Casarano (LE): messa natalizia in chiesa al posto delle lezioni

Gli studenti del liceo classico di Casarano (LE) hanno partecipato stamane, al posto delle lezioni, ad una messa natalizia in chiesa.
La copertura all’evento è stato offerta dal preside Ferrari, che ha convertito l’assemblea d’istituto, spettante agli alunni, per trattare le questioni della scuola e della didattica, nella celebrazione di un atto di fede.
Niente ha fermato il dirigente, non il consiglio contrario del parroco, non la inaggirabile normativa vigente per la quale tale decisione è antigiuridica in sé, anche se avallata o meno dal consiglio di circolo, dagli studenti cattolici o d’altro orientamento, come precisato dalle sentenze: Corte Costituzionale n.203/89, TAR dell’Emilia Romagna n.250/93.
In queste decisioni, come nelle intese fra lo Stato e i culti religiosi non cattolici è sancito che atti di fede, riti, visite pastorali, svolti in orario scolastico non sono un fatto culturale, né rientrano nelle attività “extracurriculari”.
Non tutti gli studenti, pur se accompagnati dai docenti, presente il preside e seguiti con foto e cineprese, hanno seguito il rito, dilegnandosi per strada, incustoditi, all’insaputa delle rispettive famiglie.
Ad un rischio sono comunque scampati: il dover ascoltare dal pulpito l’omelia finale del preside, nella veste di  presule.
Esprimiamo il disappunto e la preoccupazione che il persistente estremismo dei confessionalisti travolga, soprattutto agli occhi delle nuove generazioni, la credibilità di una istituzione pubblica, come la
scuola, ove far salvi i principi di imparzialità, laicità, e bandire crociate e fondamentalismi, strumentalmente branditi come identità nazionali.
Solleciteremo l’intervento del dirigente scolastico regionale che con nota prot n.A00DRPU 3128/08 escluse per altri casi simili (Lecce, Martina, Massafra, Brindisi, San Donato) alcuna irregolarità commessa.
Il caso segnalato evidenzia  in piccolo le contraddizioni e i pericoli di uno società teocratica, con una religione istituzionalizzata che oltre a prosciugare le finanze pubbliche (vive infatti con trucchi e privilegi scandalosi a totale carico dei contribuenti), essicca le menti e le coscienze, anche se illumina la carriera a gran parte della nostra classe dirigente.

Giacomo Grippa, coordinatore del Circolo Uaar di Lecce (lecce@uaar.it)

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29 commenti

dv64

Seguiti con foto e cineprese?!
Cose da pazzi, chissà cosa direbbe il nostro ineffabile e inginocchiatissimo premier, così preoccupato della privacy di corruttori e evasori.

Aldovaldo

Ai miei tempi c’era il precetto pasquale. Venivano addirittura dei preti a confessarci a scuola e poi tutti insieme appassionatamente si andava in Chiesa a ricevere il Corpo di Cristo. E noi facevamo tutte queste belle cose perché non c’era nessuno ad avvertirci che si trattava di una bufala e di un’illecita ingerenza della Chiesa nell’educazione scolastica dei ragazzi.

Rothko61

Quello che scrive Aldovando è vero: un tempo queste cose si facevano in tutte le scuole.
Il fatto che ora si tratti di casi più o meno isolati non può che essere positivo, ma le segnalazioni alle autorità competenti devono continuare.

rosalba sgroia

@ Aldovaldo
Non so quanti anni tu abbia, ma prima dell’84 c’era la religione di Stato, il che è diverso da ora, no? Ciao 🙂

Giacomo Grippa

Il caso non è isolato, la pratica natalizia con presepe e nascita del “bambinello” è diffusa nelle scuole, altro che fatto culturale, è fatto cultuale, smaccata propaganda religiosa.

Segnalo anche che per lasciare isolata la nostra denuncia, oltre che esposti alle autorità competenti, questa sera distribuiremo un volantino con analogo testo nella cittadina salentina.

La goccia cavat lapidem.

Aldovaldo

@rosalba sgroia
Ne ho 50, sono nato nel ’58, quindi di precetti pasquali ne ho fatti parecchi ^_^

Giovanni

Sono nato nel 55 sai quante preghiere davanti a presepi e madonnine, quante via crucis mi hanno fatto fare? Risultato? sono totalmente ATEO.

Loryz91

Oh io sono del ’91, faccio il IV Liceo. Negli anni delle medie di preghierine, concerti natalizi in chiese ne ho fatti tanti. Immancabile il precetto pasquale, ovviamente. Scuole medie che erano a 300 m dalla chiesa, quindi ogni occasione era buona, brrr. Delle elementari mi ricordo solo una visita pastorale del vescovo, noto amico della criminalità ed omosessuale.

Mun Rafun

Ricordo che alle medie, mentre gli altri andavano
in chiesa e si sciroppavano la messa, io andavo ad inserire un pò di dati nel floppy
di una compagna di classe open source.
Ero più avanti degli altri, anche in “informatica”. 😉 🙂

merula

Non è certo l’unico caso. So da un’amica che in un liceo nei dintorni di Caserta s’è fatto lo stesso: addirittura la messa è stata celebrata nella scuola!!!

