D’Agostino: “la laicità è un concetto cristiano, il laicismo è suicida”

Francesco D’Agostino, presidente dei giuristi cattolici, intervenendo ieri sera a Genova all’incontro “Laicità significati e prospettive”, ha dichiarato che “solo il cristianesimo è stato in grado di introdurre il principio di laicità nella storia”: “se il cristianesimo tradisce l’idea di laicità – ha continuato – tradisce se stesso, si deforma e diventa fondamentalista”, ma, allo stesso modo, “se la laicità non prende sul serio il cristianesimo tradisce se stessa, si deforma e si perde”.
D’Agostino ha colto l’occasione per attaccare il laicismo: poiché “la verità del mondo appartiene a tutti noi insieme”, il laicismo, rifiutando di “capire cosa è bene e cosa male”, sarebbe ormai “destinato al suicidio”.

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44 commenti

Flavio

Se tutti i credenti fossero laici, non ci sarebbe bisogno di laicismo (inteso ovviamente come tentativo di rendere laica una societa’ clericale). Anche sfogliare il dizionario tornerebbe utile a san d’Agostino: LAICISMO.

Rothko61

Le affermazioni di D’Agostino sono tutt’altro che consequenziali, non hanno fondamento. “Se la laicità non prende sul serio il cristianesimo tradisce se stessa”: lo sentiremo dire ancora, è una frase ad effetto, zeppa di retorica ma priva di significato

darkzero

La laicità è un concetto talmente cristiano che il Papa ha detenuto potere spirituale e temporale per una buona fetta della nostra storia, che io mi ricordi…

Bruno Gualerzi

Francesco D’Agostino dice: “Solo il cristianesimo è stato in grado di introdurre il principio di laicità nella storia”.
Prosegue la per altro mai interrotta operazione cattolica per appropriarsi di tutto ciò che ‘sa’ di valore. Naturalmente rigirandolo in modo apparentemente dialettico, in realtà solo sofistico (sia detto con tutta l’ammirazione per i sofisti storici).
E’ un fatto che il concetto di ‘valore’ è tale solo quando presuppone il disvalore (ci sarebbe, ad esempio, la giustizia, se non si fosse fatta l’esperienza dell’ingiustizia?). Applicato alla tesi del presidente dei giusristi cattolici cosa se ne ricava? Che esiste sì il principio di laicità ‘per merito’ del cristianesimo, ma proprio perché si è reso necessario tentare di liberarsi da ciò che lui stesso richiama: dal fondamentalismo religioso. Se la religione (ovviamente non solo quella cristina) non fosse intrinsecamente fondamentalista, non ci sarebbe stato bisogno di introdurre il principio di laicità!

Vassilissa

bravo Bruno,
semplice e chiaro, potrebbe (dovrebbe) capirlo anche un cattolico.

Otto Permille

I veri progressi compiuti dall’umanità sono stati determinati dallo sviluppo delle scienze e dei saperi. La religione nasce dall’ignoranza e dalla superstizione e finirà quando finirà l’ignoranza e non certo perché “trionfa il laicismo”. Non esiste nessun progresso che può essere cavalcato su slogan ideologici, ossia sulle chiacchiere e sulle parole. La religione cristiana si fonda sulla leggenda di un presunto figlio di dio che sarebbe venuto dal cielo per salvare l’umanità miracolando a destra e a sinistra come in un moderno policlinico – un chirurgo miacoloso. Già si è dimostrato che tutte le reliquie sono fasulle. Fra non molto si riuscirà a dimostrare che tale venuta è solo stata una invenzione del potere costantiniano per controllare meglio il popolo-pecora. Quando ciò sarà dimostrato, allora la Chiesa, una volta per tutte dovrà trasformarsi o in una banca o in una azienda agricola se vorrà continuare ad avere peso e contare qualcosa. Allora tutto il dibattito su laicismo o laicità non avrà più senso.

MetaLocX

Leggo dal dizionario on line DeMauro:

lai|ci|tà
s.f.inv.
CO l’essere laico; l’essere ispirato al laicismo: sostenere la l. della scuola pubblica, dello stato

lai|cì|smo
s.m.
CO
1 corrente di pensiero che rivendica l’autonomia dello stato dall’autorità ecclesiastica sul piano politico, sociale e culturale
2 estens., atteggiamento di chi è laico, di chi intende essere consapevolmente indipendente da scelte aprioristiche e da dogmi religiosi, etici, ideologici, ecc.

“Laico” invece ha tanti significati, questi cattointegralisti sono tanto contrari al relativismo, ma vedo che per loro anche i dizionari e la stessa lingua italiana sono molto relativi…

“se la laicità non prende sul serio il cristianesimo tradisce se stessa, si deforma e si perde”.

Questa non è laicità…
Perché questa gente racconta tante bugie?

