Sassari: donna rifiuta amputazione e muore, vescovo e Cnb criticano medici

Una donna di 41 anni, ricoverata presso l’ospedale civile di Sassari con diagnosi di schizofrenia, è morta per aver rifiutato l’amputazione di una mano e una gamba, dopo 19 giorni di agonia. Davanti ai giudici e ad un perito ha ripetuto l’idea già espressa prima dell’incidente ai suoi genitori, cioè che non voleva subire interventi di questo tipo. Giudici e perito hanno ritenuto che la donna fosse capace di intendere e volere e che quindi non fosse possibile attuare il trattamento sanitario obbligatorio.
Il vescovo di Sassari Paolo Atzei, dicendosi “esterrefatto davanti ad un episodio di inaudita gravità”, ha criticato i medici, che “nulla hanno fatto per salvare la vita ad una donna con evidenti problemi psichici”. Luca Marini, vicepresidente del Comitato nazionale per la bioetica, si dice in accordo col vescovo, affermando che “ricondurre la vicenda della donna di Sassari a una mera interpretazione di norme giuridiche relega in secondo piano le valutazioni di tipo scientifico, clinico e assistenziale, che invece devono concorrere alla corretta valutazione di scelte così drammatiche”. Per Marini “è rischioso svilire la riflessione etica e morale” e “le soluzioni normative devono sempre seguire la maturazione, nel corpo sociale, di scelte condivise e sostenibili, soprattutto sul piano umano”.

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38 commenti

Bruno Moretti Turri

Ma per i cristicoli la vera vita non è nell’al-di-là?
E perchè non vogliono mai crepare?
E vogliono pure vietar di crepare agli altri?

Perchè vogliono stare sempre (a rompere) nell’al-di-qua?
In questa orribile valle di lacrime?

Dovrebbero essere felici di ricongiungersi al padre.

Bho! Valli a capire ‘sti cristicoli!

andrea pessarelli

ma il vescovo e marini sono in grado di confutare la perizia che ha stabilito la capacità di intendere e di volere della signora? se sì dovrebbero denunciare per omicidio il medico che l’ha redatta, se invece non sono in grado di farlo è meglio che stiano zitti e lascino in pace la gente che soffre. non sarà di certo il loro moralismo a migliorare l’umore dei famigliari

CandyFruit

comunque non è vero che gli schizofrenici sono costantemente incapaci di intendere e di volere, anche chi è affetto da questa patologia ha momenti più o meno estesi di consapevolezza e lucidità e quindi la sua volontà non può essere ignorata, ma tanto per i sostenitori della terapia obbligatoria a tutti costi ogni pretesto è buono per criticare chi rispetta l’art.32 della costituzione

Tommaso

Rassegnamoci, una legge sul testamento biologico, se mai vedrà la luce, riusciranno a renderla, di fatto inapplicabile.

Bruno Gualerzi

Ecco un esempio di ciò che succederebbe una volta approvata una legge sul testamento biologico considerato valido solo se ‘non interpretabile’. Cosa ci vuole per ‘interpretare’ – quindi vanificare – la volontà di chi è soggetto, per esempio, al parere di un medico che non dovrebbe essere solo ‘semplice notaio’? In questo caso, medico e giudice si sono dimostrati ben disposti, ma chi garantisce che sarebbe sempre cosi?

Ema

ma cmq…perkè criticare i medici che avrebbero dovuto operare? al massimo i giudici ed il perito….nn di certo i medici l’oro hanno solo rispettato la legge……

Cmq si può discutere sulla schizzofrenia della donna e sul fatto o meno che fosse in grado di intendere e di volere….ma sul fatto che se una persona rifiuta un trattamento, nessun medico ha il diritto di agire su questa persona penso ci sia poco da dire…

fab

Ma insomma, anche lasciar vivere il vescovo nelle sue allucinazioni, senza intervenire per curarlo… “nulla hanno fatto per salvare la vita ad un uomo con evidenti problemi psichici”.

sti.ca1970

La verità è una sola: i presunti difensori della vita ( vaticano e i suoi sudditi vari ) stanno finalmente cozzando contro il muro dei diritti civili ed in particolare quelli riferiti all’autodeterminazione della persona umana. Nessuno, e dico nessuno, può solo pensare di imporre ad altra persona, adulta capace di intendere e di volere e ben informata, la propria volontà per nessuna ragione al mondo, tanto meno per motivi religiosi/magici (è lo stesso ).
Cari oppressori, di tutte le latitudini, fatevene una ragione.

