È stata protocollata la nota che segue al Comune di Castrignano del Capo, nel cui territorio ricade Leuca, indirizzata al sindaco e al dirigente, responsabile del procedimento, nonché all’Assessorato all’Urbanistica, alla sovrintendenza e al prefetto. Abbiamo poi distribuito in città e nella attigua Patù il volantino di cui al precedente comunicato-denuncia , dal titolo: NON CROCIFIGGIAMO IL PAESAGGIO. Tanti cittadini hanno accolto con favore la nostra iniziativa, chiedendoci di ritornare per veder impedita il progetto del raddoppio del santuario a Leuca. Di seguito il testo della nota inoltrata per la revoca della delibera consiliare che ha approvato il progetto.
«In compiego alla presente si inoltra alle autorità in indirizzo il comunicato stampa-denuncia, prodotto dalla scrivente UAAR, a seguito dell’avvenuta approvazione, da parte dell’organo consiliare del Comune in indirizzo, del progetto per la realizzazione di un nuovo santuario in località S.M. di Leuca. Si segnala al Sindaco e al dirigente dell’Ufficio tecnico della indicata Amministrazione l’ineludibile necessità di una revoca, in autotutela, del provvedimento adottato, onde evitare la verifica anticipata da parte delle superiori autorità, non solo amministrative, sulla sua conformità alle normative di settore, sulla rispondenza allo stato dei luoghi degli atti progettuali, posti a fondamento della deliberazione, nonché della istruttoria preparatoria, relativamente alla regolarità tecnica, espressa dal dirigente responsabile. La integrità del comune patrimonio paesaggistico, ambientale, storico ed archeologico non può soggiacere ad uno Stivala, (questo il nome del progettista) per quanto ispirato, non può essere sacrificata alle fortune del turismo religioso, nuovo business della chiesa cattolica, maestra nel saper cementificare i rapporti con i responsabili degli enti locali, almeno con quelli che considera sempre “eletti”. Se l’idea di questo teomostro non è risultato benedetto nemmeno a giugno con la venuta del papa, difficilmente potrà essere realizzata con le illuminate determinazioni dei rappresentanti del Capo».
Giacomo Grippa, coordinatore del circolo Uaar di Lecce (lecce@uaar.it)
Bene L’UAAR di Lecce e Giacomo Grippa. I sindaci dovrebbero pensare a come gestire il loro territorio in maniera seria e proficua e soprattutto nel rispetto della natura e del paesaggio.
Tra l’altro una provincia come quella di Lecce che ha un patrimonio paesaggistico davvero notevole non ha bisogno di turismo religioso per attrarre turismo, tra l’altro il turismo religioso è ormai da anni in perenne declino e laddove come a S. Giovanni Rotondo hanno dilaniato il territorio con milioni di mc di cemento oggi si ritrovano centinaia di alberghi in via di fallimento e quindi nè turismo, nè posti di lavoro e territorio stuprato.
La domanda è sempre quella a chi convengono queste decisioni?
I sindaci hanno il loro tornaconto?
I politici locali provinciali-regionali cosa ci guadagnano?
Si “accaparranno” finanziamenti pubblici per queste “opere” che spesso hanno costi faraonici e non li paga certo la chiesa?
I cittadini dei luoghi interessati dovrebbero riflettere…anche i credenti…
Devo stimolare il coordinatore della mia zona a fare cose simili, specie considerando che ho tentato invano di sbarazzarmi di circa 6 mins di scampanate selvagge ogni giorno accanto a casa: magari come associazione ci son chance extra di essere almeno ascoltati <_<…
@ Giacomo Grippa
Si potrebbe avere un rapporto più dettagliato su quello che è stato il contatto con la popolazione? Erano incuriositi verso di noi? Comprendevano le nostre ragioni? Capivano che non siamo così come ci descrive l’amico Volontè?
Bravissimo Giacomo Grippa. I teomostri sono innumerevoli: basta ricordare le decine di cime alpine e appenniniche deturpate da giganteschi crocefissi. Sono tutti in regola?
Per quanto riguarda i finanziamenti ricordo che per la ristrutturazione e costruzione le chiese, e non solo cattoliche, percepiscono ogni anno da ogni comune il 7% degli oneri di urbanizzazione, pagati dal cittadino all’ente locale per il ritiro delle concessioni edilizie, anche per quelle in sanatoria.
Per quanto riguarda il contatto dei cittadini, quelli del capoluogo hanno espresso contrarietà aperta e pronti a firmare una petizione in tal senso che contiamo di avviare, oltre quella promossa proprio a Leuca da Italia Nostra, da noi appoggiata.
In quest’ultima occasione molti cittadini avvicinati hanno firmato la petizione e quelli a cui abbiamo dato il volantino, anche a due suore, informativo si dimostravano tutti favorevoli ad impedire la realizzazione del teomostro.
Informo che il Manifesto di ieri, 4 gennaio, ha pubblicato un servizio sul caso di Leuca e che, in una riunione dell’associazione: ho distribuito la fotocopia del volantino e della diffida ad un responsabile nazionale, Fatti Diritti, Sergio Rovasi che ha preso impegno perchè venga promossa una interrogazione parlamentari.
Cari saluti a tutti.