Australia: ente trasporti discrimina atei, che fanno causa

L’ente dei trasporti pubblici della Tasmania (Metro Tasmania) si è adeguata alla posizione degli enti degli altri stati australiani non accettando i cartelloni pubblicitari che promuovono l’ateismo. La denuncia arriva dalla Atheist Foundation of Australia, che aveva intenzione di affittare degli spazi pubblicitari sugli autobus (come hanno fatto già altre associazioni di non credenti in Gran Bretagna e Usa), apponendo lo slogan “Atheism – because there is no credible evidence”.
Il presidente dell’associazione australiana, David Nichols, spiega che non c’è nessuna intenzione di offendere la gente, “ma solo di far pensare”, criticando la disparità di trattamento rispetto alle associazioni religiose: infatti in passato la Metro Tasmania aveva permesso che venissero posti sugli autobus messaggi di stampo religioso, tra cui quelli anti-abortisti della Human Life Protection Society.
Il direttore della Metro, Tony Sim, sostiene che l’azienda ha cambiato di recente politica per censurare materiale “controverso”. L’associazione presieduta da Nichols si è rivolta a dei legali per citare in giudizio l’azienda di fronte al Commissario anti-discriminazione della Tasmania. La stessa iniziativa potrebbe essere presa anche in altri stati australiani.

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10 commenti

Massi

“Il presidente dell’associazione australiana, David Nichols, spiega che non c’è nessuna intenzione di offendere la gene, ma solo di far pensare”.

“Far pensare” offende “il potere”.

convintissimaaaaa!!!

allora i messaggi religiosi si, quelli atei no…so belllll…

Aldovaldo

Nel mondo scritte, cartelli, simboli, tutto ciò che promuove la religione, sono considerati di normale amministrazione, ma guai a mettere un cartello contro la religione (a favore dell’ateismo)… fa scandalo. L’ateo viene spesso considerato un malvagio, un eccentrico. Se dichiari di essere ateo ti chiedono subito il perché pieni di meraviglia mista a diffidenza. Mentre invece la cosa “strana” è proprio credere.

Giorgio

Agli amministratori del sito:
A quando una campagna UAAR sugli autobus e tram di tutta italia? Io do la mia piccola disponibilità finanziaria, se ci mettiamo tutti un po’ del nostro riusciamo a raccogliere forse la cifra necessaria!

Giorgio

Questione OT ma forse utile.

Quanti “Giorgio” partecipano ai dibattiti sulle ultimissime? Io sono uno, ma ce n’è almeno un altro (post qui sopra dell 18:22) e forse più.
Per non ingenerare confusione negli altri partecipanti, vogliamo concordare un qualche modo per diversificarci?

MicheleB.

Sui mezzi di trasporto, in Italia, non si usa lanciare messaggi politici e filosofici. Però manifesti e volantini può affiggerli chiunque. Basta pagare. Se lo potrebbe permettere l’UAAR un tale investimento?

Giorgio Villella

Ci sono anche io, Giorgio Villella, per otto anni segretario nazionale, che qualche volta scrivo anche nelle ultimissime; da molti anni, in tutti i documenti dell’Uaar, mi firmo con un semplice g

Non vorrei cambiare. g

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