Povia: «La canzone sui gay mi farà perdere fan». E porterà pubblicità

Povia continua la sua campagna pubblicitaria, in cui punta tutti i riflettori sulla sua canzone che parteciperà a Sanremo.
«Evidentemente oggi quando si parla di gay a qualcuno è come se gli toccassi un nervo scoperto» dichiara il cantante. «Un tempo c’era evidentemente meno attenzione o più tolleranza. Rileggetevi il testo di una delle prime canzoni dei Pooh, “Pierre”, e passaggi come “penso a te, nei tempi della scuola con noi, sottile pallido un po’ perso, tu già da noi così diverso triste… penso a te ricordo si rideva tra noi di quel tuo sguardo di bambina di quella tua dolcezza strana triste…”. Sono convinto che se allora ci fosse stato l’onorevole Grillini sarebbe insorto contro un brano che identificava nella fisiognomica e negli atteggiamenti la diversità del protagonista».
«Io non generalizzo. Racconto la storia vera di un ragazzo che da gay passa a eterosessuale. Poi, senza conoscere la canzone, è esplosa la polemica. Ringrazio. Ma mi aspetto che il pubblico la apprezzi. E colga l’impegno nell’affrontare tematiche che in genere vengono evitate».
Come dicevano i vecchi proverbi, “parlate pure male di me, basta che si parli”.
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47 commenti

Maurizio D'Ulivo

Contro la “prepotenza” e l’intolleranza (secondo Povia) delle minoranze più deboli, non resta che correre in soccorso dei più forti.

In questo suo adoperasi, Povia si candida a essere il paradigma del perfetto suddito vaticaliota.

B.M.

Gli faranno vincere il festival di nuovo, per consolarlo degli insulti ricevuti.

dv64

Se non sbaglio cantò al Family Day, si piazza in pole position per essere invitato al prossimo.
Più che Festivalbar direi CCAR…

Bruno Gualerzi

Da quando la televisione, nel bene e nel male, ha cominciato a condizionare la vita di tutti noi, due cose ho sempre collocato nalla parte mezzo vuota del bicchiere (poi ne sono arrivate tante altre): Mike Bongiorno (la moda dei Quiz) e il festival di Sanremo. Entrambi sono ancora lì, a dimostrare non so più nemmeno io che cosa (un tempo lo sapevo)…
Però questo Povia con la sua canzonetta mi sta ricordando i bei tempi in cui sapevo perché non potevo sopportare il festival di Sanremo (e Mike Bongiorno).

c.j.

…dunque ricapitoliamo…

Povia e’ arrivato al successo, che successo in principio non era…

da wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Povia

“I primi album pubblicati da Povia non hanno avuto grande risonanza”…

…poi ha lucrato sulla bulimia (in Italia le canzoni strappalacrime hanno sempre successo e producono un mucchio di quattrini) addirittura, a quanto pare, di sua sorella.

Wikipedia continua:

“Due anni dopo, nel 2005, NON è stato ammesso al Festival di Sanremo per aver già eseguito in pubblico la canzone che avrebbe voluto portare in gara”.
Quindi tanto onesto non e’.

Disonesta’ per disonesta’ arriva addirittura a dire ai giornalisti che l’omosessualita’ sia in realta’ una scelta individuale, contraddicendosi immediatamente aggiungendo che “anche lui avrebbe avuto una FASE GAY” che per comodita’ chiameremo “FASE X”

L’omosessualita’, secondo Mister X, si trasmette da persona a persona, come la varicella…
“E’ una questione di amicizie, di frequentazioni, se frequenti i gay diventi gay”; se frequenti i neri diventi nero, se frequenti i mancini diventi mancino, se frequenti i pinguini fai le uova…

