Crisi economica: crescono le giocate al Superenalotto

Diverse ricerche sociologiche, come quelle condotte da Pippa Norris e Ronald Inglehart (cfr. Sacro e secolare, il Mulino 2007), hanno confermato quanto alti livelli di religiosità siano correlati ad alti livelli di insicurezza, in special modo economica: quando la situazione è così nera da vedere preclusa ogni soluzione razionale, si aprono autentiche ‘praterie’ per l’accoglimento di soluzioni irrazionali. In tempi di crisi come quelli correnti, ci si aspetterebbe pertanto un aumento della religiosità: come ha invece attestato anche l’ultimo Eurobarometro, la fede non appare, almeno per il momento, rappresentare una risposta al passo con i tempi. La soluzione individuata dagli italiani sembra alquanto più secolarizzata: a fronte di un calo dei consumi del 2,1% per alimentari, abbigliamento, scarpe, alberghi, ristoranti, elettrodomestici, la Confcommercio ha registrato a ottobre un’impennata della spesa per le giocate al Superenalotto pari a un +230%.

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46 commenti

Kaworu

eivdentemente l’unica cosa che non impenna tra gli italiani è il q.i.

Stefano Grassino

La fede è una chimera, seguita dai cartomanti e dal superenalotto. Batti e ribatti il popolo italiano è sempre quello.

Leo55

Questa crisi è la “loro crisi” e sarebbe giustissimo che se la pagassero da loro…….invece saremo noi a fornire i fondi alle banche che si sono rovinate grazie ad investimenti farlocchi. Così come li forniremo agli enti pubblici che hanno fatto altrettanto. Così come li forniremo all’Alitalia. Così come li forniremo alla Mastercard per pagare le “Social Card” utilizzate per fornire un assegno che sarebbe stato sufficiente accreditare sulle pensioni a zero costi.

Questa e’ la crisi di un’idea, di un pensiero “unico” che ha dominato l’economia mondiale negli ultimi venti anni: quella del “Libero mercato”, all’altare del quale sono stati sacrificati tutti gli ideali di giustizia sociale, di diritti civili, di libertà costituzionali , di laicità e razionalità, di rispetto per l’uomo e per l’ambiente.
Adesso i nodi vengono al pettine. Il re si rivela nudo e i cortigiani sbigottiscono.
Ma sarà ancora lungo e doloroso il cammino da percorrere per risollevarsi intellettualmente, prima che economicamente, perchè molti hanno alti interessi in ballo e non sono disposti a cedere tanto facilmente e perchè il condizionamento mediatico, esercitato in questi anni con scientificità, ha trasformato il cittadino in un dipendente in qualcosa,una specie di drogato, in un consumatore irrefrenabile che vive crisi di astinenza se gli vengono sottratti i suoi amati consumi per assicurarsi il manenimento dei quali è disposto a lavorare un numero infinito di ore, facendo a meno di tutto ciò che costituisce vero arricchimento per la persona: la cultura, l’arte , la musica, le relazioni sociali…….
La vedo un pò scura ………siamo solo agli inizi.

Massi

Le radici cristiane dell’Italia son ben interpretate da Massimo Troisi e Lello Arena in “La smorfia”.

Roberto Grendene

E’ il problema della tassa sulla stupidità
In pratica, se uno stato dovesse istituire una tassa sulla stupidità, cosa farebbe?
Se la chiamasse cosi’, nessuno la pagherebbe, ritenendosi esentato in quanto non appartente alla categoria degli stupidi.
Ma se inventasse un gioco d’azzardo di pura fortuna, in cui paghi 100 con la speranza matematica di ottenere 1, allora avrebbe realizzato concretamente questo tipo di tassa.
(non voglio fare il supponente, di comportamenti stupidi ne ho avuti e altri ne avro’, qualche rara volta ho pure acconsentito a dare qualche euro per una giocata, era giusto una analisi della faccenda)

g.b.

In fondo rischiare qualche euro sperando che si realizzi la remota possibilità di una grossa vincita è meno irrazionale che sperare di guarire a Lourdes o credere nei miracoli.
Naturalmente se poi si rischiano tutti i propri soldi, allora la cosa si fa più grave.

