altri pensatori.

kame

La debolezza della fede si vede anche da queste cose, l’attribuire tanta importanza alla presenza di un oggetto simbolico in alcuni luoghi e l’idea che senza questo essa venga compromessa nei fedeli. Sono convinto che poschissimi – soprattutto pochissimi di coloro che “parlano” – credano veramente in Dio. Ho invece la forte impressione che essi credano in tutto ciò che dal credere in Dio dovrebbe o potrebbe (secondo la Cheisa) derivarne; in un certo senso, si crede nelle Chiese e in tutto quel mondo che esse “inventano” e rappresentano.

Ivo Mezzena

@ Aldovaldo

“non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, fin qui tutto bene, ma la crocifissione di un uomo come simbolo non è accettabile in pubblico.

Bruno Gualerzi

@ Aldovaldo
Condivido per molti aspetti ciò che affermi nella replica a Mezzana. Mi piacerebbe avere, in quanto non credente come me, un tuo parere su un mio pensiero in merito al crocifisso (se ti va di leggerlo) espresso nel post “Spagna: sentenza sul crocifisso, critiche da vescovi e PP” (24 nov. ore 20.44), che non ha avuto nessun riscontro… ‘ateo’. Grazie.

fresc ateo

Nessuno toglie i crocifissi dai luoghi di loro competenza ; le chiese quindi non rompino codesti integralisti papisti. non devono stare nelle aule dove convivono multi religioni e
idee. ma come fanno a non capire ??’ sono prorpio di coccio questi novelli inquisitori .

Otto Permille

Il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli afferma perentorio che “il crocifisso non è solo un simbolo religioso, ma è il simbolo di quei valori su cui abbiamo costruito la nostra storia e la nostra civiltà”…. Qualcuno però dovrà spiegare perché sia il Klu Klux Klan che il Terzo Reich alzavano orgogliosamente la croce sulle loro bandiere. La croce è stata un simbolo del potere per terrorizzare la gente. Anche la chiesa, nello stesso modo, con il suo “In hoc Signo Vinces” e agitando croci ovunque, ha ottenuto lo stesso effetto di sottomissione dei popoli che i romani ottenevano usando la croce in altro modo più “materiale”.

Aldovaldo

Ciao Bruno, ho letto, certamente condivido quanto hai scritto. Nell’Antico Testamento come sai Dio è sostanzialmente un uomo, ha non solo aspetto antropomorfo ma persino tutti i difetti umani. Quindi è molto vicino all’uomo, è una sorta di superuomo, ricorda molto gli dèi del paganesimo dell’antica Grecia e antica Roma. Poi è andato via via trasformandosi in qualcosa di sempre più “spirituale” e lontano dall’uomo. Tanto che nei Vangeli praticamente non si manifesta se non in forme emblematiche e metaforiche, la colomba, la fiammella, ecc. Nei Vangeli quindi Dio viene riportato nella sua dimensione umana con questo stratagemma ancora una volta molto pagano del dio che nasce da una vergine che è a sua volta in un certo senso “divina”. Quindi sostanzialmente c’è questo meccanismo del riportare Dio ad un livello molto umano per renderlo maggiormente accettabile, meno distante dalla nostra natura umana e dalla nostra quotidianità.

nasoblu5

>Ho invece la forte impressione che essi credano in tutto ciò che dal credere in Dio dovrebbe o >potrebbe (secondo la Cheisa) derivarne

Credono nella credenza in dio ed in tutto ciò che ne consegue in termini di consolante conformismo identitario.

