Accusato di ”opportunismo politico” dall’Osservatore Romano, per le sue affermazioni sulla mancata opposizione della Chiesa cattolica alle leggi razziali, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha confermato ieri la sua opinione. Alla richiesta di commentare le critiche formulategli dall’organo di informazione della Santa Sede, Fini ha risposto in questo modo: ”mi sono sembrate, ai miei occhi e non solo ai miei, francamente sopra le righe”. Ha tuttavia aggiunto di non voler alimentare ulteriormente la polemica.
Polemica che è peraltro proseguita su Avvenire. Il docente di diritto ecclesiastico Carlo Cardia, in un articolo dal taglio storico, ha sostenuto che “così facendo non si rende ragione alla storia, si cancellano i documenti più solenni, si nega la lungimirante opera della Chiesa quando ha preparato una classe dirigente che ha combattuto il fascismo ed ha costruito e guidato la democrazia in Europa dopo la catastrofe bellica”. Gad Lerner, autore dell’articolo L’offensiva neodogmatica pubblicato oggi su Repubblica, ha invece ricordato come ancora nel 1943 “il Vaticano chiedeva solo la ‘riabilitazione’ degli ebrei convertiti. Che gli altri restassero pure discriminati: le leggi razziali andavano corrette ma non soppresse”.
Leggi razziali: Fini ribadisce il suo pensiero
61 commenti
Commenti chiusi.
il problema e’ che e’ passato troppo poco tempo
fra 3 o 4 secoli chiederanno scusa (a Dio ovviamente, mica agli ebrei)
anche di questo…
Ci vorrebbe un altro processo di Norimberga con imputato la Chiesa.
Se si scremano gli atti politici della Chiesa cattolica del periodo che va dal 1922 alla fine della II Guerra mondiale, dai loro (soliti) buoni propositi pubblici ne esce un racconto clericofascista, tale e quale furono le alleanze della Chiesa cattolica di quel periodo (e in molta parte anche dopo: vedi fuga dei gerarchi nazisti con passaporto Vaticano, Spagna franchista, Cile, ecc.).
Ribadisco una mia considerazione fatta a più riprese su queste dispute tra Fini e la ccar. Se offrono l’occasione per approfondire il tema del rapporto tra ccar e leggi razziali, e più in generale tra chiesa e nazismo – come per altro molti qui hanno già fatto – bene, ma non vedo l’utilità di prendere parte per l’uno o l’altro dei contendenti, o comunque perdere tempo per cercare di ‘vedere cosa c’è sotto’.
PS. Nel caso non sia già stato fatto, segnalo il bel saggio di Giovanni Miccoli, professore di Storia della Chiesa, apparso sull’ultimo numero di MicroMega dal titolo: ‘Pio XII e lo sterminio degli ebrei’.
Oddio Bruno, fra la verita’ storica da una parte e la
menzogna auto-assolutoria dall’altra, perche’
mai uno non dovrebbe schierarsi?
Io invece segnalo il libro di Andrea Tornielli “Pio XII”
per una volta sono in sintonia con fini!
non l’avrei mai pensato!
@ Fabio
Perché mi pare che non ci sia niente da imparare da nessuno di questi contendenti, se non poco interessanti – ovviamente a mio parere – giochi di potere.
La Chiesa ha sempre anteposto le sue ragioni egemoniche al bene dell’umanità. Di che cosa vi meravigliate? La Chiesa è coerente: prima di tutto l’interesse religioso, poi tutto il resto. Cosa volete che gliene importasse degli ebrei se i suoi interessi erano gli accordi con le dittature fascista e nazista? E’ accusata da tutte le parti da destra e da sinistra, ma se ci sono tanti ignoranti e plagiati pronti a seguirla può anche negare l’evidente senza conseguenze.
Mi chiedo con quale coraggio Gad Lerner possa parlare di “offensiva neodogmatica”, visto che proprio lui vuole sbattere in galera gli storici che non accettano la verità di stato…
comunque è una polemica ridicola, ma si può davvero fare a gara tra fascismo e cattolicesimo su quale dei due sia migliore (o peggiore)? in ogni caso oggi il fascismo senza l’appoggio della dottrina autoritaria della chiesa è nulla, quindi…
@ Bruno Gualerzi
Capisco il tuo punto di vista, e mi guardo bene dal diventare “finiano”… tuttavia è sempre ottima cosa che venga affermata la verità. Soprattutto è bello vedere le reazioni isteriche degli ecclesiarchi e dei loro ruffiani.
