Secondo i principali mezzi di informazione italiani, l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della Cultura della Santa Sede, durante la giornata di studio su Culture e Religioni in dialogo avrebbe preso le distanze dalla proposta della Lega Nord di bloccare la costruzione di nuove moschee: “I luoghi di culto che sono sede di una presenza spirituale autentica sono legittimi e diventano luoghi benefici per la conoscenza”, tuttavia, se una moschea si muove sul versante politico, con finalità “eterogenee alla propria identità religiosa”, allora “lo Stato esige una verifica” e ha “il diritto di intervenire”.
Di tale intervento non dà tuttavia né l’agenzia dei vescovi italiani SIR, né il servizio dal convegno pubblicato sul sito di Radio Vaticana, che presenta invece un durissimo attacco contro l’ateismo: “abbiamo l’ateismo che è in crisi: quello drammatico, coerente e cosciente, che vive sapendo che i cieli sono del tutto spogli e tuttavia si deve avere lo stesso avere una norma di vita per poter coesistere con gli altri. Ai nostri giorni, abbiamo invece un ateismo che è fatto di indifferenza, di superficialità, di banalità: è quasi una sorta di ‘gioco di società’ il negare Dio”.
Ravasi: sì alle moschee se controllate, ateismo “gioco di società”
54 commenti
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l’ateismo è in crisi?
non so loro, ma io non devo pagare milioni a dei bambini americani molestati 😆
“Non ci sono americani in Iraq.”
Ai nostri giorni, abbiamo invece un cattolicesimo che è fatto di indifferenza, di superficialità, di banalità: è quasi una sorta di ‘gioco di società’ il credere in Dio
Ecco, funziona perfettamente anche al contrario.
“abbiamo l’ateismo […] che vive SAPENDO che i cieli sono del tutto spogli”
Appunto, sapendo e non credendo. Sicché anche Radio Vaticana l’ha capita. Bene.
Accuso il Concilio di complicità con lo spirito della Rivoluzione, della massoneria, della Sinagoga e del comunismo, la cui condanna non è stata rinnovata, malgrado la richiesta di più di 450 Padri!
Accuso il Concilio di aver consegnato Pietro a Nerone, la Chiesa alla rivoluzione; di aver sconfessato i martiri di tutta la storia della Chiesa fino a quelli della rivoluzione e del comunismo.
Accuso il Concilio di aver preferito la “sola Scrittura” dei protestanti, alla “Scrittura della Tradizione” dei cattolici; di far camminare Gesù Cristo di pari passo con Lutero, Buddha, Maometto ecc.
Accuso il Concilio di aver prodotto una liturgia impoverita, che non raggiunge nemmeno la maestà delle cerimonie militari, civili, nazionali o internazionali e perfino sportive, una liturgia del corpo e del battimano, nella quale il Cristo non ha niente da dire e deve eclissarsi.
Accuso il Concilio di aver fermato lo slancio missionario della carità; di avergli sostituito un umanitarismo universale che sa nutrire e curare i soli corpi, senza nutrire e curare le anime con la grazia della fede.
Accuso il Concilio di aver voluto trasformare la Chiesa in un ONU religiosa senza dogmi né gerarchia né regole per lo spirito, e che, sotto pretesto di libertà e dignità umana, ricondurrà nel mondo, se questo pretesto di libertà fosse possibile, il regno legale dell’inganno e della forza.
Accuso il Concilio di aver prodotto un clero devitalizzato, diminuito, laicizzato, imborghesito, talvolta corrotto, che non vuole più celebrare il sacrificio della Redenzione, e preferisce celebrare la parola o la comunità (sic!).
Accuso il Concilio di lasciare la gente nell’ignoranza invece di portarla a conoscere la verità.
Accuso il Concilio di non aver amato la Chiesa Cattolica, della quale non ha voluto riaffermare l’identità con la Chiesa di Cristo, né la necessità per la salvezza, rinunciando ad attrarre nel suo seno gli uomini vittime dell’errore e dell’ignoranza.
Accuso il Concilio di non aver amato gli uomini, preferendo piacere loro con parole fiacche e sdolcinate anziché dare loro parole di verità per la loro felicità eterna.
Accuso il Concilio di non avere amato la Madonna, appena accettata come “Mater Ecclesiae”, ma non ammessa come “Mediatrice di ogni grazia”.(Mons Marcel Lefebvre)
BASTA CON QUESTA CHIESA VATICANA APOSTATA E MODERNISTA !!!