Aldovaldo

@ Ivo Mezzena
Tutte le religioni sono qualcosa di molto complesso nelle quali è palese un miscuglio di valori umani, ritualità, simbolismi “esoterici”. Diciamo che la parte esoterica serve in molti casi a far accettare comunissimi valori umani. Viceversa è necessario anche umanizzare la divinità per non renderla troppo distante da noi. Se la gente riuscisse, molto laicamente e con molta onestà intellettuale, a scindere e mantener separati gli elementi esoterici da quelli umani sarebbe tanto di guadagnato per tutti. Da un punto di vista antropologico le religioni sono estremamente interessanti e oserei dire importanti perché ci fanno capire molti meccanismi della mente umana. Io vedo sempre un doppio meccanismo, quello dell’uomo che va verso il trascendente (non sto qui a elencare le motivazioni) e quello dell’uomo che porta il trascendente nell’immanente. L’uomo crea il trascendente per avere un controllo sull’immanente, crea Dio per averne paura. Quindi mi sembra molto difficile dare giudizi netti ed estremi, non sono assolutamente un iconoclasta, penso che dalle religioni come dalle filosofie possiamo prendere ciò che riteniamo utile e mettere da parte ciò che è non solo inutile, ma addirittura dannoso.

Aldovaldo

In quanto alla crocefissione non accettabile in pubblico, ok, ma in TV c’è di peggio! ^_^ Va tolto per altri motivi come abbiamo già detto. Comunque quel che dici non è fuori luogo. Immagina recarsi in un paese straniero e vedere dappertutto l’effige di un impiccato. Raccapricciante.

agnese l'apostata

calderoli ammazzatiiiiiiiiiiiiiiiiiii…………………….

franco

“Immagina recarsi in un paese straniero e vedere dappertutto l’effige di un impiccato. Raccapricciante.”

Se Gesù fosse stato ucciso venti anni fa, i bambini delle scuole cattoliche porterebbero delle piccole sedie elettriche intorno al collo invece delle croci.

Lenny Bruce

Giovanni Bosticco

Una cosa non è mai ripetuta abbastanza:
La civiltà europea NON ha fondamenti cristiani.
Da un punto di vista teorico le sue radici sono
greche, da un punto di vista pratico le radici
sono romane, e comunque opera di pagani.
Quando sull’Europa dominava un cristianesimo
indiscutibile, eravamo ridotti peggio di un paese
arabo. L’era moderna ha preso il via dall’idea
di riscoprire gli antichi, e tutte le innovazioni,
da Galileo a Darwin, dalla Rivoluzione Francese
alle lotte operaie, non hanno avuto per simbolo
il crocifisso.
Si vuole altro?

Aldovaldo

Io direi che parlare di radici è di per sé un errore. L’Italia è un misto di etnie e culture diverse a loro volta influenzate nel corso dei secoli da altri popoli. Le radici lasciamole alle piante ^_^

TalebAteo

“Le crisi economiche si superano solo partendo dai valori, diversamente ci sarà l’Apocalisse”

Per non parlare del redento ex finanziario creativo, al secolo tremonti, gia’ piu’ volte colto nel citare la bibbia con aria ispirata, e la cui ultima serafica citazione e’ stata “dopo il male viene il miele”.

siamo in buone mani

Francesco Paoletti

Per Angelo Ventura

Io veramente non avevo alcuna intenzione di offenderti, né l’ho fatto (a meno che nelle mie parole tu non sia andato volutamente a cercare velleità offensive).
Mi sembra più che normale che se tu non sei di quei mestieri non vai ad indagare sul grado di sicurezza dei cantieri, sull’evasione fiscale o sui farmaci (anche perchè non sono argomenti che fanno parte della tua quotidianità).
Però una cosa è non preoccuparsi di quelle problematiche, un’altra è sostenere che qualsiasi normativa ad esse concernente sia inutile perchè qualcuno non vi è direttamente coinvolto o non ci fa caso.
Quindi scusami ma ti chiedo: dove sarebbe l’insulto arbitrario ?
L’esposizione di un crcifisso per quello che mi riguarda significa imporre agli altri una religione e per come la penso io trattasi di aperta violazione dell’art. 30 della Dichiarazione Universale (reato per me altrettanto grave agli altri menzionati).
Il fatto che tu non lo senta come un’imposizione non vuol dire che non possa sentirlo qualcun altro.
L’Italia è un a paese laico a maggioranza cristiana (che è una cosa un po’ diversa dal dire che è “cristiano”).
Su alcuni principi di base non è concepibile lasciar decidere la maggioranza (immagina cosa succederebbe se si decidesse se pagare le tasse o meno su votazione a maggioranza nella popolazione italiana).
Alcuni principi di base non possono essere messi in discussione in una democrazia laica, altrimenti non avremmo più una repubblica democratica, ma avremmo una repubblica e basta ed una repubblica non è necessariamente democratica (come dimostra lo stesso Iran).
La tutela dei diritti fondamentali non può essere decisa a maggioranza, ma deve essere garantita dallo stato sempre e per tutti, altrimenti ci ritroveremmo con “due lupi ed un agnello che decidono cosa si mangia per cena” (ti ricordo che in Germaniala soluzione finale fu una scelta di maggioranza.
Guarda caso in Italia almeno 13 dei diritti fondamentali vengono regolarmente violati.
Guarda caso in Italia ogni volta che si è pensato di insegnare DIRITTI UMANI, LAICITA’ ed EDUCAZIONE CIVICA a scuola, i confessionalisti sono partiti all’assalto definendo tali discipline come “religione laicista”.

