La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto il ricorso di due ragazze francesi di confessione islamica, espulse da scuola nel 1999 perché rifiutavano di togliersi il velo durante le lezioni di educazione fisica. Secondo la Corte, la scuola in questione non ha violato la libertà di coscienza e religione: l’espulsione non è stata infatti motivata dall’appartenenza religiosa, ma dal “rifiuto di conformarsi alle regole applicate all’interno della scuola”, che le ragazze conoscevano. “La limitazione del diritto delle due richiedenti a manifestare le proprie convinzioni religiose, aveva come finalità di preservare la laicità nell’istituto scolastico”, continua la Corte. L’espulsione dalla scuola non è “sproporzionata”, in quanto le due ragazze hanno potuto proseguire comunque gli studi, per corrispondenza.
Corte Strasburgo: velo a scuola, espulsione non viola libertà religiosa
25 commenti
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E gia,solo se si togliono i crocefissi nessuno osa scandalizzarsi…
Ancora una buona notizia dall’estero.
Speriamo sia di buon auspicio e cha la tendenza manifestata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con questa sentenza (magari ricordando anche l’esperienza spagnola) si mantenga su questa linea anche quando si ritroveranno per le mani ricorsi dall’Italia… 😉
@Willy Bruschi
I crocefissi, purtroppo, troppi ce ne stanno a testimoniare la presenza dello stato confessionale che domina in italia. Ogni stato serio deve essere laico e le religioni devono vivere la loro identità nelle apposite sedi. Io ateo non chiedo la chiusura delle chiese, siete voi credenti che volete appiopparmi il vostro credo.
“La realtà è che quando un clericale usa la parola libertà intende la libertà dei soli clericali (chiamata libertà della chiesa) e non le libertà di tutti. Domandano le libertà a noi laicisti in nome dei principi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei principi loro”.
GaetanoSalvemini
La cosidetta “libertà di culto”, nel caso degli islamici, è la libertà di calpestare e denigrare i principi di uguaglianza e di rispetto verso le persone, senza distinzione di sesso o religione, sanciti da tutti gli ordinamenti giuridici moderni.
Vorrei vedere se aderissi ad una religione nuova che mi imponesse i sacrifici umani…..anche allora salterebbe fuori qualcuno a difendere la libertà di culto???
@ Willy Bruschi
Anch’io, in un mio commento ad un post di qualche giorno fa, avevo fatto il parallelismo tra crocefisso e velo islamico (soprattutto quello portato da donne che affermano di indossarlo per libera scelta, per ostentare la loro appartenenza religiosa). Personalmente sono molto lieta per la decisione della Corte Europea, così come sarei lieta se i cattolici italiani la smettessero con questa ridicola imposizione del crocefisso nei luoghi pubblici e con le patetiche scuse che adducono quando qualcuno osa chiedere la sua rimozione. Se un credente è consapevole della propria fede penso non abbia bisogno di ostentarla di continuo con simboli esteriori. Difesa ad oltranza del crocefisso ed esibizione del velo islamico sono la dimostrazione che ormai le religioni hanno ormai ben poco da dire.
@Giovanna
Non stare a perderci temo, non ci arriva. Stai parlando con tipo teopiteco che reintrodurebbe il confino per tutti quelli che non sono cattolici e straight.
Dopotutto lui trova giusto imporre per legge i propri simboli, le propie fobie e i propri dogmi pseudo morali agli altri per legge.
Voglio spendere due righe sulla disamina.
Non credo che si possa fare il parallelo tra l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici e l’indossare il velo, o il burqua, da parte delle donne islamiche.
Il crocifisso, simbolo religioso, senza dubbio, appartiene, però, alla storia del nostro costume ed anche se è giustissimo auspicarne la rimozione dai luoghi pubblici, non sarebbe comunque asportabile dalle facciate delle cattedrali storiche, dai mille ambiti architettonici ed urbanistici che riguardano gli spazi delle città, dei paesi, dei borghi.
Inoltre, un simbolo religioso come il crocifisso, sta li a rappresentare un trascorso storico e va esaminato anche in quanto tale, razionalmente, senza eccedere nella negazione o nella condanna…….tra qualche secolo sarà, con tutta probabilità una vestigia di un culto alla stregua dei templi pagani.
Altro, ben altro, è l’ostentazione di un segno, il velo o il burqua, che sta a rappresentare la sottomissione, l’inferiorità delle persone di sesso femminile. A nulla vale il dire che le donne islamiche lo indossano volontariamente , anzi con fiera ostentazione. E’ un segno di discriminazione che suona offensivo verso le donne, verso tutte le donne di qualsiasi fede o non fede che siano. Così come le predicazioni dei Mullah suonano offensive oltremisura verso i gay, le lesbiche, gli atei e tutti gli individui che non si riconoscono nel loro “gregge”.
Che la smettessero.
Amici dell’UAAR, a questo punto mi pare chiaro che fare ricorso alle autorità giudiziarie italiane è un’inutile perdita di tempo (e di soldi). L’Europa è la nostra unica speranza, è a Strasburgo che si devono indirizzare le nostre richieste, o, in casi particolari. alla Corte di Giustizia CE
Il velo della Bibbia: «Ogni donna che prega o profetizza a testa scoperta, reca un affronto al suo capo [il maschio], infatti sarebbe come se essa fosse rasata. Pertanto se una donna non vuole mettersi il velo, si tagli addirittura i capelli! Ma, se per una donna è vergognoso tagliarsi i capelli o essere rasata, si copra col velo. L’uomo invece, non deve velarsi il capo, essendo egli immagine e riflesso di Dio; mentre la donna è riflesso dell’uomo.» Bibbia, Levitico
Il velo del cristianesimo paolino: «Di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza.» San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XI
Il velo islamico del Corano: «E di’ alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne.» Corano, Sura XXIV, An-Nûr
Non sai che anche tu sei Eva? La condanna di Dio verso il tuo sesso permane ancora oggi; la tua
colpa rimane ancora.
