Crocifisso a Terni: il preside si arrampica sugli specchi

La vicenda del prof. Franco Coppoli, “reo” di togliere il crocifisso dalla parete dell’ aula all’inizio delle sue lezioni (cfr. Ultimissima del 4 dicembre) è giunta in TV. Mercoledì scorso è infatti andato in onda un dibattito su Teleterni, a cui ha partecipato anche Francesco Paoletti dell’UAAR. A catalizzare l’attenzione è stato però il preside dell’istituto professionale ‘Alessandro Casagrande’, Giuseppe Metastasio: secondo quanto riportato da Alessandro Chiometti, pure presente alla trasmissione, sul blog Civiltà laica, il preside ritiene che occorra “rispettare la volontà degli studenti”. Tuttavia, quando “Francesco Paoletti ha provato a far ragionare il preside dicendogli cosa avrebbe fatto se gli studenti avessero voluto esporre simboli politici o cose futili come bandiere di una squadra di calcio, […] il preside ha ammesso candidamente che in quel caso gliel’avrebbe senz’altro negato”. Posizione drastiche e ben poco rispettose delle minoranze, dunque, tanto che “a dire del cattolico Molè, che ha partecipato anch’esso alla trasmissione, seppur mai nella sua vita avrebbe pensato che si poteva arrivare a tanto, se l’esposizione del crocifisso genera divisioni è giusto toglierlo, tanto la sua fede non è minimamente disturbata dalla mancata esposizione su un muro”.

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20 commenti

Lucia

Nei miei recenti studi di filosofia orientale mi è stato presentato dal mio professore il testo di un editto dell’imperatore Asoka, che ora mi sembra opportuno condividere con i frequentatori di questo sito. Il testo è il seguente:

“Il re Piyadassi caro agli dèi onora tutte le confessioni, quelle di coloro che se ne sono andati e quelle di coloro che stanno a casa, con doni e onori di vario tipo. Ma il caro agli dèi non ritiene tanto importanti i doni e gli onori, quanto che ci sia crescita essenziale per tutte le confessioni. La crescita essenziale poi è di molte specie, e tuttavia questa è la sua radice, la moderazione nelle parole: cioè il fatto che l’onorare la propria confessione o il biasimare la confessione altrui non avvengano inopportunamente, o avvengano con delicatezza se se ne presenta una qualunque opportunità. Ma ogni occasione è opportuna per onorare la confessione altrui. Così facendo uno fa crescere di molto la propria confessione e rende servizio alle altre. Chi fa diversamente danneggia la propria confessione e non rende servizio alle altre. Infatti chi onora la propria confessione o biasima sempre l’altrui, per devozione alla propria confessione, pensando di mettere in buona luce la propria confessione, costui invece così facendo nuoce ancor più alla propria confessione. E’ il convenire insieme che è bene, cioè che gli uni prestino alscolto al dhamma degli altri e lo rispettino. Così infatti è il desiderio del caro agli dèi, che tutte le confessioni coltivino l’istruzione e insegnino ad agire bene. E coloro che sono dediti all’una o all’altra di esse devono dire: “il caro agli dèi non ritiene tanto importanti i doni o gli onori, quanto che ci sia crescita essenziale per tutte le confessioni”. […] E questo ne è il frutto, che si produce la crescita della propria confessione e la messa in luce del dhamma.”

Ora, quello che vorrei farvi notare è: perché Asoka era arrivato ad un tale livello di tolleranza nel terzo secolo a.c. e noi nel 2008 siamo ridotti così??????????

luciano

E’ semplice: Asoka non era ancora stato infettato dalla chiesa e dagli Ayatollah.

stefano

mettere sullo stesso paino le filosofie orientali e i monoteismi 🙂 mi sembra assurdo.