Il 2008 si apre con l’esclusione al Festival di Sanremo: la canzone bocciata dalla commissione selezionatrice si intitola “Uniti”, proposta in coppia con Francesco Baccini. Adirato per l’esclusione, Povia fa partire dal suo blog di MySpace una dura polemica contro il festival di Pippo Baudo, definito “tornacontocratico”

Poi arriva il “FAMILY DAY”… infine l’ultima sortita di POVIA: “LUca era Gay”… e Mister X assicura

“Ma no… avete capito male… io non ce l’ho coi gay… pero’ questa e’ una storia vera… si tratta di uno che CREDEVA di essere gay… in realta’ era una FASE X… poi c’e’ stata la conversione alla “normalita'”…

Caro Povia sei molto italiano:

1. FURBO
2. IPOCRITA
3. DISONESTO
4. OPPORTUNISTA
5. UN TANTINO BUGIARDO

Pero’ fai i soldi su tutto, anche sulla malattia di tua sorella, per cui sei italiano DOC. Bravo!

B.M.

@ c.j.
“se frequenti i gay diventi gay”; se frequenti i neri diventi nero, se frequenti i mancini diventi mancino, se frequenti i pinguini fai le uova…”

Questa è bellissima 😀

SilviaBO

Boh, la canzone dei Pooh non mi pare offensiva. Quella di Povia non l’abbiamo ancora sentita, ma le premesse non sono molto incoraggianti.

Anonymous

Non c’entra proprio con l’UAAR questa notizia… ebbasta!

Andras

Per Myself
Povia voleva dire che vi era più tolleranza per l’intolleranza…
Per c.j.
Complimenti. Ottima sintesi del pessimo personaggio.

Il Fauno

che tristezza infinita…ma del resto non mi sorprende affatto: Povia rappresenta non solo il paradigma perfetto dell’italiano medio ottimamente descritto da c.j.; rappresenta anche lo spirito clericale, bigotto, meschino, sordido e provinciale del Festival, simbolo della mediocrità e dell’ignoranza qualunquista della televisione italiana. Il Festival è una squallida pacchianata tutta italiana, un fossile vivente della cultura democristiana e un detonatore di stereotipi sugli italiani pizza-spaghetti-mandolino, che tanto ci ricoprono di vergogna all’estero. Se la Rai fosse un’azienda seria ci avrebbe liberato già da tempo da questo doloroso stillicidio, ma ci sono maestranze da onorare, bellimbusti da portare in passerella e vecchi pensionati da rimbecillire con le canzonette di Al Bano.

Mangiapreti

“Racconto la storia vera di un ragazzo che da gay passa a eterosessuale.”
Vera?!?!?!
Ok, dimostraci che è vera, allora!
… e dimostrare non vuol dire portare un tizio qualunque che afferma ciò.
Altrimenti è “presunta” … causa ideologia cattolica aggiungerei …

Vash

Sembrano i discorsi che ho sentito in televisione quando Berlusconi ha dato dell’abbronzato a Obama, c’era gente che per sottolineare che si possono usare termini che oggi sono assolutamente inaccettabili trovava come scusa il fatto che certi termini esistono da decenni in canzoni famosissime come “siamo i Watussi”.
Povia ha fatto più o meno la stessa cosa ma non si rende conto che agendo in questo modo dimostra (come tutta questa gente) di vivere in una condizione culturale di diversi decenni fa e di non essersi evoluta da allora.

MetaLocX

Ho sempre pensato che Povia fosse un gran deficiente. Ma non credevo di avere tanta ragione.

TaK

Non fare il finto tonto anonimo.. la notizia c’entra eccome con l’UAAR !!!

shipher

….voleva il becco e non si è accorto che”lui” era becco….

piersky

@myself
Povia, intende “tolleranza” nei confronti di chi attaca gli omosessuali..leggendo l’articolo originale e’ questo sorprendente concento di tolleranza che emerge…sembra una situazione kafkiana..ma e’ la verita’

antonio

Povia: «La canzone sui gay mi farà perdere fan.