Bruno Gualerzi scrive:
19 Dicembre 2008 alle 18:01
Egr. sig. Gualerzi, personalmente non ho mai commentato i commenti, se non quelli di qualche
cattotroll di passaggio, tuttavia in questo momento ritengo doveroso commentare il Suo, avendo
peraltro notato che Lei non ha del tutto dismesso la veste di professore pur essenso già pensionato, ergo dispensato
da tale incombenza, visto che quasi regolarmente, non solo commenta i commenti, ma li giudica anche, pensando, ripeto, di essere ancora in cattedra.
Detto ciò, penso che i partecipanti (almeno gran parte di loro, me compreso) di questo consesso, non abbiano nulla da “imparare”, né da Fini né dalla ccar – e su questo siamo d’accordo –
ciascuno di loro (io non ho commentato la notizia) a modo suo ha voluto solo evidenziare l’onestà intellettuale di Fini, nonché il “coraggio”
di avere affermato una verità STORICA. Se poi a Lei “infastidisce” che tale affermazione sia stata pronunciata da un uomo di “destra”, posso anche
comprenderlo, ma le suggerisco di evitare di distribuire voti e giudizi sugli altrui commenti. Con cordialità, senza offesa. 🙂
@ Mun Rafun
siamo sicuri che la “verità STORICA” sia quella di cui parla Fini? Non credo…….per quel poco che ne so io papa Pio XI si oppose alle leggi razziali……..
Fini ha ragione. Anche a me non è molto simpatico, ma se ha ragione ha ragione.
Ci si può però chiedere se dietro le sue affermazioni ci sia anche una certa dose di opportunismo. Si sa che i politici non dicono mai niente per caso e studiano bene modi e tempi delle loro dichiarazioni. Io però non ho la risposta.
@ cesare
chi lo dice che ha ragione?
@roby 74
Il suo silenzio.
di chi? di Fini?
No, del papa!
Tutto verte sul fatto che la chiesa non prese mai posizione ufficiale sull’argomento, e se non condanni…!
Chi l’ha detto che la Chiesa fece silenzio e che non prese mai posizione ufficiale? Mi risulta che questa sia la versione del KGB……
@ Mun Rafun
Non vedo cosa ci sia di male nel ‘commentare i commenti’, essendo solo un’espressione per significare che si intende intervenire in un dibattito in corso. In quanto al distribuire ‘voti e giudizi’ può darsi benissimo che – come per altro più volte ho riconosciuto facendo autocritica – sia dipeso da deformazione professionale (solo però un piccola nota personale in merito: nelle scuole dove ho insegnato più di una volta sono stato deferito al Provveditore dal Preside perchè – fino a che non ritenevamo risolti, io e i ragazzi, certi problemi di rapporto scolastico – mi rifiutavo di formulare giudizi e dare voti), ma credo che chiunque intervenga in un blog esprima giudizi.
Che non credo – lei è il primo che me lo imputa – di aver mai cercato di imporre a nessuno. Posso accettare le accuse di saccenteria, di scarsa cultura e informazione su determinati fatti, e naturalmente di sparare giudizi cervellotici, ma non di voler ‘convertire’ qualcuno alle mie convinzioni.
Con cordialità, senza offesa (e senza il faccino che ride).
E’ osceno che il 99,9% di preti ipocriti farisei fascisti e antisemiti si nasconda dietro il dito dello 0,1 % di cattolici brave persone.
Sono pentiti e son diventati antifascisti?
Benissimo: allora che rinuncino volontariamente all’infame concordato mussolini/togliatti/craxi che li ha resi e che li rende ricchi da schifo!
Già che ci siamo segnalo un altro documento storico importante.
Per non dimenticare:
“Il fascio, la svastica e la mezzaluna”.
Trovami una dichiarazione ufficilale dell’epoca, non postuma.
E poi abbiamo già ampiamente discusso dell’argomento.
fini, per una volta, ha ragione.
le leggi razziali furono sostanzialmente accettate dal vaticano senza NESSUNA voce dissenziente, se non forse qualche parroco di provincia.
pio 12 sapeva e tacque perchè considerava il nazional socialismo “baluardo contro il bolcevismo”, punto e basta.
Io personalmente non ce l’ho, non sono uno storico…..ma questo non vuol dire che Fini abbia ragione.
“E poi abbiamo già ampiamente discusso dell’argomento.”
Non credo: non mi sembra che una faccenda così profonda si possa risolvere su due battute buttate giù così……
@ roby74
Tu personalmente non l’hai semplicemente perchè non esiste!
Ergo se Fini dice che la chiesa non prese posizioni ufficiali su questo problema ha ragione.
