Possenti su “Il Foglio”: da cattolico dico che la vita non è “indisponibile”

Il filosofo cattolico Vittorio Possenti, membro del Comitato Nazionale di Bioetica e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, critica l’idea – portata avanti dal Vaticano – che la vita sia “indisponibile”, con un articolo su “Il Foglio”.
Secondo Possenti, la tesi della “vita indisponibile” (“oggi prevalente nella cultura cattolica”) “cerca ultimamente di imporsi come indiscutibile attraverso una martellante ripetitività”. “Riconoscere la dignità della vita ferita da salvaguardare” continua Possenti considerando casi come quello di Eluana Englaro “non contraddice la liceità di autodeterminarsi in vicende di fine vita e di cure salvavita, che appunto possono essere accolte o rifiutate”.
“Ripetere che la propria vita è totalmente indisponibile non fa avanzare il problema, ma blocca una saggia ricerca di soluzione”, poiché, spiega Possenti, “sul piano razionale il criterio di un’assoluta indisponibilità della propria vita non è fondato” ma al limite giustificabile per fede (e che quindi “non possiamo dare per valido in modo cogente per tutti”).
Possenti critica poi un paio di argomenti utilizzati tipicamente da religiosi. Al primo, cioè che la vita è “dono di Dio” sul quale quindi il singolo non ha disponibilità, risponde: “Deve allora trattarsi di un dono sui generis poiché ogni dono appartiene al donatario e non più al donante, per cui meglio sarebbe parlare della vita come bene dato in impiego responsabile al soggetto”. Al secondo argomento, quello dei pericoli della biotecnologia, Possenti fa notare che la Chiesa “nutre una più che giustificata perplessità sulla tecnologizzazione della fasi dell’inizio della vita”, ma poi “si affida proprio alla tecnica e alla macchina nelle fasi terminali, interferendo profondamente col processo naturale del morire”.
Giuliano Ferrara, direttore de “Il Foglio”, commenta l’articolo di Possenti parlando di una “svolta radicale”: mentre prima, secondo Ferrara, il dibattito etico divideva “agnostici o cattolici ‘martiniani'” e “cattolici o laici ‘ratzingeriani'”, Possenti rende palese che esiste un “conflitto culturale interno all’establishment del sapere cattolico”.

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30 commenti

Ernesto

La vita è un prodotto dato in licenza EULA da Dio all’utente finale. Da questo modello la Microsoft si è ispirata per le sue modalità di commercializzazione software.

Bruno Gualerzi

Scrive Ferrara, riportando una parte dell’articolo di Possenti:
“La terza (tesi di Possenti) è che non esiste il diritto di morire, se inteso come suicidio assistito o eutanasia, ma deve essere riconosciuto il diritto di accettare la morte secondo la propria idea della dignità del vivere e del limite naturale della vita”.
Considerato che, una volta riconosciuto ‘il diritto di accettare la morte secondo la propria idea della dignità della vita’, ognuno è libero (ma c’era bisogno di dirlo?) di stabilire se e fino a quando ritiene la propria vita degna di essere vissuta e quindi agire di conseguenza… che differenza c’è tra il diritto di rifiutare cure che pure potrebbero tenere in vita e il diritto di morire se inteso come ‘suicidio assistito’, cioè eutanasia?
Lasciamo perdere le questioni puramente formali, giuridiche, tipo comportamento passivo o attivo di terzi, visto che ciò che conta veramente è la volontà del soggetto, se rifiuto di ricevere cure che mi terrebbero in vita da parte di chi – medico – mi sta ‘asssitendo’ nella mia malattia, oppure chiedo che mi si diano farmaci, o comunque sostanze che mi aiutino a morire soffrendo il meno possibile (eu-tanasia = buona morte), non si tratta sempre di ‘suicidio assistito’, cioè di eutanasia?
Insomma, assistito o non assistito, che senso ha ‘condannare’ il suicidio?

Giorgio

“Deve allora trattarsi [nel caso della vita. NDR] di un dono sui generis poiché ogni dono appartiene al donatario e non più al donante, per cui meglio sarebbe parlare della vita come bene dato in impiego responsabile al soggetto”.

