Bertone: scienza progredisce senza morale

Il cardinal Bertone, segretario di Stato vaticano, nel discorso pronunciato in apertura del convegno La scienza 400 anni dopo Galileo Galilei (organizzato da Finmeccanica), afferma che di fronte allo sviluppo della scienza si noterebbe “lo smarrimento delle leggi morali ereditate dalla tradizione”, tale da degenerare “facilmente in assenza di leggi”. Secondo Bertone, “da un lato si avverte l’insorgere di problematiche etiche, complesse ed inedite, in ragione di un divario che va allargandosi tra i rapidi sviluppi della ricerca scientifica e la disponibilità di strumenti e metodi di valutazione etica adeguati; dall’altro lato, si è costretti a registrare lo smarrimento del senso delle leggi morali ereditate dalla tradizione, e questo facilmente degenera in assenza di leggi”: per questo, bisognerebbe seguire gli spunti della Fides e Ratio, enciclica di dieci anni fa. Il convegno vaticano, afferma Bertone, può “allargare la comune riflessione sui sorprendenti sviluppi della scienza contemporanea, riflessione che trae vantaggio non solo dai progressi scientifici e tecnisi in senso stretto, bensì anche dall’apporto della riflessione filosofica e dall’attenzione ai risvolti e alle implicanze etico-morali, religiose, politiche e sociali che la ricerca comporta”.
Sul processo a Galileo Galilei e le problematiche sui rapporti tra scienza e fede, Bertone ammette che ci furono “lacune” di “uomini di Chiesa legati alla mentalità dell’epoca”. Secondo il prelato, gli “interventi chiarificatori” sul processo hanno fatto “risaltare la ricca personalità” di Galileo. Spiegando di non voler tornare su “questioni che hanno accompagnato la figura di questo grande scienziato nei suoi rapporti con la Chiesa”, Bertone però aggiunge che Galilei fu uomo di scienza e credente, “che vedeva la natura come un libro il cui autore è Dio”.

Archiviato in: Generale

43 commenti

Loryz91

E oggi te ne sei accorto ? La scienza è per definizione amorale. Non immorale, che va contro, ma amorale. Cioè non c’entra nulla. Ed è giustissimo così. Furbone.

framor

distacco completo marale scienza è giusto???????

allora aveva ragione hitler !!!!!!!

TalebAteo

Ci mancherebbe pure che gli scienziati debbano chiedere il permesso a quei quattro bacucchi che oltre che vestirsi da carnevale da 2000 anni hanno sempre sbagliato su tutto.

Piuttosto, Finmeccanica cosa diavolo invita a fare un porporato?
Questa e’ sudditanza al cubo!

Cosa e’? Il paese dei balocchi?

Liberal

Strani questi personaggi: pretendono di essere portatori di valori universali ed eterni , ma quando gli si ricordano gli errori commessi nonchè i crimini allora si giustificano adducendo le consuetudini dei tempi, dichiarando in tal modo di non essere assolutamente portatori di nessun valore universale ed eterno.

Alessandro Bruzzone

Alé, un nuovo troll!

Su Bertone: solita fuffa, non ha quasi senso neppure rispondere.

Billy Belial

Bertone: scienza progredisce senza morale

Ecco perchè progredisce

distacco completo marale scienza è giusto??????? allora aveva ragione hitler !!!!!!!

Gli scienziati del reich non erano amorali, al contrario, avevano una morale severa e categorica, quella nazista, che ha dato i sui celebri frutti

Billy Belial

Poi ci sarebbe da discutere su quanto andavano daccordo la morale nazista e quella cristiana prima e durante la guerra, o quanto vadano d’accordo ora…

faidate

Ci troviamo di fronte al solito dilemma: se Bertone è in buona fede, si ha l’impressione che parli di scienza “per sentito dire”. Per valutare la scienza bisogna concordare un linguaggio comune che poi si deve accettare: esso si richiama all’evidenza, alle prove, spiega, indicando i materiali e i metodi, come procede e quali sono i risultati, che mette a disposizione della società. Che la scienza faccia progressi, anche rapidi non sembra un delitto, e sembra che tutti, credenti o meno, ne usufruiscano a piene mani. Che l’adeguamento dei principi etici appaia più lento è anche un po’ merito della chiesa che fa resistenza per imporre una sua lunga tradizione antiscientifica (anche se non dichiarato, questa è l’unica tradizione che ha rilievo in questo contesto). Mettere o togliere un sondino nasale a una persona in coma irreversibile da 16 anni non richiede grandi progressi scientifici, ma non è detto che su questo argomento la tradizione cattolica (che fino a qualche anno fa approvava la pena di morte) abbia molto da dire di nuovo. Se la fede ( di Bertone) ci dice di credere che la madonna è andata in cielo corpo e anima e per la scienza questo non è dimostrabile, il linguaggio comune non esiste, e il dialogo finisce subito. In questo senso e con queste premesse il dialogo non può nemmeno cominciare. Naturalmente non oso credere che il discorso di Bertone sia solo un discorso politico opportunistico.