cesare

Vogliono il tuo male per il tuo bene. Sono loro i veri schizofrenici.

faidate

Nel nostro tessuto sociale, i preti hanno deciso di non partecipare attivamente al processo riproduttivo che garantisce la continuità della vita. Le ragioni per il rifiuto sono pretestuose. Però i nostri preti, in particolare quelli di alto livello gerarchico, e tutti gli opportunisti che ne seguono le indicazioni, insistono a intrufolarsi nelle libere decisioni individuali in nome di un loro presunto diritto di esclusiva nelle regole etiche. A chi rifiuta di creare nuova vita dovrebbe essere impedito di pontificare sulla vita degli altri.

Manlio Padovan

Il solito seminatore di zizzania, tanto per fare cagnara.

Daniela

questi uomini di fede non riescono prorpio a rispettare la volontà di altre persone, eh già loro hanno una missione, quella di salvare le anime innocenti dal diavolo!!!

#Aldo#

Io, più che altro, mi interrogherei sull’opportunità di quei “19 giorni di agonia”, che si sarebbero potuti con ogni probabilità azzerare. La sofferenza è ben peggiore della morte, come ben sa ogni razionalista che abbia preso in esame la questione.

P.S. Spero almeno che la sventurata signora sia stata tenuta farmacologicamente in condizioni di incoscienza per l’intera durata dell’agonia — un ospedale non deve mai essere una camera di tortura.

#Aldo#

Gianfranco: “Prego leggere i numerosi commenti alla notizia dei lettori del tgcom…”

Gianfranco, ho visitato la pagina che indichi, ma alle 10:45 del 30/12 non risulta alcun commento. Che sia un problema del mio computer?

Maurizio

La pena di morte non è ancora stata debellata, ma sembra che questi fondamentalisti cattolici abbiano bisogno di un nuovo giocattolo con cui trastullarsi, cosi si stanno adoperando per introdurre la “pena di vita”… 😕

antonietta dessolis

“Per Marini “è rischioso svilire la riflessione etica e morale” e “le soluzioni normative devono sempre seguire la maturazione, nel corpo sociale, di scelte condivise e sostenibili, soprattutto sul piano umano”.”
inaudito, vi prego non abituamoci a queste oscenità, manmteniamo alta la capacità di indignarci!
ma perchè la mia scelta di rifiutare un intervendo medico la deve condividere tutto il corpo sociale, compreso l’individuo in oggetto? mica che io gli voglio imporre di rifiutare l’amputazione, non solo di una mano e di un piede, ma anche di tutti e quattro gli arti, magari compresa qualche altra parte del suo corpo, tanto per rimanere nel film orror che tutti i giorni ci propinanao questi presuntuosi prepotenti assolutisti :-(((
p.s.
come se una “schizofrenica” fosse sempre incapace di intendere e di volere: che i signori marini prendano in mano un manuale di psichiatria; o forse pensano che tutti coloro che non la pensano come loro siano schizofrenici 🙂

Toptone

Fuffa bigotta.

Questo Atzei è quel prete che “andò a visitare Nuvoli in ospedale” (CUCU’) e invece manco ci passò nella sua stanza. Andò invece a parlare col suo medico curante – cioè il primario – e poi “emise sentenza”: Nuvoli doveva continuare a vivere. Parola di Atzei, fine del discorso.

E il diretto interessato? Chissenefrega! Chi era al cospetto di un sedicente rappresentante di dio in Terra? Pfui! Come si permette di decidere della sua vita??

Ora Atzei, l’ineffabile giudice dell’altrui vita, si erge ora a giudice delle altrui valutazioni mediche e giuridiche vis-à-vis, sentenziando a distanza di chilometri cosa doveva subire quella donna e cosa no, volente o nolente.

E, ancora una volta, il volere dell’interessata NON conta nulla. L’Atzei se la canta e se la suona, “faso tuto mì”.

Ma un giornale che gli faccia una sonora pernacchia non c’è, in questo schifoso Paese???

cartman666

Questa poveretta avrebbe dovuto vivere senza un piede ed una mano e col corpo devastato da ustioni. Se ha scelto di morire noi dobbiamo soltanto tacere e rispettare la sua scelta.
La chiesa taceva quando deportavano gli ebrei, e rompe le p…. adesso, quando dovrebbe tacere.

roanzel

…MA PERCHE’ QUALCUNO NON TROVA LA EMAIL DEL VESCOVO O DEL TAL MARINI E LI INONDIAMO DI LETTERE INDIGNATE??