E QUESTO ENNESIMO SI E LA CONFERMA DELLA SUA PALESE IPOCRISIA…
@cullasakka ah ah ah!!! verissimo, anzi molto piu’ verissimo!!!
comunque e un gioco di societa’ che dovrebbe essere piu’ frequentato
Secondo radio vaticana l’ateismo cosciente sarebbe in crisi perché “si deve avere lo stesso una norma di vita per poter coesistere con gli altri”.
Ancora una volta gli atei vengono dipinti come esseri immorali, immondi, irrispettosi delle regole. Possibile che non abbiano ancora capito che l’etica non è prerogativa delle religioni, anzi!
E’ un falso storico ed è ancor più falso che l’etica moderna derivi dal cristianesimo, è precedente: “Per asserire che il cristianesimo ha comunicato all’uomo verità morali precedentemente ignote, bisogna essere terribilmente ignoranti, oppure ostinati ingannatori. Il sistema morale espresso nel Nuovo Testamento non contiene nessuna massima che non fosse già stata precedentemente enunciata” (Henry Thomas Buckle, storico inglese, 1821-1862).
Vorrei che i cattolici frequentatori di questo blog si convincessero e diffondessero la notizia che anche molti atei sono brave persone. In percentuale almeno pari ai religiosi.
Io sono buono, credetemi. Vabbé, forse qualche volta ho desiderato la donna d’altri, ma non l’ho stuprata. Non ho mai rubato e riesco a provare sentimenti positivi verso il prossimo. Faccio anche beneficienza (solo onlus laiche, ovviamente), ho adottato due bambini a distanza. Mi fermo col semaforo rosso e allaccio la cintura di sicurezza.
Tranne le zanzare d’estate, non ho mai fatto del male agli animali.
Insomma, perché dovrei essere in crisi per coesistere con gli altri?
Se voi avete bisogno di un dio per avere amici e comportarvi bene, è un problema vostro. Lo dico serenamente, pacatamente (grazie Crozza).
Chi vi ha detto che l’ateismo è fatto di indifferenza, superficialità o banalità? Gli atei che conosco io sono tutt’altro che superficiali; molti sono cresciuti in famiglie cattoliche, andavano a messa tutte le domeniche e frequentavano il catechismo da bambini. Poi hanno letto, studiato, si sono interrogati. E hanno fatto una scelta che tutto può essere tranne che banale! Senza dubbio non vantaggiosa qui da noi.
Non è più banale mia zia che non perde una messa ma non sa dirti di cosa parlasse il vangelo appena letto? Non sono più indifferenti quelli che vanno in chiesa per esibire il vestito nuovo della festa? Non sono più superficiali quelli che si professano cattolici ma non hanno mai letto le scritture?
“L’irreligiosità moderna è una nuova freschezza di spirito, un atto morale, una liberazione. L’irreligiosità è una difficoltà, un carico, un obbligo, un dovere maggiore. In questo senso ci rende nobili. È l’emulazione con la virtù passata. Noi, irreligiosi, possiamo e dobbiamo essere da tanto quanto gli uomini passati, religiosi. Anzi di più; o meglio: altrimenti” (Giuseppe Prezzolini, «Punti, spunti, appunti per le “Parole di un uomo moderno”», 1915).
Fatemi capire: secondo la Chiesa le moschee sono legittime se e solo se non vengono utilizzate per motivi politici. Eppure ricordo nelle chiese le prediche di tanti parroci che indirizzavano i fedeli su un certo referendum… lì si poteva fare politica?
Si chiama “carrettella di ritorno”. La Chiesa è in forte crisi, lo abbiamo detto e constatato, e la Chiesa accusa l’ateismo di essere in crisi. Ovviamente la Chiesa non ha argomentazioni, si tratta di illazioni pure e semplici. La Chiesa non è in crisi, è proprio alla frutta.
Sono rivoltanti.
L’ateismo è in crisi… e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata.
“Vorrei che i cattolici frequentatori di questo blog si convincessero e diffondessero la notizia che anche molti atei sono brave persone. In percentuale almeno pari ai religiosi.”