Ivo Mezzena

@ Aldovaldo

L’aspetto antropologico delle religioni è interessante, ma rimane il problema democratico, che suggerisce di tutelare tutti e non solo gli adoratori di un uomo torturato in croce. Se togliamo tutti i simboli religiosi in pubblico, garantiamo la libertà di religione a tutti.

don alberto m. de maria

@ Bruno Gualerzi
se non l’hai gia letto integralmente (sempre meglio) nel sito di Avvenire, ecco qualche frase dell’editoriale. Ciao.
“… Il segno di una strana vittima. … Ma se il Cro­cifisso non guarda ora quel ragazzo, se il Dio-uomo in cui credo non lo prendesse o­ra dalla sua croce di banchi sepolti, di tubi divelti, di crollo idiota e colpevole, per strin­gerlo al Suo petto di cielo, allora sarei io il primo a cacciarLo da ogni luogo come sta­tuetta inutile. Di fronte a quella morte as­surda possiamo fissare gli occhi chiari di Vito, e il crocifisso. E offrire al suo spasimo il nostro. L’irruzione della morte nella vita quotidiana dei nostri ragazzi ci fa doman­dare quale sentimento, quale visione di es­sa abbiano maturato. … In questi giorni in cui vampiri gentili e cru­deli trionfano nei cinema, … qualcuno ha fatto notare che ormai … i ragazzi hanno in questi fenomeni che sfruttano la morte in senso spettacolare forse gli unici punti di contatto con una elaborazione in­torno al problema. … Equiparare il cro­cifisso alla bandiera, al ritratto del Presi­dente, insomma a un simbolo solo storico­civile, non credo sia giusto. No, si tratta pro­prio di un segno d’altro genere. Che si po­ne ad un altro livello di signficati. Che vale, in questo senso, per i cristiani e anche per chi non crede, perché ricorda che il senso della morte è una questione che ci riguar­da, ed è un problema che un ragazzo de­ve affrontare anche a scuola. … Proprio i ma­ledetti fatti di questi giorni, e gli occhi chia­ri e pieni di infinito del povero dolcissimo ragazzo di nome Vito, ci possono far pen­sare meglio a che cosa proporre o cosa to­gliere da davanti agli occhi nei luoghi che chiamiamo pubblici. E che non significa a­nonimi, anzi: sono i luoghi dove la vita e la morte di ognuno non si lasciano occultare”

Flaviana

Io mi auguro veramente che non solo dalle scuole, ma anche da ogni luogo pubblico vengano tolti i crocifissi, compresi tribunali, ospedali ,e anche in un discreto numero di stanze d’ albergo e pensioni, che dimostra una grande mancanza di rispetto per gli ospiti paganti, appartengano questi ad altre religioni, o nessuna. A me questo simbolo macabro offende oltre misura e mi sembra iniquo dover addirittura pagare per esservi obbligata a conviverci.

Lorenzo C.

Non sono d’accordo che il Crocefisso “è un modo un po’ surrettizio di fare propaganda religiosa”. Tant’è che un’usanza nata quando di fare propaganda cattolica non c’era proprio bisogno… In ogni caso in linea di massima non sono contrario alla rimozione dei crocifissi dai luoghi pubblici

Aldovaldo

@ Ivo
Ok, ma una statua di un certo valore artistico? Non vorrei fare come i talebani che fecero saltare le due statue del Buddha.

