Testamento biologico: appello di Ignazio Marino

Il senatore del Pd Ignazio Marino ha lanciato un appello per una legge sul testamento biologico che rispetti l’autodeterminazione del singolo. L’appello è già stato sottoscritto da diverse personalità, tra cui il Nobel Rita Levi Montalcini, Giuliano Amato, Stefano Rodotà, Miriam Mafai, Eugenio Scalfari, Corrado Augias, Guglielmo Epifani, Massimo Giannini, Mina Welby e altri.

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26 commenti

alberto tadini

ho mandato il link a un po’ di persone di mia conoscenza.

fatelo anche voi!!!

(soprattutto in “risposta” alla proposta di buttiglione!!)

Vash

L’appello è sacrosanto e lo sottoscriverei immediatamente anche se so che il mondo politico italiano per certe tematiche è direttamente comandato dal Vaticano, il quale controlla una schiera di integralisti che a loro volta controllano un esercito di opportunisti!

Daglator

Servirà a qualcosa?
Non servirà a nulla?
Io intanto l’ho sottoscritto.

don A.A.Alberto

Poi sto zitto …
… ma, al di là della simpatia o meno per chi lo propone, dov’è la radicale differenza con il ddl di Buttiglione?

vincent vega

Già il fatto che il testo di Buttiglione è stato sottoposto all’approvazione di uno stato straniero violando il principio costituzionale della sovranità dello Stato Italiano, mi spinge a ripudiarlo.

don A.A.Alberto

scherzi a parte, qui a dogmatismo non andiamo mica male, eh?
(ho fatto una mia ipotesi nell’altra ‘ultimissima’)
Ciao

Fabio

@aaalberto
non esistono due disegni di legge attualmente da confrontare, quindi non si puo’ fare il confronto.
Pero’ mi sembra chiaro che vengono proposti due diversi punti di partenza.
In un caso: l’art.32 della costituzione e il principio della liberta’ di scelta individuale;
nell’altro caso: il rispetto teologico delle regole della chiesa cattolica e l’ok del vaticano.

Lucia

Sottoscritto e inviato a tutti i miei contatti italiani!
Speriamo che serva a qualcosa…

don A.A.Alberto

@ Fabio
mmmh?
e l’ipotesi di “un’attuazione dell’art.32 della costituzione nel rispetto della vita, conforme a un’etica naturale (o etica filosofica laica, come scritto qui da qualche parte) riconosciuta anche della chiesa cattolica”?
Troppo irenico?
Non ci sarebbe gusto per insulti e psicodrammi? 🙂

Bruno Gualerzi

Ho firmato, e fatto firmare, l’appello di Marino perché, se legge ha da essere, qualora si rispettassero i punti richiamati nell’appello, ci sarebbero più garanzie circa il diritto di decidere della propria vita.
Resto però sempre del parere che la formalizzazione di comportamenti così esistenzialmente decisivi metta a repentaglio il rispetto reale di una volontà da valutare ‘privatamente’ – dal diretto interessato se in grado di farlo, o dalla cerchia più intima di persone con le quali ha convissuto – quando se ne presenta la nacessità.
Insomma, per dirla tutta, non vorrei fosse una legge anonima, necessariamente astratta, a condizionare una delle scelte meno delegabili, più personali, che la condizione umana riserva ad ognuno.

Toptone

Sembra che don Bairo abbia proprio scritto in fronte: “mi rifiuto di capire”…

Il solo atto di un parlamentare italiano di sottoporre al Vaticano – Stato teocratico straniero – un disegno di legge per ottenere la sua “approvazione preliminare” è una cosa inaudita, gravissima.

Non ci vuole davvero l’intelligenza di Pico della Mirandola per capirlo!

Popinga

Ho firmato ma condivido anch’io quanto detto da Bruno Gualerzi.

Lorenzo G.

@ Bruno Gualerzi

Scusa, ma non ho ben capito cosa intendi dire.