Guarda, che lo sappiamo da un pezzo:
“Nè la divina provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a chi .. non è ancora arrivato ad una chiara conoscenza di Dio, e si sforza … di seguire una retta via” (LG 16)
La Chiesa … riconosce sinceramente che tutti credenti e non credenti debbano contribuire alla retta edificazione di questo mondo. … Essa deplora la discriminazione tra credenti e non credenti che alcune autorità civili ingiustamente introducono …” (GS 21)
Inoltre, in Mt 25, che conosci, non mi pare si parli granchè di fede come condizione per salvare la ghirba.
Buonanotte.
Macché, il cielo è pieno di satelliti.
Il vaticano: si alle moschee se non hanno finalità diverse dal culto
Lega nord: si alle moschee ma si deve parlare in italiano…
e con le messe in latino e gli oratori, le confraternite le congreghe e gli alberghi come la mettiamo?
“abbiamo la religiosità che è in crisi: quella drammatica, coerente e cosciente, che vive sperandoche i cieli siano pieni di vita ultraterrena e tuttavia si deve avere lo stesso avere una norma terrena per poter coesistere con gli altri. Ai nostri giorni, abbiamo invece una religiosità che è fatta di indifferenza, di superficialità, di banalità,di imposture, di privilegi: è quasi una sorta di ‘gioco di società’ affermare il proprio Dio e soprattutto esserne i portavoce”.
Cosi’ mi suona meglio.
Sono ateo. SONO ATEO!!
E sono felice.
Devo rispettare l’uomo, e non ho alcun Dio, alcuna astrazione, a cui dovermi inginocchiare.
Cari miei signori, l’uomo inginocchiato di fronte al nulla non è migliore, è semplicemente mediocre!
Auguri…
🙂 L’ateismo è un gioco di società ? … allora adesso compro “Piazza San Pietro” e “Via Della Conciliazione” poi scambio “Viale Aventino” e “Stazione Tiburtina” con “Piazza Adraiana” così ottengo tre cedolini viola e posso costruire tre alberghi … poi vado in prigione senza passare dal VIA (così sto tranquillo per qualche turno)
@ Francesco Paoletti
Tranquillo che il business a Roma è già tutto nelle mani dell’Onnipotente. E se provi a vilipendere il papa, in prigione ti ci fanno finire loro.
Comunque bellissima battuta. 🙂
Superficiale sarà chi si uniforma al gregge senza mostra personalità propria
Sembra di sentire Alì il comico, ex ministro iraqeno di Saddam che diceva “stiamo resistendo” quando le telecamere ormai inquadravano i carri armati americani alle sue spalle.
Gioiscano dunque gli agnostici, irreligiosi per ignoranza dichiarata (che la chiesa chiama malignamente superficialità, indifferenza e banalità).
A mio parere, la chiesa, paradossalmente, si trova molto meglio di fronte agli atei, soprattutto a quelli preparati, perché li affronta su un parametro condiviso e può tentare di instaurare un dialogo, un confronto.
In effetti, si tratta comunque di due specie di credenti:i primi credono cha c’è, i secondi che non c’è.
Gli agnostici, invece, non credono proprio, perché non ne hanno la sufficiente conoscenza: si dichiarano, appunto, ignoranti (tra gli ignoranti).
Di conseguenza, sono “superficialmente e banalmente” a-religiosi con gravissimo impasse per i missionari cattolici.
Una celia: la chiesa ha spesso millantato di aver convertito (magari in punto di morte) degli atei (ultimamente Gramsci!). Avete mai sentito la stessa cosa a proposito degli agnostici?
Saluti
@Nero
praticamente tutti gli agnostici sono atei e quasi tutti gli atei sono agnostici.
Cieli del tutto spogli? ma ddaaaai…ci sono i pianeti,i sistemi solari,la via lattea,universi paralleli…probabilmente altre forme di vita.C’è vita la fuori…e non solo il sabato sera…
@ Don Alberto
Ammetti dunque che gli atei possano essere “brave persone” (nel senso che dice Rothko), anzi che la fede non sia necessaria per salvare la “ghirba” (dall’arabo qirba ‘otre’).
Bene, allora perché credere, perché la fede?
Giuliano Amato, l’ex craxista, disse una volta che i “credenti” (o la Chiesa) “hanno una marcia in più”. Anche tu hai una marcia in più?
@ Don A.A.ALberto
Bentornato! Hai latitato per qualche tempo; non hai commentato alcune news. Troppo imbarazzanti o posizioni della chiesa indifendibili?