Aldovaldo

In alcuni tribunali il crocifisso fa parte della parete ed è grande, bisognerebbe buttarla giù e rifarla?

Flaviana

@Aldovaldo

i crocifissi di valore artistico si trovano gia’ nei musei e in moltissime chiese. Se ne stiano pure’ li.
( comunque il Buddha e’ un simbolo piu’ positivo, se vogliamo proprio far questioni)

Bruno Gualerzi

@ Giovanni Bosticco
Certamente la tua identificazione delle ‘radici’ europee è molto più condivisibile di chi blatera continuamente di radici cristiane… ma io concordo con Aldovaldo nel ritenere questa benedetta ricerca delle radici poco più di una operazione accademica senza nessun reale verificabilità in grado di superare la difficilmente evitabile deformazione ideologica che colora sempre di sé queste interpretazioni del passato. L’unica operazione in proposito che credo meriti di essare fatta è mettere in evidenza come esistano sempre elementi in grado di ‘legittimare’ una interpretazione o l’altra. Ognuno mette in evidenza ciò che conforterà la sua convinzione più o meno precostituita
Questo ‘relativismo ideologico’ – per quanto mi riguarda da tenere sempre d’occhio per qualsiasi sguardo rivolto al passato, e tanto più quanto più remoto – è poi particolarmente inevitabile nel caso delle ‘radici europee’, essendo un continente, l’Europa (e ancor più l’Italia… ma immagino, sia pure in diversa misura, ogni continente), attraversato dalle più disparate influenze.
Come dice bene Aldoaldo, lasciamo le ‘radici’ alle piante, anche perchè spesso questa spasmodica ricerca delle radici sa tanto di fuga dal presente più che di sforzo per comprenderlo.

don alberto in pausa pranzo

@ aldovaldo
I primi a non volere i crocifissi nei tribunali dovrebbero essere i magistrati, considerando la bella figura dei loro colleghi in un certo antico processo 😉

Il Filosofo Bottiglione

ormai quando si dice una cosa così logica quale il fatto che in uno stato non confessionale i luoghi pubblici dovrebbero essere privi di simboli religiosi si viene attaccati in modo inverecondo:
1) ma allora se vuoi togliere il crocifisso cosa ci vuoi mettere, l’immagine di allà?
2) ma togliendo il crocifisso neghi le tue radici!
3) il crocifisso non è lì come simbolo religioso, ma come esempio di pace, amore, sofferenza, speranza, ecc, ecc, fino a qualcuno che si avventura in un laconico “è il massimo esempio”.
4) deriva dal 3 e dal 2: il crocifisso è lì anche per te!
5) togliere il crocifisso è un atto di violenza contro i cristiani [che sono la stragrande maggioranza degli italiani]
6) chi vuole togliere il crocifisso significa che lo ritiene offensivo, atteggiamento nichilista di necrosi culturale e amnesia storica.

lascio a voi la risposta alla balordaggine di tali affermazioni, risposta che va dal fatto che violenza la faccio se vengo a togliere il crocifisso in casa tua, non nei luoghi pubblici, al fatto che se è lì per me allora lo tolgo, al fatto che è meglio la necrosi culturale della sclerosi culturale, al fatto che se è simbolo di pace allora ci mettiamo a fianco anche la falce e martello che è simbolo di giustizia sociale, al fatto che all’immagine di cristo e a quella di allà (che non ha immagine) preferisco il muro pulito.

don alberto in pausa pranzo

@ Giovanni Bosticco
Una puntualizzazione dalla rossa Emilia per quanto riguarda chi ha ispirato le ‘lotte operaie’:
Ho digitato “Cristo socialista”, e le/ti riporto da ‘socialisti.net’:

“è indubbio che l’attenzione verso i poveri e i deboli da parte di Gesù (estranea alle culture dell’epoca), è stata fonte di ispirazione per il movimento socialista. Senza la preesistenza del messaggio cristiano non è neanche concepibile la nascita delle prime idee socialiste nell’Europa di fine ‘700.
D’altronde ai giorni nostri non ci si sofferma abbastanza su questo semplice dato e sulle implicazioni che esso comporta: il socialismo è nato in ambiente cristiano, non in terre mussulmane o induiste. La socialdemocrazia tedesca , nel celebre congresso di Bad Godesberg del 1959 con cui ripudiò il marxismo come dottrina ufficiale, riconobbe il debito verso la religione dei Vangeli. Il documento finale del congresso proclama, infatti, che “il socialismo democratico è l’erede del cristianesimo, della filosofia classica e dell’umanesimo”

Giovanni Bosticco

Da una parte Gesù ha detto al ricco di non sfruttare il povero,
dall’altra al povero di farsi sfruttare e ringraziare ancora, perché
sarà ricompensato nei Cieli. Preferisco il paganesimo.
Poi perché, in secondo luogo, il movimento socialista ha tardato
17 secoli a nascere, se ispirato dal Vangelo?
E’ nato dalla questione sociale, causata dal boom della rivoluzione
industriale. Questa è venuta da presupposti scientifici e tecnici
che i Cristiani han quasi sempre visto male.
I Protestanti forse non tanto, ma per ciò che riguarda la CAAR,
in pieno XVIII secolo Pio IX ha condannato le …ferrovie.

Rothko61

@ Bruno Gualerzi

Il crocifisso come metafora…
Ho colto il tuo ragionamento e credo di averne colto il fondamento.
Resta forse un po’ macchinoso, sicché dubito che un ateo lo colga immediatamente perché, come tu stesso ammetti, ormai la croce rappresenta un’icona univeraslmente accettata, che è l’antitesi dell’ateismo.
Un’obiezione mi sento di muoverti: può la crocifissione essere vista come la metafora per “far scendere il dio sulla terra”? Per questo non andrebbe meglio una rappresentazione della natività o dell’annunciazione?
Al contrario, il crocifisso rappresenta l’uomo che torna a dio, la prospettiva per il regno dei cieli, che ci si deve guadagnare con la sofferenza terrena (creando le premesse, anche per i sostenitori del “disegno intelligente”, di giustificare l’iniqua distribuzione del dolore tra gli uomini).

don alberto in pausa pranzo

@ Giovanni
Il falegname di Nazareth avrà detto al povero di non tagliare la gola al ricco, ma da qui a dire “di farsi sfruttare”, mi pare ne corra un po’.
Per il resto, non sono socialista e non so che dire; forse il cristianesimo di fondo della società trovava rimedi alle sperequazioni eccessive, non solo ricordando i doveri di carità, ma anche elaborando teorie come l’occulta compensazione -non era peccato rubare al padrone quanto avrebbe dovuto dare di salario-, istituendoi i Monti di pietà e quelli frumentari e poi le Casse rurali, … (o forse, mi dirai, il clero alleato ai ricchi teneva bassi i poveri).
… e poi ha condannato la bicicletta, e poi anche uno come don Milani ha criticato i preti in auto, e poi qualsiasi novità prima viene condannata e poi va a finire che nasce qualche congregazione religiosa che la sceglie come carisma!
E’ molto ridicolo, ma ognuno ha le sue …croci.

Fine pausa pranzo

Bruno Gualerzi

@ Giovanni Bosticco
don alberto in pausa pranzo (sempre in campagna, presumo)
Non immaginavo una verifica così immediata e puntuale di quanto scrivevo alle 14.14!!!
(Fermo restando che, dovendo optare per una ‘lettura’ di un passato piuttosto recente, e vivendo anch’io nella rossa Emilia con un passato di socialista molto pre-craxiano, mi sento assai più rappresentato da Bosticco).

don alberto in pausa digestivo

Ma se il falegname di Nazareth insegnava che “il regno dei cieli, si deve guadagnare con la sofferenza terrena”, perchè si racconta che guariva i malati, invece che acciaccare i sani?

fine anche pausa digestivo 🙂

don alberto in pausa digestivo

a Bruno (e non solo)
Nelle mie note biografiche (in Obama) non ho messo che compio gli anni il 23 gennaio.
Sono graditi gli auguri.

terzog

I0 ribadisco sempre il mio cpncetto:

VIA tutti i simboli, religiosi e non religiosi, VIA tutte le bandiere, VIA tutte le foto di personaggi pseudo famosi o pseudo patrioti, VIA inni e ritornelli, VIA frasi e motti,
INSOMMA DAI LUOGHI PUBBLICI VIA TUTTO MA SOLO PARETI PRIVE DI SIMBOLI, SOLO ARREDI E STRUMENTI ATTINENTI L’ ATTIVITA’ IVI SVOLTA

e tutti questi rimandi religiosi, laici, politici, ecc. ecc. ecc.