Kaworu

@g.b.

perchè meno irrazionale? a me sembrano la stessa cosa.

e ci sono persone che si rovinano con l’enalotto e altre che si rovinano con “cure della speranza” tipo appunto lourdes.

come giustamente dice roberto grendene, è la tassa sulla stupidità (e gli stupidi sono anche felici di pagare)

Aldovaldo

C’è gente che in una vita al lotto s’è giocata milioni di vecchie lire per poi vincere ogni tanto pochi soldi. Ma vuoi mettere la soddisfazione? ^_^

E qui ci vuole la barza:
C’è un napoletano che ogni domenica va a pregare davanti alla statua di San Gennaro: “San Gennà, ti prego, fammi vincere al totocalcio”. E ogni domenica la stessa cosa. Fino a quando un giorno la statua si anima, comincia a parlare e dice: “Figliolo, io ti farei pure vincere, ma tu la schedina almeno la vuoi giocare?”. ^_^

TalebAteo

film per la serata: Toto’ e la banda degli onesti… finale in tema 🙂

stefano

beh, diciamo che l’italiano prega di vincere la lotteria…è l’unico “miracolo” sensato in una nazione alla frutta, mettere da parte qualche milione di euro e magari scappare in un paese più civile.

cartman666

Insomma non vedo cosa ci si debba lamentare, invece di rifugiarsi tra le braccia del prete, per lo meno vanno a finanziare le tasche dell’Erario.
Io onestamente non ci trovo niente di male a spendere 3-4 euri per farsi una giocata,evitando di fare come quegli imbecilli che si rovinano.

TalebAteo

@ stefano
la cosa che e’ insensata e’ credere che il gioco non sia pilotato. E’ dimostrabile che il tempo intercorrente tra chiusura delle giocate e la prima estrazione e’ sufficiente per una rete di superpc paralleli per analizzare ed escludere, a piacimento, tutte le giocate eseguite. E’ stato fatto quando la crisi economica giocata a tavolino e’ stata sbandierata tanto e si e’ cercato (e si continua) di far cassa con ogni mezzo (tagli compresi, ma quelli sono un’altra storia): il 5+1 ed il 6 non sono usciti per mesi.

Mi ricorda tanto il miracolo che si compie per quell’altro gioco idiota, quello serale dei pacchi. Vincite stratosferiche solo quando ci vanno amici dei preti, dipendenti di radio maria, oppure nella giocatona di natale, capodanno. Eppure le scatole sempre quelle sono.

stefano

x TelebAteo

infatti ma l’incredibile è che ancora milioni di ingenui pensano che sia tutto “vero” capisci? 🙂
è incredibile come l’essere umano rinunci al pensare, a guardare oltre i paraocchi impostigli dai media pur di sperare di vivere di rendita con una vincita che non verrà mai…

Popinga

Tanto per elevare il livello della discussione 😉 , a me viene in mente la scommessa di Pascal, uno dei punti più controversi del suo pensiero. Assodato che tutti dobbiamo scegliere tra l’esistenza e la non esistenza di Dio, come possiamo essere aiutati nella nostra risposta dalla ragione? In nessun modo, sentenzia Pascal. Il filosofo francese si dice convinto del fatto che la ragione qui non può determinare proprio nulla, perché Dio non può essere né dimostrato né respinto con argomentazioni logiche o filosofiche. Così teorizza la scommessa: “Pesiamo il guadagno e la perdita, nel caso che scommettiate in favore dell’esistenza di Dio. Valutiamo questi due casi: se vincete, guadagnate tutto; se perdete, non perdete nulla. Scommettete, dunque, senza esitare, che egli esiste”.
Questa è in breve la condizione di chi scommette in favore dell’esistenza di Dio: se vince, come premio per la sua fede, avrà la beatitudine eterna, mentre se perde finisce col rimetterci solo dei beni finiti, cioè quelli che offre la nostra vita terrena e che Pascal non esita a definire un ‘nulla’. Quindi già per questo motivo, secondo il buon Blaise, varrebbe la pena scommettere su Dio.