Scherzo, non voglio provocare: ti ho detto che sono una buona persona.
Conoscevo i passaggi che hai riportato ma credo tu debba ricordarli a radio vaticana più che a noi. Io ho semplicemente replicato alle loro deliranti affermazioni.
Ciao
Ateismo gioco di società…. interessante! mi ha dato un’idea: mo’ produco e vendo La valigetta del Piccolo Ateo
con il natale alle porte magari ci faccio su due soldi
Invece sarebbe molto divertente la valigetta del piccolo cattolico, da regalare ai bambini. Al suo interno un abito talare papale con tanto di mitria, una bibbietta, un aspersorio, un incensiere, un paio di crocifissi e un martelletto per appenderli al muro e fingere di essere a scuola, una maschera da diavolo, un rosarietto, una statuina della madonna di Fatima, un po’ di ostie finte per giocare alla messa, una mordacchia e paglia finta per giocare al rogo, qualche piccolo strumento di tortura per esercitarsi all’inquisizione, stigmate finte da applicare alle mani, polverina per tramutare l’acqua in vino, una piccola colomba, un triangolo con l’occhio, la frusta per le 39 frustate, la coroncina di spine, un’ampollina col miracolino di San Gennaro… insomma tutti gli oggetti del “culto” per la gioia dei bimbi. Regalo perfetto per il Santo Natale ^_^
Nella mia precedente vita di scimmia, come direbbe Kafka, anch’io sono stato credente, o meglio, sono stato costretto ad essere credente. Poi con l’evoluzione (esiste, altrochè se esiste!) sono diventato agnostico e infine ateo. Non sono particolarmente felice o soddisfatto, credo che un simile stato d’animo faccia parte della condizione umana, ma penso di saper apprezzare quel poco di buono che la vita offre, proprio perchè non credo nell’aldilà. Quando ci credevo la mia vita era un tormento, tutto quello che mi piaceva era peccato. Sono arrivato all’ateismo attraverso lo studio e l’uso della ragione.
Quelli che continuano a credere (non parlo degli ipocriti baciapile) mi sembra che abbiano sviluppato col padreterno una relazione contrattualistica: vivo cristianamente (nei limiti del possibile) e tu mi dai il paradiso. Hanno tutti una visione piccolo borghese della vita. Prima si procurano un po’ di benessere su questa terra e poi con i dovuti sacrifici si sistemano anche nell’aldilà. Questa è la fede che vedo nei credenti “veri”. Per questo ho piacere di non averla.
Quanto ai leghisti ormai mi sembrano completamente bolsi. Hanno chiesto che nelle moschee si parli in italiano invece che il dialetto del luogo dove sorge la moschea.
Bella questa:
“..abbiamo invece un ateismo che è fatto di indifferenza, di superficialità, di banalità: è quasi una sorta di ‘gioco di società’ il negare Dio”.
Ma a lorsignori del clero non viene mai in mente che invece è proprio la maramaglia dei vari kattopolitici, atei-devoti, baciatori di anelli papali e di difensori del crocefisso ovunque e comunque che conduce una sorta di gioco di società nell’affermare dio con molta indifferenza, superficialità, banalità e, aggiungo io, fenomenale opportunismo?
Gli ingegneri che sotruiranno le moschee dovranno essere dotati di rivelatore di “presenza spirituale autentica”: un apparecchio, utlimo ritrovato della tecnologia, che e’ capace di rivelare anche il piu’ piccolo spiritello presente. Mi ricorda un po’ Ghostbusters.
@ J.C. Denton
rispetto l’ateismo (come peraltro la fede in un dio, quando questa è vissuta senza pretendere di imporne le regole agli altri) ma, da agnostico, non posso che essere d’accordo con Nero.
C’è un aspetto su cui un ateo è molto simile al fedele di una religione, ed entrambi sono lontanissimi da un agnostico: il livello di certezza in ciò in cui afferma di credere.
Un fedele e un ateo si dichiarano entrambi assolutamente certi rispetto a quanto c’è oltre la vita terrena e gli aspetti sensoriali: il primo è certo che un dio vi sia, il secondo che un dio non esista, altrettanto certamente.
Entrambi, dunque, ritengono di sapere se esiste o meno qualcosa che vada al di là del mondo concretamente percepibile.
