Messina: chiesa dentro supermercato

All’interno di un centro commerciale di Tremestieri, vicino Messina, è stata costruita una cappella, di modo che i  clienti possano assistere alle funzioni anche durante lo shopping. Anche i dipendenti potranno farlo, ma non è chiaro se in orario di lavoro o meno. E’ la prima volta che in Italia viene costruita una struttura religiosa all’interno di un ipermercato: la notizia viene accolta positivamente dai politici e dai religiosi locali.

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50 commenti

Vash

Per pregare che facciano gli sconti al banco macelleria e che metano il 3 x 2 sulla pasta!

crebs

L’ho già scritto per un’altra notizia.
Giulio Andreotti diceva “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”…..
Qualcuno può controllare o si può informare se con la chiesa dentro il centro commerciale non paga l’ICI?

agnese l'apostata

perchè non occuparsi delle case?ho sentito che servono molto di più…

Macklaus71

Al carrefour della mia città ci sono le statue dei re magi messe davanti ai carrelli della spesa, come se facessero compere. Perchè meravigliarsi? La religione del 3×2, l’unica davvero in auge nel nostro tempo, fa nuovi proseliti, i centri commerciali ne sono i templi che scandiscono la vita dei loro adepti secondo l’ordine uno e trino del: produci, consuma, crepa.

don alberto

@ crebs
“Qualcuno può controllare o si può informare se con la chiesa dentro il centro commerciale non paga l’ICI?”

Ma c’è ancora qualcuno che crede a questa leggenda?

giulio

Credo che le de cose finiranno inevitabilmente per mescolarsi, la religione di “cristo” e quella del “3×2” sono le chomere dei nostri giorni, inoltre sono pronto a scommettere che Crebs ha agione, i bookmaker quotano alla pari

giulio

@Don Alberto
Guarda che come dicono a Napoli “Qua nisciuno è fesso”

N2RT

@ Don Alberto

La domanda di Crebs è lecita, anche se a mio avviso mal formulata.

Le chiese in se non pagano l’ICI (ed i luoghi prettamente di culto), ma penso che lui si riferisca agli enti commerciali che non pagano l’ICI se al loro interno hanno un luogo adibito a preghiera o culto.

Quindi forse la domanda più corretta è: “adesso il centro commerciale non pagherà l’ICI? e se lo paga, lo fa anche per lo spazio adibito a preghiera o no?”

E questa non è una leggenda….

Aggiungo: il centro commerciale resterà aperto tutte le domeniche dell’anno (non conosco la regolamentazione del Comune in questione) per le messe? Se si, le spese che comporteranno saranno pagate dal Centro Commerciale? Oppure la cappella ha un ingresso a parte che consentirà l’ingresso anche a centro chiuso? E chi gestisce la cappella (pulizie, manutenzioni, ecc.)

Se il Centro Commerciale fa tutto questo a spese sue e senza ricavarci alcun vantaggio allora va bene… Ma comprenderai che è un po’ strano che agisca in questo modo senza alcun vantaggio….

Third Eye

Oh, finalmente la loro natura di azienda viene fuori come si deve…

@don alberto, a me quella leggenda risulta assai supportata, con tanto di legge: potrebbe semmai lei fornirmi le scansioni di qualche ricevuta dell’agenzia delle entrate inerente il pagamento dell’ICI, per esempio, del point of sale volgarmente detto “chiesa” in cui lei esercita?

don alberto

@ maxalber
Che le attività puramente commerciali facenti capo ad una diocesi/parrocchia non pagano l’Ici.

@Third eye
La leggenda si riferisce alle attività commerciali (vedi thread FUR: “il lusso” dell’esenzione Ici agli immobili ecclesiastici “destinati ad attività commerciale”).
Nessuno ha mai negato che le chiese-sale siano esenti, come le sedi di partiti, di sindacati, gli ospedali, le scuole (anche se, naturalmente, quelli servono e noi no).
Conventi e monasteri pagano -mi pare, come anch’io pago per quanto la parrocchia possiede non a fini pastorali.
La scansione non te la posso fare perchè paga telematicamente il commercialista.
(Consultare: “La vera questua” di U. Folena)

Casomai

Quando ho sentito la notizia, qualche giorno fa, non sapevo se ridere o se piangere…

x valentino salvatore:
solo una precisazione, Tremestieri non è vicino Messina, è una zona di Messina.

Radu666

Nessuno ha mai negato che le chiese-sale siano esenti, come le sedi di partiti, di sindacati, gli ospedali, le scuole (anche se, naturalmente, quelli servono e noi no).