VANNO ASSOLUTAMENTE RELEGATI NEL PRIVATO……A CASA SUA OGNUNO DI NOI PUO’ FARE CIò CHE VUOLE (ovviamente nel limite del legale).

Se vogliamo un mondo veramente laico l’ unica modalità è questa, altrimenti ci sarà sempre qualcuno offeso da qualcosa, perchè in ambiente pubblico è impossibile rispettare la volontà e la sensibilità di tutti, QUINDI VIA TUTTO.

Bruno Gualerzi

@ Rothko61
Non dicevo propriamente che un ateo possa cogliere più o meno immediatamente la metafora rappresentata dal crocifisso, ma se c’è chi può recuperarne l’esigenza reale, vera (tanto più reale e vera quanto più inconscia) che ha portato alla sua ‘invenzione’, questi non può che essere un ateo. In ogni caso non certo un credente che – tipico frutto della ‘rimozione’ di un’esigenza credendo di averla soddisfatta – l’ha trasformata in un feticcio. In un idolo.
E nell’immaginario religioso, soprattutto cristiano, prevale sempre ciò che può rappresentare il superamento della sofferenza – che come ogni essere vivente dotato di coscienza dall’evoluzione non può ignorare e non considerare inevitabile – attraverso la sofferenza. La ‘redenzione’, cioè poi la fede (in realtà solo la speranza) che la sofferenza, e alla fine la morte, vengano cancellate dalla condizione umana, non può che, in qualche modo ‘realisticamente’, partire da questa condizione. La nascita – condizione prima della sofferenza e della morte – rappresenta la cacciata dall’Eden. Sempre ‘realisticamente’, la nascita biologica comporta la rottura del cordone ombelicale, cioè l’uscita da uno stato di totale agio ‘vissuto’ nel ventre materno… e il neonato (come sottolinea soprattutto ad esempio il buddismo) come prima manifestazione di esistenza ricorre al pianto.

Aldovaldo

@ Bruno Gualerzi
In effetti la questione delle radici è un altro pretesto per marcare il territorio e chiudersi agli altri.

@ Il Filosofo Bottiglione
Pera è arrivato a dire che il crocifisso è simbolo di laicità! Forse non ha tutti i torti se consideriamo che ormai i simboli di PD e PdL sono praticamente simboli religiosi ^_^

@ Don Alberto
Comunismo e Cristianesimo hanno molte cose in comune, ma mentre la prima delle due utopie vede realizzati i propri scopi hic et nunc, la seconda li vede realizzati post mortem (cioè mai).

Bruno Gualerzi

@ don Alberto
Ho letto solo poco fa quanto dell’editoriale di Avvenire cui facevo riferimento mi hai fatto conoscere. Devo ammettere che, dal semplice titolo, mi aspettavo di peggio, qualcosa di più strumentale di quanto pur sempre non sia. Così suona – ovviamente ai miei orecchi di ateo – più che altro insopportabilmente retorico, ma non scandaloso.
Ti ringrazio comunque per l’attenzione prestata.
Ciao.

piero

la spagna ha fatto i conti con il suo passato, con la guerra civile, riconoscendo che un governo legittimamente eletto fu rovesciato dalla reazione di esercito, chiesa e capitale.
E questo è il risultato (peraltro ottimo).
L’italia invece continua a fare lo struzzo sulla propria storia, a perpetuare la leggenda (fasulla) degli “italiani brava gente”, di un fascismo che si affermò con il sostegno degli italiani (e non attraverso un colpo di stato), di un regime che fu una dittatura all’acqua di rose, di una chiesa cattolica non alleata a Mussolini. E il nostro risultato invece è quello di avere il Vaticano a dettare legge e i fascisti al governo.

espana, te quiero!!!

enrico mini

Roberto Calderoli afferma perentorio che “il crocifisso non un solo un simbolo religioso, ma è il simbolo di quei valori su cui abbiamo costruito la nostra storia e la nostra civiltà”…
ma allora è rappresentativo del dio Po, dei celti, dei padani e compagnia cantante?
Mi giunge nuova.

don alberto prima di andare a letto

a Bruno
Anche tu come me fai parte dell’UCAS?

