Torino: non credenti, diritti umani e laicità

Sabato 13 novembre 2008 dalle 8.30 alle 13.00 presso il nuovo auditorium della Provincia di Torino, in corso Inghilterra 7 si è svolto il
PRIMO FORUM PROVINCIALE DELLE LIBERTA’ E DEI DIRITTI CIVILI
organizzato dal “Comitato Provinciale per la valorizzazione degli ideali della resistenza e dei principi della Costituzione” in occasione del 60°anniversario della firma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Erano presenti diverse associazioni della Consulta Laica torinese, tra cui il nostro circolo UAAR di Torino, oltre a studenti ed altri partecipanti.
Interessante l’incontro durante il quale, oltre agli interventi programmati, ci sono stati quelli, rigorosamente laici, delle associazioni ai quali si sono alternate interessanti proiezioni di film sull’argomento.
La mattinata si è conclusa con la proposta del pastore valdese Platone di creare a Torino un osservatorio permanente sui diritti umani che si riunisca in modo periodico.
Tra i vari interventi c’è stato anche quello, esposto da Anna Maria Pozzi, per il circolo UAAR di Torino:

……L’UAAR è l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e si batte costantemente per la parità dei diritti di tutti i cittadini ed, in particolare, degli atei e degli agnostici che sono una delle categorie di persone che subisce spesso concrete discriminazioni. Noi siamo convinti che ogni cittadino può sentirsi accolto in uno stato laico se esso è neutrale rispetto ai vari orientamenti culturali, filosofici o religiosi e se offre ad essi pari opportunità di espressione e di esercizio dei propri modi di vivere e pensare. Oggi, invece, il principio costituzionale della laicità dello Stato è messo seriamente a rischio dall’ingerenza ecclesiastica che non trova più alcuna o scarsa opposizione da parte del mondo politico. La Chiesa cattolica riceve finanziamenti e visibilità sempre crescenti (attraverso l’8×1000, il 5×1000 e dalle varie amministrazioni locali) che evidenziano il suo potere economico a scapito delle altre associazioni come la nostra ed anche rispetto alle altre confessioni religiose.
Per la parità dei diritti non ci dovrebbero essere privilegi ma parità di trattamenti e anche la fermezza nell’assicurare a tutti una possibilità di azione nell’ambito e rispetto del dettato costituzionale.
La laicità delle Istituzioni quindi è per noi fondamentale per poter assicurare la massima opportunità ad ogni cittadino in relazione alle relative necessità individuali.
E’ per questo che ci battiamo tra l’altro perché la scuola statale sia principalmente educativa riguardo alla formazione del cittadino che, fin dalla prima infanzia, deve essere aiutato a scegliere in piena libertà nella consapevolezza di sé e del mondo circostante senza costrizioni di parte e con il costante confronto tra le varie culture.
Non condividiamo quindi che l’insegnamento delle religioni ed, in particolare, della cattolica venga esercitato all’interno dei programmi scolastici statali data la specificità del relativo messaggio. Siamo quindi per una netta distinzione tra il pubblico e il privato dove per pubblico si intende tutto ciò in cui la cittadinanza di uno Stato può riconoscersi.
Siamo quindi anche per la piena valorizzazione delle capacità di autodeterminazione di ciascun individuo e della sua possibilità di rapportarsi in modo autonomo e produttivo secondo un’etica raggiunta attraverso la conoscenza, la sperimentazione ed il confronto, in piena libertà senza limitazioni aprioristiche ma solo successive a obiettive valutazioni dei risultati.
Da qui la convinzione che lo stato laico dovrebbe sovvenzionare piuttosto che tagliare, come fa oggi, la ricerca in tutti campi del sapere; ed i servizi pubblici in genere; ciò per favorire lo sviluppo delle potenzialità umane che potrebbe creare quindi anche le condizioni per nuove opportunità di lavoro.
Uno Stato che sappia investire nelle relative risorse umane promuovendo la crescita culturale e sociale della popolazione attraverso strutture idonee all’accoglimento ed al reciproco confronto.

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Aldovaldo

Ma se malgrado l’indottrinamento e una pubblicità invadente le chiese si svuotano sempre più, cosa accadrebbe se la laicità dello Stato fosse realmente rispettata? Insomma così tra poco in San Pietro ci crescerà l’edera. Io mi rivolgo al WWF: salviamo il cattolico dall’estinzione!! ^_^

Stefano Grassino

@ Aldovaldo

Il cattolico non lo sò ma i preti sono erbacce come la gramigna: non si riesce mai ad estirparla.

stefano

“viziosa è ogni specie di contronatura, la più viziosa è il prete” – L’Anticristo (Neuztche)

Aldovaldo

@Stefano Grassino
Non tutti a dire il vero. Ci sono ottimi sacerdoti impegnati nel sociale, contro la mafia, per il recupero di tossicodipendenti, per la dignità della donna resa schiava che si prostituisce e non è in grado di ribellarsi, per il recupero di giovanissimi che altrimenti finirebbero affiliati alla camorra. Insomma tra i preti cattolici qualche “cristiano” esiste realmente e bisogna tenerne conto. Tieni presente che alcuni di essi rischiano la vita ogni giorno e tanti sono stati uccisi.

Stefano Grassino

@Aldovaldo

Si, hai ragione ma dobbiamo sottolineare che sono quelli dimenticati dalla Chiesa ufficiale, quella a cui và l’8×1000, quella che comunque comanda a tira le fila dell’insieme.
La CCAR santifica tutti i preti assassinati da Stalin ed un pò meno quelli dai nazisti, dimentica Mons. Romero e tutti i sacerdoti desaparecidos in Cile ed Argentina solo perchè coerenti con il vangelo. Il fatto che io consideri negative le religioni, non mi impedisce di vedere quello che tu dici. Il non essere d’accordo su di un piano filosofico non mi impedisce di apprezzare chi combatte la malavita e potrei tranquillamente collaborare con uno di questi sacerdoti. Lasciami solo dire che sono mosche bianche nel panorama clericale.

antonietta dessolis

brava Anna Maria, ottima sintesi!
Giordano Bruno, scriveva nel 1588: «È iniquo accettare una opinione in ossequio ad altri, è degno di servi e di mercenari, nonché contrario al valore della libertà umana, sottostare e inchinarsi a qualche autorità»; e aggiungeva: « … E se lo splendore della luce mi ha conferito qualche autorità perché mai dovrei asservire e immiserire… l’indole del mio ingegno?». Sappiamo come rispose l’autorità: col rogo. Oggi non ci sono più roghi, bastano il telecomando, la scuola confessionalizzata, l’8permille, i crocefissi e…il “democratico” servilismo politico: la lotta da fare è sempre la stessa, resistere all’oscurantismo che resiste :-(((

FB

Eppure non si può negare che quando si parla di buoni preti, non si può fare a meno di dire “Insomma tra i preti cattolici qualche “cristiano” esiste realmente”.

Ecco questa è la vera immagine del Cristo e questa è la vera essenza del suo messaggio.

Anna Maria Pozzi

@ antonietta dessolis

Grazie Antonietta!
Certo, d’accordo con te: resistere ad ogni oscurantismo clerical-politico e riuscire ad ottenere quegli spazi possibilmente pubblici che ci permettano di essere sempre più visibili e di acquistare quindi più forza d’azione.

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