In questo senso, l’agnostico si colloca su un piano opposto a entrambi: affermando di non sapere niente al riguardo (e, in parte consistente degli agnostici, affermando anche che l’uomo NON PUO’ conoscere niente sotto tale aspetto), confessa la propria ignoranza.
Un agnostico non dice che un dio esista (nè, tantomeno, quale sia la sua natura), ma sa di non avere titoli per escludere questa eventualità; l’agnostico non afferma neppure che un dio non esista, ma anche in questo caso non lo può escludere.
L’ateo e l’agnostico sono semmai accomunati dal fatto che entrambi, sebbene per ragioni diverse, sanno che le uniche basi per formulare il proprio stile di vita, i propri princìpi e i propri valori le si debbono poter trovare negli aspetti umanamente riscontrabili, senza cercare una legittimità in un trascendente che il primo nega che esista e il secondo dichiara inconoscibile (ammesso e non concesso che ve ne sia uno).
@ cesare
Quando ho smesso di credere per me è stata una grandissima liberazione e sono stato felicissimo. Finalmente dovevo rispondere delle mie azioni solo a me stesso, alla mia coscienza, al rispetto degli altri. Liberarsi dalla presenza opprimente del soprannaturale non è cosa da poco, è la più grande conquista dell’essere umano.
Alla notizia che il vecchio Dio è morto, ci sentiamo come illuminati dai raggi di una nuova aurora. Il nostro cuore ne straripa di riconoscenza, di meraviglia, di presagio, di attesa. Finalmente l’orizzonte torna ad essere libero. E anche ammettendo che non è sereno finalmente possiamo di nuovo sciogliere le vele alle nostre navi, muovere incontro ad ogni pericolo. Ogni rischio dell’uomo, della conoscenza è di nuovo permesso. Il mare, il nostro mare, ci sta ancora aperto davanti. Forse non vi è ancora mai stato un mare così aperto. (Friedrich Nietzsche)
@ Maurizio D’Ulivo
Nell’ambito del razionalismo l’ateo non ha alcuna certezza. La sua filosofia è il dubbio del positivista, esattamente come per l’agnostico. Personalmente non vedo tutta questa differenza.
E controllare le chiese, no? Magari qualche bambino lo salviamo!
@Sab
Sì, la valigetta del piccolo Ateo è da fare! Anzi, io farei una riedizione di quel bel giochino con la sagoma dell’omino, come si chiamava, il piccolo chirurgo? però al posto dell’omino più o meno nudo uno in veste talare, lo tocchi con l’elettrodo e lui reagisce!
Sai che carino?
Gli tocchi la testa e lui dice: “La chiesa è razionale! la scienza e la religione non sono incompatibili, anzi! ratio ancilla ecclesiae!!
Gli tocchi un piede e lui dice: “la ragione senza fede è un colosso d’argilla, non sta in piedi! Solo chi crede ha solide basi!”
Gli tocchi una mano e lui dice: “La carità è la maggiore virtù cristiana! sostieni la tua chiesa…”
Gli tocchi le parti basse e lui esplode: “Vade retro satana! Astinenza, normalità, famiglia, procreazione! Cilicio e lucchetto cristiano perfetto…”
Non sarebbe un gioco educativo per i bambini? altro che catechismo..
@ Aldovaldo
Se ateismo significa affermare che un qualcosa che possa convenzionalmente essere chiamato “dio” non esiste, in questa affermazione io non vedo un dubbio, ma una certezza.
Questa mia è ovviamente un’osservazione “tecnica”, non certo un giudizio di merito (non reputo il mio agnosticismo oggettivamente preferibile ad altre convinzioni).
Il “dubbio del positivista” semmai resta, per l’ateo come per l’agnostico, nello sforzo di individuare e di mettere a punto dei princìpi che, proprio perchè “positivisti”, possono essere continuamente sottoposti a controprove e verifiche, e sono dunque suscettibili di cambiamento qualora si riesca a confutare i presupposti su cui tali princìpi si basano.
Questo è un rischio (ma anche un’opportunità) a cui il fedele in una qualsiasi religione sceglie invece di sottrarsi nel momento stesso in cui si rende disponibile ad accettare dei dogmi.
Dio esiste perchè mi ha dato l’intelligenza di non credere in lui. Le piace AAA Alberto la masturbazione mental-teopitecogica? In realtà non è mia ,ma di un cardinale di cui per brevità non cito il nome. ALLEGRULLI, ALLEGRULLI!
