Gran Bretagna: campagna laica contro la sharia

In Gran Bretagna le organizzazioni laiche, di non credenti (tra cui l’IHEU) e per la difesa dei diritti umani hanno organizzato per il 10 dicebre (giornata internazionale per i diritti umani) la campagna One Law for All, contro la sharia, discriminatoria soprattutto verso donne e bambini. Lo stesso giorno verrà attivato anche il sito ufficiale della campagna, dove sarà possibile firmare anche una petizione. Tra i sostenitori, A. C. Grayling, Ayaan Hirsi Ali, Richard Dawkins.
La campagna vuole spingere il governo britannico a pronunciarsi ufficialmente contro la sharia e fare in modo che abolisca i tribunali islamici presenti in Gran Bretagna, per favorire la difesa dei diritti umani individuali contro l’approccio multiculturale e le imposizioni religiose.

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20 commenti

Bruno Moretti Turri

Il mal comune NON è mezzo gaudio.

In certe cose i britannici sono più indietro addirittura dell’itaglia saudovaticana.

I liberi pensatori se non ci fossero bisognerebbe inventarli.

Ydnac

Ma una campagna contro la sharia cattolica in italia no? Ogni domenica il papa a reti unificate lancia una fatwa contro i diritti di laici, atei, donne e gay!

Ernesto

I tribunali islamici in uk si possono occupare solo di controversie familiari minori. Furono istituiti seguendo un approccio pragmatico da parte del governo, assolutamente impensabile qui in italia.
Ciò non toglie che quei tribunali dovrebbero essere aboliti per il pricipio di uguaglianza della legge per tutti i cittadini.

Asatan

Campagna sacrosanta. La legge deve essere uguale per tutti e non fare favoritismi. Certo che in Itaglia non siamo messi meglio. per i nostri prodi magistrati costringere i propri figli a chiedere l’elemosino\battere non è riduzione in schivitù se sei Rom, perchè è “la loro cultura”… alla faccia dei diritti umani.

Leo55

Concordo pienamente con l’iniziativa.
Il cosidetto “multiculturalismo”, conduce ad aberrazioni simili a quelle che si stanno verificando nel nord europa ed in Inghilterra. In special modo i cittadini di religione islamica sono indirizzati a creare delle enclave, sorta di stato nello stato, governate dalle loro leggi religiose in aperto contrasto e violazione con la legge dello Stato. Questo fenomeno è ormai in atto anche in Italia e, paradossalmente, a contrastarlo devo vedere partiti e movimenti politici che si rifanno al più torbido tradizionalismo cattolico, mentre da parte della sinistra ci si rifà ad un buonismo stucchevole quanto assurdo, atto a far apparire ogni comportamento od affermazioe da parte di islamici, come prodotto della loro cultura, da tollerare ma anche da “rispettare”, commettendo, con ciò, il grave errore di immedesimare la religione con la cultura…….al contrario di come asseriva qualcuno poc’anzi, ritengo che, come sempre, l’Italia sia il fanalino di coda dell’Europa, anche nell’assumere iniziative a contrasto di simili gravi problemi sociali.

Focaral

Hmm.. Apprendo che esistono “tribunali islamici” in Gran Bretagna. Siamo messi bene…

Nifft

OT:

Io il 10 dicembre mi sposo! La data è stata scelta a caso, ma apprendo con piacere che è anche la giornata internazionale dei diritti umani.

@Leo
il discorso sarebbe lungo, ma tecnicamente il “multiculturalismo” è un prodotto naturale di una società laica. In Inghilterra si vive in questo momento un profondo paradosso.

Dado

Finalmente un’iniziativa contro la sharia e l’islamizzazione organizzata da gente seria e non dalla solita teppaglia razzista, la direzione intrapresa dalla Gran Bretagna (e domani magari anche dal resto d’europa) è assolutamente deleteria, spero che anche la sinistra nostrana se ne renda conto…

Dado

@Nift, non penso che il multiculturalismo in linea di massima abbia molto a che fare con il concetto di stato laico, di certo il modello multiculturale britannico non lo rispetta.

Otto Permille

Anche noi abbiamo la Sacra Rota le cui sentenze producono anche effetti civili. Quindi meglio guardare prima in casa nostra

Rothko61

@ Focaral

I tribunali islamici esistono in tutte le comunità islamiche. In Gran Bretagna sono semplicemente più visibili ma non tenere che non siano anche qui da noi.

Nifft

@Dado
Secondo me vanno abbastanza a braccetto, ci potrebbe essere laicità senza multiculturalismo, ma il multiculturalismo può facilmente svilupparsi solo dove valgono certi principi laici di non interferenza.

“di certo il modello multiculturale britannico non lo rispetta.”

E’ questo è il paradosso (apparente) che dicevo. E’ il paradosso della democrazia: si può votare contro la democrazia stessa? Se vuoi è anche quello che succede negli stati uniti: il paese con la costituzione tra le più laiche del mondo, proprio in virtù della libertà religiosa garantita a 360°, è sommerso da un proliferare di sette, chiese ti tutti i tipi e chi più ne ha ne metta, che hanno a loro volta un peso politico enorme.