SilviaBO

Ciò che mi infastidisce (per usare un eufemismo) è l’arroganza con cui queste affermazioni vengono fatte. Sollevare dubbi, stimolare riflessioni è lecito, sparare sentenze con una conoscenza approssimativa dei fatti è ignobile.
Il vescovo è uno psichiatra? Ha letto la cartella clinica della signora? No? E allora come si permette di insinuare che non fosse in grado di decidere con cognizione di causa?
Ho però il sospetto che avrebbe avuto da ridire anche se non ci fossero stati dubbi sulla sanità mentale della signora.

Maurizio

Come consuetudine, ho l’impressione che in Italia le notizie siano costituite dalle deliranti affermazioni di politicastri e porporume vario. I fatti vengono semplicemete esclusi e a maggior ragione ignorati dagli “urlatori”, che altrimenti non potrebbero sostenere la propaganda con i loro proclami assurdi.

Non mi stupisco quindi di scoprire che il tgr della Sardegna di ieri, riportava il parere di diversi medici, secondo cui le condizioni di MariaGrazia erano talmente gravi che “qualsiasi intervento demolitivo sarebbe stato vano”.

L’incidente che le ha procurato tali ferite, è accaduto il 7 dicembre nel reparto di psichiatria presso cui era ricoverata.

Quindi a mio modesto parere, non serve l’autopsia per sapere se con le amputazioni avrebbe potuto sopravvivere, perchè lei non ne voleva sapere comunque di vivere in quelle condizioni, semmai serve un’indagine per scoprire come sia potuto succedere che si ustionasse a tal modo, mentre si trovava in custodia presso una stuttura pubblica. Quello è il solo vero motivo per cui è morta!

don alberto

@ SilviaBo
“Sollevare dubbi, stimolare riflessioni è lecito”

E’ appunto quello che ha fatto il vescovo (ammesso che siano vere, le parole sopra riportate erano forse una reazione a caldissimo e senza avere tutti i dati. Ma voi li conoscete i giornalisti?):
«…La tragicità del caso e la sofferenza che la situa­zione ha sollevato – sottolinea il vescovo – merita il massimo rispetto. È necessario tuttavia capire ed evitare il ripetersi di situazioni analoghe e così sconvolgenti.
… Ciò che la­scia molto perplessi – conclude il presule – è la cor­tina di dubbi difficili da chiarire, non tanto a un ve­scovo, quanto a un semplice cittadino…”

woland

@ don Alberto
I giudici ed i medici hanno applicato la Costituzione Italiana
“Articolo 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Cosa vogliono fare i cattolici?
Applicare, in questi casi, un TSO per obbligare qualcuno a farsi amputare?
Stabilire loro i limiti del rispetto della persona umana?
Il vescovo avrebbe fatto bene a fare, a caldo o a freddo, quello che conviene a TUTTI davanti a queste situazioni. TACERE.
Per rispetto.

don alberto

@ woland
Se doveva tacere non era solo per rispetto, ma soprattutto perchè le cose pratiche “del mondo” sono di competenza dei (fedeli) laici e non dei pastori.
(Rimane che i giornalisti ti arrivano addosso e qualcosa o ti scappa o devi dire o pensi che, bene o male, sia utile.
Il ritaglio che ho messo ha un tono molto diverso da quello che qui si commenta, e dice le stesse cose che dici tu.)
La dc faceva almeno quest’opera; ma adesso una “voce” del laicato italiano non c’è più (o non si vuole … ?).

giuseppe sbattezzato

chi fa finta di pensare di essere pastore di pecore è falso
chi lo pensa è matto e delirante
purtroppo la psichiatria non ammette – per opportunismo – di considerare delirio le superstizioni dette religioni, e già sono tanto comode al potere

giuseppe sbattezzato

dicono di parlare e fare in nome di dio, ma come si fa? o non intendono cosa dicono o sono solo falsi
che disumanità!

