Formigine (MO): tunisina picchiata perché non mette il velo

In provincia di Modena, a Formigine, una trentenne di origine tunisina è stata picchiata alcuni giorni fa da un’altra nordafricana perché non indossava il velo, finendo all’ospedale di Baggiovara e poi sporgendo denuncia. La donna che ha subito l’aggressione racconta che stava tornando a casa dopo aver accompagnato a scuola il figlio quando ha incontrato l’altra signora, che ha iniziato ad offenderla e a dirle che non era una “buona musulmana”, prima di aggredirla. Le forze dell’ordine hanno svolto le prime indagini confermando la versione della donna e inviando un’informativa alla procura modenese.
La donna afferma di vivere da molti anni con la propria famiglia in Italia: “Ci sto bene e non capisco perché dovrei indossare il velo ogni volta che esco di casa, non è un obbligo assoluto per noi islamici, ma forse c’è chi interpreta la nostra religione in modo troppo rigido”.

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20 commenti

Roberto Grendene

Ma soprattutto: che problema e’ per una persona terza il fatto che io la signora non sia una buona musulmana?

Il comunitarismo genere mostri, ancora piu’ pericolosi se l’uatorita’ civile riconosce come portatrici di diritti le comunita’ e come interlocutori presunte autorita’ delle comunita’ e non gli individui, questi si’ portatori di diritti e doveri

Roberto Grendene

(riscrivo correggendop gli errori)

Ma soprattutto: che problema e’ per una persona terza il fatto che la signora non sia una buona musulmana?

Il comunitarismo genera mostri, ancora piu’ pericolosi se l’autorita’ civile riconosce come portatrici di diritti le comunita’ e come interlocutori presunte autorita’ di queste comunita’ e non gli individui, questi si’ portatori di diritti e doveri

Nifft

Notizie ome questa mi fanno sempre pensare che non solo non è possibile conciliare la religione con la razionalità, ma che non è possibile conciliarla neanche con i più elementari diritti umani.

bruno dei

… E da domani tutti i cristiani col crocifisso al petto,
gli ebrei con la stella di David sul braccio,
gli induisti con l’occhio dello spirito in mezzo alla fronte,
i buddhisti con la veste arancione,
se no, sono mazzate in capo…
e noi atei che facciamo? Beh, noi ce ne andiamo in giro come cavolo ci pare, no?

Aldovaldo

E’ una scena che potrebbe vedersi tranquillamente nell’Italia di alcuni anni fa. Una giovane signora accompagna il figlio a scuola e viene presa a male parole da un’altra madre perché indossa a suo dire una gonna troppo corta o una scollatura troppo ampia. Le urla potete immaginarli in dialetto siciliano o in napoletano, come più vi pare… stile agrodooooolceeeee!!! “Svergognata! Donna di malaffare sei!!” ^_^

Manlio Padovan

Cara coraggiosa signora,
non è che ci sia qualcuno che interpreti la religione in modo troppo rigido; è che le religioni sono di per sé interpretabili come chiunque voglia, avendo comunque ragione e punti di appoggio per la sua interpretazione; le religioni, cioè qualunque religione, per loro intrinseca natura sono interpretabili a piacere e ciò è a base della dimostrazione della loro falsità in quanto assolutamente irrazionali e non degne di fede. E nulla esse hanno da insegnare, altrimenti non saremmo qui a parlarne…

Ivo Mezzena

Cara signora le consiglio di non togliersi mai più il velo.

enrico matacena

E pensare che in Tunisia gia nel 1992, almeno a Tunisi, quasi nessuna donna portava il velo e per strada c’erano le poliziotte che vestivano gonne che arrivavano a metà polpaccio. La Tunisia è un paese abbastanza laico dove tra l’altro si produceanche una discreta birra bevuta dalla gente del posto. E’ evidente come purtroppo l’ottusità ed il fanatismo di pochi possano dare un’immagine distorta di un paese e di un popolo. del resto anche tra gli italiani abbiamo fior di integralisti, anche se si esprimono in modi diversi , ma altrettanto esecrabili.