Abbiamo discusso ampiamente quando il problema è esploso per la sua beatificazione, e il problema è sorto non certo per noi atei…informati.
pio 11 si oppose alle leggi raziali…questa è bella, ma se considerava Mussolini “uomo della provvidenza”.
@roby74
Fini che fà affermazioni su fatti storici documentati. (sai basta pensare al concordato con Hitler e a Quello con Mussolini, “Mussolini uomo che la provvidenza ci ha fatto incontrare) ha tortro.
Le tue affermazioni fatte senza nessuna base documentale invece sono vere.
Curioso… in pratica per un credente la verità èc ciò che gli fà piacere credere. La prossima cos’è? La chiesa non torturava e sterminava eretici e streghe, anzi si è sempe impegnata inprima linea per difenderli?
io vorrei vederla ottimisticamente. Fini cavalca forse la tigre, ma penso che prima di queste dichiarazioni abbia fatto uno certa indagine di mercato, constatando che il dissenso anticlericale sta crescendo, chssa’ persino piu’ di quanto non si pensi noi. Cerca di incrementare il suo elettorato.Tutto qui
Al tempo dell’approvazione delle leggi razziali non c’era ancora Pio XII ma Pio XI. Non mi risulta che la Chiesa non abbia detto nulla contro le leggi razziali.
Sia pio xi che pio xii non si pronunciarono mai ufficialmente e nel nome della chiesa contro le leggi razziali, se si opposero, e sottolineo il se, lo fecero (almeno il primo) con lettere private e stop!
Ma la posizione UFFICIALE della chiesa fu di silenzio…e non solo, visti gli aiuti dati ai nazisti per agevolarne la fuga.
Ma ripeto, la discussione è già stata sviscerata a suo tempo.
@ ivo mezzena
Quel processo di Norimberga che auspichi per la chiesa coprirebbe solo i crimini compiuti in non più di 20 anni di storia; ma hanno capi di imputazione per quasi 2000 (e vorresti per caso condonarglieli al papato?)!!!
Antonio, ignora il troll per piacere. 😉
Mi sfugge totalmente che interesse abbiano la ccar e i suoi sostenitori nell’incoraggiare questo accanito revisionismo nei confronti di figure, mi pare di capire, assai poco popolari come pio 11 & 12, soprattutto in ragione dei loro alquanto ambigui rapporti con i peggiori regimi del ‘900. Per quanto riguarda le recenti esternazioni di Fini, mi pare che Flaviana abbia centrato in pieno!
Domenica 21 dicembre a Onano(vt),paese di origine della sua famiglia, e a Montefiascone il Cardinale Segretario di Stato Bertone presiederà le solenni celebrazioni in onore di Pio XII, a mezzo secolo dalla sua morte.
Si tratta di un doveroso ricordo verso il Pontefice che durante il conflitto mondiale e nel dopoguerra aiutà concretamente le popolazioni del Lazio Superiore (e non solo quelle!).
@ Antonio
Aiuti ai nazisti a scappare? E chi l’avrebbe detto? Scommetto le solite voci anticlericali che per infangare la Chiesa dicono di tutto…….. Piuttosto, perchè non considerare i tanti ebrei che subito dopo la guerra ringraziarono Pio XII per avergli salvato la vita?
@ Alessandro Bruzzone
“Antonio, ignora il troll per piacere.”
lo trovo un atteggiamento tipico di chi non sa cosa rispondere
Domenica 21 dicembre a Onano (vt)(paese di origine dei Pacelli) e Montefiascone, alla presenza di tutti i sindaci del territorio, il Cardinale Segretario di Stato Bertone celebrerà solennemente il 50° della morte di Pio XII. Il fatto testimonia che il concreto aiuto prestato alle popolazioni del Lazio Superiore dal Pontefice durante la Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra suscita ancora la riconoscenza di quelle popolazioni.
Scusate se l’intervento è lungo ma riporto una notizia ANSA di oggi.
Pio XII nell’ottobre ’43: tedeschi corretti con Vaticano
ROMA – C’è un nuovo tassello da inserire nel cangiante e spesso contraddittorio mosaico del rapporto tra Pio XII e gli ebrei nell’autunno del 1943, quando le Ss di Herbert Kappler arrestarono poco più di mille romani nel ghetto e nei quartieri della “città aperta” e li spedirono ad Auschwitz.