Bruno Gualerzi

@ Lorenzo G.
Parto da una priorità assoluta, che io considero pre-costituzionale, anche se la nostra Costituzione la riconosce: il diritto di decidere sempre e comunque della propria vita. Regolamentare un diritto del genere, anche solo per impedire che venga disatteso, la considero una intrusione della sfera pubblica nella sfera privata (‘privata’ nel senso più radicale del termine perché non implica alcun coinvolgimento di terzi se non su un piano di rapporti affettivi che nessun regolamento può stabilire… al contrario di quanto accade, ad esempio, nella sfera economica) che non ha nessuna ragion d’essere. Qui non si tratta di un ‘interesse privato’ che come tale può ledere diritti altrui, e per quanto riguarda la deontologia medica, l’unico suo dovere è aiutare il paziente a non soffrire, senza dover scegliere – una volta prospettato cosa è in grado di fare la scienza in merito – per il paziente o per chi ha maggiori responsabilità verso il paziente (chi è relazionato con lui nel modo più diretto).
Personalmente sono per l’eutanasia, ma anche qui non vorrei che fossero terzi a stabilire in base a regolamenti quando è legittima o quando no.
Detto questo ribadisco due punti:
a – approfittare della ‘vacatio legis’ esistente per salvaguardare una sfera privata in questo modo più difendibile (lo dico per esperienza, personale, ma non solo),anche per non dover ripercorrere il calvario del signor Englaro (Eluana il suo ‘calvario’ lo aveva già lasciato alle spalle da tempo);
b – se legge ha da essere – cosa ormai credo inevitabile, realisticamente necessario – va da sé che occorre sostenere con tuttii i mezzi leciti un decreto che, ma proprio come condizione minima, faccia suoi i punti contenuti nell’appello di Ignazio Marino.

don A.A.Alberto

@ Toptone
“Memoria”, l’ “intelligenza” è un’altra cosa.

Lorenzo G.

“Regolamentare un diritto del genere, anche solo per impedire che venga disatteso, la considero una intrusione della sfera pubblica nella sfera privata”

Che c’entra, scusa? Intrusione della sfera pubblica nella sfera privata sono soltanto le imposizioni del vaticano contro, per l’appunto, il diritto di decidere sempre e comunque della propria vita. E’ proprio per impedire questo, cioé che questo diritto venga disatteso, che é stata proposta questa legge; che quindi non é certo un’intrusione, ma, al contrario, un modo per impedire delle intrusioni, e tutelare così la nostra sfera privata.

Bruno Gualerzi

@ Lorenzo G.
Sì, capisco che la mia può sembrare un’astratta petizione di principio (e nella situazione attuale lo è… tanto è vero che ho firmato e fatto firmare l’appello), ma – a parte che, come molti qui hanno giustamente sottolineato, piuttosto che una legge che difficilmente rispetterà i paletti posti da Marino, è senz’altro preferibile nessuna legge – queste scelte in una società veramente evoluta dovrebbero solo essere rispettate, non tutelate con una legge. Non credo sia poi così inutile sottolineare come una legge, per necessaria che sia, sottintenda sempre una carenza… e tanto più quanto più la norma riguarda una sfera integralmente privata come in questo caso. Tu stesso poni in rilievo come serva soprattutto per impedire le imposizioni del vaticano… ma per impedire un’imposizione occorre pur sempre un’imposizione.
Ma intanto la legge bisogna pur farla? Certo, ma si sappia cosa c’è in ballo, quali sensibilità si vanno a toccare. Io comunque mi sento in dovere di farmene interprete.

Lorenzo G.

“queste scelte in una società veramente evoluta dovrebbero solo essere rispettate, non tutelate con una legge. Non credo sia poi così inutile sottolineare come una legge, per necessaria che sia, sottintenda sempre una carenza…”

Vero senza dubbio, ma purtroppo questi sono i fatti… 🙁 Insomma, bisogna essere realisti. Certo sarebbe bello se non ci fosse neppure bisogno di certe leggi, lo sappiamo bene, ma così purtroppo non é: siamo in Italia, e sarebbe già veramente tanto se una legge simile passasse.

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