E ovvio che loro servono e voi no…loro parlano di cose reali e voi no…

Daniela

è proprio ridicolo, come al solito si rivilegia sempre l’apparenza e mai la sostanza, ma d’altronde non è un caso.

nessie

Negli ultimi sei mesi mi è toccata l’avventura, per lavoro, di essere ospite di strutture gestite da congreghe pretesche.
In verità alberghi a tutti gli effetti, uno al nord e uno a Roma.
Per natura mi riesce facile parlare anche con i sassi, attacco bottone con chiunque.
Parlando del più e del meno con i gestori di entrambe le strutture, ho posto la fatidica domanda: ma la pagate l’ICI?
La risposta, tra il risentito e l’imbarazzato, è stata, in buona sintesi: Questa è sempre stata una struttura d’accoglienza, prima seminario e ora casa per i vecchi preti, occasionalmente apriamo agli esterni, vuole vedere la camera del vescovo?
Non ho avuto modo di attaccare bottone con il personale delle pulizie: tutto, evidentemente, straniero.
Non ci sono più le suore di una volta eh?

Nel tempo, ripensandoci e ritirando il fastidio, sono arrivata a dedurre che sia meglio così: sempre più evidente il dio di cui fantasticano.
Per nulla spirituale e molto sonante.

saluti

tamara

…ormai si vende di tutto, anche l’aria fritta delle parole del clero!

Sephiroth 1311

Sarebbe il caso di effettuare una qualche protesta pacifica di qualche tipo (oppure invitare i Paguri, gli autori di Don Zauker 😀 ).
Io, essendo di Messina, ci starei con immenso piacere.

don alberto

@ N2RT
Prima quello che non so.
-Presumo che dipenda dall’attività prevalente: l’oratorio con un piccolo bar sarà esente, un bar -di proprietà di una parrocchia-che sia solo esercizio commerciale no. (non penso che ci siano enti commerciali che non pagano l’ICI se al loro interno hanno un luogo adibito a preghiera o culto. L’albergo in foto nell’articolo, accusato di non pagare, pagava, eccome)
-In altri casi, un po’ ci si giocherà (cfr. post di nessie).
-Per la “cappella” in questione, a naso, direi che dipenderà dal comune: io dò in affitto al comune i locali per la scuola materna e (finora) non mi hanno chiesto niente, altri comuni hanno fatto causa alle parrocchie per avere anche gli arretrati degli asili (gestiti però dalle parrocchie).
-Il vantaggio economico che ne ricaverebbe il centro commerciale nel caso di messa domenicale mi sembra evidente: i clienti non devono fare due spostamenti -chiesa e negozi-o organizzarsi con gli orari, trovano comodamente tutto al suddetto centro.
Buon anno.

don alberto

@ N2RT (il post è bloccato, provo a mandartelo a puntate)
Prima quello che non so.
-Presumo che dipenda dall’attività prevalente: l’oratorio con un piccolo bar sarà esente, un bar -di proprietà di una parrocchia-che sia solo esercizio commerciale no. (non penso che ci siano enti commerciali che non pagano l’ICI se al loro interno hanno un luogo adibito a preghiera o culto. L’albergo in foto nell’articolo, accusato di non pagare, pagava, eccome)
-In altri casi, un po’ ci si giocherà (cfr. post di nessie).
(continua)

don alberto

-Per la “cappella” in questione, a naso, direi che dipenderà dal comune: io dò in affitto al comune i locali per la scuola materna e (finora) non mi hanno chiesto niente, altri comuni hanno fatto causa alle parrocchie per avere anche gli arretrati degli asili (gestiti però dalle parrocchie).
-Il vantaggio economico che ne ricaverebbe il centro commerciale nel caso di messa domenicale mi sembra evidente: i clienti non devono fare due spostamenti -chiesa e negozi-o organizzarsi con gli orari, trovano comodamente tutto al suddetto centro.
Buon anno.
(fine)

don alberto

-Per la “chiesetta” in questione, a naso, direi che dipenderà dal comune: io dò in affitto al comune i locali per la scuola materna e (finora) non mi hanno chiesto niente, altri comuni hanno fatto causa alle parrocchie per avere anche gli arretrati degli asili (gestiti però dalle parrocchie).
-Il vantaggio economico che ne ricaverebbe il centro commerciale nel caso di messa domenicale mi sembra evidente: i clienti non devono fare due spostamenti -chiesa e negozi-o organizzarsi con gli orari, trovano comodamente tutto al suddetto centro.
Buon anno.
(fine)

Stefano Grassino

@ AntonioII°

Complimenti, questa battuta è eccezionale. A quanto la vendi?

Cesare B

Per quanto riguarda l’ ICI, il centro commerciale potrebbe esserne esonerato per la parte d’immobile che ha piamente adibito a luogo di culto.
D’altra parte si avvale d’ un’esenzione che non e’ stata abolita perche’ facendolo si sarebbero dovute colpire anche le sedi di partito e le Case del Popolo.
Il vantaggio commerciale e’ evidente, anche se non avvenisse, o non avvenisse sempre, la (invero poco pia) apertura domenicale. Infatti sono valide per il precetto anche le Messe vespertine del sabato e di ogni vigilia di festa, giorni nei quali si va molto anche nei negozi.
Che cosa pensate dei complimenti di Napolitano ai “religiosi”, acanto a quelli rivolti ai militari, ai servitori dello Stato eccetera?
Saluti e buon anno.