Aldovaldo

Ma allora considerando che le scuole se ne cadono a pezzi, possiamo andare a fare lezione nelle chiese? I banchi ci sono, manca la lavagna ^_^

rosalba sgroia

@ Aldovaldo
Tu ci scherzi! Guarda che so di un caso ( sicuramente anche questo non isolato ) in cui si è pensato ( e l’hanno fatto) di utilizzare la parrocchia per far fare i canti di natale agli alunni, A TUTTI 🙁 in orario di servizio! Sicuramente non sarà per problemi logistici, ma… aspettiamoci di tutto. Del resto le parrocchie sono super attrezzate, ben tenute; e certo, non gli mancano i $

bruno dei

Bellissimo!
Ragazzi, avete presente il tragitto tra la scuola e la chiesa?
Beh, immaginatevi quanti ragazzi, divertendosi come matti, si sono messi a infinocchiare gli insegnanti della scorta.
Chi entrava di soppiatto nel bar dell’angolo, chi dietro al campetto, chi tra un negozio e l’altro infilava la prima rampa di scale che capitava a tiro, chi entrava nel pornoshop dirimpetto, chi fingeva malori invincibili.
Come avrei voluto esserci, mica per niente, solo per rinverdire gli anni dell’ormai lontanissima scuola, quando il far sega era una attività entusiasmante…
Credo che attività culturali del genere siano assolutamente da favorire, in quanto risvegliano nel giovane la voglia e il gusto di trasgredire, di lasciare il preside (ve lo immaginate che tipo deve essere?) con un palmo di naso.
Quindi messe, messe, messe. E’ il modo migliore per allontanare i ragazzi da quella astrusa idiozia che ò la fede, e sopratutto sono un godimento garantito!

Aldovaldo

@bruno dei
Purtroppo non è così, quei ragazzi non hanno armi culturali per difendersi e salvo rari casi seguiranno come capretti al macello tutto ciò che verrà loro imposto e spacciato per verità.

Mun Rafun

@tutti
non una risata, neanche un accenno di sorriso, un labbro appena sollevato per il mio precedente commento. Niente di niente.
Siete tristi come una processione, mesti come una messa, malinconici come un prete, lugubri come un battesimo, afflitti come la settimana santa!
Brutti ateacci. Pussate via!
Pappa Benedetto vi seppellirà!

Maurice

x Mun Rafun

Forse siamo rimasti tristi e malinconici perchè pensavamo che ci dicessi qualcosa di più sui dati che hai inserito nel floppy alla tua compagna di classe 🙂

Mun Rafun

@Maurice
nente dissi e nente dirò. Di dati intimi si trattò.
Eheheheheh

bruno dei

@ aldovaldo
Sai, temo che hai un bel po’ di ragione… Ma quando mi prende l’onda dei ricordi tendo a proiettare molto le mie emozioni ed a concepire il mondo con toni allegri, forse più di quanto dovrei.
Non c’è da essere troppo ottimisti.
Però, dai, qualcuno che infinocchia il preside ci sarà, e magari la sua lezione aiuterà anche gli altri a non fare i capretti da macello.
Al Liceo ricordo che al quarto anno (siamo più o meno nel Giurassico) tutta la mia classe aveva imparato a non andare più all’ora di religione, col pretonzolo -un ometto rosso di capelli, grassoccio e ben poco attraente- che cercava inutilmente di stimolare l’interesse di noi ragazzi facendo il finto modernista (figura raccapricciante e, agli occhi dei ragazzi, assolutamente, gioiosamente ridicola).
Ma il problema resta: come aiutare questi ragazzi ad uscire dal cerchio delle imposizioni e sviluppare una identità matura, su cui non faccia presa l’invadenza della Chiesa?
Ti saluto.

Maria

X Roberto Grenene
Vabbè ho capito ci sono diversi casi, mi pare tra l’altro che ve ne siano di più nel sud Italia. Possibile?.cmq davvero io non ne avevo mai sentito parlare prima, non a livello della mia regione.

Aldovaldo

@bruno dei
Era un prete o un monaco? Aveva il cordone? Forse è lo stesso che faceva lezione a me. Ricordo che la mia maestra di scuola elementare spendeva sempre una parola negativa sul prete che ci faceva lezione. Sono stato fortunato ad avere docenti progressisti e l’ora di religione è stata per noi sempre o quasi un’ora di ricreazione. Ma non è così per tutti purtroppo.

Fare volantinaggio fuori alle scuole. Non sarà mica vietato?

Giacomo Grippa

Fuori le scuole è luogo pubblico dove si può diffondere qualsiasi materiale informativo o di propaganda, pagando naturalmente la tassa sulla pubblicità all’Ufficio Affissioni (qualche euro).

Cesare B

@Loryz91
Scusa, ma che cosa c’ era di male, dal punto di vista che mi sembra prevalente tra chi partecipa a questo forum, nella circostanza che un vescovo fosse omosessuale?
Certo, se davvero era anche “noto amico della criminalita'” … allora e’ un altra questione.
Saluti e auguri.

bruno dei

@ aldovaldo
era un prete… travestito. Ma puzzava da prete lontano cento metri.

Volantinaggio fuori dalle scuole? Certo, perchè no?
Ma io credo molto anche nell’esempio, quello degli adulti, quali noi dovremmo essere.
Insegnamo loro a prendere la vita pragmaticamente, raccontiamo loro le favole da piccoli, e la storia da grandicelli. Diamo esempi di serena laicità, di critica dei pregiudizi. E facciamogli vedere che non siamo degli adulti immaturi e creduloni, loro prenderanno il meglio (come fanno comunque), e magari ci ringrazieranno… o almeno non ci prenderanno a schiaffi.

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