Il Filosofo Bottiglione

a leggere le parole di questi figuri che poi non fanno altro che riprendere i concetti dei propagandisti alla Messori, c’è da essere fieri di sentirsi laicisti, molto ISTI.

Simone Chiomenti

Peccato che Laicità e Laicismo siano sinonimi…

Laicità: Atteggiamento di chi è laico ( http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/il_treccani/L/IL_TRECCANI_l_037932.xml )

Laico: Che s’informa ai caratteri del laicismo ( http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/il_treccani/L/IL_TRECCANI_l_037935.xml )

Laicismo: Atteggiamento ideologico che […] afferma l’indipendenza del pensiero e dell’attività dei singoli individui e dello stato dall’autorità della Chiesa ( http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/il_treccani/L/IL_TRECCANI_l_037929.xml )

Cosa ci sia di suicida lo sa soltanto lui. Spero che a fine giornata almeno si vergogni di aver sparato una tale marea di frescacce.
Saluti.

sergico

“la verità del mondo appartiene a tutti noi insieme”

tra le altre fesserie, questo è totalmente privo di logica! Che caspita vuol dire? E’ proprio un pianeta di esseri deliranti questo.

Entomos (Zena)

Solo il concetto di Dio ha potuto introdurre quello di Satana;
solo il concetto di bene ha potuto introdurre quello di male;
solo il concetto di yin ha potuto introdurre quello di yang;
solo il concetto di religione ha potuto introdure quello di ateismo;
solo il concetto di pari ha potuto introdurre quello di dispari;

…embè?

Ma pensa te…

Ah: solo il concetto di guerra ha potuto introdurre quello di pace

Per il resto,quoto Bruno

maxalber

Ogni tanto non è male ricordare la definizione di laicismo che chiunque (D’Agostino in primis) dovrebbe rileggersi prima di aprire la bocca per sparare castronerie.
LAICISMO:
Complesso di atteggiamenti e di concezioni caratterizzati dalla rivendicazione della dignità intrinseca ed eminente e della completa autonomia dei valori temporali e profani rispetto a quelli religiosi (specie quali sono proposti dalle religioni positive); cioè, sul piano filosofico-culturale, dalla negazione di verità divine rivelale (o comunque dal disinteresse per esse); dal rifiuto di istituzioni autoritariamente competenti a proporle, a interpretarle e a imporle dalla rivendicazione della ragione e del suo libero esercizio critico (o comunque dello facoltà umane naturali) come unica fonte (o, in ogni caso, come mezzo privilegiato e superiore) di conoscenza; sul piano politico-ideologico, dal rifiuto del modello medievale di società civile confessionale e, in genere, di ogni ingerenza da parte della religione e delle sue istituzioni (in particolare da parte della Chiesa cattolica) nella vita politica, sociale o culturale, o dalla concezione dello Stato come comunità che persegue propri fini autonomi e immanenti, dotata di un ordinamento aconfessionale, di istituzioni separate da quelle ecclesiastiche e di un potere politico sovrano o del tutto indipendente rispetto alla Chiesa. — Anche: il complesso di movimenti politico-sociali, ideologici e culturali che si ispirano a tali atteggiamenti e concezioni e li promuovono (e tali movimenti sono rappresentati soprattutto dall’illuminismo del secolo XVIII, dal liberalismo politico e dal positivismo scientifico del secolo XIX). — In senso generico e privo di implicazioni o connotazioni polemiche: laicalità, laicità, aconfessionalismo.

ilaria

da laica so bene cosa è bene e cosa è male!
da laica sono una persona onesta!
da laica ho il senso della solidarieta’!
da laica rispetto gli altri!
da laica.
cosi’ si puo’
dire delle gerarchie e dei cattolici?

CandyFruit

il pensiero cattolico ama giocare con le parole, è chiaro che il concetto politico moderno di laicità è qualcosa di più e di diverso del laicato cristiano inteso come l’essere cristiani nella società senza appartenere al clero

Bruno Moretti Turri

“Religione e civiltà sono antitetiche;
la prima vuole l’autorità, l’altra la libertà;
la prima vuole la conservazione, l’altra il progresso;
la prima vuole i diritti di dio come interpretati dai preti,
l’altra i diritti dell’umanità come interpretati dall’umanità.
La civiltà avanza con il libero pensiero, libertà di parola, liberi uomini.”
da “Women, Church and State: A Historical Account of the Status of Woman Through the Christian Ages: With Reminiscences of the Matriarchate”
by Matilda Joslyn Gage, 1893.