Toptone

Intanto stiamo ancora aspettando che il Vaticano si decida a firmare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Invece, siamo ancora alla fiera del ciarpame ideologico cattolico.

Popinga

Penso che sia un fatto estremamente positivo “lo smarrimento del senso delle leggi morali ereditate dalla tradizione”, altrimenti si brucerebbero ancora gli eretici e il Sole continuerebbe il suo moto di rotazione attorno alla Terra.

Gianluca Fagioli

La religione regredisce ed è come sempre IMMORALE! Preti, tacete per favore!

gianfranco

“Sul processo a Galileo Galilei e le problematiche sui rapporti tra scienza e fede, Bertone ammette che ci furono “lacune” di “uomini di Chiesa legati alla mentalità dell’epoca”.

Invece quelli di questa epoca non hanno lacune…

Tiziano

Qui mi vien da dire: “Il bue che da del cornuto all’asino!”

Otto Permille

Anche la morale può essere fondata con metodo scientifico o naturale, senza bisogno di rivelazioni celesti. Ad esempio gli animali, di norma, non uccidono i loro co-specifici. Eppure non risulta che sia mai esistito un Mosè-Gatto o Mosé-Topo o un Gesù Moscone che abbia insegnato ai restanti mosconi a non uccidersi al vicenda.

non possumus

la chiesa cerca di riabilitarsi su Galileo, ma non c’è solo lui, Ipazia la prima martire laica, Giordano Bruno, tanti oscuri medici che nel 1800 vaccinavano di nascosto contro il vaiolo e se scoperti scomunicati, Bertrand Russel che dalle lobby cristiane americane fu discriminato eccetera, ma questi signori con chi credono di parlare? solo con creduloni che vanno ancora a venerare le ossa di qualche santo, la società si sta svegliando anche se lentamente e le chiese vuote ne sono la testimonianza.

Lorenzo G.

“uomini di Chiesa legati alla mentalità dell’epoca”.

Quale epoca? Questa o quella di Galileo? Ah, già, ma tanto per loro é lo stesso.

marco scattolon

quando possiamo fare un monumento alle vittime del cristianesimo ?

agnese l'apostata

vabbe dai che cosa si può dire?ma che due paaaaaaaaaaaalleeeeeeeeeeeeeee…………

Azathoth

intanto che bertone si cimenta in queste vaccate retoriche, la sedicente religione della pace (l’islam) e la tradizione fatta religione hanno appena prodotto un’ottantina di morti e circa 200 feriti (stima provvisoria).

eh si, meno male che c’è la religione a portare un po’ di sana morale!

stefano

la scienza progredisce molto di più, e meglio, in mancanza della religione e di una morale religiosa, vuota ed interessata.
a Bertò, vai a zappare.

franco

“non risulta che sia mai esistito un Mosè-Gatto o Mosé-Topo o un Gesù Moscone…”

invece un certo *mosconi* si può tranquillamente gustare da youtube!

Nero

Bertoni cita l’enciclica Fides et Ratio del 1998.

In quest’enciclica si inizia con una bella immagine in cui la fede e la ragione sono dipinte come le due ali di un uccello: senza l’una e l’altra non è possibile alzarsi verso la verità.
Il problema è che la ragione si considera buona e valida solo se lavora nell’ambito dei paletti posti dalla fede, basata sulla rivelazione e, quindi, sulle sacre scritture. Naturalmente, la fede cui si riferisce è solo quella della ccar che, infatti, vigila ed interviene col suo magistero per riportare il gregge pensante verso la Vera ragione necessaria per comprendere quella fede di cui gli unici interpreti sono le gerarchie cattoliche.

Consapevole dell’estrema brevità e semplicità del commento, spero, tuttavia, di aver saputo trasmetterne il senso.
Nonostante le belle parole spese per la filosofia e la ragione, alla fine emerge il ruolo subordinato che queste devono assumere di fronte alla verità rivelata di cui la chiesa è depositaria. Quindi, per la chiesa sono benvenuti la ragione e il pensiero filosofico quando aiutano ad accostarsi alla verità nell’ambito, però, della Superiore Verità Rivelata. Un circolo vizioso.
Solo un pensatore cattolico può prendere seriamente in conto una tale prospettiva castrante: pensa, ragiona, ma alla fine qui devi arrivare… altrimenti la ragione è giudicata solo come speculazione di sé stessa che si richiude contorcendosi sulle proprie idee, oppure che porta a crearsi un dio a proprio uso e consumo.