Mdp

Cari razionalisti,voi così tanto intelligenti e pieni di cultura,cos’è,vi fermate in superficie?Non dovreste andare in profondità nelle cose,studiarle ben benino?E invece,leggete delle notizie,e come sono,sono.Non vi ponete il dubbio che siano di parte le notizie date,e dunque che siano scritte in tono appunto di parte,o che siano manipolate queste notizie?Ciò che ha riportato Don Alberto,è molto diverso da ciò che è riportato nell’ultimissima.Infatti da ciò che viene riportato da Don Alberto,il vescovo solleva solamente dei dubbi,delle riflessioni,che mi pare sia una cosa normalissima,che chiunque possa fare.
@ Bruno Moretti Turri
Forse non sai che nella religione cristiana,la vita è il dono più grande ricevuto da Dio.Dunque,mi sembra abbastanza logico che i preti tengano alla vita altrui.A questo punto,estremizzando il tuo ragionamento,tutti i credenti si dovrebbero uccidere,me compreso,così ci ricongiungeremmo al Padre,vero?Forse ti piacerebbe,ma anche la vita terrena è vita,e va vissuta,e con gioia,dato che avere la vita è il dono più grande ricevuto da Dio.Mi dispiace,ateicolo o agnosticicolo.

Bruno Gualerzi

@ Mdp
“A questo punto, estremizzando il tuo ragionamento, tutti i credenti si dovrebbero uccidere, me compreso, così ci ricongiungeremmo al Padre, vero?”
Ciò che esponi con il sarcasmo riservato alle pretese assurde, in realtà è l’unica cosa logica che un credente non disposto a venire a compromessi con la propria fede, dovrebbe pensare e fare. Non lo fa, ovviamente, essendo come tutti biologicamente costruito per affermare la vita… e allora tira in ballo la vita ‘come dono di Dio’.
Poco male fino a che lo pensa per sè… ma pretendere di pensarlo anche per gli altri porta a quelle pretese disumane che sappiamo.

fab

@Mdp
Insomma, vale più l’esistenza prima o dopo la morte?
* Se vale più quella dopo la morte, allora non è vero che la “vita” è il “dono più grande” (nel senso di “bene migliore”), perché l’aldilà è “più grande”.
* Se vale di più quella prima della morte, allora il paradiso non è proprio il massimo.
* Se valgono uguale, allora morire è irrilevante e nessun cattolico dovrebbe perdere sulla morte anche soltanto mezzo secondo di pensiero, figuriamoci costruirci su un’etica.

Forse dovresti risolverlo, ‘sto problema.

odino

E’ comprensibile che il vatikano cerchi di mantenere il copyright sulla nascita e sulla morte, gli è necessario per mantenere il controllo su quel che sta in mezzo ovvero il resto dell’esistenza degli individui.
Se mancano le catene il bestiame scappa…
parola di oDino

woland

@ MPL

“Ciò che ha riportato Don Alberto,è molto diverso da ciò che è riportato nell’ultimissima.Infatti da ciò che viene riportato da Don Alberto,il vescovo solleva solamente dei dubbi,delle riflessioni,che mi pare sia una cosa normalissima,che chiunque possa fare.”
Una persona ha applicato il suo diritto costituzionale a rifiutare le cure.
Cosa c’è da dubitare?
Cosa c’è da riflettere?
Finche questo diritto, fondamentale in ogni democrazia, esiste ci saranno persone che lo vorranno applicare.
Non c’è spazio per dubbi.
Nè per riflessioni.
Men che meno da parte di un “cittadino” vescovo che vorrebbe, attraverso scuse vaghe ed ignobili , attaccare questo diritto inalienabile.
Ditelo chiaro, cattolici, che la libertà di rifiutare le cure non vi piace!!

Mikele

Viene da dire “Da che pulito vien la predica”: proprio loro che adorano parlare dell’aldilà eppure vogliono trattenere tutti qua…ci stiamo già scordando di Eluana? Che la signora fosse schizofrenica è un dato che sicuramente non aiutava “quei brutti medici cattivi!”

Woland

@don alberto e @ Mdp
Mi dispiace don alberto, ma la tua difesa del vescovo di Sassari (…assediato dai giornalisti, a caldo, qualcosa doveva pur dire…) è davvero risibile.
Basta leggere per intero la sua dichiarazione riportata da TGCom.
Per non parlare del delirio di Marini: che vuole parlare al posto dei comitati LOCALI di bioetica.
Gli unici che, conoscendo il caso, hanno il diritto di intavolare su questo una qualche discussione di carattere scientifico, etico ed assistenziale.
Marini e il vescovo, come tutti gli altri, devono solo TACERE e prendere ATTO della decisione dei giudici e della donna.

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