Si tratta di documenti che arrivano dagli archivi inglesi e americani, visto che quelli vaticani sono tuttora inaccessibili. Uno di questi illustra l’incontro avvenuto due giorni dopo la retata nel ghetto, il 18 ottobre ’43, tra il Papa e l’inviato straordinario della Gran Bretagna presso la Santa Sede: in quella occasione Pio XII tace sulla retata e il diplomatico gli chiede di interpretare con maggior determinazione il suo ruolo. In quel contesto Pacelli afferma che i tedeschi si sono comportati “correttamente” con il Vaticano.
In quelle ore il treno con gli ebrei romani sta per partire verso Auschwitz. Due mesi dopo la deportazione degli ebrei romani il Papa, il 13 dicembre del ’43, conversando con l’ambasciatore tedesco Ernest von Weiszaecker, che aveva cercato di opporsi alla deportazione, aveva illustrato la sua posizione sugli sviluppi della guerra. Il diplomatico aveva riassunto il tutto in un rapporto che è stato rintracciato durante alcune ricerche dagli studiosi Mario J. Cereghino e Giuseppe Casarrubea che le pubblicheranno in un prossimo volume.
“Il Papa si augura – afferma il rapporto fatto avere ai servizi americani da Fritz Kolpe, la più importante ‘talpa’ che gli Usa avevano all’ interno del ministero degli Esteri tedesco – che i nazisti mantengano le posizioni militari sul fronte russo e spera che la pace arrivi il prima possibile. In caso contrario, il comunismo sarà l’unico vincitore in grado di emergere dalla devastazione bellica. Egli sogna l’unione delle antiche Nazioni civilizzate dell’Occidente per isolare il bolscevismo ad Oriente. Così come fece Papa Innocenzo XI, che unificò il continente (l’Europa) contro i musulmani e liberò Budapest e Vienna”.
Proveniente dagli archivi inglesi è invece il resoconto dell’incontro del 18 ottobre del ’43 tra l’inviato straordinario inglese Sir D’Arcy Osborne e il Papa. Da due giorni gli ebrei romani sono stati prelevati dalle loro case; lo stesso giorno, alle 14, partiranno dalla stazione Tiburtina verso il campo di concentramento. Nulla il Papa dice di quanto è avvenuto in quelle ore. Pio XII parla della difficile situazione alimentare a Roma che potrebbe portare a tumulti e della sua volontà di non abbandonare la città a meno di non essere “rimosso con la forza”.
L’ambasciatore è colpito dall’atteggiamento del Papa che gli dice di non avere elementi per lamentarsi del generale Von Stahel, comandante della piazza militare di Roma, e degli uomini della polizia tedesca “che finora hanno rispettato la neutralità” della Santa Sede. “Io ho replicato – scrive il diplomatico nel rapporto indirizzato al ministro degli Esteri Eden – di aver capito che quando il Vaticano parlava di preservare ‘Roma citta’ apertà, si riferisse alle operazioni militari. A parte il fatto che la denominazione ‘Citta’ apertà è una farsa, l’Urbe è alla mercé dei tedeschi che sistematicamente la privano di tutti i rifornimenti e della manodopera, che arrestano ufficiali italiani, giovani e carabinieri e che applicano metodi spietati nella persecuzione degli ebrei. (…)”.
Il diplomatico cerca di far uscire Pio XII dal suo atteggiamento. “Io ho affermato che Egli dovrebbe fare tutto il possibile per salvaguardare lo Stato della Città del Vaticano e i suoi diritti alla neutralità. Egli ha replicato che in tal senso e fino a questo momento, i tedeschi si sono comportati correttamente”, aggiunge nuovamente il diplomatico. Una affermazione fatta mentre la città è ancora sotto choc per la retata arrivata dopo il ricatto dei 50, inutili, kg di oro chiesti agli ebrei per evitare la deportazione.
@roby74
Ti ha già risposto Rothoko61…in effetti la stessa cosa l’avevo postata io in quella discussione famosa.
Aggiungo che è stata proprio la comunità ebraica a sollevare l’argomento, ma non cambia nulla del problema, continua a cercare una dichiarazione ufficiale della chiesa all’epoca…e poi ne riparliamo, e qui chiudo!