Questa è la stessa base per giudicare la scienza. E’ l’ennesimo tentativo di ridurre la ragione e la scienza sotto lo stretto controllo di teologi cattolici. Abbastanza prevedibile, nulla di nuovo sotto il sole: è solo differente lo spirito del tempo, altrimenti gli stessi concetti sarebbero stati espressi con ben altri toni, come si può verificare già leggendo qualche enciclica o bolla del 1800.

Saluti

Sergio

@ Stefano Grassino

Perché ancora contano e non abbiamo ancora chiuso definitivamente i conti con loro purtroppo.
Perché in Italia imperversano in un modo indecente e insopportabile: tutti i santi giorni, a tutte le ore questi spaventapasseri devono dire la loro. Hanno anche occupato la RAI, i giornalisti della RAI sono ai loro piedi, non solo Vespa. Com’era felice la scemotta dell’altra sera nell’annunciare la pseudoconversione di Gramsci (che grande notizia, suffragata da prove certe e indiscutibili).

alberto tadini

al solito confondono scienze e tecnica.
come al solito.
allora è colpevole il signor benz, che ha inventato il motore a scoppio, perchè le auto uccidono, i fratelli wright perchè hanno inventato l’aereo, perchè gli aerei servono a bombardare, il primo fabbro che ha fatto l’acciaio, perchè con quello si fanno i coltelli che permettono gli assassinii, newton col calcolo infinitesimale perchè ha permesso ricerche che sono poi state utilizzate per la scienza dell’energia atomica, e con quella si fanno le bombe.
forse non si rendono conto dell’enorme differenza che c’è tra scienza e tecnica.
e poi se dicono degli obblighi morali della scienza, pensino al fatto che gli embrioni soprannumerari risultato dei tentativi di fecondazione per persone sterili giacciono congelati e stanno “morendo” a poco a poco. la tanto vituperata tecnica unita alòla scienza permetterebbe di fare ricerche a favore del genere umano mentre loro, per futili motivi, dicono no a tutti e a tutto.
che stufata!!!
e poi, l’ultima: la bibbia, il vangelo ecc ecc insegnano come si va in cielo, non com’è il cielo.

frase vecchia ma sempre vera.

Bruno Gualerzi

Concordo sostanzialmente con tutti i commenti che precedono…
Attenzione però a non lasciare in esclusiva ai vari Bertone il problema del rapporto tra scienza ed etica, a non enfatizzare troppo la separazione – proprio avendo come discriminante l’etica – tra scienza e tecnica. Circola un pò troppo disinvoltamente il solito luogo comune secondo cui tutto dipenderebbe dall’uso che viene fatto dei ritrovati della scienza nel momento della ricaduta tecnologica. Io credo che (ne ho accennato indirettamente anche nel post relativo al ‘caso’ Galileo) bisogna analizzare bene – e proprio in chiave atea – la genealogia del metodo sperimentale sul quale si basa la ricerca scientifica, il rischio che ne deriva di una supevalutazione quasi ‘teologica’ della dimensione quantitativa del mondo.
(Chiedendo venia a quanti si saranno già imbattuti in questo mio tormentone, per chi volesse capire un pò meglio cosa intendo, rimando ad un mio scritto che compare nella sezione ‘contributi’ di UAAR)

don alberto

@ a Nero
Alcune citazioni, delle molte che avevo estrapolato, per puntualizzare quanto scrivi:

“La Rivelazione, provoca la mente dell’uomo a non fermarsi mai, ad allargare continuamente gli spazi del proprio sapere”

>>>”la filosofia, anche quando entra in rapporto con la teologia, deve procedere secondo i suoi metodi e le sue regole; non vi sarebbe altrimenti garanzia che essa rimanga orientata verso la verità e ad essa tenda con un processo razionalmente controllabile. Di poco aiuto sarebbe una filosofia che non procedesse alla luce della ragione secondo propri principi e specifiche metodologie”.

“Non mancano neppure pericolosi ripiegamenti sul fideismo, che non riconosce l’importanza della conoscenza razionale e del discorso filosofico”
NB: considerando che “stranamente” l’enciclica è diretta ai SOLI VESCOVI, mi viene malignamente da pensare, che -ammesso e non concesso che i suddetti destinatari ‘credano’- il roccioso polacco volesse invitare proprio loro ANCHE A PENSARE!
Il sugo dell’enciclica è in una citazione del grande magrebino “La fede se non è pensata è nulla” (ci pensino i commentatori che ancora usano il “credo quia absurdum” come una clava contro la Chiesa miletante e pensante: tutti colpi a vuoto)

“il lavoro teologico esige una ragione concettualmente formata e ha bisogno della filosofia come interlocutrice per verificare l’intelligibilità e la verità universale dei suoi asserti.
“(filosofia definita) ancilla theologiae… non servile sottomissione o ruolo puramente funzionale ma nel senso in cui Aristotele parlava delle scienze esperienziali quali « ancelle » della « filosofia prima ». L’espressione, oggi difficilmente utilizzabile in forza dei principi di autonomia , è servita nel corso della storia per indicare la necessità del rapporto tra le due scienze e l’impossibilità di una loro separazione.”