Da tempo mi ero convinto che non di dono si trattasse, bensì di imposizione, vista l’impossibilità di rifiutare prima e la difficoltà di autodeterminare poi.
La perifrasi “bene dato in impiego responsabile al soggetto” mi pare che possa sì avere l’effetto benefico di smascherare un po’ la mistificazione del “dono”, ma che poi non modifichi i termini della questione: se una cosa è “data” (senza essere stata richiesta) “in impiego responsabile” (chi decide i criteri della responsabilità? e che succede a chi non è d’accordo?), alla fine sempre di imposizione si tratta. E poi, chi ha deciso che è un “bene”?

Alessandro Bruzzone

@ Bruno Gualerzi

Penso che Ferrara – le cui argomentazioni, comunque, raramente ormai hanno un qualche spessore – sia nettamente in imbarazzo.

cartman666

Non c’e’ niente di piu’ odioso nella nostra società come la criminalizzazione dell’eutanasia, demonizzata dagli squallidi schiavi di Razzinga.
Come se vivere paralizzato su un letto, squassato dalle piaghe da decubito, fosse una condizione di cui essere contenti, o di ringraziare dio per essere ancora vivi.

Barbara

Giuliano Ferrara può solo che tacere :folle banderuola va dove tira il vento,quindi persona del tutto inaffidabile.
Per quanto riguarda l’affermazione delle gerarchie cattoliche”ripetere che la propria vita è totalmente indisponibile non fa avanzare il problema,ma blocca una saggia ricerca di soluzione” è vero non avanzare significa retrocedere!! e le gerarchie hanno tuuto l’interesse che sia così e che la gente rimanga nell’ignoranza.

Stefano Bottoni

“Deve allora trattarsi di un dono sui generis poiché ogni dono appartiene al donatario e non più al donante, per cui meglio sarebbe parlare della vita come bene dato in impiego responsabile al soggetto”.

E’ ciò che sostengo da sempre (cioè, da quando sono entrato nell’età della ragione… una tentina di anni). Non è una posizione cinica. Se una persona mi fa un dono io posso apprezzarlo oppure no, ma diventa mio. Così come quando faccio un dono, l’oggetto diventa proprietà della persona cui lo porgo. Certo, sarei molto soddisfatto se la persona in questione lo apprezzasse, ma se decidesse di gettarlo nella spazzatura sarebbe suo pieno diritto.
Se tuttavia il dono in questione fosse molto apprezzato, ma per un incidente se ne andasse in mille pezzi senza possibilità di essere riparato, capirei perfettamente senza scandalizzarmi nè offendermi il fatto di gettarne i resti nella spazzatura.
I credenti che sostengono che la vita sia comunque sacra anche se l’unica cosa a funzionare è il cuore (artificialmente), dimostrano un ben scarso apprezzamento di questo dono, e una ben miserrima considerazione del donatore di tale vita che pure tanto ardentemente adorano.

c.d.

“Penso che Ferrara – le cui argomentazioni, comunque, raramente ormai hanno un qualche spessore – sia nettamente in imbarazzo.”

ma va la, ferrara non sa neanche cosa voglia dire “imbarazzo”. adesso fa finta di avere scoperto una nuova corrente culturale nell’ambito del testamento biologico finora sconosciuta al mondo, ma in realta sta semplicemente vagliando tutti i potenziali carri dei vincitori, per decidere su quale salire (possibilmente senza sfondarlo).

Admeto

Il prof. Possenti dice cose giustissime. Non gli sfuggirà quindi,prima o poi, che il cattolicesimo è destinato ad “incartarsi” inesorabilmente. Sono un pò ottimista…..come tutte le superstizioni passerà. Tanto più auspicabile considerati gli elementi di sadismo e violenza che si porta appresso in dote…

rolling stone

anche molti non credenti pensano che la vita sia un dono,
non di Dio, ma dei genitori ai figli,
e prima di mettere al mondo un figlio
non si pongono neppure il problema se quel dono sarà gradito.

San Gennaro

Salvo D’Acquisto giudicò “disponibile” la propria vita e morì come sappiamo.
Sembrerà strano ad alcuni (ma non a chi ritiene la CCAR un’organizzazione ipocrita), ma è in corso la causa della sua beatifihazione.

Otto Permille

Leggere un filosofo “cattolico” (qualsiasi) è solo una perdita di tempo. Meglio leggere Topolino.

Aldovaldo

Possenti ha pienamente ragione. La Chiesa è piena di contraddizioni. Domani il Papa dirà che la vita ci è stata data da Dio… in comodato d’uso ^_^

Tiziano

Questa è bella: se ho capito bene il signor Possenti muove critiche ai propri capi all’interno delle proprie fila. Se il papato riceve critiche persino dalle persone che si dichiarano credenti e cattoliche è proprio vero che non c’è più religione!

