Usa, inaugurazione presidenziale con preghiera: proteste dei non credenti

La Freedom From Religion Foundation, una delle più importanti associazioni statunitensi di non credenti, si è rivolta alla Corte Suprema contro la preghiera ufficiale durante l’inaugurazione della presidenza di Barack Obama, che viola il principio di separazione tra stato e confessioni religiose, sancendo di fatto una preferenza a favore dei credenti.
Dan Barker, copresidente della FfRF, spiega a Fox News Radio: “Speriamo di poter fermare preghiere e rituali religiosi durante le funzioni governative, specialmente durante l’inaugurazione”, che “non è un evento religioso. E’ un evento laico di un paese laico che include tutti gli americani, compresi coloro che non sono cristiani, coloro che non sono credenti”.

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16 commenti

Vash

Fossi in Obama accoglierei questa richiesta visto che tra l’altro lui è il simbolo vivente di quelle minoranze a cui si fa riferimento e non sarebbe saggio solo per motivi di opportunità politica tradire quelli che gli hanno dato i voti!

agnese l'apostata

ma qualcuno era così TONTO da aspettarsi qualcosa di diverso da obama?è solo una faccia un po’ diversa e un po’ più presentabile e rispettabile dello stesso,identico sistema di fascisti bigotti

Pelizza Simone

Protesta giusta e doverosa. Putroppo però temo che non verrà ascoltata: Obama infatti è più conservatore di quanto si creda (vedi presenza del pastore Rick Warren all’inaugurazione presidenziale).

Daniela

sinceramente non credo che obama sia l’uomo che romperà questo tipo di “tradizioni” discriminatorie, però voglio vedere se sul tema della ricerca scientifica e degli altri temi etici rispetterà le promesse elettorali.

Pierluigi

Negli USA la libertà religiosa è molto più applicata che da noi, dove invece esiste praticamente una religione di stato. Obama appartiene ad una determinata chiesa, e farà celebrare una cerimonia secondo quei riti. Nessun appartenente a nessuna altra chiesa (che sono la maggioranza) si lamenterà di ciò, e questo è già un fattore di cui tenere conto.

Gli atei negli USA sono una sparuta minoranza, trasversale e sostanzialmente indifferente a quello che fanno i credenti.

Penso che bisognerà giudicare Obama su ben altri aspetti della sua politica.

blepiro

quel che è scritto sulle banconote da un dollaro americane non lascia adito a dubbi

“In God we trust” (forse si son persi il “this” per strada…)

Su Obama, credo anch’io che occorra valutare le sue scelte sul campo. Spero che porti un cambiamento. Ma non me lo aspetto. Temo che (come diceva George Carlin di Colin Powell) Obama si riveli un “nero bianco”.

ignazio

So che si possono organizzare petizioni on line, purtroppo non ho la minima idea di come si possa fare. Naturalmente sarei disponibilissimo per firmare una petizione rivolta ad Obama con tale richiesta.

Bruno Gualerzi

Ma il presidente degli Stati Uniti, secondo la Cosituzione americana, non deve ‘giurare sulla bibbia’? Se così è (non vorrei sbagliarmi), o il neo presidente eletto dichiara il suo ateismo o la fede in una religione non cristiana e rinuncia al suo mandato… ipotesi naturalmente fantascientifica altrimenti non avrebbe nemmeno partecipato come candidato alla campagna elettorale… oppure, una volta insediato prova a cambiare la costituzione… ipotesi solo un pò meno fantascientifica.
Quindi, la solita conclusione: negli USA c’è indubbiamente libertà religiosa… ma per aspirare ad una carica pubblica occorre né essere atei, né appartenere ad una religione non cristiana. Almeno ufficialmente.
Ulteriore conclusione: un presidente degli USA che fosse intimamente ateo o appartenente ad una religione non cristiana, oppure che, per altro verso, pur essendo veramente credente nella religione che si rifà alla bibbia, volesse davvero rispettare le altre posizioni, dovrebbe (come da noi tanti cattolici che vogliono essere laici) o comportarsi da ipocrita o diventare schizofrenico.
Sarebbe solo una delle tante contraddizioni implicite nelle fedi religiose… che nel caso però riguarderebbe il presidente della maggiore potenza economica e militare del pianeta, non di una cooperativa di apicoltori.
Non sarà – domanda retorica – che l’umanità vada incontro ai ricorrenti disastri procurati dall’uomo stesso proprio per questo?

Angela

Concordo con tutte le critiche “feroci” contro la scelta di Obama di far celebrare l’insediamento da un fanatico evangelico, rimangiandosi così molte delle promesse fatte appena eletto (rispetto di donne, gay, aborto, etc.), ma mi procura una grande gioia sapere che esistono negli USA organizzazini di atei che cominciano a farsi sentire e ad agire con durezza. Almeno rappresentano una buona speranza…

Nietzsche---

Sarebbe bello però giudicare Obama non dalla sua religiosità o meno, ma dal suo futuro operato.
Le sue sue scelte saranno quelle giuste e riuscirà a risollevare le sorti dell’America e del modno, allora, almeno per me, non avrà alcuna importanza la sua appartenenza religiosa.
Mi sembra che abbia dichiarato parecchie volte, se andate su Conservapedia sono linkate con dovizia di particolari :D, che nonostante sia personalmente contrario all’aborto e ai matrimoni gay si muoverà per liberalizzarli entrambi.
Vane promesse o onestà? Solo il tempo potrà dirlo.

don alberto

Si vede che un ministro massonico non era disponibile.

Sandra

Nelle parole di Obama: “It is important for Americans to come together, even though we may have disagreements on certain social issues … . That dialogue, I think, is part of what my campaign´s been all about; that we´re not going to agree on every single issue, but what we have to do is to be able to create an atmosphere where we … can disagree without being disagreeable and then focus on those things that we hold in common as Americans.”

“E’ importante ritrovarsi insieme per gli americani, anche se si puo’ essere in disaccordo su alcuni temi di carattere sociale….Il dialogo, secondo me, e’ parte di quello che e’ stato il punto della mia campagna; che non saremo d’accordo su ogni singolo tema, ma quello che dobbiamo fare e’ essere in grado di creare un contesto dove… si puo’ essere in disaccordo senza essere spiacevoli e di qui concentrarsi su quello che abbiamo in comune come americani.”

E’ importante che tutti possano esprimersi, e che nessuno sia messo a tacere. Cosa che peraltro puo’ portare a giocare un vittimismo che finisce per portare consensi.
Warren e Obama hanno avuto forti contrasti in passato. Cosi’ come Obama e la Clinton. Anche in quest’ultimo caso Obama ha giocato da politico intelligente: avrebbe potuto lasciarla andare per la sua strada, cioe’ in senato a fargli opposizione strisciante, invece offrendole il posto di segratario di Stato la toglie dal senato, le offre in cambio una posizione di prestigio pur rimanendo lui al timone.
Con Warren si e’ comportato allo stesso modo: lo invita a parlare, ma poi sulle staminali ha gia’ annunciato che togliera’ il decreto (uno dei 200) di Bush per togliere il finanziamento alla ricerca.

Popinga

Più corretto “ministro massone”, isn’t it? D’altra parte ne avrebbe maggior diritto, dato che sono stati i massoni a far la rivoluzione americana. Sul dollaro c’è un bel simbolo a ricordarcelo: sul retro, nel cerchio sulla sinistra, una piramide sormontata da un triangolo luminoso con un occhio al centro; una farfalla ai piedi della piramide.

don alberto

Sono d’accorso con te, infatti era “finta” ironia.

stefano

“nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma” – Lavoisiere 🙂

vale anche per la politica.

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