FANS? quali cavolo di fans ha povia? sua moglie e i suoi figli(forse?).
passeranno da 25 a 15?

incredibile, povia pensa di avere dei fans. se ci serviva un ulteriore segnale della decadenza del paese questo è quello definitivo:povia crede di avere dei fans.
saluti

Flavio

Ma vergognati Povia. Torna a cantare negli oratori e lascia i gay in pace, che hanno già abbastanza problemi da affrontare in Italia senza questo spottone per le tue “cure” omofobiche…

Mi tornano in mente gli sketch della Cortellesi: “l’omosessualità non è più considerata una malattia psichiatrica? Riparliamone!” E già vedo gli approfondimenti della Rai.

sti.ca1970

Gli abbiano fatto già molta pupplicità.
Ma che andasse a svuotare le sue viscere!!!

EtruscoViola

Beh, un cantante da 4 soldi… Scusate, volevo dire da oratorio in via di dismissione: NON VOLEVO OFFENDERE I 4 SOLDI!!!

patrizia

Basta! Ragazzi sono preoccupata per questa italietta, che con Sanremo, il papa, Emilio Fede, ora questo Povia(ma chi è costui?), l’Italia è rimasta al Medio Evo. Vorrei diventare una colonia della Spagna: Zapatero ti prego, conquistaci tu!

DF1989

@ antonio
“incredibile, povia pensa di avere dei fans. se ci serviva un ulteriore segnale della decadenza del paese questo è quello definitivo:povia crede di avere dei fans.”

Non sarei così ottimista circa l’intelligenza degli italiani, io ho paura che Povia qualche fans ce l’abbia sul serio. Spero di sbagliarmi…

Leo55

Tentiamo un approfondimento……
Ma questo Povia di mestiere cosa fa? Ovvero, cosa dovrebbe fare? Il cantante, il musicista , il compositore?
Allora, secondo le priorità d’importanza, la validità del suo lavoro andrebbe esaminata , prima di tutto sotto il profilo musicale ed artistico. Purtroppo, qui mi sembra, che si stia dando un’importanza estrema ad un testo di una canzone: anzi al titolo.
Che Povia sia un compositore mediocre, sotto l’aspetto musicale , mi sembra di una evidenza lapallissiana. Anche come cantante non mostra doti particolari e neppure una gran voce. Ricordiamoci che stiamo parlando di un cantante, di un artista, la cui validità si dovrebbe riscontrare, innanzi tutto, dal talento musicale ed espressivo.
I grandi del Rock, del Blues e del Pop inglese ed americano, li abbiamo conosciuti per le loro musiche, per le loro doti sceniche, per la tecnica, il feeling espressivo…..pur non capendo una parola di quello che cantavano: nonostante ciò ricordiamo tutti nomi come i Beatles, I Rolling Stones, I Deep Purple, i Cream, I Led Zeppelin……solo per citarne alcuni, ma non ci siamo mai chiesti (almeno io non me lo sono chiesto) se nei testi dei loro brani ci fossero riferimenti a problemi sociali, oppure scorrettezze di contenuti….ci bastava la sonorità, la magia espressiva della musica.
Ora di questo Povia si sta facendo una disamina che a mio avviso risulterà estremamente utile al personaggio ed alla sua mediocre caratura di artista: ho avuto modo di ascoltare qualche suo brano e vi assicuro che non comprerei mai un suo abum: del Povia musicista e cantante non si fa cenno alcuno e mi sa tanto che a Povia tutto questo va assai bene.

giuseppe sbattezzato

la canzone dei Pooh non era affato contro gli omosessuali, anzi il contrario: ‘gnorante! “signor” Povia

tolleranza per l’intolleranza, sigh : in perfetta adesione alla setta detta ccar

Rego

Forse i gay hanno paura del giudizio altrui?
penso che i gay non abbiano nulla da temere se credono in loro stessi, e se si reputano ok!
lasciate povia a sanremo, tanto per quel bel festival che è… io non lo guarderèò certo.