Tu sei la porta del Demonio!
Tu hai mangiato dell’albero proibito!
Tu per prima hai disobbedito alla legge divina!
Tu hai convinto Adamo, perchè il Demonio non era coraggioso abbastanza per attaccarlo!
Tu hai distrutto l’immagine di Dio, l’uomo!
A causa di ciò che hai fatto, il Figlio di Dio è dovuto morire!”
Tertulliano, teologo, De Cultu Feminarum, libro 1, cap 1.
@ Leo55
Non mi pare affatto che chi si oppone al crocifisso nei luoghi pubblici ne auspichi anche la rimozione da campanili, chiese, cappelle votive o ambienti privati. Il mio paragone era tra i difensori ad oltranza del crocefisso nei luoghi pubblici e le donne islamiche che scelgono di rimarcare spesso in modo provocatorio la propria appartenenza religiosa. Non mi riferisco alle maggior parte di donne islamiche immigrate che chiaramente non portano il velo con grande allegria e difficilmente lo farebbero senza imposizione maschile. Penso invece alle molte turiste di paesi arabi che spesso esibiscono trucco pesante, abbigliamento vistoso e atteggiamenti piuttosto spavaldi, in netto contrasto con il copricapo d’ordinanza che sottolinea la “sottomissione” al volere di allah.
@Giovanna
Anni addietro sono andato nello Yemen ed una assistente di volo, fattami notare da mia moglie (donna di spirito) era bionda, veramente bella, occhi meraviglosi, unghie smaltate rosse, truccata con gusto e sensualità ed ingioiellata. Atterrati si è messa un velo nero che la copriva dalla testa ai piedi. Io mi sono preso una arrabbiatura che mi ha roso la bile e immagino quanto sia stata ella osservante dei dettami del corano. Vorrei togliere il potere militare e coercitivo a lor signori per vedere quante donne li manderebbero a quel paese.
Grazie Europa per questo segno di civiltà!
Aspettiamo con ansia la rimozione del vatic’ano dall’italia.
>Così come le predicazioni dei Mullah suonano offensive oltremisura verso i gay,
>le lesbiche, gli atei e tutti gli individui che non si riconoscono nel loro “gregge”.
Seriamente, mica solo dei mullah, eh?! Gli ayatollah d’oltretevere non sono mica da meno…
L’umanità si è sbizzarrita ad inventare copricapi, uno più buffo dell’altro (si guardi ad esempio a quella specie di trabiccolo che si mette in testa il papa). Portare cappelli per taluni è un segno di potenza, per altri un simbolo di asservimento. E’ bene però notare che è tipico dei matti provar gusto nel mettersi delle cose in testa.
Otto, non vorrai portare via il mio colapasta, vero?
@ Stefano Grassino : Perche il velo si e il crocefisso no ?
Se lo possono portare loro (vatti ad informare come sono aperti,tolleranti ed emancipati i mussulmani nei riguardi dei costumi altrui…) io me ne frego categoricamente dei dicktat del
“politicamente corretto” e di questa palese ”Eurabia” ed indosso pubblicamente il crocefisso. Come spesso gia faccio.
@ asatan : Ma dove vuoi arrivare tu e le tue ignobili provocazioni…?
@ Willy Bruschi
Innazitutto il termine Eurabia è un termine senza senso, perché i musulmani in Europa non sono in maggioranza arabi, ad esempio in Germania e in Olanda sono in maggioranza turchi. E anche in Francia si faranno presto sorpassare dai neri africani. Anzi se seguissimo i consigli della destra berlusconiana e degli USA con l’entrata dei Turchi, sarebbe veramente a quel punto Euroislam. Per quanto riguarda il crocifisso che tu lo indossi o meno non importa niente.
@ Leo55
Io posso essere d’accordo sul fatto che la rimozione del crocifisso, in Italia, debba essere valutata caso, per caso, non perché io sia a favore della sua esposizione, ma perché ci sono priorità più importanti, ed in Spagna hanno iniziato da quelle. Ti dico la verità, io ho frequentato la scuola pubblica, non sono assolutamente in grado di dirti in quali classi vi fosse il crocifisso. Detto questo non credo bisogni esagerare con il velo, a volte viene indossato per provocazione e non è detto che una donna musulmana senza velo sia automaticamente di mentalità più aperta. Comunque sono d’accordo con la Corte Europea.
Attenzione: fuori tema.
Corano (come riportato da Bruno): “[…] ai servi maschi che non hanno desiderio […]”
Cosa si nasconde dietro questa clausola? Un riferimento ai servi (schiavi) anziani o a quelli castrati (eunuchi)?
@Willy Bruschi
Visto il tuo eusarimento nervoso in permanente da adesso in poi eviterò di risponderti.
@willy
nel senso che ti porti sulle spalle una croce di legno di 3 metri?
@ Dirladada : Quel termine lo usava la grandissima Oriana Fallaci per inficare quell’ Europa “islamosuccube” che si scaglia contro Weelders e Theo Vang Gogh ed applaude Dan Brown…
@willy
theo van gogh è uno che avrebbero voluto ammazzare anche quelli come te, giusto per precisione.
@ willy bruschi
Beh è un termine sbagliato come ti ho spiegato, perché la maggioranza dei musulmani né in Europa, né nel mondo sono arabi. Zidane per esempio è berbero.