Il Giornale 17/12/2008
Per Gianfranco Fini l’ideologia fascista «non spiega da sola l’infamia delle leggi razziali». Il presidente della Camera chiama in correità nella vergognosa decisione presa dal governo di Mussolini non soltanto «la società italiana» che si adeguò (e qui Fini forse sorvola troppo in fretta sul fatto che il fascismo era un regime poco propenso alle opposizioni, come insegna il caso Matteotti), ma anche la Chiesa. Leggendo le sue parole si può avere l’idea di una Chiesa cattolica acquiescente nei confronti delle decisioni del Duce. Le cose, però, non stanno affatto così, come ha precisato Radio Vaticana, correggendo Fini attraverso i commenti degli storici Francesco Malgeri e Andrea Riccardi: «La Chiesa reagì subito alle Leggi razziali del 1938». Mentre lo storico di Civiltà Cattolica Giovanni Sale ha dichiarato: «Pio XI è stato la sola personalità pubblica del suo tempo a opporsi apertamente a Mussolini per la sua politica antisemita». La questione è complessa, densa di sfumature. Pio XI non è rimasto in silenzio, ma ha parlato pubblicamente contro il «Manifesto della razza». Il 15 luglio 1938, il giorno dopo la pubblicazione, durante un’udienza a delle suore, Papa Ratti dice: «Oggi stesso siamo venuti a sapere qualcosa di molto grave: si tratta, ora, di una vera apostasia». E aggiunge parole contro «quel nazionalismo esagerato, che ostacola la salvezza delle anime, che innalza barriere tra i popoli». Il 21 luglio, ricevendo in udienza gli assistenti ecclesiastici di Azione Cattolica, ritorna sulla questione: «Cattolico – dice il Papa – vuol dire universale, non razzistico, nazionalistico, separatistico». Queste ideologie – continua – finiscono «con il non essere neppure umane». Il 28 luglio rivolgendosi agli alunni di Propaganda Fide, Pio XI ribadisce: «Il genere umano non è che una sola e universale razza di uomini. Non c’è posto per delle razze speciali… La dignità umana consiste nel costituire una sola e grande famiglia, il genere umano, la razza umana». Negli ultimi mesi del 1938, dopo la promulgazione delle leggi razziali, la linea della Santa Sede è quella di cercare di attenuarne gli effetti, come dimostrano le trattative serrate e spesso tesissime, tra Vaticano e governo. La Civiltà Cattolica non condanna pubblicamente la legislazione antisemita, anche se in vari articoli pubblicati in precedenza aveva preso le distanze dalle teorie razziste. Il «silenzio» dell’autorevole rivista dei gesuiti è provocato da un decreto ministeriale che impone «la proibizione di pubblicare commenti sulla questione razziale divergenti dal senso del Governo nazionale». È il fascismo, dunque, a imbavagliare gli organi di informazione cattolici proibendo loro di intervenire contro il manifesto della razza e anche di rendere note le parole già pronunciate da Pio XI. L’8 agosto 1938 Montini, sostituto della Segreteria di Stato, informa il governo americano di questi provvedimenti, in modo che all’estero non si dica che il Vaticano e la stampa cattolica tacciono sui provvedimenti per pusillanimità o per complicità con il regime. Dai documenti degli archivi vaticani risulta dunque che il Papa aveva fatto il possibile per evitare la promulgazione di leggi discriminatorie nei confronti degli ebrei, e poi aveva tentato di limitarne gli effetti. In quei mesi la Santa Sede metterà in moto iniziative per aiutare gli ebrei discriminati, chiedendo attraverso le nunziature che fossero accolti in vari Paesi, come dimostrano i dispacci inviati dal Segretario di Stato Pacelli. Su input del cardinale Bibliotecario Mercati, il Papa sottoscriverà un appello in favore degli scienziati e degli studiosi che avevano perso il posto, chiedendo ai porporati d’oltreoceano di favorire il loro inserimento.
Andrea Tornielli
Città del Vaticano, 23 ott. – (Adnkronos) – ”Il tentativo di far diventare santo Pio XII (nella foto) è inaccettabile”. Suonano come una scomunica nei confronti di Pio XII le parole pronunciate contro la beatificazione di Papa Pacelli dal ministro per gli Affari sociali di Israele Isaac Herzog, che è anche responsabile degli Affari della Diaspora, della lotta all’antisemitismo e dei rapporti con le comunità cristiane. A riportare le dichiarazioni del ministro e’ il quotidiano israeliano Hareetz .
”Durante il periodo dell’olocausto il Vaticano sapeva molto bene quello che stava accadendo in Europa”, ha aggiunto l’esponente del governo di Gerusalemme che poi ha spiegato: ”e non vi è alcuna prova, per ora, di alcun provvedimento preso dal Papa che, come Santa Sede, avrebbe potuto ordinare”. Quindi il ministro ha affermato: ”Il tentativo di far diventare santo Pio XII è una forma di ”sfruttamento dell’oblio” rispetto a quei fatti e testimonia ”una assenza di consapevolezza”. ”Invece di essere coerente con il verso biblico nel quale si afferma ‘Tu non permetterai che si versi il sangue del vicino’ – ha detto ancora il ministro – il Papa rimase in silenzio e forse fece anche peggio”.