Flavio

@ Rego

Ma che c’entra… i gay non hanno, non dovrebbero avere, problemi con se stessi, ma qualsiasi riconoscimento o discriminazione passa da una maggioranza che non è gay. Il problema qui è diffondere idee che sminuiscono la dignità delle persone, che le attacca come gruppo: pensa a quanti genitori italioti potrebbero pensare davvero che si può diventare “ex gay” dopo aver fatto qualche cura clericale… pensa ai loro figli minorenni. E’ incredibile che certe cose girino in tv.

myself

“pensa a quanti genitori italioti potrebbero pensare davvero che si può diventare “ex gay” dopo aver fatto qualche cura clericale… pensa ai loro figli minorenni. E’ incredibile che certe cose girino in tv.”

Purtroppo il condizionale è sbagliato, sono moltissimi i casi in cui i genitori vengono a sapere che il figlio e gay e lo affidano a uno “psichiatra” che lo “curi”.
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http://progettogay.myblog.it/
http://progettogay.forumfree.net/

Rego

@Flavio
appunto se non hanno problemi nn hanno NIENTE da temere, certo le cure nn possono essere imposte dalla maggioranza…
poi se anche ci fosse una persona che diviene ex gay, sono fatti suoi scelte di relatività sessuale che ognuno può fare in libertà.

stefano

ragazzi stiamo rovinandoci la digestione del cenone di capodanno 🙂 per nulla, credetemi.
questo ridicolo “ululante” vada pure a s.remo a cantare la sua canzocina scema e che vinca pure il festival, in fondo chi lo guarda più uqella specie di circo??? non è mai stato una festa della canzone ma piuttosto del gossip, della volgarità e dei tanti soldi (dei contribuenti) spesi per pagare conduttori parrucconi e veline pseudo presentatrici…lasciamoli cuocere nel loro brodo.

Andrea Poli

Premesso che concordo con chi afferma che questa notizia non centra una mazza con l’ uaar,non escluderei a priori che frequentare gay possa “liberare” la mente da pregiudizzi inculcati fin in tenera età. In questo senso, frequentare gay può essere salutare: se lo sei, ma non sei consapevole di esserlo, frequentanto un gay, puoi prendere più facilmente cosienza di ciò che realmente sei.

E’ un po contorto il discorso, però spero d’ aver reso l’ idea.

RazioCigno

concordo con Flavio

Sanremo è una kermesse nazional-popolare, quindi la canzone di Povia arriverà alle orecchie delle famigliole italiane. Se in casa c’è un figlio gay avranno un motivo in più per insistere a farlo visitare da qualche “specialista” per tentare di curarlo.

#Aldo#

Povia: “Un tempo c’era evidentemente meno attenzione o più tolleranza.”

Di Povia me ne frega men che niente, e la canzone non l’ho sentita (viste le precedenti, non è che m’aspetti un gran che), però me la sento di commentare questa frase e di dire che la vera integrazione implica una totale mancanza d’attenzione (la normalità non attira l’attenzione) e rende inutile la tolleranza (non è necessario tollerare quel che si riconosce come ovvio). Dunque, per ottenere l’integrazione degli omosessuali occorre smettere di parlarne, tanto in male quanto in bene: tutto ciò che attira attenzione su di essa, allontana il momento in cui sarà considerata cosa tanto ovvia da non meritare neppure una parola. Pensateci.