Detto che trattare la fede come una puntata al gioco è un’argomentazione della massima ipocrisia, anche per me che sono ateo, osservo come, nel mondo in via di secolarizzazione di oggi, si è scelto di scommettere saltando direttamente il passaggio metafisico. Una scelta di estrema razionalità: per il Superenalotto ci sono una probabilità su 318 di fare tre, una su 11.793 di fare quattro, una su 1.232.901 di fare cinque, una su 103.769.105 di fare cinque + 1, una probabilità su 622.614.630 di fare sei; per il Paradiso le probabilità sono sempre 0 (zero).

Nifft

Sono d’accordo con Roberto Grendene. E’ in pratica una tassa sulla stupidità e sono contento che ci sia. Persone che si credono furbe ad evadere il fisco, poi corrono a giocare ad ogni cazzatina, dal superenalotto al gratta e vinci.

Massi

La fede non dipende dai numeri ma dall’amor proprio: che però “chi tiene il banco” può arrovesciar contro di te sulla base dei numeri, cioè delle probabilità maggiori in suo possesso, per sua scelta e non per tua.

#Aldo#

Facciamo due conti spannometrici in tema di gioco d’azzardo (lotto e simili).

Non ho idea dell’ammontare di una giocata di piccole proporzioni, per cui prendo per buoni i 3-4 euro indicati da Cartman. Anzi, per essere prudente considero una giocata media di 3 euro a settimana. Considerati i miei 44 anni e il fatto che non ho mai giocato 3 euro a settimana a partire almeno dai 18 anni (la maggiore età), ho già vinto 3 euro per 52 settimane per (44-18) anni, ovvero oltre 4000 euro. Non sarà una gran cifra, ma quei tre mesi di stipendio stanno meglio nelle mie tasche che in quelle dell’erario.

P.S. Prima che qualcuno me lo faccia notare, preciso che so benissimo che sarebbe stato necessario indicizzare all’indietro i 3 euro a settimana, rapportandoli al costo della vita nelle varie annate. Analogamente, sarebbe stato necessario calcolare il rendimento che si sarebbe potuto ricavare accantonando quei 3 euro sotto forma di depositi o investimenti. Come ho detto, ho fatto un conto “spannometrico”: mica sono un commercialista!!!

#Aldo#

Non giocando i 3 euro a settimana ipotizzati da Cartman, negli anni ho già vinto oltre 4000 euro nel modo più semplice e sicuro: non spendendoli.

ateismo

Il discorso sarebbe interessante da approfondire, visto che esiste una vera e propria pseudo-scienza che si basa sui numeri “ritardatari” e che possiede lo stesso appeal per l’italiano credulone degli oroscopi. Un po’ di cinismo e scetticismo non guasterebbe per questi giocatori…

Popinga

Bravo Ateismo! Infatti le probabilità che esca un numero ritardatario sono le stesse di quelle che esca un numero già uscito nell’estrazione precedente. La sorte non ha memoria.

zolla

http://login.kataweb.it/registrazione/registrazione2Servlet?ckey=9BC66F6ACD3D88213AF18B7B3753B4813B1AF4B2DB9C3FBDF1515A0DEA611DE70A066439CFC2A773C6C0C8FC689B6BC92A7B0F72CE94AF844F002322C2DE3136E84D91C3ECB658954DA5EB8D7D6B7138BD234429810EFE75BFD13FD8AC917AEDE2FCE42E26699D010221A5E823511A5621F258ED84FFF342B9FAC5D15C541BE5B2917D8118805469 Nummeri

Conterò poco,è vero:
diceva l’UNO ar ZERO
ma tu che vali? Gnente: proprio gnente.
Sia ne L’azzione come ner pensiero
Rimani un coso vòto e inconcludente.
Io, invece, se me metto a capofila
De cinque zeri tali e quali a te
Lo sai quanto divento? CENTOMILA!!
E’ questione de nummeri .A un dipresso
È quello che succede ar DITTATORE
Che cresce de potenza e de valore
Più so li zeri che je vanno appresso.

Da poesie scelte di Trilussa 1944

Nummeri

Conterò poco,è vero:
diceva l’UNO ar ZERO
ma tu che vali? Gnente: proprio gnente.
Sia ne L’azzione come ner pensiero
Rimani un coso vòto e inconcludente.
Io, invece, se me metto a capofila
De cinque zeri tali e quali a te
Lo sai quanto divento? CENTOMILA!!
E’ questione de nummeri .A un dipresso
È quello che succede ar DITTATORE
Che cresce de potenza e de valore
Più so li zeri che je vanno appresso.