@ sara
noooooooo le parti basse nooooooo! dio ce ne scampi e ne liberi!!! con tutti i preti pedofili in giro…
@ Sara ” gli tocchi le parti basse…..” (modificherei) e lui chiede”sei maggiorenne?….allora non mi interessi” Sarebbe un gioco ancora più educativo per i bambini, specie quelli mandati in oratorio. SIC ET SIMPLICITER. OREMUS.
@ Maurizio D’Ulivo
Allora chiamiamola certezza positivista, in sostanza è la stessa cosa. L’ateo razionalista non ha prove della non esistenza di Dio e sa che non è possibile dimostrare la non esistenza di qualcosa. Dal mio punto di vista, se restiamo nell’ambito del razionalismo, non c’è differenza tra ateo e agnostico. A volte si dice che l’agnostico sospende il giudizio, ma nel momento stesso in cui lo sospende in realtà lo ha già espresso. In entrambi i casi la linea di pensiero è il positivismo. Poi ognuno sceglie la definizione che considera più adatta a sé.
@ don A.A.Alberto
io, che invece non sono una brava persona, ti ricordo le tue parole, prete:
“La Chiesa … riconosce sinceramente che tutti credenti e non credenti debbano contribuire alla retta edificazione di questo mondo. … Essa deplora la discriminazione tra credenti e non credenti che alcune autorità civili ingiustamente introducono …” (GS 21)”
Ovviamente questo significa che ti batterai, come tanti cattolici brave persone, perche’ le autorita’ civili plagiate ed asservite alla chiesa cattolica al punto di obbligare (de jure quando possibile e de facto altrimenti) i nostri giovani a sorbirsi l’ora di religione, smettano almeno la discriminazione assurda verso quei docenti di altre materie che, oltre a non essere raccomandati direttamente dal vescovo, percepiscono anche uno stipendio inferiore.
Ovviamente ti batterai per far si che quelle brutte autorita’ civili non diano una quota consistente degli oneri di urbanizzazione pagati dai cittadini che costruiscono nuove case (in regola) alle confessioni religiose per luoghi di culto ed accessori, discriminando le associazioni laiche ed i cittadini tutti, che forse desidererebbero *anche* attrezzature sportive, parchi e luoghi di socializzazione, anche guidata, ma liberi da crocifissi e tonache.
Attendo un atto di coerenza da parte tua con l’adesione a combattere queste discriminazioni. E non girare la frittata al modo di voi uomini con la gonna. Se sei un uomo rispondi nel merito.
@ Sergio
Un qualche parlamento ha dichiarato che il nato da inseminazione artificiale ha diritto a conoscere il padre, pur solo biologico.
Ti meravigli che alcuni pitechi si interroghino se per caso abbiano un Padre?
Ho una normale 5 marce 🙂
Certo la prospettiva di essere amati da una divinità buona, di una ricompensa ultraterrena ecc. può spingere a sacrifici impensabili (e adesso quello per cui “tutto fa brodo” metterà martiri cristiani e islamici sullo stesso piano …)
@ Rotko61
Ho seguito il consiglio di alcuni di voi che mi hanno ricordato che ho anche un lavoro.
(Qualcosa ho detto, CONTRO i giornalisti e invitando a non abboccare)
L’intervento MI PARE non fosse tanto preoccupato dell’ateismo “coerente e cosciente”, ma contro il menefreghismo assoluto.
Non mi pare “delirante” essere preoccupati per chi vive senza farsi domande che non siano: “questa sera pizzerio o mc donald’s?”
Ciao
@ talebAteo
Mi batterò soprattutto perchè si vada a scuola tutto l’anno. Le vacanze (soprattutto le Domenica, natale ecc.) sono un diabolico machiavello per far rimanere i ragazzi il più ignoranti possibili, e quindi più plagiabili dalle nostre fanfaluche.
“abbiamo l’ateismo che è in crisi: quello drammatico, coerente e cosciente, che vive sapendo che i cieli sono del tutto spogli e tuttavia si deve avere lo stesso avere una norma di vita per poter coesistere con gli altri. Ai nostri giorni, abbiamo invece un ateismo che è fatto di indifferenza, di superficialità, di banalità: è quasi una sorta di ‘gioco di società’ il negare Dio”.
