La Cassazione: “l’Islam non deve essere un alibi per le violenze domestiche”

La Corte di Cassazione ha condannato Abdellilah F., musulmano, a 30 mesi di reclusione per maltrattamenti, sequestro di persona e violenza sessuale nei confronti della moglie. Durante il procedimento l’imputato non aveva negato i fatti ma li aveva giustificati, sostenendo di essere “portatore di tradizioni sociologiche e abitudini antropologiche che confliggono con le norme penali italiane”. Secondo la Suprema Corte, tuttavia, “nessuna diversità culturale e religiosa” può giustificare comportamenti contrari alla legge italiana: legge “che chi risiede in Italia ha l’obbligo di conoscere”.

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17 commenti

Stefano Bottoni

E ci mancherebbe altro! Chi vive in Italia deve rispettare le leggi italiane (ok, ok, sono i politici i primi a non farlo, o ad adattarle alle loro esigenze…). Non esiste assolutamente che possano essere violate perchè “la mia cultura è diversa”.

HCE

bello!
si potrebbe usare per rafforzare l’opposizione a crocefissi nelle scuole e nei tribunali, regalie varie alla chiesa, benedizioni e barbarie simili.
tutte le religioni sono uguali, quindi tutte non possono essere usate per giustificare violazioni di legge.
o no?

stefano

nessuna religione deve costituire un alibi per la violenza in generale e nemmeno l’ideologia politica.

davide

“portatore di tradizioni sociologiche e abitudini antropologiche che confliggono con le norme penali italiane”. Secondo la Suprema Corte, tuttavia, “nessuna diversità culturale e religiosa” può giustificare comportamenti contrari alla legge italiana: legge “che chi risiede in Italia ha l’obbligo di conoscere”.
Non solo della legge italiana ma della legge universale fissata dalla dichiarazione dei diritti umani secondo cui nessuno può essere costretto a subire trattamenti crudeli inumani o degradanti. Se al posto dell’ora sostanzialmente obbligatoria di religione si studiassero un pochino di più la DUDU o la Costituzione nella sua parte fondamentale credo che si porrebbero le basi per una società più giusta

oxiuranus

…ciò che dio unisce l’uomo non sciolga, è meglio un pio colpo di pistola… con la scusa del delitto d’onore in due anni sei fuori e te ne fotti…

Toptone

A questo cialtrone manesco hanno dato TROPPO… poco!

30 mesi per aver sequestrato picchiato e violentato la moglie?? 5 anni minimo, e in una galera piena di maniaci stupratori par suo.

Sarebbe uscito con un cuscino sul popo’, il lestofante.

Leo55

Con l’aria che tira, circa il multiculturalismo, è già molto che lo abbiano condannato riaffermando l’unicità della legge dello Stato. Non bisogna assolutamente abbassare la guardia se non vogliamo trovarci, un giorno, a condividere leggi ed usanze che oggi troviamo bestiali.

rolling stone

sono completamente d’accordo con San Giovese e con l’iman di Cremona:
si tratta di una sentenza razziae – siamo alla frutta.

Asatan

Io farei solo notare che la pena per stupro legalmente prevista è da 6 a 12 anni e quella per sequestro anche più alta.

Sommando sequestro+stupro+aggressione l’individuo in questione avrebbe dovuto farsi almeno una quindicina d’anni.
In raltà siamo alle solite: i reati di violenza contro le donne ricevono sempre ampi sconti sulle pene perchè culturalmente accettati. Dopo la sentenza dei jeans, quella che dice che se tua figlia 14 nonè più vergine è meno grave stuprarla, abbiamo quella del mussulmano che se ne và con un buffetto.

Ivo Mezzena

Il minimo è rispettare le leggi italiane, universale è no alla violenza sulle donne.

Manlio Padovan

“…leggi che chi risiede in Italia ha l’obbligo di conoscere”… e di rispettare: sarebbe stato meglio aggiungerlo visto che più di qualcuno in questo disastrato paese non l’ha ancora capito.

rolling stone

Soqquadro

dopo il brillante intervento di San Giovese riguardo alla espulsione dal nostro paese del’imam di Cremona (pluricondannato terrorista internazionale),
do per scontato un suo nuovo analogo intervento riguardo a questa sentenza,
del tipo: ‘si tratta di una sentenza razzista: siamo alla frutta’.

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