Stefano Grassino

Io destinato al suicidio? Piu che altro mi sembri tu destinato al ricovero in una casa di cura per depressi.

faidate

@maxalber
Ottimo. Forse è bene spiegare a D’Agostino che questo riferimento arriva dal Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia, non da un manuale degli atei. Come volevasi dimostrare: l’ignoranza e la malafede si potenziano a vicenda.

stefano

le religioni, in quanto sintesi di superstizioni e leggende infastellatesi le une sugli altri per millenni, soccomberanno man mano col passare dei secoli davanti alle istanze della ragione.
molte religioni sono nate, esistite per secoli e poi sono scomparse o sono state assimilate da altre (è il caso del paganesimo ellenico-romano in parte sincretizzato dal cristianesimo).
è così dai tempi dei primi culti solari e da quello della Dea Madre nati molto prima delle piramidi e dei primi patriarchi ebrei.

daigoro

che cosa vuol dire la “verità del mondo”?

mi sembra solo un’altra battuta da “papaparoliere”

JJR-Antonio

La distinzione tra “laico” e “laicista” esiste solo per quelle persone che vogliono illegittimante e formalmente fregiarsi di un appellativo positivo, senza averne la sostanza per farlo: è per questo motivo che i cattolici usano la distinzione, che rappresenta, però, solo una distinzione retorica ed “ad effetto”, senza nessuna conseguenza pratica…
Il loro ragionamento, a mio avviso, punta non a distruggere il termine “laico”, perchè oggettivamente positivo e fondamentale, bensì ad usarlo a proprio piacimento (anche svuotandolo del suo significato originario) contrapponendolo ad un latro termine, “laicista”, per creare distinguo inesistenti, ma a loro graditi…
E’ come se io definissi un cattolico laico (semmai ne esistesse qualcuno) “cattolico” ed un cattolico fondamentalista “cattolicista”…

Nero

Quoto Bruno Gualerzi.

Mi ha molto sorpreso la frase di D’Agostino:
“Solo il cristianesimo è stato in grado di introdurre il principio di laicità nella storia”.

Intendiamoci, so bene che è una castroneria, però vorrei sapere, se qualcuno di voi mi può indicare da che base giunge a tale importante affermazione.
In altri termini, quali fatti storici e quali circostanze sono posti a fondamento di questa affermazione da parte dei cattolici o di D’Agostino?

Ringrazio anticipatamente chi mi segnalerà articoli, libri o link di questa teoria che per me è del tutto nuova. Scusate l’ignoranza.

Saluti

ignazio

… è proprio in nome della laicità che il 20 settembre 1870 Pio IX indisse il referendum popolare che portò all’annessione dello stato pontificio al regno d’Italia.
Porta Pia è solo un’invenzione degli anticlericali e dei laicisti.

Scherzi a parte: che il termine laico sia stato coniato dal clero non vi è dubbio. Il dubbio sorge appunto quanto un prelato parla di laicità (il quale intende un credente che non fa parte del clero, ma si occupa di affari religiosi); e quando invece il termine viene espresso da un cittadino comune che intende , con laico, una persona che non si attiene strettamente ai comandamenti della chiesa (pur essendo credente).
Forse bisognerebbe coniare un nuovo lemma, ma sicuramente non è il momento storico, comunque sarebbe meritorio di tentativo.

fresc ateo

E VAi;;;;;;; il cristianesimo e’ una invenzione di un gruppo di settari, che a usato il mito di mitra modificandolo x raggiungere quello stato di potere che ancora oggi dopo 2000 anni
di balle riesce a infinocchiare la gente.e vissero felici nullafacenti e contenti.

sti.ca1970

Il solito ragionamento ( chiamiamolo così ) capzioso.
“se il cristianesimo tradisce la laicità, tradisce se stesso si deforma e diventa fondamentalismo”;
“se la laicità non prende sul serio il cristianesimo, tradisce se stessa, di deforma e si perde”.
Le solite castronerie di un apprendista stregone. Le solite frasi ad effetto, prive di significato. Come al solito i “cattolicisti” non perdono il vizio di costruire castelli in aria, o di fare ragionamenti astrusi, avulsi dalla realtà e lontani da un minimo briciolo di logica, ma quella vera.
Quello che dice il d’ago. non è una novità, In sostanza attacca il libero pensare, e implicitamente ammonisce chi non si sottomette alle gerarchie vaticane.
Ormai il dado è tratto, si parlano addosso come i pazzi, facendo e disfacendo a loro comodo, senza preoccuparsi di contraddirsi e di cadere nel ridicolo. Il loro potere nasce dall’ignoranza, ed è ovvio, x loro, combattere la libera informazione, poichè produce loro solo danni.
Non bisogna fare come i tori quando vedono un drappo rosso davanti agli occhi.

dinuzzo 56

il vero miracolo è che stiamo discutendo accoratamente su una ennesima fesseria uscita dalle labbra di un ennesimo intellettuale “sine materia”. Che genialità affermare che non esisterebbe la laicità senza le religioni(non solo cattolica! );sarebbe come dire che l’esistenza del vaccino antiinfluenzale è merito dell’influenza! ,coraggio fratelli, prima o poi le mamme dei cretini andranno in menopausa……..speriamo!