” La Rivelazione, con i suoi contenuti, non potrà mai umiliare la ragione nelle sue scoperte e nella sua legittima autonomia; per parte sua, però, la ragione non dovrà mai perdere la sua capacità d’interrogarsi e di interrogare, nella consapevolezza di non potersi ergere a valore assoluto ed esclusivo.”

Augurandomi di non aver aumentato la confusione, saluti anche a te.

Ivo Mezzena

Il Vaticano teme che i progressi scientifici portino benessere, quindi meno schiavi!

Nero

@don Alberto

L’enciclica citata sfoggia dei passaggi di notevole speculazione (teologica) in un contesto certamente erudito, ma il succo del discorso è quello che mi sono permesso di esporre. Il “trucco” è quello dell’impostazione per cui la fede necessita della ragione e viceversa. In realtà, come sappiamo, la ragione non ha affatto bisogno della fede per le sue speculazioni. L’accostamento ardito della fede alla ragione, operato dall’enciclica, non riesce a convincermi neppure da una angolazione prettamente religiosa. Mi sembra, nonostante l’accurata costruzione del testo, che il pontefice abbia giocato col fuoco, come si dice, soprattutto alla luce dei precedenti risultati speculativi di grandi filosofi.

Saluti

Dario

ha ragione Bertone, infatti Einstein era un pericoloso criminale, come Rubbia, Marconi e la pericolosissima Margherita Hack!!
Il sapere é pericoloso, la conoscenza e la cultura sono pericolose, ma solo per il vaticANO

don A.A.Alberto

@ Nero
“da un’angolazione religiosa”, ammetterai almeno che non ci si può far dire che Dio ha fornito l’uomo di cervello a patto che non lo usasse.
Saluti

AlbaRossopedali

I corvi non si smentiscono mai: parlare di “scienza e morale” a un convegno di finmeccanica come parlare di comunismo ad Auschwitz.

L’etica d’impresa sarebbe stato argomento di gran lunga pi appopriato visti i gran giri d’affari in armi della suddetta azienda. Sarei curioso di sapere se Bertone abbia accennato la questione.

Asata

@don A.A.A.Alberto

Veramente è quello che i religiosi fanno tutti i giorni: chiedono al loro gregge di non usare il cervello. A ben pensarci lo fà la bibbia stessa in genesi. L’umanità viene scaccaita dall’Eden per aver mangiato il frutto dell’albero della CONOSCENZA e la conoscenza, si sà, è qualcosa che nasce usando il cervello.

Oltre a questo aggiungerei che per credere verametne a tutte le bestialità della bibbia e non vedere le evidenti contraddizioni ivi contenute il cervello più che spegnerlo bisogna buttarlo nel cesso.

Il messaggio enciclica è semplice: potete usare il cervello a patto che lo teniate lontano dall’analizzare i nostri testi sacri, quello che noi diciamo e non lo usiate per ricerche che minino il nostro potere.

fresc ateo

e la MORALE quale sarebbe la sua ???ho quella della inquisizione????forse la morale del capo dell’opus dei??;
amico del fascista franco e degli assassini sud americani Pinoscet in testa ???
e no! la scienza progredisce x merito dei lumi ,caro bertoncione e degli scienziati liberi e laici
scevri da dogmi e invenzioni religiose. GALILEOO, GALILEOO, GALILEOO..
E TUTTI QUEGLI SCIENZIATI OFFESI E UCCISI DA LOR SIGNORI POSSANO OTTENERE GIUSTIZIA , DALL’UMANITA VERA E LIBERA DAI VS INUTILI INSEGNAMENTI.

Aldovaldo

La scienza non si occupa di etica, non è il suo campo. Sarebbe un grosso errore cercare di indirizzare la scienza secondo principi morali. L’etica va applicata alla tecnologia che è l’applicazione pratica della scienza. La ricerca scientifica dev’essere totalmente libera. Sarebbe immorale porre un freno alla conoscenza umana. Occorrono sovvenzioni statali perché la ricerca non venga manipolata dalle multinazionali. E’ un grosso errore tagliare fondi alla ricerca e all’istruzione.

Aldovaldo

Oh, ho detto palle ed è passato! Filtrare i messaggi in base alle parole è sciocco, sono i contenuti che vanno analizzati. E’ possibile scrivere messaggi molto offensivi senza usare alcuna cattiva parola.

Commenti chiusi.