Da poesie scelte di Trilussa 1944

Lorenzo G.

Si dice, come in questo caso, che determinati fenomeni come quello del Superenalotto (così come del resto le credenze nei vari irrazionali) riprendono vigore in “momenti di crisi”……Ora, non vorrei sembrare qualunquista, ma…quand’é che non é un “momento di crisi”? D’accordo, ora ci troviamo sicuramente in un periodo particolare dopo il crollo generalizzato delle borse del 7 ottobre scorso, ma, parliamoci chiaro, quand’è che NON é un momento cosiddetto “difficile”? Bene o male, lo é praticamente sempre, quando più, quando meno, per un motivo o per l’altro. C’é sempre un motivo.
Le giocate al Superenalotto ci sono sempre state così come il sogno di vincite miliardarie (ora, con l’euro, milionarie): é un sogno senza tempo. In determinati frangenti storico-sociali e soprattutto economici come il presente, poi, tutto ciò si accentua ancora di più.

cullasakka

“La sorte non ha memoria”, ricorda Popinga, e io aggiungo: la sorte si comporta in modo tutt’altro che intuitivo. Non per niente per studiarla serve un certo senso critico.

Otto Permille

Il gioco da più o meno la stessa assuefazione della tossicodipendenza. Molte famiglie si sono rovinate. Il fatto è che mentre da un lato lo stato fa qualcosa per contrastare almeno sul piano dell’informazione la diffusione della tossicodipendenza, non solo non fa nulla per mettere in guardia le persone dal rischio debastante del gioco, ma pure ci guadagna sopra. Addirittura moltiplica il numero di estrazioni di lotti ed enalotti. Sempre più spesso vediamo persone che vanno dal tabaccaio e giocano al lotto, all’enalotto, al superenalotto e poi van via con qualche “gratta e vinci”. Questa è malattia.

Luciano

In qualsiasi gioco d’azzardo, chi è sicuro di vincere è sempre e solo il banco.

leo

@talebateo e stefano

E no è!!!
Come fate a dirvi critici pensatori e poi credere che lo Stati “piloti” o che “trucchi” il gioco del superenalotto?
Dobbiamo essere noi razionalisti i primi ad essere scettici di tali teorie cospiratorie da parte dello Stato.
Se avete le prove concrete e verificabili di manipolazione del superenalotto allora presentatele, altrimenti fate meglio a stare zitti!

Il toro di Falaride

Essendo abbastanza masochista sto guardando la puntata di porta a porta sulla fede e mi è venuto un dubbio:ma Claudia Koll ci è o ci fa?

Aldovaldo

@ Popinga
Per quanto riguarda la scommessa di Pascal, il punto è che dovremmo scommettere non solo sul Dio cattolico, ma su tutte le divinità esistenti ed esistite nelle varie culture mondiali. Da occamista e positivista preferisco comportarmi secondo quello che so, non su quello che potrebbe esistere. La scommessa di Pascal è il più classico esempio di comportamento irrazionale dove la gente si lascia condizionare da superstizioni, leggende metropolitane, ecc.

Aldovaldo

@ ateismo
La teoria dei numeri ritardatari è un ottimo esempio di teorie basate sul nulla, proprio come le religioni.

Bruno Gualerzi

@ Popinga
@ Aldovaldo
Non sono mai riuscito a prendere sul serio il ‘pari’ di Pascal… ma non per l’argomento in sè (penoso da tutti i punti di vista), quanto nel senso che Pascal lo avesse proposto seriamente. Secondo me ha voluto sfottere chi eventualmente l’avesse preso sul serio.
(Lo so che si tratta di un Pascal ‘inventato’… ma avrà pur diritto anche lui di essere riabilitato!)

Massi

Certo che (se non ricordo male)… eravamo miliono a centinaia, tutti lanciati in una stessa direzione, per uno stesso traguardo… e ho vinto io (gli altri? tutti perduti!).
E’ cominciata così (per ognuno è cominciata così).