I cornacchioni parlano di qualcosa completamente astratto, contraddittorio ed illogico persino per il loro stessi filosofi e sostenitori, a quando l’estinzione dei Ned Flanders e dei cornacchioni capeggiati dal barbagianni?

giancarlo

Anche Massimiliano Kolbe, prete cattolico, martire in un lager nazista , dispose della propria vita accetando di morire al posto di un ‘altro deportato. Se non sbaglio è stato beatificato dal papa polacco.
O santa Maria Goretti che pur di non cedere alla violenza sessuale si è fatta uccidere.
( Almeno così ci è stato raccontato ).
La verginità considerata più preziosa della vita!
Che se poi quella povera ragazza avesse avuto un minimo di educazione sessuale, probabilmente non sarebbe andata incontro ad un destino tanto tragico.

giancarlo

Anche Massimiliano Kolbe, prete cattolico, martire in un lager nazista , dispose della propria vita accetando di morire al posto di un altro deportato. Se non sbaglio è stato beatificato dal papa polacco.
O santa Maria Goretti che pur di non cedere alla violenza sessuale si è fatta uccidere.
( Almeno così ci è stato raccontato ).
La verginità considerata più preziosa della vita!
Che se poi quella povera ragazza avesse avuto un minimo di educazione sessuale, probabilmente non sarebbe andata incontro ad un destino tanto tragico.

Aldovaldo

@Tiziano
E’ proprio il contrario. Le maggiori critiche alla sinistra vengono dalla sinistra stessa e mi sembra giusto che le maggiori critiche alla Chiesa vengano dai cattolici. Purtroppo avviene molto raramente, segno che forse c’è poca buona fede.

Mat

Perdonate l’ignoranza, non sapevo chi fosse Salvo D’Acquisto e sono dovuto andare a leggermelo su wikipedia. Ho immaginato (male) che Salvo D’Acquisto si fosse suicidato a seguito di gravi ferite o simili, ma è andata in maniera molto diversa. Ne faccio un riassunto per evitare che altri, che come me ignorano, arrivino alla conclusione sbagliata.
Comunque, più che suicidio lo chiamerei sacrificio. Senza nulla togliere al fatto che la chiesa sia ipocrita, ma questo è forse una delle poche eccezioni. Non sminuiamo un eroe solo perché i preti vogliono canonizzarlo.

II guerra mondiale. Nei pressi di Torre di Palidoro, una truppa di SS viene investita durante un ispezione da un esplosione. I nazisti pensarono ad un attentato; D’Acquisto, assunte alcune informazioni, vanamente provò a ribattere che l’accaduto era da considerarsi un incidente privo di autori, ma i tedeschi insistettero sulla loro versione e richiesero la rappresaglia sui civili.
Furono eseguiti dei rastrellamenti e catturate 22 persone scelte a caso fra i contadini della zona.
Gli ostaggi furono muniti di vanghe e costretti a scavare una grande fossa comune per la loro prossima fucilazione.
Quando fu chiaro che i tedeschi avrebbero davvero messo in atto la loro terribile minaccia, D’Acquisto si autoaccusò del presunto attentato, dichiarando che sua era la sola responsabilità dell’accaduto e che gli ostaggi erano innocenti, e ne chiese l’immediata liberazione. Gli ostaggi fuggirono all’istante, lasciandolo solo.

Salvo D’Acquisto fu fucilato, all’età di 22 anni. Le sue spoglie sono conservate nella prima cappella sulla sinistra, adiacente all’ingresso, della chiesa di Santa Chiara di Napoli.

Anche se non sono credente, ritengo importante citare la sua celebre frase:
« Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte, Dio è con me ed io non ho paura! »

E qui finisce la mia parentesi OT.

rothko61

“… da cattolico dico che la vita non è indisponibile…”
Sono d’accordo, ma tu allora non sei cattolico. Semplice.

Marco.g

Almeno le persone che frequentano questo sito dovrebbero sapere che il dibattito etico a cui fa riferimento Giuliano Ferrara è una sua allucinazione. E poi perché linkate Il Foglio? Non sapete che Ferrara ha mandato gli avvocati a quei siti di new sharing che avevano incluso tra le testate disponibili on-line le sue quattro pagine di morbidezza? L’abbonamento annuale al Foglio costa più di un’andata e ritorno Milano Napoli sulla Freccia Rossa senza includere neppure uno dei già ridottissimi servizi offerti dalle FFSS.