Parole durissime pronunciate questa volta non da un esponente di qualche organizzazione ebraica o da un rabbino, ma da un rappresentante del governo in carica di Israele che, peraltro, ha anche per mandato governativo il compito di gestire le relazioni con le comunità cristiane. Del resto le affermazioni di Herzog arrivano dopo settimane di polemiche intorno alla figura di Pio XII e ai ripetuti interventi del Papa e del Segretario di Stato vaticano in difesa di Pacelli e del suo operato durante la Seconda guerra mondiale.
Ripeto, non siamo noi atei a dirlo!
Ma poi aggiungo:
L’INQUIETANTE POTERE TEMPORALE DELLA SANTA SEDE
La Città del Vaticano possiede ben tre istituzioni finanziarie: l’ “APSA”, che rappresenta e funziona come banca centrale, il “Ministero dell’Economia” e lo “Ior”.
Le questioni più interessanti riguardano però lo Ior, l’Istituto opere religiose, la banca privata del Papa, unico azionista dell’istituzione.
Sono ben noti i più recenti fatti riguardanti Marcinkus, Calvi, Sindona, Gelli e la P2. Ma sin dalla propria nascita lo Ior ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, al centro di grandi polemiche alimentate dall’eccessiva segretezza dei propri affari. Esistono documenti ufficiali, in Germania e negli Stati Uniti, che dimostrerebbero trasferimenti nazisti di fondi allo Ior dalla Reichsbank, ed altri ancora dallo Ior a banche svizzere controllate dai nazisti.
Ci sono anche documenti che riconoscerebbero lo Ior come uno dei maggiori partner della Germania nazista nella spartizione del tesoro della Croazia indipendente (stato fantoccio tedesco), valutato, nel 1945, in circa 200 milioni di dollari.
I nazisti croati, gli ustascia, accesi nazionalisti, arrivarono a massacrare, sotto lo sguardo inerme della Chiesa di Roma, oltre 500.000 cristiani, oltre a parecchie decine di migliaia di ebrei e gitani.
Alla fine della guerra, nel 1945, il dittatore Ante Pavelic, insieme ai propri gerarchi e numerosi religiosi di fede cattolica, trovò rifugio a Roma, e visse per ben tre anni nascosto nel Collegio di San Girolamo degli Illirici. Nel 1949 la Santa Sede, grazie agli abiti talari e ad un regolare passaporto vaticano, fece fuggire Ante Pavelic in Argentina.
Nella stessa maniera, la Chiesa di Roma, aiutò a fuggire oltre 200 ustascia e 5.000 delinquenti nazisti, in particolare l’aristocrazia del crimine: il dottor Mengele, Walter Ruff, Adolf Eichmann, Erick Priebke, Franz Stangl.
A capo di tale organizzazione di soccorso vaticana c’erano un certo monsignor Draganovic, ex colonnello ustascia, ed il vescovo Alois Hudal, titolare della Chiesa di Santa Maria dell’Anima in Roma, uomo di fiducia di Papa Pacelli.
Riferimenti bibliografici:
– J.Fo, S.Tomat, L.Malucelli: “Il libro nero del cristianesimo”
– P.Rodriguez: “Verità e menzogne della Chiesa cattolica”
@ Antonio II°
Ho appena finito di leggere l’ Entità dello spagnolo Eric Frattini. Lo consiglio a tutti ma prima compratevi un sacchetto per il vomito come quello che danno sugli aerei. Tra l’altro i nazisti scrissero all’alto comando tedesco, lamentandosi della criminalità degli ustascia, quelli stessi salvati dal vaticano. Edificante vero?
la c.c. è solo una prostituta! (il termine esatto sarebbe “puttana”; ma non si può scrivere 😉 si da’ a tutti; anzi, no; al miglior offerente; al più forte!
dopo ke per anni i preti avevano osannato il fascismo (e in ogni aula scolastica
c’era il ritratto del re, del duce e di pio xi -xii) alla caduta del regime il vaticano esibì
i preti ke avevano aiutato la resistenza.
se il nazismo e il fascismo avessero vinto la guerra, pio 12 avrebbe gioito per la vittoria contro il bieco bolscevismo e magari pure contro le plutocrazie occidentali.
questo è il comportamento, immorale quanto si vuole, ma indubbiamente utile ke la c.c. ha adottato durante la sua storia.
pensare ke possa cambiare è pura utopia.
darik
E’ bene non rispondere ai troll, soprattutto quando citano Il Giornale. 🙂
Molto carina e interessante è la pagina di Wikipedia dedicata alle “Leggi razziali fasciste”, ovviamente in ispecie il paragrafo “Il Vaticano e le leggi razziali”, che offre soprattutto un’ottima bibliografia di classici.