Se non ti ho capito male, per dare al crocifisso il significato che dici, basterebbe rifarsi alle parole di un magistrato romano, presumibilmente ateo, sicuramente relativista (cfr. verbale d’interrogatorio-Gv. 18,38), che in sede di pubblico dibattito indica l’accusato al pubblico con parole che ne escludono inequivocabilmente la divinità:”Ecco l’uomo” (verbale-Gv 19, 5).
Notte.

Aldovaldo

Quell'”ecce homo” nella narrazione apologetica dei Vangeli suona più come una conferma della divinità di Gesù. In effetti tutto il suo calvario, così squisitamente umano, sembra voler esaltare la sua natura divina. Non è nelle singole “scene” evangeliche l’umanizzazione del Dio, ma nell’idea stessa del messia veterotestamentario che diventa prima sommo profeta e poi Dio egli stesso. Se il credente si soffermerà puntualmente su ogni singolo episodio emblematico (certamente non metaforico), il non credente può più facilmente vedere proprio l’elemento metaforico complessivo dell’andare dall’immanente al trascendente (e ritorno). In effetti in questo uomo-Dio mi sembra squisitamente pagano. Come pagano è il politeismo cattolico fatto di santi, madonne, feticci, reliquie, ecc.

don alberto

D’accordo con aldovaldo.
Ma era solo per dire un po’ scherzosamente a Bruno G. che c’era una strada molto più diretta per dire che anche per un ateo il crocisso ecc. ecc.
Quanto al “politeismo” difficile darti torto.
A volte faccio la classifica, i punti sono dati delle candele accese: vince di solito s. Rita, il povero Crocifisso arriva penultimo solo perchè s. Giuseppe è regolarmente ignorato.
Ciao

maxalber

# Angelo Ventura scrive:
25 Novembre 2008 alle 9:11
Non che vada matto per il crocifisso in sè: ma avrei ritenuto più sensato lasciar decidere a ogni scuola se metterlo o no.
**************************
Tu con queste parole stai sostenendo il principio ANTIdemocratico della dittatura della maggioranza.
La mia vicenda giudiziaria è cominciata proprio così, con la scelta maggioritaria del consiglio di istituto di NON togliere il crocifisso come io avevo chiesto. E ho fatto ricorso in quanto mi sono ritenuto vittima di una violenza, non di una scelta democratica.
Tu e quelli che la pensano come te avete mai provato ad estendere il vostro “principio” a situazioni diverse?
Mettiamo che invece che di crocifisso si parli di installare o meno una rampa per le carrozzine dei disabili nella scuola.
Se la scelta deve essere fatta “a maggioranza” tale rampa non verrà MAI deliberata.
Perchè la maggioranza (come, parallelamente, la tradizione cristiana da “difendere”) prevede che quasi tutti abbiano le gambe per fare le scale.
E allora perchè spendere soldi della comunità?
Il principio DEMOCRATICO che governa la scelta di pagare e costruire una rampa per i disabili è quello del rispetto delle minoranze. (Che per le rampe però viene applicato.)
Si possono allora lasciare le scale (e i crocifissi) e aggiungere le rampe (e altri simboli religiosi e anche quello dell’UAAR) oppure togliere tutte le scale (e i crocifissi) e lasciare solo le rampe (e i muri vuoti) CHE VANNO BENE PER TUTTI!
A noi atei (disabili mentali per la loro perversa e prevaricatrice visione) hanno negato di mettere le rampe (il simbolo dell’UAAR) e pretendono di lasciare SOLO ED ESCLUSIVAMENTE le scale in quanto LA MAGGIORANZA ha le gambe (e le “radici cristiane” e sono battezzati, ecc.).
Secondo questi perversi principi che qualcuno osa chiamare democratici ma che consistono in realtà in una dittatura della maggioranza, il giorno in cui i disabili diventassero maggioranza sarebbero allora autorizzati “tagliare” le gambe a tutti i sani costringendoli così ad usare la sedia a rotelle (e le rampe). Così come quando gli islamici sono in maggioranza *impediscono* di fatto le altre religioni e l’ateismo. Cosa che fanno anche i cristiani quando ne hanno ancora la possibilità, come con l’IMPOSIZIONE dei crocifissi.
Le persone che pretendono la “somministrazione” pubblica dei crocifisssi magari a maggioranza come sostieni tu) sono persone che mettono in pratica un atto di violenza morale a cui quelli come me non accettano di sottostare.
E NON è sensato lasciare decidere a maggioranza su questioni come questa.
Ti ho spiegato il perchè. A casa tua deciderai a maggioranza.
In una comunità democratica e civile invece si rispettano le posizioni degli “altri”.
Anche se sono minoranze.