Bruno Gualerzi

Per quanto mi riguarda, una precisazione.
Ho citato Ferrara perchè mi veniva comoda una sua frase – che intendeva riportare una tesi di Possenti – per parlare di eutanasia. Detto questo, non ho affatto capito – nè ho intenzione di sforzarmi, in sintonia con altri in questo post, per capirla – quale sia la posizione di Ferrara.

San Gennaro

A differenza del “solo” beatifihato Salvo D’Acquisto, padre Maximilian Kolbe è stato canonizzato per due validi motivi:
1) era polacco (non so se mi spiego…)
2) era un chierico

Non è il caso di stilare “graduatorie” di eroismo. Siamo d’accordo che si tratta di eroismo e non di suicidio (ci mancherebbe); in ogni caso hanno trattato la propria vita come “bene disponibile”
anche se per sacrifiharla al posto di altre vite.

Maria Goretti non credo abbia avuto il tempo (e forse nemmeno la maturità) per fare una scelta tanto consapevole. Tante persone, per opporsi a uno scippo, hanno perso la vita: la CCAR non le ha mai additate ad esempio di eroismo. I soldi e la purezza hanno valore ben diverso. Per la CCAR la purezza è la ricchezza dei poveri. Con i soldi (dati in obolo) qualsiasi criminale può essere seppellito con tutti gli onori in una basilica pontificia.
Peccato che Maria Goretti sia poco simpatica ai frequentatori di questo sito. Non è colpa sua se la CCAR l’ha fatta santa. Poteva essere un’icona del femminismo.

silicet

Trovo sempre affascinante (in senso intellettuale) assistere alle contorsioni verbali di chi si dichiara cattolico praticante dedicate all’esercizio del “ma anche” ( putroppo assi diffuso nel nostro Paese): “… da cattolico dico che la vita non è indisponibile…”, ma si nega la possibilità della libera scelta sul termine della vita individuale, sull’applicazione della legge sull’aborto etc. Ma come direbbero le gerarchie ecclesiastiche “la Giustizia non è di questo mondo”.

joe8333

“sul piano razionale il criterio di un’assoluta indisponibilità della propria vita non è fondato” ma al limite giustificabile per fede (e che quindi “non possiamo dare per valido in modo cogente per tutti”).”

alla fine un cattolico che capisce che le motivazioni con cui chiesa e cattolici da sempre condannano l’eutanasia (NON PUOI DISPORRE DELLA TUA VITA) non hanno alcun senso in uno stato laico (“non hanno validità universale “cogente”)!!
meglio tardi che mai

c.d.

“Non sminuiamo un eroe solo perché i preti vogliono canonizzarlo.”

questa discussione e’ stata molto interessante. conoscevo la storia di salvo d’acquisto fin dall’infanzia, e lo consideravo un eroe che ha sacrificato la propria vita per salvare quella di decine di altre persone. non mi ero neanche mai chiesto se fosse un credente o meno.

« Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte, Dio è con me ed io non ho paura! »

ah, quindi non ha rinunciato a tutto quello che era e a tutto quello che avrebbe potuto essere senza ottenere nulla in cambio, ha rinunciato soltanto alla sua breve vita terrena per guadagnarsi una beatitudine eterna. dal punto di vista del credente mi sembra uno scambio molto vantaggioso, e questo ai miei occhi ne sminuisce di sicuro l’altruismo e l’eroismo. la proposta di canonizzazione non fa che confermarmi questa tesi.

Ivo Mezzena

BLA BLA BLA BLA!!!!

Non si può più discutere sulla mia vita, della mia vita faccio quello che voglio!
Queste acrobazie di parole sono illegittime, basta!!

Marco C.

Rimane però il fatto che Salvo d’ Acquisto ha disposto della sua vita, accettando di morire per gli altri.

Quindi la tesi cattolica dell’ indisponibilità della vita cade, proprio come un “caco” che maturo cade dalla pianta e si spiaccica a terra. Suicidio o sacrificio, la violazione dell’ indisponibilità c’è comunque stata.

Completamente d’ accordo con Possenti; la sua analisi sul “dono di Dio” è molto acuta, è giunto alle mie stesse conclusioni, anche se io non sono un personaggio visibile come lui e purtroppo non ho potuto farle conoscere.

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