Monsignor Dominique Lamberti, durante la riunione dell’Osce ad Helsinki, ha affermato sulla questione della pedofilia che “se si vuole contrastare in modo efficace questo sfruttamento umano aberrante, va riconosciuto che la banalizzazione della sessualità nei mezzi di comunicazione sociale e nell’industria dell’intrattenimento alimenta il declino dei valori morali e conduce al degrado di uomini e di donne e anche all’abuso di bambini”.
Archivi Giornalieri: venerdì, Dicembre 5, 2008
Bologna: donna tenta eutanasia su fratello, nega medico cattolico coinvolto
Emerge di recente uno scottante caso del 2004 sulle tematiche di eutanasia e fine vita: un’anziana donna, Leda Fiumana, aveva tentato di far morire il fratello Antonio, ormai in stato vegetativo, con una iniezione di potassio. Il tentativo però non era riuscito (ma il fratello sarebbe morto qualche mese dopo) e la donna era stata colta sul fatto, con l’apertura di una inchiesta. Il cardiologo Franco Naccarella, figlio della stessa donna ed ex presidente dell’Associazione medici cattolici, è stato accusato… Leggi tutto »
Cassazione: il medico non ha “diritto di curare” senza consenso del malato
La IV sezione penale della Cassazione ha confermato una sentenza della Corte d’appello di Torino, condannando un medico della provincia di Novara a 200 euro di multa per lesioni colpose su un paziente rimasto con una gamba inferma dopo un intervento alla colonna vertebrale. Il paziente aveva firmato il consenso informato prima dell’intervento, ma non gli erano state prospettate le complicazioni dell’intervento nè le terapie alternative, quindi non era stata rispettata “la libertà morale del soggetto alla sua autodeterminazione”. La… Leggi tutto »
MicroMega: No al Crocifisso, a Ragusa applicata la Costituzione
Segnaliamo un articolo di Michele Martelli sul sito di MicroMega, sul dibattito riguardante l’imposizione dei crocefissi nei luoghi pubblici, recentemente riaperto dai casi di Valladolid e Ragusa. Martelli nota come “il fanatismo antilaicista, e antidemocratico, non ha riguardo nè alla logica nè ai fatti”, facendo una carrellata delle diverse reazioni dopo la decisione del presidente del tribunale di Ragusa Michele Duchi. L’0rdine degli avvocati di Ragusa afferma ad esempio che è “una sciocchezza considerare una discriminazione il simbolo religioso in… Leggi tutto »
Laicità in Europa, l’UAAR protesta
Con la presidenza Sarkozy, la laicità comincia a essere a rischio anche in Francia e, per estensione, nell’intero vecchio continente, a causa della Presidenza di turno dell’Unione Europea ricoperta per l’appunto dal paese transalpino. Il 21 novembre scorso la Presidenza dell’Unione Europea ha infatti incontrato i rappresentanti delle chiese europee: come riporta il sito internet della COMECE (la Conferenza dei vescovi dell’Unione Europea), Sarkozy ha discusso con le gerarchie ecclesiastiche di crisi finanziaria, politiche migratorie, cambiamenti climatici e rapporti euro-africani,… Leggi tutto »
Parma, trasferito parroco pro-gay?
Don Luciano Scaccaglia, parroco di Santa Cristina a Parma, potrebbe essere trasferito. Ne dà notizia don Franco Barbero sul suo blog. Il provvedimento sarebbe motivato da due ragioni: l’eccessiva vicinanza agli emarginati e il pensiero non conformista su alcune tematiche, in particolare l’omosessualità. Gli stessi ‘reati’, insomma, a suo tempo già addebitati a don Barbero e che gli sono costati la riduzione allo stato laicale. L’anticipazione ha galvanizzato alcuni esponenti della destra cristiana parmense, come il consigliere comunale di AN… Leggi tutto »
Corte Strasburgo: velo a scuola, espulsione non viola libertà religiosa
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto il ricorso di due ragazze francesi di confessione islamica, espulse da scuola nel 1999 perché rifiutavano di togliersi il velo durante le lezioni di educazione fisica. Secondo la Corte, la scuola in questione non ha violato la libertà di coscienza e religione: l’espulsione non è stata infatti motivata dall’appartenenza religiosa, ma dal “rifiuto di conformarsi alle regole applicate all’interno della scuola”, che le ragazze conoscevano. “La limitazione del diritto delle due richiedenti… Leggi tutto »
Brescia: delitto Hina, 30 anni al padre e 17 ai cognati
La Corte d’appello di Brescia ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Mohamed Saleem, che uccise nel 2006 sua figlia Hina, perché voleva non seguiva i precetti islamici e patriarcali e seguiva costumi occidentali, tra l’altro convivendo con un giovane italiano. La pena è stata ridotta da 30 a 17 anni per due cognati della vittima, considerati complici; per uno zio confermata la condanna a 2 anni e 8 mesi. Il padre, poco prima della sentenza, ha… Leggi tutto »