Asatan

In ingilterra più che di multicultralismo (convivenza pacifica di più culture) parlerei di multiconfessionalismo (comunità chiuse su base raligiosa che non cooperano).
Considerando il substrato culturale anglosassone precedente alla grande immigrazione che rea fortemente classista e razzista in senso relisioso (protestanti vs cattolici) c’è poco da stupirsi che abbiano ricalcato lo stesso modello con gli immigrati.

Il punto è che ci vogliono si integraizione e ripestto per la cultura di chi arriva, a patto però che rispettino le leggi dello stato ed i dirtitti umani. Altrimenti fora dai pè.

Mi ricordo, tempo fà, il caso di una rgazzina quattordicenne mussulmana che tentò il suicidio perchè i genitori volevano farle sposare il vecchiaccio di turno. Una volta uscita dall’ospedale i servizi sociali la restituirono ai genitori perchè secondo loro essere costretta a sposarsi e farsi stuprare dal maritino non costituisce violenza, perchè “è la loro cultura”.

Accettare usanze diverse và bene (tipo le feste del ramadan o il capodanno cinese), ma non devono MAI fare deroghe alla legalità per motivi religiosi…

Leo55

@Nift

ma tecnicamente il “multiculturalismo” è un prodotto naturale di una società laica
E dove starebbe scritta questa massima?
Prima mettiamoci daccordo sul concetto di “laicità” di cui si abusa, arrivando ad adoperarlo anche a giustificazione dell’esposizione di simboli religiosi come il crocifisso.
Poi andiamo a considerare il concetto di cultura in senso sociologico. Ci rendiamo conto che gli elementi in oggetto sono relativi e soggetti ad essere costantemente messi in discussione.
Ci soccorre l’etica, e per etica intendo quella atea, che scaturisce dalla ragione e dall’esperienza, quella stessa etica figlia dell’illuminismo, che pone i principi come bilanciamento degli interessi tra gli individui che devono convivere in comunità.
Esistono pricipi di libertà, di uguaglianza, di rispetto per gli individui in cui noi ci riscontriamo e che sarebbe intollerabile consentire che venissero calpestati in nome del rispetto di “culture altre”.

Leo55

@Nift
“”ma tecnicamente il “multiculturalismo” è un prodotto naturale di una società laica””
E dove starebbe scritta questa massima?
Prima mettiamoci daccordo sul concetto di “laicità” di cui si abusa, arrivando ad adoperarlo anche a giustificazione dell’esposizione di simboli religiosi come il crocifisso.
Poi andiamo a considerare il concetto di cultura in senso sociologico. Ci rendiamo conto che gli elementi in oggetto sono relativi e soggetti ad essere costantemente messi in discussione.
Ci soccorre l’etica, e per etica intendo quella atea, che scaturisce dalla ragione e dall’esperienza, quella stessa etica figlia dell’illuminismo, che pone i principi come bilanciamento degli interessi tra gli individui che devono convivere in comunità.
Esistono pricipi di libertà, di uguaglianza, di rispetto per gli individui in cui noi ci riscontriamo e che sarebbe intollerabile consentire che venissero calpestati in nome del rispetto di “culture altre”.

Willy Bruschi

Il modello “multiculturale” in Gran Bretagna lo e solo di nome ma di fatto si cala ignobilmente le braghe di fronte agli islamici.Speriamo che questa grande iniziativa non cada nel vuoto e che serva da esempio.

Ivo Mezzena

Paesi civili dimostrano di esserlo, paesi teocratici (Italia) dimostrano il loro limite.

Tormentor

Mi perplime leggere quanti sostengono che quella inglese non sia una vera società multiculturale, la Gran Bretagna è infatti considerata da anni la società multiculturale per eccellenza, ma evidentemente bisogna intenderci sul significato di “multiculturalismo”, per me molti a questo termine danno un significato riduttivo.

Una società multiculturale non è semplicemente una società in cui convivono differenti culture, ma uno stato dove certe normative si applicano sulle persone in maniera differente in base alla comunità etnico/religiosa di appartenenza, questo per tutelare la loro identità, la loro cultura e le loro tradizioni (ed in Gran Bretagna questo principio viene piano piano applicato sempre più a fondo), mentre sul versante opposto si colloca il modello assimilazionista francese.

Comunque tornando in Topic, trovo assolutamente apprezzabile questa iniziativa organizzata dai laici/razionalisti inglesi, sarebbe veramente triste se a contrastare la sharia e l’islamizzazione dell’europa ci sia solo l’estrema destra (o i leghisti nostrani).

vico

a) favorevolissimo ad appoggiare azioni di protesta contro tribunali religiosi, di qualsiasi credo, quando producono azioni razziste, classiste, omofobe, o discriminatorie.
b) altro è se queste “corti” vengono ad avere un ruolo di arbitrato in determinati contesti. In questo caso, potrebbero avere una funzione utile, ma temo le sentenze non sarebbero salomoniche.
c) se multiculturalismo sia l’accettare culture diverse dalla propria quando rispettino i codici penali del mio paese, sono multiculturale.
d) evidentemente questo non accade se qualcuno cerca di impormi comportamenti non penalmente rilevanti, e altrettanto deve valere per me.

Dado

Concordo in toto con Tormentor, la concezione del multiculturalismo da lui indicata è del resto equivalente a quella da me sempre utilizzata.

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