Stefano Grassino

@ Lucia

Se le religioni fossero soltanto un pensiero filosofico od un un sentimento interiore, non ci sarebbero problemi tra le varie confessioni o tra i credenti e gli atei. Il guaio è che dietro ogni fede c’è il potere che è la sottomissione degli altri alla volontà della casta dominante. Naturalmente tutto ciò comporta privilegi, ricchezza, onori etc. etc.

stefano

il problema è che tutte le religioni originariamente nacquero come correnti di pensiero, cioè folosofie poi (compreso il buddhismo) hanno imparato che non di solo pensiero vive l’uomo 8anzi il sacerdote)…

Antonio

@ Lucia

non puoi domandarlo di certo su un sito essenzialmente ateo! qui infatti le risposte te le puoi tranquillamente immaginare: religione=potere, religione=ottusità mentale, religione=casta privilegiata, ecc…

don alberto

Se gli studenti sono davvero in buonafede, lasciano che il professore tolga il crocifisso e ciascuno ne mette uno sul proprio banco.

stefano

in linea di massima potrebbe andasre bene.
diciamo che in francia un problema simile non si porrebbe visto che negli uffici pubblici e scuole sono proibiti i simboli religiosi ma in vaticalia…

darik

x don alberto

ma la grammatica non la insegnano in seminario?

😉 darik

don alberto

x darik
Dopo aver messo sotto tortura una insegnante di italiano perchè mi dicesse che era esatto propongo le seguenti ipotesi:
1-stile colloquiale
2-periodo ipotetico dell’oggettività
secondo il vecchio Sigmund invece è stato perchè:
3-mi piacerebbe che fosse realmente così
probabilmente la verità è che:
4-ho fatto le scuole pubbliche

…è ora che vada a letto eh? hai ragione!

Il Filosofo Bottiglione

il professor Paoletti è estremamete delicato e rispettoso nei confronti del crocifisso. non capisco il motivo di tanta polemica.

ho conosciuto un altro docente che aveva nei confronti del crocifisso un atteggiamento originale, per quanto di alto valore morale.
infatti, nelle sue mani, l’oggetto diventava strumento didattico, immolato sull’altare della conoscenza.
vi conficcava un chiodo proprio sopra la testa di gesù. lo faceva penzolare come accade normalmente e tracciava la perpendicolare a piombo dal punto di sospensione. la stessa cosa faceva dopo averlo inchiodato per uno dei due bracci. poi, individuato il punto d’intersezione delle due linee, ci mostrava le propriatà del baricentro (così ottenuto), imperniandolo in un altro chiodo e inclinandolo in qualsiasi posizione e, infine, facendolo ruotare a tutta velocità.
una croce rotante così, nemmeno nei cartoni di Razinga zeta…

Danx

Stefano Grassino ha ragione.
Io non ho nulla contro i credenti fintanto che pregano fra loro, senza volermi coinvolgermi o senza volermi fare il lavaggio del cervello, allo stesso modo però non sopporto gli atei che non vogliono alcuna religione perchè secondo loro sintomo di stupidità. Secondo me cercare e sperare in qualcosa di extraterrestre e metafisico significa che in cuor suo il credente spera, e sperare è bello, certo è stupido ma è uno dei “sali” della vita.
Il problema sta quando c’è un monoteismo imperante che vuole togliere e negare diritti, rovinando la vita a milioni di persone. E’ per questo che nessun essere umano dotato di raziocinio e sensiblità dovrebbe definirsi Cattolico!!!

Bruno Gualerzi

@ Il Filosofo Bottiglione
Non so quali fossero le vere intenzioni di quel professore, ma una scena del genere – unire un crocifisso ri-crocifisso allo strazio di una lezione di geometria – è di un sadismo che non sarebbe venuto in mente nemmeno a quel regista (adesso non ricordo il nome) che ha proposto un povero cristo ‘messo in croce’ da tutti gli effetti speciali offerti dalla tecnica cinematografica.
Sei sicuro che in questo modo non abbia fatto passare il messaggio – certo di alto valore morale, ma di una morale molto cristiana – che la conoscenza non può mai essere disgiunta dalla sofferenza?

kefos93

@ Don Alberto ( e a chi se no ? )
@ Darik

Premesso che concordo con Darik,; caro Alberto tu con la grammatica ci fai a cazzotti! ( E risulti sempre perdente.)
Comunque, non è un problema…
Però, potresti evitare di somministrarci le solite idiozie…
In più, se sei attento a quel che ci forniscono i media, avrai senz’altro notato la presenza alluvionale di fictions, films, telefils, e innumerevoli spots su santi, madonne, cristi, papi, vescovi, preti e pastori!!! Ergo: per vendere la merce ( in specie se non credibile ) bisogna fare pubblicità!!!

