Bologna: donna tenta eutanasia su fratello, nega medico cattolico coinvolto

Emerge di recente uno scottante caso del 2004 sulle tematiche di eutanasia e fine vita: un’anziana donna, Leda Fiumana, aveva tentato di far morire il fratello Antonio, ormai in stato vegetativo, con una iniezione di potassio. Il tentativo però non era riuscito (ma il fratello sarebbe morto qualche mese dopo) e la donna era stata colta sul fatto, con l’apertura di una inchiesta. Il cardiologo Franco Naccarella, figlio della stessa donna ed ex presidente dell’Associazione medici cattolici, è stato accusato di aver collaborato al tentativo, ma ha negato: “E’ una vicenda molto dolorosa che ha coinvolto la mamma. Per questo mi sono anche dimesso dall´Associazione. Sono contro l´eutanasia”. La donna invece aveva subito ammesso: “E’ stata una mia iniziativa perchè quella non era una vita possibile. Mio fratello ha sofferto per troppi anni e ormai era un morto vivente, in stato di incoscienza, paralizzato e alimentato da una macchina”.
Il pm Luigi Persico ha accusato il dottor Naccarella di aver agevolato la madre, suggerendo l’uso del potassio. La prossima inchiesta è prevista per febbraio.

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8 commenti

longinous

“Il pm Luigi Persico ha accusato il dottor Naccarella di aver agevolato la madre, suggerendo l’uso del potassio”
Al rogo!
Come si permette di dare pareri medici?

Kaworu

si ma non è che sono tutti idioti da grande fratello gli italiani…

ci vuole poco a informarsi su come praticare l’eutanasia e bastano conoscenze da liceo per arrivare al potassio… non è che serva una laurea in medicina.

(però se avessi avuto un figlio così, probabilmente avrei detto che era stato lui ad aiutarmi e anche a procurarmi il potassio 😆 )

Roberto Grendene

Lecito che uno sia contrario all’eutanasia per la propria persona.
Ma che sia contrario alla liberta’ degli altri, in ambiti che coinvolgono solo la persona altra, in nome di preferenze proprie e’ inconcepibile.
Noi lettori non possiamo sapere come siano andate le cose nel caso riportato: dall’esposizione, non vedrei che umana compassione nel gesto della madre. Ed anche nell’eventuale suggerimento dato dal medico, o meglio dal figlio e dunque persona coinvolta da vicino, alla propria madre.
Quello che stona e’ dichiarare di essere contro l’eutanasia, senza aggiungere “per la mia persona”

TalebAteo

@Kaworu
il mestiere dei pm e’ la supponenza: abbiamo gia’ dimenticato quando possedere un masterizzatore era un’aggravante se avevi in casa un programmino piratato, perche’ attrezzatura predisposta alla duplicazione avente come finalita’ il commercio e quindi lo scopo di lucro?
E’ chiaro che non ha limiti la supponenza di avvoltoi senza scrupoli che, cavalcando l’onda cristiano-giustizialista attuale, vogliono far carriera speculando su dolorose vicende umane che posso solo auguragli di vivere in prima persona (come malati o come congiunti).

rothko61

@ TalebAteo

Non si può generalizzare. Molti pm saranno senz’altro come affermi tu (ne ho conosciuti, purtroppo), ma in questa materia la legislazione è assolutamente inadeguata e anche il pm più equilibrato non avrebbe potuto fare altro che promuovere l’azione penale.

Peppe

Oggi come oggi, uno per stare tranquillo deve farsi venire il diabete. Se proprio la vuoi fare finita senza che dei sadici in gonnella ti costringano a soffrire, c’è sempre la vecchia e valida insulina.

Lucia

Vero è che il caso non è esposto nella sua interezza, ma mi pare che il paziente non avesse mai chiesto l’eutanasia.
Io sono favorevole all’eutanasia, e se mi trovassi in certe situazioni la chiamerei a gran voce per me, ma questa donna ha deciso da sola, senza il parere del malato. Questa non è eutanasia, è tentato omicidio.
Suo fratello non le aveva chiesto di farlo.

Manlio Padovan

Io ho già registrato da tempo, prendendone notizia da questo nostro notiziario, che il “pentobarbitalsodico” provoca la morte e ringrazio chi a suo tempo lo comunicò.

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