Popinga

Sbaglio o era la proposta di un eccentrico consigliere provinciale del PDCI di Verbania o di quelle parti? Tanto per far capire che gli sciocchi non sono solo al Sud o nei partiti clericali.

Antonio II°

@ Stefano Grassino

Non è mia…rivolgersi alle Opere di religione…dette anche IOR!

Antonio II°

@ Don Alberto

“-Il vantaggio economico che ne ricaverebbe il centro commerciale nel caso di messa domenicale mi sembra evidente: i clienti non devono fare due spostamenti -chiesa e negozi-o organizzarsi con gli orari, trovano comodamente tutto al suddetto centro.”

BELLISSIMO!
E al momento dell’elevazione “Yogurt, Yogurt, Yogurt”
A seguire “la messa è finita comprate in pace!”

Leo55

Vi posto un link interehttp://www.pmli.it/chiesacattolicaesentataici.htmssante:
Inoltre è singolare che a parlare di “credere” in “leggende” sia proprio chi crede alla più grande bugia che la storia ricordi.
Che la smettesse di infastidire come una zanzara, con battutine e lazzi propri di chi “la sa lunga”……ma non la sa, proprio, raccontare.

Giuseppe Carlesi

Leo55
Facciamo pagare l’Ici, ma le tue case del popolo.Ci sono vissuto,ci sarebbe da dire molto.
Ma un discorso da atei non si sente da queste parti?

babaciu

In realtà la legge dice che sono esentate dal pagamento ICI tutte le strutture non adibite interamente ad attività commerciale,in pratica è sufficente che nell’edificio ci sia una sala anche piccola adibita a funzioni religiose e tutto l’edificio diventa esente;per gli alberghi basta riservare una stanza a uso dei pellegrini e tutto l’albergo diventa esente.

Leo55

Non mi pare che ci conosciamo egregio Dott. Carlesi……o sbaglio? Forse lei è “quel” Carlesi di Fascistica memoria? Ma allora come mai viveva nelle “mie case del popolo”??

Danielenogod

Su repubblica.it ho visto le foto di questa “cappella”. Si tratta niente di meno che di un piccolo spazio (davvero piccolo, 10 persone al max) ricavato in un corridoio con dei pannelli rimovibili di anodizzato e vetro, un altare che in realtà è un tavolino da picnic coperto di raso rosso del tipo quello che le nonne utilizzano per foderare le gonne, una tovaglia a mezzo punto, delle tendeine ad intaglio e un crocifisso in finto stile bizantino di dubbio gusto. Più che una cappella direi un gazebo di raccolta adesioni e fondi 🙂

don alberto

@ Third Eye
Penso la saprai già, comunque…
Una ricchissima contessa convince il suo parroco a battezzarle il barboncino.
Il vescovo viene a saperlo e, infuriato, lo convoca e gli dà una feroce lavata di capo.
Il parroco cerca di difendersi: ” … eccellenza … sa … mi ha dato 100.000 euro per i poveri e le altre necessità della parrocchia …”
Il vescovo allora si calma e: “Ah, uhm … Beh, ma per la cresima vengo io, eh!?”.

don alberto

@ Third Eye
Una ricchissima contessa dopo mille tentativi riesce finalmente a convincere il suo parroco a battezzarle il barboncino.
Il vescovo alla fine viene a saperlo e, infuriato, lo convoca e gli dà una feroce lavata di capo.
Il parroco cerca di difendersi: ” … eccellenza … ma sa … mi ha dato 100.000 euro per i poveri e le altre necessità della parrocchia …”
Il vescovo allora si calma e: “Ah, uhm … Beh, ma per la cresima vengo io, eh!?”.

Nicla

Ahahahahah, non ci posso credere, che cosa non s’inventano!

Leo55

Lo stile pretesco lo si riconosce a naso……..Anche le barzelette sui riti sacramentali per conquistarsi fiducia e credibilità. Bha……a me dei vostri riti importa un emerito fico secco……ma il vostro comportamento è più viscido che mai.
Qualcosa mi fa sospettare che i vari Don Alberto, Carlesi, Suor Ricetta, Agostino, ecc siano , in realtà, sempre la stessa persona che, non avendo evidentemente nulla da fare per tutto il giorno, trascorre tutto il suo tempo ad inventarsi qualcosa su questi blog per destabilizzare ed infastidire……probabilmente è anche ateo, ma “alla Ferrara”.

saibaba

vedremo cosa succederà quando si aprirà “una piccola moschea”

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