Che splendido caso di paranoia con manie persecutorie. Ma se l’oggetto del contendere erano le moschee, perchè questo squinternato se la prende con gli atei? Una volta di più c’è la conferma che questi esseri illogici religiosi sono tutti pazzi (o si fingono tali), e che quindi andrebbero ascoltati solo da psichiatri qualificati, non da tutta la popolazione, che in materia, ovviamente, non dispone della necessaria competenza.
I giochi di società STIMOLANO L’ INTELLIGENZA.
@ don A.A.Alberto
Non ho la sottile intelligenza di un prete, ma non capisco la risposta data a @ talebAteo. Lui faceva domande concrete e tu rispondi parlando di vacanze?? Sei rimasto a corto di argomenti? In teoria tante parole, ma quando si arriva ai privilegi della chiesa meglio sorvolare eh?? Talebateo chiedeva perchè gli insegnanti di religione guadagnano di più e tu rispondi con le vacanze??? Taleateo aveva scritto: se sei un uomo rispondi nel merito!!!
Direi che hai dimostrato che NON-UOMO sei!
“Certo la prospettiva di essere amati da una divinità buona, di una ricompensa ultraterrena ecc. può spingere a sacrifici impensabili”
se si e’ convinti che ci sia una clamorosa ricompensa ultraterrena non e’ un gran sacrificio, e’ un buon investimento. il massimo sacrificio altruistico e’ lasciarsi morire per gli altri sapendo di non poter resuscitare 3 giorni dopo. ad una persona normale potrebbe sembrare un concetto banale, ma con un prete bisogna avere pazienza…
@ ET
suggerivo qualcosa di nuovo oltre al solito copia-e-incolla
@ c. d.
Leggere le frasi nel loro contesto no, eh?
per maurizio,
mi pedoni, ma lei è agnostico anche nei confronti di babbo natale e degli asini volanti? Siamo seri, sostenere che dio, le fate, babbo natale etc e tutto ciò che è parto della fantasia sono appunto fantasie, è razionale e sensato, tutto qui.
@Daniela
dato che sono agnostico, permettimi di precisare che l’agnosticismo riguarda l’esistenza di dio (né babbo natale, né befana, né asini volanti).
Naturalmente, un agnostico può esser convinto che un dio con certi attributi rivelati non possa esistere, ma non è questo il problema.
Il dio sul quale l’agnostico sospende il giudizio per ignoranza non è tanto o solo quello religioso, ma anche e soprattutto quello del pensiero metafisico: un arché cosciente e personale, principio primo, generatore del mondo.
Essendo cosciente che non può esserci conoscenza al proposito, di conseguenza, un agnostico rifiuta persino d’iniziare qualunque discorso sulla religione conseguente a una tale credenza.
In quanto al razionale, ti stupiresti nel leggere pagine e pagine scritte da grandissimi pensatori a proposito dell’arché.
Saluti
e ancora,
con nessuna prova scientifica a sostegno dell’esistenza di qualcosa, è sensato supporre che quella cosa non esista.
bah, d’altronde agli atei hanno sempre appioppato di tutto, ma quella di associarci ai credenti(creduloni) “miss the point” completamente
per nero,
si va bè, e che differenza c’è tra dio e babbo natale? Parlare di metafisica è parlare a vanvera, per quanto mi riguarda, si può dire di tutto e il contrario di tutto. E poi permettermi di ricordarti che metafisica e religione molto spesso vanno a braccetto, alimentandosi a vicenda,
Il concetto di principio primo, generatore del mondo è un concetto religioso, che non ha nessun fondamento scientifico, non c’è niente di razionale in tutto ciò.
@Daniela
La scienza non può, né potrebbe, né vuole sondare un tale campo.
La ragione, invece, lo ha fatto e lo fa.
E’ vero che le religioni hanno base metafisica, ma il pensiero filosofico è altra cosa.
Forse, sostenere che i metafisici parlino a vanvera è un po’ irrispettoso, ma da agnostico concordo con te che tutti quei discorsi possono sembrare aria fritta. D’altra parte, a volte mi capita di stimare certe elucubrazioni, ma come sforzo (e caratteristica) del pensiero umano.
Ma arrivò Kant e dimostrò che la ragione che pretende di parlare dell’incondizionato cade in contraddizione, tanto per dimostrarne l’esistenza quanto per negarla. Ed ecco gli agnostici.
Saluti