Va detto che senz’altro il Vaticano si adoperò. Il problema è come.
ribadisco: Fini si sta ponendo più a sinistra del PD… non che sia troppo difficile…
Al di là di ogni presa di posizione erudita o meno, a me pare che ciò che taglia la testa al toro sia la constatazione, questa storicamente innegabile, di chi inventò l’antisemitismo e con quanto zelo distruttore lo perseguì. Certo che dà fastidio che anche su fatti storici e comportamenti chiari, chiari a chi abbia la sensibilità di capire e non abbia invece l’ipocrisia ideologica della ragione a tutti i costi, si riesca a gettare sabbia per accecare gli allocchi: questa è colpa grave ed imperdonabile! Solo a questo scopo serve l’intervento delle gerarchie ecclesiastiche.
Commento un articolo che ho letto oggi sull’Unità scusandomi per l’OT.
[b]Vaticano:[/b] La petizione proposta dalla Francia all’Onu, a nome dell’Unione europea, per la depenalizzazione universale dell’omosessualità «mette a rischio la libertà religione». È la bizzarra tesi sostenuta dall’Osservatore romano, spiegando il motivo del “no” vaticano alle Nazioni Unite.
il «riconoscimento di diritti di famiglia alle coppie omosessuali» (e i connessi diritti »all’adozione e alla procreazione assistita«), «mette a rischio l’esercizio di altri diritti umani», per l’Osservatore romano. «Si pensi alla libertà di espressione, oppure a quella di pensiero, di coscienza e di religione. Le religioni, per esempio, potrebbero vedere limitato il loro diritto di trasmettere il proprio insegnamento, quando ritengono che il libero comportamento omosessuale dei fedeli non sia penalizzabile, tuttavia non lo considerano moralmente accettabile. E verrebbe così intaccato uno dei diritti primari su cui si fonda la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948: quello alla libertà
religiosa» (www.unita.it)
Tesi veramente assurda. Sarebbe come dire che l’eliminazione delle leggi razziali lederebbero la libertà di pensiero e di espressione dei nazisti (e della Chiesa) che non potrebbero più parlare degli ebrei come razza inferiore e cose simili. Forse qualcuno dovrebbe spiegare a questi illuminati ecclesiastici cosa sono i diritti umani. Altrimenti ci verranno a dire che vietare il furto lede la libertà dei ladri. Ma a parte tutto, a me non sembra che le leggi dello Stato possano limitare la libertà di religione. Lo Stato italiano ad esempio legalizza aborto e divorzio e la Chiesa ha tranquillamente continuato a dire che sono peccati. Lo Stato italiano consente il matrimonio civile e la Chiesa continua a considerare valido solo il matrimonio religioso. Quindi perché mai la depenalizzazione del reato di omosessualità dovrebbe impedire alle religioni di continuare ad esprimere il proprio pensiero e i propri ideali?
X Roby74
l’articolo stesso del Giornale che tu proponi dimostra l’inconsistenza degli interventi del papa contro le leggi razziali. La chiesa era (ed è) un’istituzione potente, capillarmente diffusa, che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto far sentire ben diversamente la propia voce. Si parla di incontri con suore, assistenti ecclesiastici e simili in contesti riservati, di nessun rilievo mediatico. La parola fascismo e il nome di Mussolini non vengono mai pronunciati. Tragicomiche le precisazioni di montini presso il governo americano (excusatio non petita…). In realtà il papa si comportò da autentico don abbondio, come avrebbe fatto in seguito il suo successore, che sarà santificato. Il vero miracolo consisterà nel dimostrare le “virtù eroiche” di don abbondio.
@ Manlio Padovan
Hai colto nel segno.
Come è spiegato grossomodo pure su wiki, se può essere più o meno vero che il Vaticano non appoggiò il razzismo nel suo aspetto pseudo-biologico, volle comunque cogliere l’occasione per ribadire il primato del cristianesimo versione cattolica sull’ebraismo “deicida” e su altri nemici storici, a spese della pellaccia di qualche milione di poveracci.