Bruno Gualerzi

@ Popinga
@ Aldovaldo
Non sono mai riuscito a prendere sul serio il ‘pari’ di Pascal… ma non tanto per l’argomento in sé (penoso da tutti i punti di vista), quanto perché sono convinto che l’abbia proposto per sfottere chi eventualmente l’avesse preso sul serio!
(Lo so che si tratta di un Pascal ‘inventato’… ma avrà pur diritto anche lui di essere riabilitato!)

Aldovaldo

@Massi
Sì… pensavo a quel povero ovocita che ha perso ^_^

Deus_sive_natura

Io sono uno che paga la tassa sugli stupidi. In forma ridotta, ma la pago. Compro ogni settimana una schedina Superenalotto precompilata (non guardo nemmeno i numeri che compaiono, tanto le probabilità sono le stesse x tutti i numeri), per un totale di 50 € l’anno.
Solitamente la compro il venerdi mattina per l’estrazione del sabato sera.
Perché lo faccio? Perché per 24/36 ore posso crogiolarmi in un barlume di speranza di vincere una cifra che mi consentirebbe di comprarmi una casa a Ubud (Bali) e vivere quel che mi resta da vivere nella contemplazione della Bellezza.
Questo sogno ad ogni aperti è più rilassante di una tisana al tiglio e costa anche meno.

Bruno Gualerzi

@ Popinga
@ Aldovaldo
Non sono mai riuscito a prendere sul serio la ‘scommessa’ di Pascal… ma non tanto per la povertà dell’argomento i sé, quanto perchè convinto (in realtà mi sono voluto convincere) che Pascal l’abbia proposto per sfottere chi eventualmente l’avesse preso sul serio.

Ivo Mezzena

Il benessere della società è il nemico numero uno della Chiesa, quindi…

TelabAteo

@ leo
hai ragione, ho presentato una opinione come un fatto (“E’ stato fatto quando la crisi economica” ecc.), questo non e’ molto razionale, ma soprattutto non e’ corretto.

Insisto invece sul punto che e’ tecnicamente possibile interrogare un database e farci quello che si vuole (chi ha in mano i dati). E poi di scandali in proposito ce ne sono stati, anche se poi sono passati nel dimenticatoio.

Gustosa l’ironia nella notizia presentata da Raffaele Carcano e per questo mi e’ venuta subito in mente il finale del film “I tartassati” con Toto’ e Fabrizi (ho sbagliato anche il titolo). In quel caso il rifugio irrazionale era il totocalcio, proposto dal maresciallo della polizia tributaria, Aldo Fabrizi, al futuro suocero Toto’, ladro da generazioni.

Poi siccome io sono un tipo pesante l’ironia ha lasciato il posto alla sfiducia. Pardon

Lorenzo A.

dal momento che coloro che giocano al lotto sono più di quelli che vanno a messa la domenica e che il loro numero è in continua crescita dobbiamo temere che che anche questi rivendichino un’ora di insegnamento scolastico ad hoc su “lotto e numerologia”?

mic.tom

Vebbè grazie della notizia! C’era un jackpot di 73.500.000….

sergico

mmm… pare sia più probabile essere colpiti da un fulmine che vincere al superenalotto, è quindi più sensato girare con un parafulmine. Mentre la probabilità dell’esistenza di dio è zero. Quindi se uno gioca d’azzardo è certamente più sensato di un religioso. Ma è ancora più sensato uno che gira col parafulmine in mano, anche se non ne ho mai visti….

Aldovaldo

@Bruno Gualerzi
E’ un’interessante chiave di lettura.

Massi

@ Aldovaldo
si… anch’io ogni tanto mi faccio le condoglianze ^_^
(da quella volta li non ho più giocato)

Aldovaldo

Ad ogni buon conto io mi faccio una pippa e vado sul sicuro. La masturbazione è fare sesso con qualcuno per il quale si ha stima (tranne casi particolari ^_^).

Popinga

@ Aldovaldo
Parafrasando Reich: la masturbazione come equivalente della masturbazione.

Massi

@ Aldovaldo… sarà per questo che in passato stimavo le donne in generale (ma adesso faccio le mie belle differenze).

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