Giovanni

” il simbolo e l’esempio di laicità nella storia del cristianesimo è a Roma in Campo de Fiori. Una breve scritta recita: A Bruno, il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse.
alla faccia della laicità.

don A.A.Alberto

@ Nero
(come sai parlo ruspante, non pretendere una precisione filologica)
Non so di D’Agostino, ma io ai miei polli (ehm, alle mie pecore) proprio mercoledì proponevo, come nascita della laicità (intesa come fine di una religione incapace di sostenersi al di fuori stato teocratico) 1° Re, 11, 29 segg., la nascita del regno del nord politicamente staccato da Gerusalemme, anche se con la stessa fede (che quindi non era più legata al proprio re), e soprattutto l’eccezionale lettera di Geremia (Ger.) ai deportati, in cui li invita a non fare la fronda al potere babilonese o ad isolarsi, ma scrive: “Cercate il benessere del paese …, pregate il Signore per esso, perchè dal suo benessere dipende il vostro benessere” (v 7). poi nel nt citazioni a pacchi, ma le conoscerai.
Ciao

Nero

@don Alberto

Grazie per l’attenzione e per l’umorismo, che è sempre piacevole.
Ma le tue indicazioni (ricevute, come chiedevo, dal punto di vista prettamente religioso e che quindi non commento) sembrano, però, rinviare più all’ebraismo che al cristianesimo.

Saluti

don A.A.Alberto

@ Nero

Ma sai, il frutto nasce da un seme, io ti ho citato quei semi che dicono, anche ai cristiani, che “si può essere buoni cristiani anche essendo cittadini di uno stato violento e idolatrico che ti ha deportato, e che a quello stato si deve essere per giunta fedeli, vivendo in armonia -da ex sconfitti- con persone di ben altre culture -e che per giunta ti hanno bruciato il Tempio”.

Poi c’è il NT con il suo “il regno che non è di questo mondo”, “date a Cesare” …; Gesù e gli apostoli pagavano le tasse ed erano fedeli cittadini (finchè non si è posta la questione se sacrificare all’imperatore), nelle lettere gli apostoli invitano ad obbedire al re, di cui viene riconosciuta la legittimità del potere (il primo nella bibbia chiamato “Messia” è Ciro, che del Dio degli Ebrei proprio non ne sapeva niente -quindi anche Berlusconi può autodenominarsi Unto) … .

Insomma nella bibbia/parola di Dio, regola della vita cristiana, non c’è niente che dica che il papa deve essere re, che ci deve essere una shaarizzazione del vangelo , che il fatto di vivere in uno stato ateo renda impossibile essere bravi cristiani…

> Vedi anche la lettera a Diogneto: i cristiani nel mondo ma non del mondo, contemporaneamente sia ‘a casa loro’ che ‘stranieri’ ovunque si trovassero, ecc

Tutti i cristiani, papi e dagostini compresi si rifanno a queste cose, e se qualche documento (GS p. es:) le terizza, non è altro che chiosa e glossa di quelle parole

P.S.: l’AT fa parte della Sacra Scrittura della Chiesa, noi ci sentiamo “veri ebrei”, veri eredi di Abramo (è commovente quanto dice Edith Stein -vissuta e morta da ebrea-meditando sul suo battesimo: “Avevo cessato -dai 13 anni- di praticare la mia religione ebraica e mi sentivo nuovamente ebrea solo dopo il mio ritorno a Dio” (come cattolica), per lei diventare cristiana è stato il coronamento del suo ebraismo, cristiana per carne e sangue, e fede,l o sbocciare di un fiore cresciuto non certo su uno stelo diverso … la miseria, adesso come al solito mi metto a piangere ….
(la mia parrocchia è una delle poche dedicate alla ebrea Anna)

P.P.S.: Senza farne un’ossessione, capisci l’importanza, per il mondo moderno, di una qualche radichetta giudecristiana?

don A.A.Alberto

@ Nero
A Fahrenheit stanno trasmettendo l’ultim,o pezzo di Battiato: “il Carmelo di Echt”.
Vieni a raccogliermi con il cucchiaino?

Aldovaldo

Parafrasando Paolo di Tarso, GPII disse: “La fede è una provocazione alla ragione”. Io direi un’oltraggio.

Andrea

giurista, nel senso deteriore del termine.
concordo con la frase: la fede è un oltraggio alla ragione

don A.A.Alberto

@ Aldovaldo
L’oltraggio alla ragione è il pensiero debole.

Scusa non avevo capito che era una battuta … 🙁

Aldovaldo

@ don A.A.Alberto
Quello di Vattimo?
Io la penso come Schopenhauer che diceva “O si pensa o si crede”.

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