Poi che anche tra le file cattoliche ci fossero persone coscienziose che tentarono di salvare vite, è vero. Ma le alte gerarchi ecclesiastiche, che potevano – una volta tanto – influire sugli avvenimenti protestando vivamente, preferirono tacere; e si mossero solo con interventi sotterranei, che guarda caso aumentarono negli ultimi anni del regime, quando ormai si palesava netto l’esito della guerra. Per la serie: creiamoci un alibi.
@ Aldovaldo
Ricordi quell’altro troll che scrisse più volte a favore di questa opposizione vaticana, lamentando che un giorno gli avrebbero potuto chiudere il blog? La tragedia vera è che la CCAR è più trollesca dei troll…
@ Alessandro Bruzzone
beh, potrei dire la stessa cosa riguardo a quelli che leggono e credono a libri scritti da anticlericali per partito preso
vesto ali di cielo
*****
apro le braccia
lo sguardo rassegnato
dove solenne è l’infinito
estasiato
vesto ali di cielo
memore
la grazia delle mie montagne
rimembro
degli innocenti il sangue
le carni dissacrate
così
ora pietoso il passo
oso l’eternità dei bimbi
stuprati in croce
ed ancora
ho lacrime di ghiaccio
(Sal Messina)
Cosa dire di Fini?
Onestamente spero che il suo pensiero sia veritiero!
Fini ha lanciato il sasso e ha opportunamente nascosto la mano: fa partire la “polemica” ma poi non la vuole alimentare (che a ben vedere non si tratta neppure di polemica, a meno di non volerla far passare per tale, e per quello che vale). Come se gli fosse difficile citare documenti storici. E tutti gli altri pronti con la loro versione, di cui si verseranno chili di inchiostro. E da parte di chi ha detto la verita’, neppure una riga per suffragarla. C’e’ gia’ da scommettere su quale “verita'” rimarra’ impressa nelle menti degli italiani.
Quoto darik
@Alessandro Bruzzone
La cosa più sconcertante a mio parere è che la Chiesa sembri del tutto ignorare il significato di Stato di diritto. Non dico che sia strano che non lo approvi, ma che addirittura non ne conosca il senso. Per fare un esempio, io ho il diritto di non essere derubato perché ciò ridurrebbe la mia libertà (non a caso esistono delle leggi che mi tutelano e condannano il ladro), ma il ladro non ha il diritto di rubare perché la sua “libertà” di rubare ridurrebbe la mia. E infatti non esiste alcuna legge italiana che tuteli il ladro. La Chiesa insomma confonde le questioni che riguardano lo Stato di diritto. Discriminare una qualsiasi minoranza non può essere considerato un legittimo diritto. E’ un diritto invece non essere discriminati, e lo sancisce la nostra carta costituzionale. Possibile che la Chiesa non conosca cose tanto elementari? A volte mi sembra di vivere in un mondo capovolto.
@Alessandro Bruzzone
La cosa più sconcertante a mio parere è che la Chiesa sembri del tutto ignorare il signifi cato di Stato di diritto. Non dico che sia strano che non lo approvi, ma che addirittura non ne conosca il senso. Per fare un esempio, io ho il diritto di non essere derubato perché ciò ridurrebbe la mia libertà (non a caso esistono delle leggi che mi tutelano e condannano il ladro), ma il ladro non ha il diritto di rubare perché la sua “libertà” di rubare ridurrebbe la mia. E infatti non esiste alcuna legge italiana che tuteli il ladro. La Chiesa insomma confonde le questioni che riguardano lo Stato di diritto. Discriminare una qualsiasi minoranza non può essere considerato un legittimo diritto. E’ un diritto invece non essere discriminati, e lo sancisce la nostra carta costituzionale. Possibile che la Chiesa non conosca cose tanto elementari? A volte mi sembra di vivere in un mondo capovolto.
Fini è la terza carica dello stato italiano e l’organo ufficiale dello stato vaticano, l’ha ingiustamente insultato. Altro che:”non voler alimentare ulteriormente la polemica” Fini deve pretendere le scuse ufficiali del vaticano. Un politico che non sa misurare i propri atti, che non ne capisce le conseguenze è un pessimo politico, cosa pensava Fini mentre criticava, giustamente, la chiesa, che il vaticano non avrebbe reagito rabbiosamente insultandolo e mentendo?! Fini doveva prevedere questa reazione ed anzi, doveva essere proprio quello che voleva ottenere con quelle dichiarazioni, se adesso fa marcia indietro, Fini è solo uno che parla senza pensare, “per dare aria alla bocca…”
@Darik
perchè dici così? non mi sembra giusto offendere le putt…! ops non si può dire.. 😉