Aldovaldo

@don alberto
Come nei cimiteri americani, che bello!!! ^_^
Io invece sono molto più mistico e in quelle macchie di umidità presenti sulle pareti delle scuole italiane ci vedo… il volto di Cristo. Non occorrono crocifissi.

Lucy Van Pelt

@Bruno Gualerzi
Penso che quel professore abbia messo in atto, in modo audacemente creativo, quella che viene didatticamente definita “tecnica del rafforzo”, cioè l’utilizzo di effetti che suscitino attenzione ed interesse in quanto esulano da quelli consueti. Utilizzare il solito parallelepipedo di legno induce la tipica noia nemica dell’apprendimento, far ruotare il crocifisso sicuramente no.
Mi preoccupa solo pensare che ci potremmo trovare a raccogliere firme sotto una petizione se quel professore dovesse incorrere in qualche sanzione per aver vilipeso il complemento d’arredo imposto in tutte le aule italiane…

Francesco Paoletti

@ il “Filosofo Bottiglione” aveva scritto

“il professor Paoletti è estremamete delicato e rispettoso nei confronti del crocifisso. non capisco il motivo di tanta polemica.”

🙂 Vorrei sapere da quando sono diventato professore (perchè nessuno mi aveva avvisato).

Forse c’è stata una confusione di persone : Paoletti (cioè il sottoscritto) ha partecipato alla trasmissione in qualità di rappresentante UAAR.
Il professore (che si chiama Coppoli) è stato assente perchè ha ricevuto quella che non si capisce se è stata una denuncia oppure (a detta del preside) “una richiesta di parere alla procura se ci fosse stato un qualche reato perseguibile da parte del docente che ha rimosso il crocifisso”, e quindi non si è presentato in trasmissione per ovvie ragioni.

Durante la trasmissione mi sono comunque preoccupato di sottolineare come una simile azione da parte dell’istituto fosse a tutti gli effetti un atto di “confessionalismo” occulto e che un preside d’istituto dovrebbe preoccuparsi di altre cose (tra cui la mancanza di un’ora fissa di EDUCAZIONE CIVICA).
Potete immaginare la reazione !

Bruno Gualerzi

@ Lucy Van Pelt
Concordo in linea di massima sul piano teoricamente pedagogico… ma temo che l’attenziona sollecitata con quel tipo di rafforzo (un crocifisso sadicamente ri-crocifisso) abbia distolto l’attenzione dalla conoscenza che si voleva trasmettere attraverso di esso. E’ proprio utilizzando in quel modo il crocifisso – che per la maggioranza degli allievi molto probabilmente era solo un oggetto di arredo – che lo si pone in primo piano. Ciò poteva servire per smitizzarne il valore simbolico (personalmente ho i miei dubbi), ma non per trasmettere contenuti scientifici.

Il Filosofo Bottiglione

@Francesco Paoletti
sorry, ho confuso i nomi.
resta l’opinione che il gesto del prof Coppoli sia estremamente rispettoso, quindi trovo incivile che qualcuno lo contesti. tenete duro!

@Gualerzi
cosa vuoi farci, ogni volta che si enfatizza sulla figura del crocifisso lo si distoglie dal suo ruolo di soprammobile per buttarlo nell’agone di una discussione sui simboli.
ma una croce è pur sempre una composizione di diversi rettangoli…

dinuzzo 56

@ din DON dan ALBERTO
per la prima volta sono d’accordo: se uno studente cattolico vuole piazzare un bel crocefisso sul banco, sia libero; così sia libero di metterci il corano il musulmano, il totem il sioux, la menorà l’ebreo, un bel fallo gigante il giapponesino che festeggia il “kanamara”!
Mio figlio che è ateo si porta i gormiti. Se convinci il primo ministro italiano ratzinga XVI (quello che s’affaccia da s. pietro vestito da mago otelma),vi firmo l’8×1000. Parola di ateo.

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