don alberto

Non c’è niente di peggio, per ottenere qualcosa, che volerla imporre.
Istintivamente anche chi sarebbe un po’ d’accordo si oppone.
Per questo sono anche d’accordo a togliere i crocifissi.
(ma quando poi tutti li vorranno rimettere, non protestate eh?)

terzog

@Maxalber:

Allora sarai d’ accordo con me (almeno tu), dopo la tua esposizione è ovvio che l’ univa
VIA

VIA tutti i simboli, religiosi e non religiosi, VIA tutte le bandiere, VIA tutte le foto di personaggi pseudo famosi o pseudo patrioti, VIA inni e ritornelli, VIA frasi e motti,
INSOMMA DAI LUOGHI PUBBLICI VIA TUTTO MA SOLO PARETI PRIVE DI SIMBOLI, SOLO ARREDI E STRUMENTI ATTINENTI L’ ATTIVITA’ IVI SVOLTA

e tutti questi rimandi religiosi, laici, politici, ecc. ecc. ecc.

VANNO ASSOLUTAMENTE RELEGATI NEL PRIVATO……A CASA SUA OGNUNO DI NOI PUO’ FARE CIò CHE VUOLE (ovviamente nel limite del legale).

Se vogliamo un mondo veramente laico l’ unica modalità è questa, altrimenti ci sarà sempre qualcuno offeso da qualcosa, perchè in ambiente pubblico è impossibile rispettare la volontà e la sensibilità di tutti, QUINDI VIA TUTTO.

terzog

@Maxalber

Allora sarai d’accordo con me (almeno tu).
Dopo il tuo intervento di cui sopra è ovvio che vi è una sola VIA da intraprendere
per il rispetto di tutte le minoranze, e cioè quello che io ho già citato sopra:

VIA tutti i simboli, religiosi e non religiosi, VIA tutte le bandiere, VIA tutte le foto di personaggi pseudo famosi o pseudo patrioti, VIA bandiere e simboli di stato, VIA foto di politici e di simboli politici, VIA l’ inno nazionale, VIA inni e ritornelli, VIA frasi e motti,
INSOMMA DAI LUOGHI PUBBLICI VIA TUTTO…. SOLO PARETI PRIVE DI SIMBOLI, SOLO ARREDI E STRUMENTI ATTINENTI L’ ATTIVITA’ IVI SVOLTA

e tutti questi rimandi religiosi, laici, politici, morali, eroici, ecc. ecc. ecc.

VANNO ASSOLUTAMENTE RELEGATI NEL PRIVATO……A CASA SUA OGNUNO DI NOI PUO’ FARE CIò CHE VUOLE (ovviamente nel limite del legale).

Se vogliamo un mondo veramente laico l’ unica modalità è questa, altrimenti ci sarà sempre qualcuno offeso da qualcosa, perchè in ambiente pubblico è impossibile rispettare la volontà e la sensibilità di tutti, QUINDI VIA TUTTO.

terzog

scusate la ripetizione, ma mi è andato ancora in “palla” il computer !!!

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