Asatan

@enrico metacena

L’articole dice genericamente che è stata aggredita da una “donna nor africana”. Io scommetterei su algeria ed egitto vista la progressiva “telebanizzazione” di tali paesi.

ignazio

L’aggressione è un problema di ordine pubblico e pertanto vanno applicate le leggi italiane;
Per quanto riguarda l’uso del velo sono solo problemi loro, se le donne mussulmane vogliono rimanere schiave che ci rimangano pure. Se invece si volessero “svegliare” sono sicuro troverebbero molta solidarietà e aiuto.

Bruno Moretti Turri

Maschio o femmina o gay o ermafrodito,
il nostro divin creatore Flying Spaghetti Monster non porta veli.

Osanna & alleluja all’unico Dio assolutamente vero.
Il nostro.

Tiè! 😉

Papa Bruno I°

Dirladada

@ matacena
Beh in Tunisia l’omosessualità ad esempio è vietata e punita con il carcere. Comunque è senz’altro uno dei più laici tra i paesi musulmani.

MicheleB.

@Bruno Dei
Ti quoto alla grande: viva la moda “cult-free”.

babaciu

Mi sono sempre chiesto perchè le religioni siano così attaccate ai loro riti e simboli…forse che,tolti quelli,non rimarrebbe molto altro ?

Kaworu

è un po’ più primitiva (ma neanche troppo) della reazione di chi critica la rimozione del crocefisso, ma sempre lì stiamo.

Luciano

Anche Afef (la moglie del Tronchetti Provera) è tunisina, pure non mi ricordo di averla mai vista col velo, nè mi risulta sia stata aggredita da qualcuno/a. Auspico un’iniziativa giudiziaria convincente contro l’aggressore. Libertà prima di tutto.

Dirladada

@ Kaworu
Non sono assolutamente d’accordo, a me il crocifisso non viene neanche in mente che esista, non mi ricordo nemmeno se c’era a scuola. Di un velo in testa me ne accorgerei. Cerchiamo di essere un attimo più razionali e non farci acceccare dall’odio. Io non sono favorevole alla presenza di crocifissi nei luoghi pubblici, ma una persona che considera una violenza la presenza di crocifissi in un tribunale ha dei seri problemi da vedere con lo psicologo, provi a prendersi una pietra in testa per fare il paragone.

Kaworu

@dirladada

no intendevo che è sempre un modo per la religione (qualunque essa sia) di marcare il territorio anche quando le persone non vogliono.

oggi metto il crocefisso a scuola, domani magari bastono in piazza il professore che lo toglie.

idem il velo.

da noi è lo stato a fare il “picchiatore” (in senso metaforico), in questo caso è stata una correligionaria della vittima. .

il crocefisso in un tribunale non ci deve stare, a meno che non sia un tribunale ecclesiastico. in quel caso se vogliono ci possono mettere anche la vergine di ferro che tanto sono affari loro.

ma visto che la legge è uguale per tutti, che ci azzecca un crocefisso in tribunale?

Dirladada

@ Kaworu
Si sono d’accordo, ma indossare un velo imposto fin dalla pubertà ha delle conseguenze nel rapporto con il proprio corpo che sono molto più gravi della presenza di un crocifisso in un aula, era questo quello che volevo dire. Poi altro discorso è se la donna lo sceglie liberamente, a quel punto ognuno è libero di vestirsi come vuole.

SilviaBO

Ieri a Bologna ho visto una bambina con un velo che la copriva fino a metà busto. Avrà avuto circa 9 anni.
Non esiste un livello di pudore “giusto”, ognuno di noi ha una sensibilità diversa al riguardo, ma quando si sta in una certa comunità bisogna adeguarsi a ciò che in quel contesto è ritenuto accettabile. Se si va in un paese islamico, ci si copre. Se si va in un campo nudisti, si sta nudi. Altrimenti si è dei maleducati.

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