Signorapina

“Pierre” dei Pooh (canzone certo non memorabile, ma comunque più dignitosa delle stucchevoli lagne di Povia) parla di un transessuale, non di un gay.
Prima di parlare e scrivere di omesessuali l’esimio musicista farebbe bene ad accertarsi di conoscere l’argomento.

michele

boh io non capisco…
Pierre diceva “sotto il trucco gli occhi sono i tuoi…”…quindi…non stiamo parlando di omosessuali ma di travestiti o al massimo transessuali. sicuramente povia questo non l’ha capito e probabilmente non lo capirà mai. poi comunque era una canzone che denunciava una situazione anche penosa, ma per nulla offensiva. come lo sarà probabilmente la canzone di povia.
comunque, detto in sincerità, le doti canore di povia sono inesistenti. il tipo di musica che propone è patetico e smielato. le sue canzonette sono odiose con testi scontati e banali (perlomeno credo per quel poco a cui posso aver prestato attenzione…una canzone sui piccioni…con tutto il rispetto per i piccioni). la sua immagine è inquietante direi.
credo che abbia tutte le carte in regola per andare e vincere sanremo…purtroppo.

Lorenzo G.

Prima di tutto un buon 2009 laico. 🙂

Saranno almeno 20 anni che non guardo più il festival di sanremo, e anche prima non é che gli prestassi molta attenzione. Gli ho dato un’occhiata ogni tanto solo quando ne valeva la pena, ovvero durante l’esibizione di qualche comico ospite, o quando c’era almeno un conduttore divertente, come Vianello. Devo dire non era da disprezzare neppure il trio Mike Bongiorno-Chiambretti-Valeria Marini, per quel non molto che ho visto. Ma delle canzoni non me ne é mai fregato men che nulla; tanto se ce n’era qualcuna carina l’avrei sentita poi alla radio.
Al di là di giudizi prettamente artistici, il festival in Italia é un po’ come il pallone: ovvero, é una di quelle cose di cui si parla troppo e a cui si dà troppa importanza, di sicuro più di quella che merita. E tutte le cose, quando se ne parla troppo, finiscono col diventare antipatiche. E’ anche per questo che non lo guardo più, se non quando, raramente, merita. L’ultima edizione che ho considerato un po’ – canzoni a parte – mi pare sia stata proprio quella presentata dal trio di cui sopra. Il festival, pur non avendo molto a che vedere in effetti con realities e tv spazzatura in genere, é forse l’espressione più alta, per così dire, della mediocrità della tv italiana, del perbenismo e del politicamente corretto che nel nostro arretrato paese sono legge assoluta, proprio per la smisurata importanza che gli si attribuisce e per il gran parlare (troppo) che se ne fa. In un contesto del genere non sorprende certo la presenza di uno come Povia, di cui sono ben noti i trascorsi al family day (che dichiarò di preferire al concerto del I° maggio per cantare).

Nicla

Un ragazzo che da gay passa a eterosessuale? E come cacchio è possibile passare da gay a eterosessuale? Quanto male si è fatto?!

Fucsia

Pensate che fatto curioso mi è capitato: appena ho sentito l’incipit della notizia al telegiornale, ho fatto una previsione mentale di come finiva (con l’arte della Chiaroveggenza si intende). Mi spiego meglio: Ecco che la speaker introduce: “Povia… Sanremo… pensa che l’omosessualità sia una condizione da cui ci si può evolvere…”. Ed eccomi che faccio una scommessa con me stessa, perchè credo di aver capito cosa sta per aggiungere: “…dichiara di aver avuto una fase gay alcuni mesi prima e di esserne uscito.”
Ho vinto. Chissà perchè riesco anche a prevedere che uno che sente il bisogno di gridare ai quattro venti una faccenda così intima (e così strana), tra qualche altro mese ricomincerà ad avere frequentazioni omo, si ripentirà, ricomincerà, si ripentirà e così via per tutta la sua vita. Come succede a tutti gli uomini gay fortemente repressi e incapaci di far pace con la propria identità sessuale. Povia Povia…
Dovrebbero bruciarmi sulle fascine, perchè possiedo qualche strana Maggia!

Federico

Sinceramente non credo che questa notizia riguardi l’UAAR.
Esistono anche atei omofobi (ne ho conosciuto), per dire.

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